Cineteca del Friuli su JFK

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Diego Verdegiglio
00martedì 20 aprile 2004 01:55
2 dicembre 2003
L'ASSASSINIO DI JFK NEI 486 FOTOGRAMMI DI ZAPRUDER
Il film in versione restaurata viene presentato mercoledì 3 dicembre, ore 21, alla Galleria della Cineteca
Il 22 novembre 1963, il sarto di Dallas Abraham Zapruder stava filmando il passaggio tra la folla di John Fitzgerald Kennedy. I 486 fotogrammi di quel film amatoriale a 8mm diventarono l'unica testimonianza "in movimento" dell'assassinio del presidente americano, uno dei fatti più tragici e controversi del XX secolo. Il giorno dopo aver girato le preziose immagini, Zapruder le cedette per 150 mila dollari alla rivista americana Life, che ne ricavò parecchi fotogrammi pubblicati negli anni che seguirono. Dopo essere rimasto nell'archivio di Life per 12 anni, l'originale del film è stato restituito alla famiglia Zapruder, che nel 1999 lo ha venduto ai National Archives di Washington per 16 milioni di dollari, riservadosi il copyright. Copie di prima, seconda, terza generazione (quindi sempre più scadenti) e talvolta lo stesso originale, sono stati proiettati dalla Commissione Warren che indagava sui fatti di Dallas, dai servizi segreti e dall'FBI. L'originale perciò si deteriorarava, le copie erano di qualità via via inferiore ed era sempre più difficile trarre delle conclusioni certe. Ma chiunque avesse visto il film originale e non le sue copie avrebbe capito che Kennedy era stato ucciso da più killer.
Oggi, con le tecniche digitali, mettendo a confronto le migliori copie esistenti con il filmato originale, e facendo una vera e propria operazione di restauro, gli esperti dei National Archives sono riusciti a ricavare una versione completa, ricca di particolari e di informazioni, che permettono di concludere che Kennedy è stato ucciso da più killer e che la teoria dell'assassino solitario sostenuta dalla Commissione Warren non ha validità scientifica. Questa è la versione restaurata che verrà proposta mercoledì 3 dicembre alle ore 21, alla Galleria della Cineteca in Piazza Municipio 2 a Gemona, nell'ambito della mostra "John F. Kennedy e il cinema".

20 novembre 2003
JOHN F. KENNEDY E IL CINEMA
Film, libri, riviste dalle collezioni della Cineteca del Friuli
Inaugurazione sabato 22 novembre, ore 18, presso la Galleria della Cineteca
Il 22 novembre 1963 John Fitzgerald Kennedy fu assassinato a Dallas, in Texas. Da quel giorno è nato il mito di JFK, mentre il mistero della sua morte suscita ancora dibattiti, ricerche, controversie, inchieste televisive e film.
In occasione del quarantesimo anniversario, sono moltissimi gli omaggi tributati al presidente americano. A Gemona (Udine), la Cineteca del Friuli ha scelto di celebrarlo mettendo a disposizione del pubblico importanti materiali, selezionati dai propri archivi filmici e librari, sulla sua figura e in particolare sugli aspetti dell'era kennedyana più strettamente legati al cinema e alla televisione. Alla mostra "John F. Kennedy e il cinema", allestita nella Galleria della Cineteca, in piazza Municipio 2, da sabato 22 novembre 2003 al 1° febbraio 2004, si possono vedere documenti, libri, dischi, audiocassette, DVD, oggetti, fotografie, riviste e quotidiani relativi all'epopea kennedyana. Tra i pezzi esposti, L'Espresso del 7 gennaio 1968 con l'intervista di Andrea Barbato a Michelangelo Antonioni nella quale il regista racconta del suo incontro con il procuratore di New Orleans Jim Garrison; il volume The Story of the Films (1927) curato dal padre di JFK, Joseph Kennedy; un biglietto autografo di Jacqueline B. Kennedy; lo speciale della CBS A Tour of the White House with Mrs. John F. Kennedy (Un giro alla Casa Bianca insieme alla signora Kennedy). L'inaugurazione è fissata per sabato 22 novembre alle ore 18.
Un ciclo di proiezioni affiancherà l'esposizione a partire da mercoledì 3 dicembre 2003, alle 21, sempre alla Galleria della Cineteca, quando sarà proiettata la versione restaurata del film a 8mm di Abraham Zapruder, che nei suoi 486 fotogrammi documenta l'uccisione del presidente. Mercoledì 10 dicembre 2003, alle 21 sarà proposta una miscellanea dal titolo "Attorno al mito kennedyano", con il cinegiornale che documenta la visita di Kennedy a Roma nel 1963, alcuni materiali da Forrest Gump (1994) di Robert Zemeckis e Interview with the Assassin di Neil Burger, l'affondamento e il ritrovamento del "PT 109". Dopo la pausa natalizia il programma proseguirà mercoledì 14 gennaio 2004, alle 21, con Và e uccidi (The Manchurian Candidate, 1964) di John Frankenheimer e mercoledì 21 gennaio 2004, alle 21.00, con Le elezioni primarie del 1960 (Primary) di Robert Drew; fotografia di Terrence McCartney Filgate, Richard Leacock e D.A. Pennebaker. Tra gli altri film visionabili nel video presente in mostra, quelli relativi all'avventura nella Hollywood degli anni Venti del padre Joseph e alle frequentazioni hollywoodiane dello stesso JFK; documentari sulle elezioni primarie del 1960; cinegiornali girati durante la presidenza; servizi televisivi sui funerali; ricostruzioni cinematografiche e televisive sull'assassinio; fiction sulla famiglia Kennedy; film influenzati da JFK e dalla sua presidenza; pellicole amate da John e da Jackie.
John Fitzgerald Kennedy è stato presidente degli Stati Uniti per poco più di mille giorni, dal 20 gennaio 1961 al 22 novembre 1963, ma ha avuto un'influenza fondamentale nel cinema della sua epoca e in quello dei decenni successivi. Se mai qualcuno decidesse di compilare una filmografia kennedyana completa, di fiction e non fiction, la lista includerebbe diverse centinaia di titoli. Con lui in vita furono ideati e girati Va’ e uccidi e Sette giorni a maggio (1964) di John Frankenheimer, Il dottor Stranamore (1964) di Stanley Kubrick, A prova di errore (1964) di Sidney Lumet, tutti sul pericolo militare/atomico, e Tempesta su Washingon (1962) di Otto Preminger, sui rischi corsi dalla democrazia parlamentare USA. Con lui morto è esplosa una serie di film attorno alla cospirazione che oggi, dopo 40 anni, non si è ancora conclusa: Ciao America (1968) di Brian De Palma; I due Kennedy (1969) di Gianni Bisiach, Azione esecutiva (1973) di David Miller; Perché un assassinio (1974) di Alan Pakula; JFK: un caso ancora aperto (1991) di Oliver Stone; Ruby-Il terzo uomo di Dallas (1992) di John Mackenzie; Nel centro del mirino (1993) di Wolfgang Petersen; Interview with the Assassin (2002) di Neil Burger, con una "falsa" intervista al secondo killer, quello che avrebbe sparato dal "poggio erboso", che decide di vuotare il sacco davanti alla cinepresa prima di morire di cancro.
Oltre a quelli sulla cospirazione anti-kennedyana ci sono poi film come Love Field (1992) di Jonathan Kaplan, con Michelle Pfeiffer nei panni di una casalinga di Dallas che fa di tutto per arrivare in tempo a Washington per i funerali del presidente; Hoffa: Santo o mafioso (1993) di Danny De Vito, con Jack Nicholson nella parte del famigerato sindacalista degli autotrasportatori duramente osteggiato dai Kennedy; Thirteen Days (2000) di Roger Donaldson e The Missiles of October (1974), sui tredici caldissimi giorni della crisi dei missili russi a Cuba.
Fra i grandi documentari sull'argomento vanno ricordati Rush to Judgement (1966) di Emile De Antonio, sceneggiato con l'avvocato Mark Lane, autore dell'omonimo volume che riaprì le ricerche sull'assassinio del presidente dopo le frettolose conclusioni del Rapporto Warren e Primary (1960) di Terrence McCartney Filgate e D.A. Pennebaker, nel quale i due documentaristi seguono lo svolgimento delle elezioni primarie di quel cruciale anno 1960. Anche Errol Morris ha voluto dare la sua interpretazione del periodo con The Fog of War: Eleven Lessons from the Life of Robert S. McNamara (2003), sul segretario della difesa di Kennedy e Johnson. Infine, Julien Ballard, lo stesso che aveva ritrovato il relitto del Titanic, ha documentato nel 2002 con Search for Kennedy's P.T. 109, la localizzazione nelle profondità del Pacifico della motosilurante PT 109, il cui affondamento da parte dei giapponesi e l'opera di salvataggio dei naufraghi da parte di JFK fu determinante nella sua successiva carriera politica. Allo stesso episodio bellico si era ispirato il film di Leslie H. Martinson PT 109, posto di combattimento (1963) con Glenn Ford.

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