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Perchè non sparare verso Houston st.?

Ultimo Aggiornamento: 19/05/2008 12:58
Post: 5
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19/12/2007 13:52

Da quando vidi per la prima volta il film di Stone mi è sempre rimasto questo dubbio.
Me lo sono sempre chiesto, perchè non sparare mentre il corteo risaliva la Houston (traiettoria frontale) avendo così il tempo per successivi spari a distanza sempre minore?

1) perchè l'attentatore è arrivato in ritardo in "postazione"?
2) per problemi al fucile?
3) per evitare che gli sguardi di tutti (agenti e non) fossero in direzione del deposito?
4) altro?


Qual'è la vostra spiegazione/ipotesi/interpretazione al riguardo?

Saluti,
Francesco.
"A cop hit me."
Post: 330
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28/12/2007 19:28

Forse perchè sarebbe stato complicato avere i tiratori di backup in caso di errore? :-)
Post: 1.355
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30/12/2007 03:36

Perche complicato? c'erano tanti killers quel giorno a tutte le finestre di tutti i piani di ogni palazzo (e persino nei tombini) della Dealey plaza che centrare il Presidente era un gioco da ragazzi.Scherzi a parte,come si è detto in un altro thread dedicato all'argomento se Oswald avesse sparato al suo bersaglio verso Houston street, oggi qualcuno si chiederebbe perchè mai non avesse aspettato.
carmelo pugliatti
Post: 331
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01/01/2008 18:52

Allora... mettiamoci nei panni di Oswald, per curiosità.
Abbiamo la possibilità di fare un tiro frontale comodo, e se le cose vanno male e l'autista fa il suo mestiere, ovvero premere l'acceleratore come se avesse il diavolo alle calcagna, forse riusciamo a sparare di nuovo prima della curva e ancora alle spalle.
Invece faccio un tiro alle spalle, che peraltro va malissimo.
A quel punto il famoso autista vola a 50/80 km/h nel giro di due secondi e forse riesco a fare un altro tiro, sapendo che non posso sbagliare... come posso immaginare che l'autista rallenterà? Vado "a fortuna", contro ogni logica? Va bene che la pazzia giustifica tutto, però...

Buon anno, a proposito :-)
Post: 1.357
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01/01/2008 21:08

Buon anno,auguri per un sereno 2008. Le decisioni e le motivazioni di Oswald sono chiuse nella sua tomba.Evidentemente secondo la sua logica sparare da dietro era la soluzione migliore.Forse,come dice Francesco 73s temeva ,a torto o a ragione,che i presenti nella piazza avrebbero potuto identificare immediatamente il luogo di provenienza degli spari,oppure come scritto in un altro thread gli era psicologicamente difficile uccidere un uomo guardandolo in faccia (io ad esempio non potrei).Al di là delle ipotesi non possiamo che prendere atto delle modalità con cui scelse di compiere il suo delitto.
carmelo pugliatti
Post: 7
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02/01/2008 11:55

La mia domanda era riferita "solo" alle vostre "ipotesi", perchè è chiaro che la verità la conosce solo chi sparò.

Mi interessava sapere che idea vi siete fatti.

Sono ignorante in merito e per questo vi chiedo quando è stato accertato che Bonnie Ray Williams lasciò la zona al sesto piano dove pranzò?

Saluti,
Francesco.
"A cop hit me."
Post: 1.395
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04/01/2008 19:03

Stando alle ricostruzioni, Williams avrebbe abbandonato il sesto piano verso le 12,10-12,12, il tempo di mangiare un hamburger con pollo fritto e bere una bottiglia di acqua tonica marca Dr. Pepper. Potremmo forse anche noi provare a casa nostra se riusciamo a fare altrettanto in 12 minuti, che sembrano pochi ma per mangiare con calma un panino dovrebbero essere sufficienti.
Diego Verdegiglio
Post: 8
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07/01/2008 10:48

Grazie per le informazioni Dott. Verdegiglio.

Proseguo nella ipotetica ricostruzione:
-ore 12:00 (?) inizio pausa pranzo
-ore 12:12 fine pranzo di Bonnie Ray Williams
-ore 12:14 (?) zona libera
-ore 12:15 - 12:28 (?) arrivo del cecchino in postazione con fucile smontato, montaggio arma, disposizione scatole, caricamento
-ore 12:30 inizio spari.


Da un punto di vista delle prove raccolte è giusto o ci sono delle incongruenze in queste ipotesi?

Saluti,
Francesco.
[Modificato da Francesco73s 07/01/2008 10:48]
"A cop hit me."
Post: 1.399
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09/01/2008 19:26

Se stiamo alle ricostruzioni, Oswald attese in silenzio dietro gli scatoloni che Williams andasse via. Se, come alcuni affermano, Oswald era in mensa tra le 12,10 e le 12,15, aveva tutto il tempo di risalire senza fretta le scale (72 gradini, 40-45 secondi, massimo un minuto: provare per credere), tirare fuori dal sacco e montare il fucile (con un piccolo cacciavite, l'armiere Massimiliano Burri di Roma ha fatto la stessa cosa senza affanno davanti alla mia videocamera: tempo poco più di 2': spero che Ferrero possa pubblicare qui nel sito questo mio video, un giorno. Io voglio abbondare e concedo a Oswald due minuti in più: siamo a 4') e sistemare con calma 18 scatole di libri a protezione della finestra, più due vicino al davanzale per poggiare l'arma (diciamo altri 5 minuti).Ricapitoliamo:

12,15 - Oswald sarebbe stato visto in mensa
12,16 - Oswald è di nuovo al sesto piano (Williams è andato via)
12,16-12,20 Oswald tira fuori dal sacco, monta e carica il fucile
12,20-12,25 Oswald mette a posto le scatole di libri e si posiziona alla finestra, dove alcuni testimoni dalla strada lo vedono già appostato alcuni minuti prima dell'arrivo di Kennedy.
Diego Verdegiglio
Post: 11
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10/01/2008 10:20

Quindi, secondo la Sua ricostruzione, LHO era pronto già da qualche minuto.
Ora Le chiedo:
1) perchè (sempre ipotizzando e sempre parlando di proprie sensazioni) non sparò quando il corteo era sulla Houston secondo Lei?
2) chi furono i testimoni che dalla strada videro Oswald già appostato?
3) qualcuno testimoniò d'averlo riconosciuto?

Saluti,
Francesco.
"A cop hit me."
Post: 332
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10/01/2008 13:19

Domanda: come ha fatto LHO a calcolare esattamente i tempi? Se l'auto fosse andata più veloce si sarebbe affacciato tardi... vabbè dire che era pazzo, ma stupido no... o si?
Post: 1.361
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11/01/2008 19:46

Ma non è che Oswald sia andato a colpo sicuro.Cento cose potevano andare storte ;ad esempio qualcuno sarebbe potuto salire al sesto piano per vedere il corteo,o avrebbe potuto ricominciare a piovere come nella mattinata,o Kennedy avrebbe potuto evitare di chiedere agli agenti del servizio di sicurezza di non posizionarsi sul retro della macchina,come invece era prassi fare.Inoltre per quel che sappiamo,Oswald poteva anche presumere che il corteo procedesse più adagio.
carmelo pugliatti
Post: 12
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14/01/2008 11:13

Quindi LHO avrebbe montato il fucile "preventivamente" non sapendo in che condizioni fosse la limo?
(spero che sapesse almeno che il corteo non sarebbe andato dritto su Main Street!)

Avrebbe avuto proprio una "gran fortuna"...

Cerco di immaginarmi la sua "gioia" nel vedere comparire il corteo sula Houston:
- niente copertura trasparente,
- nessun agente sui predellini,
- (voltandosi) nessuno è al sesto piano,

- CI POSSO PROVARE!

BOOM!click click
- dove ho sparato?!?!

BOOM!click click
- preso!

BOOM!click click
- perfetto!!!!


Sia chiaro, non voglio fare ironia, ma questa infinita serie di elementi fortuiti e fortunati mi fanno PAURA.
Inconsciamente sarei più "sereno" (in senso lato ovviamente) se fossi fermamente convinto dell'esistenza di un complotto; di fronte a certi piani architettati alla perfezione non si può scappare: si è "già" morti al 99% giorni prima dell'esecuzione se un complotto di tale importanza decide di agire.
E invece?
Invece è probabile che per mille piccoli (o grandi) fattori, un "pazzo solitario" è riuscito da solo a terminare la vita di JFK e di conseguenza è riuscito a cambiare la storia.
Questa sensazione, a me, fa gelare il sangue.
(scusate lo sfogo!)

Saluti,
Francesco.
"A cop hit me."
Post: 1.363
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14/01/2008 17:23

Purtroppo è così.La strada che portò JFK al Cimitero Nazionale di Arlington avrebbe potuto essere deviata molte e molte volte,sia quel giorno che nei giorni precedenti.Anche quando la limousine entrò nella piazza,sotto il tiro del fucile di Oswald,il risultato non era affatto scontato.
carmelo pugliatti
Post: 1.402
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16/01/2008 18:05

Certo che fa gelare il sangue! E lo scrivo molte volte nel mio libro: pensare che se fosse piovuto si sarebbe montato il tettuccio di plexiglass; o, se Kennedy avesse voluto, due agenti sarebbero stati in piedi sui predellini posteriori. O, ancora più assurdo, se Bonnie Ray Williams non si fosse sentito così solo al sesto piano mentre mangiava il suo hamburger e fosse rimasto lassù. "Se" il corteo fosse passato in orario lavorativo e non durante la pausa pranzo, gli impiegati non sarebbero scesi in strada a guardare JFK. "Se" Frazier avesso chiesto a Oswald "Ah, bacchette per tende? Servono anche a me. Mi fai vedere di che tipo sono?". "Se" Roy Truly fosse stato un fervente kennediano e avesse chiesto a TUTTI i suoi impiegati di scendere giù ad applaudire il Presidente... "Se" Ruth Paine e Marina la sera del 21 novembre avessero chiesto a Lee "Che stai facendo a quest'ora in garage? Cos'è quel pacco?"... "Se" il poliziotto Baker non si fosse accontentato della risposta di Truly quando fermò pistola in pugno Oswald ("E' un nostro impiegato")e avesse bloccato l'uscita di TUTTI coloro che erano nel magazzino... "Se", "se","se"... Analizzare i "se" della propria vita fa davvero gelare il sangue: se ognuno di noi (meglio non pensarci...) avesse accettato quella donna, quella proposta di lavoro, quel viaggio, quel biglietto vincente (toccato magari a colui che ne acquistò uno subito dopo di noi). E, al contrario, per fortuna NON prendemmo quell'aereo, NON andammo in Asia in vacanza (tsunami), NON accettammo l'escursione in montagna (valanga),NON accettammo di andare a fare quel viaggio in auto (incidente), NON accettammo l'affare propostoci da un conoscente (investimento poi fallito), NON acquistammo quei titoli azionari dati in ascesa sicura.... E così via. Il Caso ci fa gelare il sangue perché non abbiamo nessuna possibilità di controllarlo e di dirigerlo. Domani andrò in aereo a Milano. Facendo i dovuti scongiuri, potrebbe essere questo il mio ultimo messaggio nel sito, ma io NON POSSO saperlo questa sera. Devo affidarmi alla sorte. E' raggelante, ma è così.
Diego Verdegiglio
Post: 18
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Novizio
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17/01/2008 12:35

Dott. Diego Verdegiglio, proprio ieri sera (coincidenza anche questa!) ho letto la parte del suo libro in cui descrive quei meledetti "se".
E' davvero raggelante e sono d'accordo con lei.

Ma purtroppo ho una tremenda sensazione che mi sussurra continuamente che i "se" del 22 novembre 1963 sono veramente tanti. Sarebbe come se in un giorno solo: comprassi il biglietto della lotteria precedente a quello vincente, salissi su un aereo che poco dopo precipita, fossi l'unico sopravvissuto, venissi ferito gravemente scivolando sulle scale di casa mia, etc. etc....

Maledetto/benedetto Caso!

Saluti,
Francesco.
"A cop hit me."
Post: 1.375
Registrato il: 17/12/2002
Veterano
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17/01/2008 16:43

Egregio Signor Francesco,aggiungiamo all'elenco anche la presenza del busto senza il quale JFK non sarebbe rimasto ritto in attesa del secondo ,fatale,colpo. Non c'è dubbio che quel giorno a Dallas JFK ebbe una notevole dose di sfortuna (per usare un eufemismo).Tuttavia non credo che le probabilità fossero così basse come lei scrive.Kennedy aiutò notevolmente il caso rifiutandosi di prendere elementari norme di sicurezza che gli avrebbero salvato la vita (come procedere alla sala banchetti senza un corteo,far montare il tettuccio ,consentire come d'uso la presenza di due agenti sul predellino posteriore della limousine).Anche di questo bisogna tener conto.
carmelo pugliatti
Post: 333
Registrato il: 21/08/2003
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20/01/2008 22:56


Sempre evitando la spiegazione "era pazzo", perchè Oswald avrebbe ucciso Kennedy e poi non ha rivendicato la paternità dell'omicidio??? Perchè disse che era un patsy?

PS Qualcuno trovò le aste delle tende? [SM=g27828]
Post: 1.376
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21/01/2008 03:02

Forse voleva diventare un "caso",recitare la parte dell'innocente ad oltranza e divenire universalmente famoso (Norman Mailer nel suo "Il racconto di Oswald" spiga bene tutto questo ).Non a caso uno degli eroi di Oswald era il famoso ergastolano Robert Stroud(dalla cui vicenda fu tratto il film "L'uomo di Alcatraz").E' un ipotesi.I veri meccanismi mentali di Lee Harvey Oswald erano noti soltanto a lui.
carmelo pugliatti
Post: 23
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21/01/2008 10:55

LHO pronto.
Diego Verdegiglio, 09/01/2008 19.26:


12,20-12,25 Oswald mette a posto le scatole di libri e si posiziona alla finestra, dove alcuni testimoni dalla strada lo vedono già appostato alcuni minuti prima dell'arrivo di Kennedy.



Sempre dettate dalla mia ignoranza:
- Quali sono i testimoni che lo videro?
- Qualcuno lo riconobbe?

Saluti,
Francesco.

"A cop hit me."
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