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Il Rapporto Warren non interessa più a nessuno?

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2003 12:07
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27/10/2003 23:57

Si certo perchè l 11 settembre se lo sono fatti da soli gli americani....come si dice a Roma: "ciao core"!
carmelo pugliatti
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28/10/2003 09:36

Re:

Scritto da: carmelo pugliatti 27/10/2003 23.57
Si certo perchè l 11 settembre se lo sono fatti da soli gli americani....come si dice a Roma: "ciao core"!



Non e' esatto... Oh, solo ora mi accorgo di chi e' il mittente... Tempo perso :-(((

[Modificato da Demonfly 28/10/2003 9.37]

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31/10/2003 17:45

Il signor Pugliatti è liberissimo di credere alla colpevolezza di Oswald per partito preso. E' altrettanto legittimato a ignorare completamente i fatti e le testimonianze che la stessa CW ci propone nei 26 volumi delle udienze. Carmelo Pugliatti, però, non può permettersi il lusso di ironizzare sugli interventi di coloro che con passione cercano di essere più informati, accusando i propri interlocutori di porre sempre le solite questioni e di sostenere fantascentifiche teorie complottiste.
Il signor Pugliatti riesce a concepire la possibilità che qualcuno possa credere all'innocenza di Lee Oswald senza per questo sospettare necessariamente un complotto ordito da CIA, FBI, mafia, anticastristi, etc.?
O siamo tutti tenuti a soffrire di antioswaldite acuta?
Comunque non ho l'abitudine di ripetermi, anche se può succedere benissimo che si ritorni su questioni che non sono mai state chiarite. A meno che, Pugliatti, non voglia, una volta per tutte, porre fine al mistero della sequenza e del numero degli spari.
Restiamo in fremente attesa.

[Modificato da sabatinogiuseppe59 31/10/2003 17.53]

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02/11/2003 20:18

Sono con Verdegiglio
Ho appena letto la lunga serie di lettere sull'argomento e non cerchero' di aggiungere altri argomenti a quelli brillantemente sostenuiti da Diego Verdegiglio.
Mi meraviglio che chi sostenga la tesi del complotto non trovi poi neanche il tempo di leggere il bel libro di Verdegiglio (e spero che almeno abbia letto quello di Gerard Posner). Non si puo' leggere solo la "paccottaglia" che si trova sui siti complottisti su internet.
Io sono appassionato da molti anni dell'argomento, sono partito da una posizione complottista, ho letto innumerevoli libri sull'argomento, sentendo le posizioni di entrambe le campane, e sono oggi convinto che non ci sia stato nessun complotto e che l'omicida solitario sia stato Oswald.
Se qualcuno vuole vedere i libri della mia collezione JFK (ritengo sia una delle piu' complete in Italia) la puo' trovare sul sito www.biagioprivitera.it
E, nonostante abbia acquisito ormai la certezza della colpevoilezza di Oswald, continuo sempre a leggere anche libri di chi sostiene il contrario. Proprio ieri ho comprato ed iniziato a leggere il libro francese "JFK. Le dernier temoin" (L'ultimo testimone) di William Reymond, che sostiene di aver trovato un testimone che dimostrerebbe il complotto. (www.jfk.tv)

Tra l'altro sono stato proprio il mese scorso a Dallas a vedere di persona Dealey Plaza ed il sesto piano del Texas School Book Depository (oggi sede dell'amministrazione della Contea) : emozione grandissima!

cordiali saluti a tutti
Biagio
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03/11/2003 22:12

Poco da aggiungere all intervento postato più sopra,Sono pienamente d accordo.
carmelo pugliatti
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05/11/2003 15:34

Egregio Sig Privitera,
può anche darsi che Lei abbia letto tutti i libri elencati nel suo sito, ma certamente dalla sua collezione mancano due testi che un vero esperto del “caso Jfk” non dovrebbe ignorare. Mi riferisco a Whitewash di Harold Weisberg e a L’affaire Oswald di Leo Sauvage. Questi due autori, analizzando in modo inappuntabile i fatti, le testimonianze e i reperti contenuti nei 26 volumi della documentazione della CW, fanno emergere le falsità, le omissioni e le manipolazioni operate dalla polizia di Dallas e dai rappresentanti della commissione d’inchiesta presidenziale.
Se Lei, come cerca di far credere, fosse così ben documentato, dovrebbe anche sapere che il Rapporto Warren non ha niente a che vedere con le migliaia di pagine delle udienze a cui avrebbe dovuto ispirarsi per le proprie conclusioni, e lascia insolute una marea di questioni facendo credere al lettore che tutto è stato chiarito.
E’ possibilissimo che su Internet si trovi la “paccottaglia” a cui fa riferimento. Infatti i navigatori molto facilmente si imbattono in robaccia del tipo “Case closed” di Gerald Posner.
Su Internet, però, si può trovare anche del materiale molto interessante, e di seguito le farò alcuni esempi.

1) Nel maggio del 1967, dagli Archivi Nazionali spuntò un rapporto incompleto dell’FBI in cui si diceva che il 4 dicembre 1963, circa due settimane dopo l’assassinio di JFK, un “pacco non recapitato” fu scoperto fra le giacenze dell’ufficio postale di Irving. Il destinatario era Lee Oswald, anche se l’indirizzo era inesistente e non c’era il nome del mittente. Questo pacco conteneva un sacco di carta marrone dura che misurava 45 centimetri di lunghezza.
Sapendo che un altro sacco di carta aveva rappresentato una prova determinante a carico di Oswald, dall’alto della sua competenza saprebbe dare una spiegazione razionale di questo episodio?

2) Abbastanza recentemente, l’Assassination Records Rewiev Board ha reso pubblica la trascrizione di una conversazione telefonica tra Lyndon Johnson e J. Edgar Hoover, avvenuta il giorno successivo all’assassinio di JFK. Durante questa conversazione il direttore dell’FBI informò il presidente Johnson che qualcuno aveva impersonato Lee Harvey Oswald all’ambasciata sovietica di Città del Messico.
Dato che Lei ha letto così tanto, potrebbe cortesemente spiegarmi perché le varie commissioni conclusero che Oswald si era effettivamente recato a Città del Messico?
Grazie



[Modificato da sabatinogiuseppe59 05/11/2003 15.36]

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11/11/2003 09:47

Oswald e' stato a Citta' del Messico (anche se lei non ci crede...)
Egregio Sig.Sabatino,
rispondendo al suo messaggio, io non cerco di far credere niente a nessuno. E' un dato di fatto che dispongo di una delle collezioni piu' complete disponibili in Italia su JFK (costatami tantissima fatica e parte dei miei risparmi...), di cui ne ho gia' letto circa il 70% (la collezione cresce piu' rapidamente della mia limitata disponibilita' di tempo per la lettura...), ma e' chiaro che nessuna collezione sara' mai completa (di libri sulla asserita cospirazione ne sono usciti una infinita' e bisogna pur selezionare..., ed alcuni libri ormai out-of-print non sono facilissimi da recuperare...).
Ho letto certamente della strana conversazione telefonica tra Johnson e Hoover, ma mi sembra sia un pochino limitata come prova per dire che Oswald non e' stato a Citta' del Messico.
Le prove concrete che dimostrano il viaggio di LHO in Messico (con innumerevoli testimonianze!) sono davvero tante che lei può credere a ciò che vuole, ma ciò non toglie che Oswald sia stato a Città del Messico.
Le consiglierei, tra le decine che potrei citare, il libro molto interessante "Passport to Assassination" scritto da Nechiporenko Oleg Maximovich, che incontro' Oswald all'ambasciata russa di Città del Messico e ricostruisce molto bene l'evento.
In ogni caso il mondo e' bello perche' esistono opinioni differenti e mi rendo conto che qualunque cosa io le possa dire lei resterebbe convinto che LHO e' innocente e che c'e' stato un complotto. E questo e' un suo sacrosanto diritto che io rispetto.
cordiali saluti
Biagio
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11/11/2003 12:55

Al Signor Privitera e a Roberto Meola:vi attendo per discutere del mio libro il 26 novembre
Un messaggio e un invito per gli amici Biagio Privitera, Roberto Meola, la Signora Marina e gli altri amici di Roma che vorranno intervenire. Mercoledì 26 novembre alle 17,30 si discuterà del mio libro alla Casa delle Letterature del Comune di Roma (Piazza dell'Orologio), con relazioni del sociologo Franco Ferrarotti, del Sostituto Procuratore Generale della Repubblica, il magistrato Antonio Marini, e del perito balistico Vero Vagnozzi.
Avrei piacere di avervi con noi. Analogo invito rivolgo agli amici del Nord per la mia serata a Peschiera del Garda del 27 novembre. Un caro saluto. Diego Verdegiglio
Diego Verdegiglio
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11/11/2003 14:11

Re: Al Signor Privitera e a Roberto Meola:vi attendo per discutere del mio libro il 26 novembre

Scritto da: Diego Verdegiglio 11/11/2003 12.55
Un messaggio e un invito per gli amici Biagio Privitera, Roberto Meola, la Signora Marina e gli altri amici di Roma che vorranno intervenire. Mercoledì 26 novembre alle 17,30 si discuterà del mio libro alla Casa delle Letterature del Comune di Roma (Piazza dell'Orologio)



Sembra molto interessante... si puo' diffondere la notizia presso altra gente interessata? :-)

PS In caso affermativo, si possono avere piu' dettagli?
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11/11/2003 15:56

Grazie dell'invito! Purtroppo sarò fuori Italia
Gent.mo sig Verdegiglio
la ringrazio molto per il suo invito alla serata di discussione sul suo ottimo libro. Purtroppo saro' tutta la settimana del 24 novembre a Londra per lavoro e mi sara' impossibile partecipare, anche se mi sarebbe davvero piaciuto molto. Le auguro una ottima riuscita della serata e spero di poterla prossimamente incontrare in una diversa occasione.
Cordialissimi saluti
Biagio
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12/11/2003 02:46

Un grazie a tutti gli amici che mi hanno risposto.Fornirò ulteriori dettagli
Diego Verdegiglio
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12/11/2003 12:47

“Confronti all’americana della polizia di Dallas”
Un’ulteriore dimostrazione di disonestà e malafede o, nel migliore dei casi, dell’assoluta insensibilità per i più elementari diritti legali di Lee Oswald da parte dei rappresentanti della polizia di Dallas, ci viene offerta dai line-up condotti per consentire l’identificazione del presunto assassino di JFK e di J. D. Tippit.
Durante la sua testimonianza davanti alla Commissione, l’investigatore Richard Clark , che insieme col collega W.E. Perry e l’impiegato Don R. Ables, figurò nel primo line-up delle 16.05 di venerdì 22 novembre, affermò che l’investigatore James Leavelle, che conduceva il confronto, aveva chiesto il nome, l’indirizzo e l’occupazione dei presunti sospetti, e quindi anche di Oswald. Se in altre circostanze questa procedura può essere considerata normale, non lo era certo nel caso specifico, in quanto i testimoni non avevano nessun bisogno di ascoltare la voce del sospetto per un’eventuale identificazione. Inoltre a quell’ora, sebbene il volto di Oswald non era ancora noto, tutti conoscevano il nome del sospetto e tutti avevano appreso che i colpi erano stati esplosi dal sesto piano del TSBD, e questo fatto, non solo, non garantiva ai testimoni un sereno e imparziale tentativo di identificazione, ma soprattutto non garantiva a Oswald, impiegato del deposito dei libri, un regolare svolgimento del confronto. Ma non è tutto.
Al line-up delle 14.15 di sabato 23 novembre figurava nella fila dei sospetti anche un detenuto di nome Daniel Gutierrez Lujan. Interrogato dalla Commissione Warren dichiarò che, durante il confronto, gli fu chiesto il nome e l’occupazione. Ora, se alle 16.05 del giorno precedente Lee Harvey Oswald non era ancora diventato famosissimo, possiamo essere certi che il pomeriggio del 23 novembre anche i neonati delle più sperdute tribù della Papuasia e della foresta amazzonica conoscevano il volto, il nome e l’occupazione del presunto assassino del presidente Kennedy.
Ma la Commissione Warren non si mostra minimamente turbata da questi scandalosi comportamenti dei rappresentanti della legge. Anzi, in più occasioni, sosterrà nel suo vergognoso Rapporto la correttezza dei line-up e delle identificazioni.

[Modificato da sabatinogiuseppe59 12/11/2003 12.49]

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13/11/2003 11:55

X B. Privitera
Egregio signor Privitera,
prendo atto, non solo, che la sua collezione sia una delle più complete d’Italia e forse del mondo, ma anche della generosità con la quale mi ha concesso la libertà di credere a ciò che voglio. Per quanto riguarda il presunto viaggio di Oswald a Città del Messico, ammetto di aver posto male la domanda, ma Lei avrebbe dovuto capire che il problema non sta nel fatto che Oswald sia andato o meno in Messico. Infatti il vero dilemma è rappresentato dalla famosa telefonata fra Hoover e Johnson, durante la quale il direttore dell’FBI informò il presidente degli Stati Uniti del fatto che qualcuno aveva impersonato Oswald a Città del Messico. La conversazione di cui sopra non fu, come dice Lei, una strana telefonata, ma è un fatto ufficialmente documentato.
A questo punto la domanda che si dovrebbe porre è la seguente:
Chi impersonò Oswald a Città del Messico? E perché?
Sono (quasi) sicuro (?) che sfogliando la sua montagna di libri riuscirà a trovare e a darci le risposte.

Come mai ha ignorato il punto 1) del mio precedente intervento?

Per terminare, signor Privitera, mi consenta una battuta. Lei oltre ad essere un fedele sostenitore delle conclusioni della Commissione Warren, è anche, e non è difficile dedurlo, un tifoso della grande Inter.
E’ proprio vero che le disgrazie non vengono mai da sole….

[Modificato da sabatinogiuseppe59 13/11/2003 11.57]

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13/11/2003 21:19

Nessuno impersonò Oswald a città del messico;era propio lui,come recentemente confermato anche dalla moglie Marina in una recente intervista pubblicata in Italia su "Chi" dell 8 ottobre 2003. domanda-"Poco prima dell assassinio di Kennedy suo marito ha fatto un viaggio in messico.è vero che,come affermò lui stesso,intendeva recarsi di lì a Cuba"? risposta-"Nel settembre 1963 Lee fece un viaggio di sei giorni in Messico con l autobus,cercando di ottenere un visto dal consolato cubano di quel paese.A Cuba sperava di trovare una situazione migliore dal punto di vista del lavoro,dato che ammirava il paese che Castro aveva creato.Le autorità cubane gli negarono il visto,così si recò all ambasciata sovietica per chiedere asilo,ma ancora una volta si trovò davanti ad un rifiuto".Naturalmente adesso non si crederà nemmeno alla testimonianza di Marina Oswald;certo ESSI le avranno fatto il lavaggio del cervello.Meglio cercare le risposte in serie tv di quinta categoria,tipo "dark sky" o su fumetti come Martin Mystere,citati come testi importanti sul caso da qualcuno nel sito.Buon lavaggio del cervello a tutti.
carmelo pugliatti
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14/11/2003 10:00

Prove? No solo ipotesi
Caro Pugliatti,
Non ho "citato" nessun testo importante, il mio intento, da buon complottomane, era di fornire un possibile movente e non prove all'evento di Dallas.
Poi, mi si risponda sul post specifico (in presentazioni e varie): qualcuno ha visto la lettera ufficiale di JFK? Almeno quella non è un'ipotesi.

Grazie
Simone Colzani

[Modificato da clorammina 14/11/2003 10.08]

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24/11/2003 18:41

sono nuovo in questo sito, ma avverto subito che sono un complottista convinto..oddio, ognuno ha diritto a tenersi le opinioni che uno vuole, ma per quanto riguarda i colpi sparati è evidente nel filmato di Zapruder che il colpo mortale colpì in pieno Kennedy sulla tempia destra il che fa logicamente presupporre che il colpo sia stato sparato dalla collinetta di fronte da qualcuno che certamente non usava un fucile che emetteva fumo, mica sarebbe stato così scemo. Ma resta il fatto che tanta gente corse verso la staccionata, mica erano diventati scemi quelli??? e lo stesso Oswald.. ma come avrebbe potuto in 5,8 secondi sparare tre colpi da un fucile a ricarica manuale su un bersaglio in movimento???dopo aver ricaricato il fucile avrebbe dovuto prendere la mira e calcolare la deviazione dovuta allo spostamento della vettura di Kennedy e alla sua distanza era pure difficile una simile valutazione..valutazione che sarebbe stata invece istantanea per un cecchino appostato dietro la staccionata..
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24/11/2003 19:36

Per emulman.
Benvenuto. Come forse non sai, all'inizio qui siamo stati tutti complottisti e ci tormentavamo con le tue stesse questioni.
Le risposte alle tue ormai classiche domande sono state ripetute molte volte, per questo ti invito a leggere anche l'archivio del forum, se poi avrai altre questioni, siamo qui. Spero che la tua posizione di complottista non sia irremovibile.
un saluto

PS
letto le FAQ su http://www.johnkennedy.it/?
Stefano
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24/11/2003 20:00

ho letot eccome la FAQ ma non mi trova per niente d'aqccordo, ad esempio la questione del fucile...ok io ammetto che un mauser ritrovato dopo l'attentato era assurdo, dato che se fossero stati dei kilelr professionisti non lo avrebbero certo lasciato lì..ma il solo fatto di aver ritrovato il carcano di Oswald è prorpio strano..possibile che sia stato così poco avveduto da dimenticarselo lì e farselo pigliare dalla polizia pieno com'era delle sue impronte??? per cui l'ipotesi più probabile è che potrebbe essere stato messo lì a bell'è apposta da qualcun altro, che ha sparato dalla finestra e ha lasciato lì il carcano per far cadere la colpa su qualcun altro, cosicchè nessuno avrebbe pensato che qualcun altro ha sparato oltre al solitario Oswald...
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25/11/2003 13:30

ah e vorrei aggiungere un altro aspetto per me oscuro..secondo Ferrero, la prima pagina del giornale di Christchurch uscito nemmeno 6 ore dopo l'assassinio non riporta nulla di eccezionale..ma c'è scritto fra l'altro...


Oswald disertò e andò in Russia, come è stato appreso in seguito, nel 1959. E' tornato negli Usa lo scorso anno. In Russia ha lavorato in una fabbrica di Minsk. E' fuggito in Russia dopo aver disertato, facendo parte dei Marines. Sembra che, in Russia, si disilluse sulla vita di quel Paese e le autorità sovietiche gli diedero un permesso per andarsene con sua moglie e tornare in America. Oswald è stato anche identificato come il presidente del 'Fair Play for Cuba Committee'. E' diventato il sospettato numero uno dell'omicidio del presidente.



e secondo Ferrero

Tutto qui. Ecco cos'era la 'dettagliata biografia di Lee Oswald'. In realtà sono informazioni prese, con tanto di citazione di fonte, dalle agenzie, alcune delle quali pure sbagliate (la più clamorosa: Tippit ucciso da Oswald nel cinema).



Tutto qui dice??? ma in così poco tempo si sa quasi tutto di Oswald?? pensiamoci bene. L'assassinio è avvenuto a mezzogiorno e mezzo. Un'ora dopo Oswald è stato catturato nel cinema. Nel giornale di Christchurch uscito alla 18 ci saranno volute due o tre ore no per mandarlo in stampa? questo vuol dire che subito dopo l'arresto di Oswald il gioornale neozelandese ha ricevuto dettagliate informazioni su di lui, certamente da agenzie straniere. Ma nel 63 non c'erano email o fax, per cui quelli di Christchurch non potevano certo in un ora o poco più entrare in possesso di notizie sulla vita di Oswald, devono averle ricevute dalle agenzie di stampa americane nell'ora successiva all'arresto di Oswald. E pure lì è molto strano che nel giro di un ora si sia saputo quasi tutto di Oswald no? CONCLUSIONE: subito dopo l'arresto di Oswald era già stata diffusa la notizia del suo arresto con notizie sulla sua vita. Molto rapidi vero? anche oggi coi mezzi che abbiamo ora ci vorrebbero ore e ore per capire qualcosa della vita dell'assassino...

e ancora cose per me incomprensibili:

E' falso che un uomo colpito, poniamo, alla tempia destra da una pallottola reagisca spostando il capo verso sinistra. Sarà "intuitivo", ma è falso. Può reagire così, ma può anche reagire all'opposto.


qui si vuole negare l'evidenza, si fa vedere fischi per fiaschi..dal filmato di Zapruder (scaricato dal vostro sito) si vede esplodere la faccia di Kennedy dalla parte destra e la testa che si ritira indietro, proprio come reazione ad un colpo esploso dal davanti. Solo dopo il primo colpo si vede Kennedy piegarsi in avanti con le mani sul collo, segno che il colpo è venuto da dietro...

e ancora: Jack Ruby era un noto intrallazzatore, una specie di gangster: come gli hanno permesso di entrare nel comando di polizia? se fosse entrato dalla porta principale avrebbero duvuto perquisirlo e qui le ipotesi sono tre: 1) è stato perquisito, era "pulito" e quindi la pistola con cui ha freddato Oswald se l'è trovata bell'e pronta all'interno del comando stesso; 2) è entrato da una porta di servizio senza essere visto ma questa è la più inverosimile... 3) Non è stato perquisito all'ingresso perchè aveva corrotto qualche poliziotto...
In tuti i casi ha sparato su Oswald e non mi venite a dire che lo ha fatto per motivi patriottici, proprio un gangster..o era stato pagato da qualcuno che gli ha permesso di entrare indisturbato nel comando di polizia?
Post: 366
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25/11/2003 14:38

Caro emulman,se avrà modo di leggere il mio libro troverà molte risposte alle Sue domande
Diego Verdegiglio
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