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L'interrogatorio di Oswald

Ultimo Aggiornamento: 22/12/2004 16:10
Post: 1
Registrato il: 15/12/2004
Novizio
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15/12/2004 06:11

Salve a tutti.
Questo è il mio primo intervento nel forum.
Seguo ormai da anni le vicende relative al caso Kennedy e sono cresciuto, come credo molti altri utenti, con "JFK" di Oliver Stone.
Nonostante abbia proteso a lungo per le tesi del complotto, ultimamente ho cercato di analizzare i fatti nel modo più obiettivo possibile per cercare di arrivare a capire la verità al di là di ogni dubbio.
Sto leggendo il rapporto della commissione Warren e, vivendo in Texas, ho avuto la possibilità di visitare quel luogo storico così tanto citato da oltre 40 anni.
Il mio obiettivo è quello di leggere il rapporto con occhio critico, cercando di estrapolare tutto ciò che appaia poco accurato o quantomeno abbia dato motivo di dubbio negli anni successivi.
Leggendo il capitolo IV relativo a Oswald, la commissione afferma che la maggior parte delle domande durante gli interrogaori furono poste dal capitano Fritz della omicidi, ma che costui non mantenne gli appunti degli interrogatori, e non ci furono registrazioni stenografiche o audio.
La commissione ha potuto analizzare solamente i resoconti degli interrogatori preparati da Fritz, FBI e Servizio Segreto prima delle testimonianze di fronte alla commissione(appendice XI).
Siccome nel rapporto non viene giustificata, e nemmeno criticata, tale carenza, qualcuno può dirmi come è stata spiegata questa mancanza procedurale, sicuramente importante ai fini delle indagine, negli anni successivi.
Grazie.
A presto.
P.S. Chiedo scusa in anticipo nel caso tale questione sia già stata sollevata precedentemente.
Post: 291
Registrato il: 17/12/2002
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15/12/2004 16:01

Dallas,nel 1963,era una città di recente ricchezza , molto provinciale del profondo sud degli Stati Uniti.Non dobbiamo pensare al dipartimento di Polizia di Dallas come a Scotland Yard,e neanche come al NYPD di New York.La polizia di Dallas all epoca (non so adesso) era largamente inefficente,mediamente corrotta,totalmente inadeguata a maneggiare un caso come l assassinio del Presidente degli Stati Uniti.Il fatto che gli interrogatori di Oswald non siano stati registrati,che un individuo come Jack Ruby abbia potuto liberamente accedere ai locali della polizia (Ruby era un "amicone" dei poliziotti,da sempre di casa nel suo locale)dimostra la pochezza degli uomini di quel dipartimento.Ma c è di più; nel "gestire" l arresto e l interrogatorio di Oswald la polizia di Dallas ,secondo il giudizio di molti, avrebbe commesso tanti di quegli errori procedurali da far ritenere che qualunque buon avvocato avrebbe avuto larghe probabilità di far scarcerare l assassino di JFK.
carmelo pugliatti
Post: 36
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15/12/2004 18:16

E quante bevute si hanno fatto e quanti panini si hanno mangiato, nel locale di ruby,i poliziotti di Dallas!!Ahumahumahumahum!E quante ballerine hanno ''lavorato''extra!!.[SM=g27825]
Post: 608
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15/12/2004 22:29

Marco:deve assolutamente contestualizzare tempi e circostanze della bolgia che si scatenò a Dallas!
Diego Verdegiglio
Post: 609
Registrato il: 18/11/2002
Veterano
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15/12/2004 22:32

Dimenticavo:nel1993 entrai nellaCentrale di polizia diDallas.Sono andato dove ho voluto(nel 1993!).
Diego Verdegiglio
Post: 2
Registrato il: 15/12/2004
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16/12/2004 05:11

A proposito di contestualizzare...La commissione accettò le testimonianze di John McCone e Richard Helms, rispettivamente direttore e vice direttore della CIA all'epoca dei fatti, secondo le quali nessuno connesso alla CIA aveva mai intervistato o comunicato con Oswald (Capitolo VI). Ora, volendo contestualizzare, parlando dei primi anni sessanta, nel bel mezzo della guerra fredda, mi chiedo: come mai un ex marine, di manifeste simpatie comuniste, dopo aver vissuto in Russia, acquisita la cittadinanza sovietica, dopo aver sposato una cittadina sovietica, torna negli Stati Uniti e viene intervistato solo in tre occasioni dall'FBI.
La CIA in nessuna occasione lo contatta e la commissione, che ha avuto accesso all'intero file CIA su Oswald, può interamente confermare le affermazioni di McCone(capitolo VI). (Tra l'altro ancora più strane se si ammette l'esistenza di un file CIA su Oswald).
Comunque, come dicevo, mi riesce difficile, contestualizzando, immaginare un tale disinteresse da parte dei maggiori organi di sicurezza governativi.
Se qualche tempo fa, magari post 11 settembre, un ex marine, che seguiva corsi di lingua irachena mentre era in addestramento, avesse deciso di lasciare gli USA, chiesto di prendere la cittadinanza irachena, avesse vissuto in Irak, lavorato là, e poi avesse deciso di tornare negli States senza nascondere le simpatie per Saddam Hussein, sarebbe passato così inosservato agli occhi di FBI e CIA?
Non credo, almeno che....purtroppo la commissione non si pose la mia semplice domanda, senza nemmeno bisogno di dover contestualizzare come ho fatto io.
Saluti.
Post: 201
Registrato il: 20/03/2003
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16/12/2004 09:34

Saluti a tutti,
In realtà, c'è stato un sergente di origine egiziana, che condusse attività molto simili a quelle descritte qui da Marco. Il fatto strabiliante è che, pur essendo nei Berretti Verdi (le US Special Forces), costui non venne mai accusato di niente, nè sottoposto ad indagine (ora, la vicenda uscì di straforo da Fort Benning, sede delle SF, ma è dimostrato che i superiori del graduato bloccarono ogni indagine). Il nome di questo individuo adesso mi sfugge, tuttavia mi ricordo della sua vicenda non solo grazie alla lettura di libri cospirativi, ma pure perchè ne parlò Mark Bowden (l'autore di Pablo e Black Hawk Down).
Le ipotesi su chi sia costui si sprecano; basti dire che:
a) secondo i complottisti (me incluso), questo sergente era il trait d'union della CIA con alcune organizzazioni terroristiche mediorientali (Al Qaeda? può essere)
b) secondo gli allineati, questa "libertà" era la prova dell'eccessivo relax dell Forze Armate USA.

Saluti
Simone Colzani

[Modificato da clorammina 16/12/2004 9.37]

Post: 295
Registrato il: 17/12/2002
Frequentatore
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16/12/2004 16:52

Non pensiamo che la Cia sia tutto questo miracolo di efficenza.Baia dei porci e tentativi di eliminazione di Fidel Castro con metodi da cartone animato (sigaro esplosivo !)sono lì a dimostrarlo.
carmelo pugliatti
Post: 611
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16/12/2004 18:43

Signor Marco:alcune domande per Lei
Egregio Signor Marco,
sarei lieto, come dico spesso ai nuovi frequentatori del Forum, che Lei avesse letto il mio libro, ma mi limito ad alcune considerazioni:
1) Mi cita cortesemente la fonte dalla quale ha appreso che ad Oswald sia mai stata conferita la cittadinanza sovietica?

2)Certo che la CIA aveva informazioni su Oswald prima del 22-11-63!Se Lei va al SISDE, probabilmente troverà informazioni anche su di me. Ovviamente, non sono coinvolto in nessun complotto, ma sono stato un paio di volte in Via Lanza a Roma, al SISDE, a prendere alcune pubblicazioni. E questo cosa vuol dire? Probabilmente le attività estere di Oswald (perché solo di estero si occupa la CIA), ossia la sua fuga in URSS e il viaggio in Messico, vennero segnalate dall'Agency, ma non ritenute importanti o pericolose per la sicurezza interna o estera. Oswald non fu l'unico ex militare americano fuggito (e poi tornato a casa) in URSS in quel periodo. Ci furono alcune inchieste congressuali negli anni '70 che stabilirono l'assoluta estraneità di Oswald a qualunque attività estera (ripeto: solo di estero si occupa la CIA. Gli affari nazionali sono del FBI, Federal Bureau of Investigation)potenzialmente o patentemente pericolosa per gli Stati Uniti. Quando furono pubblicati librucoli che gettavano su Oswald l'ombra di spia doppiogiochista della CIA in URSS, i Sovietici che lo avevano avvicinato risero a crepapelle: nessuno di essi, compresi la spia Yuri Nosenko e gli addetti dell'ambasciata di Mosca a Città del Messico, fu tanto idiota da prendere sul serio questa ipotesi. L'URSS aveva spie di altissimo grado piazzate sia nell'ambasciata URSS a Mosca che in ambasciate URSS in America, compresi, se non erro andando a memoria, funzionari ONU. Fino ad oggi, non è emerso nulla dai documenti desecretati che valga a mutare quanto si disse allora. Se Lei scrive ciò che scrive tanto per gettare lì un sospetto, è libero di farlo. Se invece desidera circostanziarmi rivelazioni su possibili implicazioni della CIA nei fatti di Dallas, sono ansioso di conoscere anch'io queste novità.
La ringrazio e La saluto cordialmente. DV
Diego Verdegiglio
Post: 37
Registrato il: 15/10/2004
Novizio
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16/12/2004 19:15

I servizi segreti sovietici ,inizialmente, pensarono che fosse un agente della cia come tutti i sedicenti disertori.Ma dopo aver fatto delle ricerche,si resero conto che non era un elemento valido per poter fare l'agente della cia o di qualsiasi altra agenzie di intelligence americana.Allora pensarono alla possibilità di farne una spia sovietica:peggio!Non era adatto neanche a quello.Insomma, si resero conto che era una nullità.
Post: 3
Registrato il: 15/12/2004
Novizio
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17/12/2004 01:22

Per quanto riguarda il punto 1: avrei dovuto scrivere "chiesto" di acquisire la cittadinanza sovietica. Di fatto, Oswald ottenne il permesso di residenza in Russia da rinnovare ogni anno. Chiedo scusa per la mancanza e grazie per la puntualizzazione. Comunque, il concetto che ho voluto esprimere non cambia come mi sembra evidente.

Per quanto riguarda il punto 2, non ho capito cosa devo rispondere. Il fatto che esistesse un file CIA su Oswald non mi sorprende e non mi ha fatto certo dire che lavorasse per la CIA. Ho solo espresso un dubbio che, essendo venuto a me, non capisco come non possa essere venuto a Earl Warren e agli altri illustri membri della commissione. Se ci riflettete bene, forse è propria a causa della mancanza critica di questi fatti che oggi ci sono tante teorie complottiste...
D'altra parte, il fatto che la CIA abbia fallito in un sacco di occasioni, non giustifica certo che ci fosse disinteresse verso un tale individuo. Ripeto, siamo nel pieno della guerra fredda, l'anno successivo alla crisi dei missili cubani.
Io, con tutta la buona volontà che posso metterci, non riesco ancora a spiegarmi perchè Oswald effettuò un test di lingua russa nel febbraio 1959, valutato "poor" (Capitolo VI del rapporto della commissione). Voglio dire, nel 1959, un marine che desiderava imparare il russo veniva valutato dall'esercito? A quale scopo? Perchè non posso capirlo leggendo il rapporto?
Io non ho verità da vendere, però, in quanto essere pensante, ho dubbi e mi pongo domande. E questo va ben oltre il fatto di schierarsi con i risultati della commissione o le tesi del complotto.
Post: 4
Registrato il: 15/12/2004
Novizio
OFFLINE
17/12/2004 01:25

Per quanto riguarda il punto 1: avrei dovuto scrivere "chiesto" di acquisire la cittadinanza sovietica. Di fatto, Oswald ottenne il permesso di residenza in Russia da rinnovare ogni anno. Chiedo scusa per la mancanza e grazie per la puntualizzazione. Comunque, il concetto che ho voluto esprimere non cambia come mi sembra evidente.

Per quanto riguarda il punto 2, non ho capito cosa devo rispondere. Il fatto che esistesse un file CIA su Oswald non mi sorprende e non mi ha fatto certo dire che lavorasse per la CIA. Ho solo espresso un dubbio che, essendo venuto a me, non capisco come non possa essere venuto a Earl Warren e agli altri illustri membri della commissione. Se ci riflettete bene, forse è propria a causa della mancanza critica di questi fatti che oggi ci sono tante teorie complottiste...
D'altra parte, il fatto che la CIA abbia fallito in un sacco di occasioni, non giustifica certo che ci fosse disinteresse verso un tale individuo. Ripeto, siamo nel pieno della guerra fredda, l'anno successivo alla crisi dei missili cubani.
Io, con tutta la buona volontà che posso metterci, non riesco ancora a spiegarmi perchè Oswald effettuò un test di lingua russa nel febbraio 1959, valutato "poor" (Capitolo VI del rapporto della commissione). Voglio dire, nel 1959, un marine che desiderava imparare il russo veniva valutato dall'esercito? A quale scopo? Perchè non posso capirlo leggendo il rapporto?
Io non ho verità da vendere, però, in quanto essere pensante, ho dubbi e mi pongo domande. E questo va ben oltre il fatto di schierarsi con i risultati della commissione o le tesi del complotto.
Post: 615
Registrato il: 18/11/2002
Veterano
OFFLINE
17/12/2004 02:39

I Suoi dubbi,legittimi,sono stati tutti chiariti da tempo.Ripeto:peccato non abbia letto ilmio libro
Diego Verdegiglio
Post: 5
Registrato il: 15/12/2004
Novizio
OFFLINE
18/12/2004 00:41

In effetti, dopo aver subito la manipolazione di Stone, il mio obiettivo non è quello di capire il caso venendo ulteriormente condizionato da chi ritiene di conoscere la verità secondo le proprie convinzioni e prove, bensì facendo riferimento alle fonti ufficiali. Ritengo che il rapporto della commissione rappresenti la "bibbia" in materia, visto che ha chiuso il caso ormai 40 anni fa, e dovrebbe rappresentare il documento base per chiunque voglia conoscere approfonditamente la vicenda, prima di passare all'analisi di opere e critiche successive.
Nell'attesa di ulteriori chiarimenti sugli interrogativi da me posti...Saluti
Post: 307
Registrato il: 17/11/2002
Frequentatore
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18/12/2004 00:53

Sono d'accordo con te, Marco. Prima di dedicarsi a letture critiche è meglio andare alla fonte e leggersi, da cima a fondo, il Rapporto Warren. Sono 800 pagine, ma è necessario conoscerlo a menadito per avere un panorama completo sulla vicenda.
Purtroppo la gran parte dei "critici" ripete solo quanto magari ha letto sui libri di Garrison e soci, ma non si è mai curata di verificare la validità del Rapporto coi propri occhi.

Quindi... Buona lettura! Se ti servono informazioni lungo il cammino sai dove trovarci.
Saluti
FF
Federico Ferrero
Post: 617
Registrato il: 18/11/2002
Veterano
OFFLINE
18/12/2004 01:34

Ciò che ho scritto èAMPIAMENTEbasato sulle prove raccolte daWarren e altre commissioni delCongresso
Diego Verdegiglio
Post: 39
Registrato il: 15/10/2004
Novizio
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18/12/2004 12:42

al dott.Ferrero o al dott.Verdegiglio:

dove posso trovare il rapporto Warren?Non penso si trovi in tutte le librerie.Potete aiutarmi?Ve ne sarei infinitamente grato.

Marcello.(da ora in poi mi firmerò col mio nome vero).[SM=g27828]
Post: 309
Registrato il: 17/11/2002
Frequentatore
OFFLINE
18/12/2004 14:46

Caro Marcello,
il Rapporto Warren (in inglese) si trova sulle librerie online (Amazon o Bol). Prova a guardare nella sezione bibliografica...
Federico Ferrero
Post: 40
Registrato il: 15/10/2004
Novizio
OFFLINE
18/12/2004 15:40

Il fatto è che con l'inglese non me la cavo molto bene.Edizioni tradotte in italiano non ne esistono?
Post: 621
Registrato il: 18/11/2002
Veterano
OFFLINE
18/12/2004 15:48

Se mi capiterà di trovarne una copia in italiano dellaRizzoli1964 l'avviserò
Diego Verdegiglio
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