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La scelta del momento giusto.

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2005 02:21
Post: 2
Registrato il: 04/10/2003
Novizio
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31/01/2005 18:59

Un caloroso e sentito saluto a tutti.
E' la prima volta assoluta che scrivo su questo forum, e ad essere sincero, mi ci sono avvicinato dopo aver effettivamente constatato che l'ormai famosissimo filmato di Zapruder poteva dar adito a molte "interpretazioni". Così, spinto dal desiderio di saperne di più, sono incappato in questo sito.
Mi sono documentato sul sito stesso e sul suo Forum, ho letto le Vostre opinioni (ed ho conosciuto le prove riprodotte). La teoria presentata è plausibile, ma c'è un dettaglio che ancora non sono riuscito ad interpretare. O meglio, s'è verificata una situazione piuttosto strana.
Vengo al punto. Il corteo volta da Main sulla sua destra, per imboccare il breve rettilineo e per poi girare a sinistra su Elm street. Nel film di Oliver Stone, tanto citato e, a quanto pare, a ragione bistrattato, oltre a molte sciocchezze viene però sollevato un dubbio che a chi si avvicina da inesperto a questo argomento sembra piuttosto fondato: se fu il solo Oswald a sparare, come mai non scelse il momento in cui il corteo percorreva quel breve rettilineo per farlo? Avrebbe avuto tutto il tempo di tentare un secondo ed addirittura un terzo tiro...
Ad ogni modo, dopo essermi posto la domanda, ho cercato anche di darmi una risposta, e ho potuto concludere solamente che probabilmente non lo fece per paura che la provenienza dei colpi risultasse fin troppo evidente anche dalla strada...
E' una teoria totalmente sballata oppure può esserci del vero? Gradirei sapere le Vostre opinioni in merito.
Post: 331
Registrato il: 21/11/2002
Frequentatore
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31/01/2005 20:51

Benvenuto.
Complimenti per l'ottimo intuito. Tuttavia, faccio notare che la questione è stata trattata più volte nel forum ma, poiché ci vuole un po' di tempo per prendere confidenza con l'archivio, è automaticamente perdonato. Tra le vari messaggi, le suggerisco di cliccare QUI, nel mio post 211, dove troverà le risposte di Verdegiglio e una mia ipotesi "astronomica".
A presto.
Stefano
Post: 730
Registrato il: 18/11/2002
Veterano
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01/02/2005 02:21

Caro Montotto,
un cordiale benvenuto anche da parte mia e grazie a Stefano per il vecchio messaggio qui riprodotto. Durante la mia intervista al criminologo romano Prof. Vincenzo Mastronardi, pubblicata nel mio libro (ma questa domanda e questa risposta non ci sono, perché si tratta di un'ipotesi), alla mia domanda se esistesse una possibile motivazione psicologica per cui Oswald non abbia sparato frontalmente a JFK su Houston Street, il Professore ipotizzò un fattore che andrebbe forse aggiunto agli altri due: è la motivazione psicologica di NON VEDERE IN FACCIA, DI NON DOVER GUARDARE NEGLI OCCHI la vittima alla quale si sta sparando, analogamente a quanto era successo durante l'attentato a Walker, seduto quasi di spalle alla sua scrivania quando Oswald gli sparò attraverso la finestra di casa. L'ipotesi è affascinante. Si trattava per Oswald di sparare dunque sì ad un uomo, che tuttavia, vedendone solo la nuca e le spalle, non si identificava in qualche modo come bersaglio PERSONALIZZATO. Oswald dunque uccideva il presidente degli Stati Uniti, il simbolo di potere, NON L'UOMO John Kennedy padre di due figli come lui, seduto accanto a sua moglie in auto. E' forse lo stesso procedimento mentale per il cui seguiamo angosciati per ore e ore la diretta televisiva di un bambino intrappolato in un pozzo, ne guardiamo gli occhi atterriti, proviamo un forte turbamento per i suoi pianti e le sue sofferenze, siamo fortemente partecipi perché ci identifichiamo con i suoi genitori, ne conosciamo il nome, la storia. Se invece la stessa televisione ci mostra le immagini di un'inondazione che ha provocato quarantamila morti in Bangladesh, per quanto dispiaciuti e rammaricati, ci sembrano morti più "anonimi", meno identificabili e, stranamente, la nostra sofferenza e la nostra partecipazione sono minori.E', ripeto, un'ipotesi affascinante, da approfondire. Cordiali saluti. DV
Diego Verdegiglio
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