Entrata di Jack Ruby nel parcheggio sotteraneo
Egregio Signor Mario,
sono stato (e ho fotografato tutto) in quel garage sotterraneo nel febbraio 1993 (accidenti: già dieci anni!)ed era quasi esattamente uguale a 30 anni prima, con l'unica differenza che ora l'atrio di mattoni rossastri ha una porta a vetri in posizione più avanzata rispetto a quella da cui uscì Oswald. Tuttavia la rampa di accesso era identica e potei arrivare senza che nessuno mi fermasse o controllasse (non c'erano poliziotti o guardiani) fino al punto in cui Ruby uccise Oswald: teoricamente, nella mia borsa fotografica, avrei potuto avere una bomba e far saltare tutto il Municipio e la Centrale di Polizia di Dallas, che sono nello stesso edificio (pubblico una foto fatta da me nel mio libro). Essendo una rampa di entrata di un parking sotterraneo, nessuna porta o ostacolo si frapponeva fra Ruby e il gruppo di giornalisti che attendeva Oswald. Un poliziotto di guardia all'ingresso della rampa, sulla strada,Jim Vaughn, disse di non aver visto Ruby che entrava. Io non ci credo, era impossibile non vederlo. E non ci credo non perché ritenga quel poliziotto complice del gesto di Ruby, ma perché Ruby era conosciutissimo alla maggior parte (diciamo meglio: praticamente a tutti) dei poliziotti della Centrale. Forse il piantone l'avrà salutato e gli avrà permesso di dare un'occhiata: "Ciao, Jim. Che succede? Cos'è tutta questa gente?Posso scendere a dare un'occhiata?". Poi ovviamente l'ingenuo poliziotto avrà dovuto discolparsi per non pagare le conseguenze della sua ingenuità e trascuratezza. Le confermo quindi che Ruby ha avuto in un modo o nell'altro accesso libero al garage sotterraneo della polizia. La Storia e la vita sono fatte di questi dettagli apparentemente insignificanti: un sì o un no, un tentennamento o un maggior rigore cambiano il corso degli eventi. Un uomo arriva trafelato in aeroporto, scongiura il caposcalo di farlo partire, lo fanno imbarcare all'ultimo momento, è soddisfatto, ce l'ha fatta, si siede sorridente e soddisfatto, ma l'aereo precipita poco dopo il decollo. Un altro uomo arriva un minuto dopo di lui, scongiura di farlo partire, ma questa volta il caposcalo è inflessibile, il portellone è già chiuso, il nostro uomo impreca e si dispera, prenota il volo successivo e non sa che quel rifiuto gli salverà la vita. La nostra esistenza e il corso delle cose sono appesi a questi fili sottilissimi del Caso assurdo. Se Oswald non avesse voluto cambiarsi il maglione (ritardo di 6 minuti), sarebbe giunto in fondo alla rampa e sarebbe salito sull'auto per il trasferimento mentre Ruby era ancora nell'ufficio postale lì vicino alle prese con un vaglia telegrafico: non si sarebbero mai incontrati. Spero che si possa ancora approfondire la figura di Ruby. Grazie e cordialità. DV