Il caso Tenco,ed il passato che non passa.

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carmelo pugliatti
00domenica 25 dicembre 2005 16:57
E' di questi giorni la notizia della riapertura del caso Tenco.L'inchiesta,attraverso l'esumazione dei poveri resti del cantante,nuove perizie grafologiche e balistiche è tesa ad accertare una volta per tutte se Luigi si suicidò,o se invece le tesi di chi sostiene essersi trattato di un omicidio mascherato hanno qualche fondamento.Vedremo.Per conto mio permettetemi di fare due considerazioni.La prima è che sono pronto a scommettere che la leggenda dell'assassinio continuerà anche se l'inchiesta dovesse accertare al 101% che Tenco si è tolta la vita.Inevitabilmente nuovi articoli,interviste "esclusive","rivelazioni" postume denunceranno l'occultamento della "verità".La seconda considerazione ci porta più lontano.1963,Gino Paoli all'apice del successo,ricco,famoso,grande fortuna con le donne,si spara un colpo di pistola dritto al cuore.Il cantante sopravvive (ed il proiettile rimane per sempre incapsulato nel muscolo cardiaco).Ancora oggi Paoli non sa spiegare i motivi di quel gesto.Forse lo fece per noia,forse fu un momento di depressione,forse la consapevolezza che avendo raggiunto il vertice poteva soltanto scendere.Se Paoli fosse morto,e se le indagini fossero state condotte alla (pessima) maniera di quelle per Tenco a Sanremo,oggi in molti parlerebbero del misterioso delitto Paoli.A volte basta un attimo,e la disponibilità di una pistola per scegliere tra la vita è la morte.Il vero mistero è questo,il resto è dietrologia da rotocalco.

[Modificato da carmelo pugliatti 25/12/2005 17.00]

Diego Verdegiglio
00lunedì 26 dicembre 2005 13:04
Sono totalmente d'accordo con Lei, caro Carmelo. Tornerò sull'argomento perché mi sembra molto interessante ribadire quanto scrive Posner: "Chi non vuol credere, semplicemente NON CREDE" e stop. Come per Dallas, i pasticci del commissario Molinari (prima porta il cadavere all'obitorio - forse all'insegna di pressioni del tipo "c'è il festival in corso, chiudiamo al più presto l'incidente" - poi è costretto a riportarlo e riposizionarlo nella camera d'albergo per farlo fotografare)sono, per chi crede ai complotti, sempre e comunque non il segno di improvvisazioni e deficienze, ma la prova sicura di una cospirazione tendente a coprire chissà chi o cosa. A presto e ancora auguri. DV
Federico Ferrero
00lunedì 26 dicembre 2005 20:31
La famiglia Tenco giudica tutto questo un obbrobrio e dice che la magistratura dovrebbe occuparsi di ben altro.
Mi permetto di riprodurre un articolo apparso su www.beppegrillo.it

Gino Paoli mi ha inviato questa lettera su Luigi Tenco.

"Suona di nuovo il telefono.

Un altro giornalista che vuole farmi delle domande su Luigi.
Ma credo che un amico dovrebbe lasciarlo in pace.

Dicono che le cose sulla sua morte non sono chiare ma chi è che ha tanto interesse che si sappia la verità?

I giornalisti ? Finalmente si scriverà qualcosa di loro, avranno l’articolo in prima pagina

Il magistrato? Anche lui avrà la sua visibilità.

Gli amici che lo hanno conosciuto? Quelli veri staranno zitti e non ne approfitteranno per andare in televisione o sui giornali.

Perfino Vespa avrà una serata coperta con un argomento interessante.

Forse si vuole sia fatta giustizia.
Ma che giustizia è questa che si occupa di un caso dubbio di 30 anni fa e se ne frega di tanti casi in piedi che si trascinano da anni.
Che giustizia è quella che tiene in piedi casi chiari ma gestiti da avvocati furbi e strapagati per tenere fuori di galera madri assassine che sono una manna per gli avvoltoi dell’informazione.

Che giustizia è la giustizia che non esiste per i poveri e gli sconosciuti ma è pronta a tutte le garanzie per i noti e i ricchi?

A Luigi verrebbe il vomito.Lasciatelo dormire."

Gino Paoli.

Luigi Tenco si suicidò 39 anni fa a San Remo. In una delle sue canzoni/poesie cantava:

"Questa/ non è certo la vita/ che hai sognato un giorno per noi/ Vedrai vedrai/ vedrai che cambierà/ forse non sarà domani/ ma un bel giorno cambierà / Vedrai vedrai/ che non sei finito sai/ non so dirti come e quando / ma vedrai che cambierà".

Tenco sognava, già allora, un'Italia diversa. Come noi.
Vedrete che ce la faremo.



[Modificato da Federico Ferrero 26/12/2005 20.31]

Diego Verdegiglio
00giovedì 16 febbraio 2006 01:17
Oggi, 15 febbraio 2006, i TG hanno dato la conferma del suicidio di Tenco, dopo un'autopsia sulla salma riesumata e trovata in sorprendente stato di conservazione. Ritrovato il foro di uscita del proiettile. Ma state pur certi che altri sciacalli continueranno ad ululare sulla disonestà dei patologi che hanno eseguito l'esame e su un omicidio mascherato da suicidio. Si attendono nuove canagliate e "rivelazioni" sulla morte del povero e fragile cantautore. DV
carmelo pugliatti
00giovedì 16 febbraio 2006 16:35
Una mia amica medico legale con cui parlai tempo fa del caso Tenco mi disse che con ogni probabilità ,"visto il tipo di inumazione",i resti sarebbero stati trovati ben conservati.Bisogna dire che l'inchiesta è stata condotta con celerità , tatto e discrezione.Nessun dubbio sul suicidio del cantante,così come nessun dubbio che squallide smentite,"rivelazioni sensazionali" e teoremi da gionalismo di serie C continueranno allegramente.
!presidente!
00venerdì 17 febbraio 2006 11:26
Sul caso Tenco mi aspettavo che la nuova (tentata) inchiesta non portasse a nulla di diverso di quello che era già stato appurato nel 1967, cioè il suicidio. Ci saranno, sicuramente, altri "misteri" che ci appassioneranno di più: il suicidio del cantante è stato solo un dramma umano.
carmelo pugliatti
00venerdì 17 febbraio 2006 16:56
COME VOLEVASI DIMOSTRARE: "Luigi Tenco: ancora misteri sulla morte
Data: 15/02/2006

Forum gossip:
Dopo 39 anni, la salma di Luigi Tenco è ancora in buono stato di conservazione.

Lo hanno verificato i periti che stanno procedendo all' esame autoptico disposto dal procuratore di Sanremo, Mariano Gagliano.

La perizia è in corso nella camera mortuaria dell' ospedale di Acqui Terme. In considerazione dello stato della salma, è possibile fare un esame completo.

Sulla fronte il cadavere di Tenco porta ancora la fascia bianca che gli era stata messa per nascondere il foro del colpo di pistola. Per prima cosa i periti hanno fatto una radiografia per localizzare il proiettile. All' epoca del suicidio la salma non era stata sottoposta ad autopsia.

"Il foro di sinistra sembrerebbe compatibile con quello di uscita del proiettile, almeno dal primo rilievo. Comunque prima di pronunciarsi con certezza bisogna terminare gli accertamenti", ha riferito Renzo Celesti, direttore dell'Istituto di Medicina legale di Genova, e perito della famiglia di Luigi Tenco.

Il particolare è importante proprio perchè inizialmente si era ritenuto che il foro di sinistra fosse quello di entrata del proiettile. Infatti a sollecitare la riapertura del caso era stato chi a sostegno dell'ipotesi che si potesse essere trattato di omicidio e non di suicidio ricordava che Luigi Tenco non era mancino.

Pare inoltre chel'esame radiografico effettuato sul cadavere abbia permesso di escludere la presenza di proiettili nel cranio e ciò getta qualche ombra sulla possibilità di far chiarezza sulla morte del cantautore dal momento che non sarà possibile eseguire alcun test balistico per stabilire se la morte di Tenco sia stata causata proprio dalla pistola che era accanto al cadavere quella notte".
E siamo solo all'inizio.Figuriamoci se sciacalli dei media , dietrologi di professione ,e mitomani vari si lasceranno mai scippare un boccone appetitoso come il "caso Tenco".Esattamente come per JFK.
Diego Verdegiglio
00venerdì 17 febbraio 2006 19:21
Già caro Pugliatti. Chi NON crede continuerà a non credere. Certo è che il commissario Molinari all'epoca fece dei pasticci incredibili. Se la stanza non è stata ristrutturata e i mobili non sono stati cambiati dal 1967 (e non sono stati repertati né bossolo né proiettile) forse con le tecniche odierne e un'accurata ispezione delle pareti e del soffitto qualche sorpresa potrebbe ancora saltare fuori. Segnalo una bellissima trasmissione su RAI Tre, mi pare il sabato sera tardi. Si tratta di UACV, una fiction-verità (con poliziotti veri e casi veri)realizzata dall'Unità Analisi Crimini Violenti della Polizia Italiana.
carmelo pugliatti
00venerdì 17 febbraio 2006 22:00
Credo che l'albergo sia stato nel frattempo abbattuto.In ogni caso,anche col proiettile in mano chi ha fede nel "complotto" continuerà a crederci,impermeabile anche di fronte all'evidenza.Propio come per il Presidente Kennedy.Tornando a Tenco è chiaro ciò che chiaro è sempre stato:si è trattato di suicidio.Presto Luigi tornerà al suo riposo,questa volta per sempre.Onoriamolo con la bellissima "Preghiera in Gennaio" che Fabrizio De Andrè scrisse nel 1967 in memoria dell'amico scomparso: "Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
quando a te la sua anima
e al mondo la sua pelle
dovrà riconsegnare
quando verrà al tuo cielo
là dove in pieno giorno
risplendono le stelle.

Quando attraverserà
l'ultimo vecchio ponte
ai suicidi dirà
baciandoli alla fronte
venite in Paradiso
là dove vado anch'io
perché non c'è l'inferno
nel mondo del buon Dio.

Fate che giunga a Voi
con le sue ossa stanche
seguito da migliaia
di quelle facce bianche
fate che a voi ritorni
fra i morti per oltraggio
che al cielo ed alla terra
mostrarono il coraggio.

Signori benpensanti
spero non vi dispiaccia
se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
soffocherà il singhiozzo
di quelle labbra smorte
che all'odio e all'ignoranza
preferirono la morte.

Dio di misericordia
il tuo bel Paradiso
lo hai fatto soprattutto
per chi non ha sorriso
per quelli che han vissuto
con la coscienza pura
l'inferno esiste solo
per chi ne ha paura.

Meglio di lui nessuno
mai ti potrà indicare
gli errori di noi tutti
che puoi e vuoi salvare.

Ascolta la sua voce
che ormai canta nel vento
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.

Dio di misericordia
vedrai, sarai contento".
Diego Verdegiglio
00lunedì 20 febbraio 2006 16:04
Bellissima. Grazie della bella citazione, caro Pugliatti. DV
!presidente!
00mercoledì 22 febbraio 2006 10:42
Io non mi sono quasi mai fidato delle verità ufficiali. Sul caso Tenco, invece, credo che i "tasselli", siano tutti al posto giusto.
carmelo pugliatti
00mercoledì 15 marzo 2006 02:06
Un altro tassello va al posto giusto.Ritrovato il bossolo del proiettile col quale Tenco si uccise:"(ANSA) - GENOVA, 10 MARZO - ritrovato il bossolo 7.65 della pistola Walther Ppk con cui il cantante Luigi Tenco si uccise nel 1967. La squadra mobile di Sanremo avrebbe ritrovato il reperto in casa di Lino Ligato, ex titolare di uno storico locale genovese. Il procuratore di Sanremo Gagliano ha annunciato l'invio del bossolo a Roma per la comparazione balistica. Ligato ha detto di avere avuto il bossolo da una persona che aveva acquistato ad asta alcuni reperti dell'indagine".Piano piano un altro "mistero" si sgonfia.Il caso è già stato definito dagli inquirenti,dopo i primi risultati autoptici "un suicidio da manuale di medicina legale".Adesso si attendono i risultati sui campioni del palmo della mano e della tempia prelevati dalla salma,praticamente intatta,del cantante.
!presidente!
00giovedì 16 marzo 2006 19:03
Tutto risolto, a questo punto....
Diego Verdegiglio
00giovedì 16 marzo 2006 23:40
Sì, in effetti tutto risolto. Tranne per quelli che all'omicidio di Tenco vorranno continuare a credere a tutti i costi. E garantisco che non mancheranno neanche in futuro.
!presidente!
00venerdì 17 marzo 2006 11:38
Tutto è possibile, anche che qualcuno su Tenco sia così "credulone", da pensare a chissà che cosa, ma almeno in questo caso a me risulta difficilino. E' stato soltanto un dramma umano, e come tale va considerato.
carmelo pugliatti
00venerdì 17 marzo 2006 16:30
Mi ha sempre stupito il fatto che cantanti "progressisti" come Tenco e Paoli detenessero armi da fuoco come l'ultimo dei "reazionari".In Italia negli anni 60 il livello di criminalità era,rapportato ad oggi,bassissimo.Chi aveva una pistola non poteva neanche accampare la scusa della difesa personale.E' ovvio quindi che c'era da parte di questi personaggi una pericolosa fascinazione per le armi.La disponibilità di un revolver unita ad una personalità tormentata ed umbratile costituisce un cocktail micidiale.A tutti capita di attraversare nel corso dell'esistenza momenti di sconforto,istanti di cupa e profonda tristezza.In quei minuti avere o meno un arma a portata di mano può determinare il corso di un esistenza.Tenco aveva,per usare un eufemismo, un carattere difficile.Egli non era un cantante in sintonia con lo spirito dei suoi tempi; i solari anni del boom economico erano meglio rappresentati da "Guarda come dondolo" o i "Watussi" ,che da "vedrai vedrai".come per Fabrizio De Andrè o Lucio Dalla(attivi fin dal 1959 ma praticamente ignorati per tutto il decennio 60) il grande momento di Tenco sarebbe sicuramente arrivato negli anni post 1968.Purtroppo Luigi si ritrovò quella dannata pistola tra le mani nell'istante sbagliato.
!presidente!
00venerdì 17 marzo 2006 18:55
Tutti i personaggi dello spettacolo sono un pò strani. Anch'io, che ho fatto provini televisivi come imitatore, vengo visto da alcune conoscenze che ho come un tipo "matto". Ovviamente non lo sono, però quelli che sono dentro quel mondo spesso non riescono a gestire la fama ed il successo( vedi il caso, piuttosto recente, dell'attore Calissano). In ogni caso fa bene ricordare che oltre a Tenco, anche Gino Paoli tentò di uccidersi, riuscendo a scamparla per puro caso. Nel dramma umano è meglio non scervellarsi per cercare tanti misteri.
Diego Verdegiglio
00venerdì 17 marzo 2006 20:04
Tra i casi assurdi di suicidio di artisti detentori (chissà perché)di pistola metterei anche Alighiero Noschese e il regista Enzo Trapani, entrambi affetti da episodiche crisi depressive.
!presidente!
00sabato 18 marzo 2006 15:48
Infatti avevo dimenticato di citare questi altri 2 casi, che certamente molti di voi ricorderanno meglio, xchè io ero bambino quando è capitato a Noschese (che, come tutti gli imitatori famosi, è un mio idolo), un pò più grandicello quando e capitato a Enzo Trapani.
LADYJ.
00martedì 21 novembre 2006 12:49
beh il caso di tenco credo che un po' di mistero prima della riapertura del caso l' avesse lasciato. [SM=g27818]
forse lasciava dubbi perche' il corpo era stato portato via e poi rimesso nella stanza nuovamente. [SM=g27825]
certo bisogna anche pensare all' italia di quegli anni credo, che si scandalizzava per cose da poco. [SM=g27828]
mi hanno raccontato che venivano censurate anche alcune parole da non dire in tv, figuriamoci un suicidio. [SM=g27832]


carmelo pugliatti
00martedì 21 novembre 2006 15:59
Assolutamente.Per esempio non si poteva dire al telegiornale "membro del Parlamento" per non dare adito a doppi sensi.Quando nel 1958 chiusero le case di Tolleranza alla TV il giornalista Ugo Zatterin diede la notizia con un complicato giro di parole senza mai nominare prostitute,postriboli,protettori,ecc,tanto che chi non sapeva di cosa si stesse parlando non capì assolutamente nulla.A quei tempi si diceva:" la TV entra nelle case,nei conventi,tra i bambini,le signore anziane,non possiamo nè dobbiamo dare scandalo".Era un altra Italia.All'epoca del suicidio di Tenco le cose erano già molto cambiate,ma continuava una certa censura preventiva.Viste le statistiche che dimostrano quanuto i suicidi di gente celebre possano dare seguito a casi di imitazione negli adolescenti,forse la prudenza di allora (anche se oggi sarebbe giudicata eccessiva) non fu del tutto sbagliata.Del resto,pur con tutte le ipocrisie di allora, chi si sentirebbe di dire che l'Italia di oggi è migliore di quella degli anni 60? Pochissimi credo.
LADYJ.
00martedì 21 novembre 2006 18:13
Re:

Scritto da: carmelo pugliatti 21/11/2006 15.59
Assolutamente.Per esempio non si poteva dire al telegiornale "membro del Parlamento" per non dare adito a doppi sensi.Quando nel 1958 chiusero le case di Tolleranza alla TV il giornalista Ugo Zatterin diede la notizia con un complicato giro di parole senza mai nominare prostitute,postriboli,protettori,ecc,tanto che chi non sapeva di cosa si stesse parlando non capì assolutamente nulla.A quei tempi si diceva:" la TV entra nelle case,nei conventi,tra i bambini,le signore anziane,non possiamo nè dobbiamo dare scandalo".Era un altra Italia.All'epoca del suicidio di Tenco le cose erano già molto cambiate,ma continuava una certa censura preventiva.Viste le statistiche che dimostrano quanuto i suicidi di gente celebre possano dare seguito a casi di imitazione negli adolescenti,forse la prudenza di allora (anche se oggi sarebbe giudicata eccessiva) non fu del tutto sbagliata.Del resto,pur con tutte le ipocrisie di allora, chi si sentirebbe di dire che l'Italia di oggi è migliore di quella degli anni 60? Pochissimi credo.




io credo che forse l' italia degli 60 era troppo censurata mentre oggi abbiamo l' effetto opposto .
non abbiamo un ' equilibrio purtroppo. [SM=g27825]
i ragazzi oggi non hanno ideali, non hanno stimoli, non sanno confrontarsi.[SM=g27834]
hanno tutto gia' pronto e impacchettato, senza alcun sacrificio.
certo pero' gli anni 60 hanno comunque il loro fascino credo!!

carmelo pugliatti
00martedì 21 novembre 2006 20:57
Si,ha pefettamente ragione.C'è una espressione bellissima : "buttare via il bambino insieme all'acqua sporca".E' quello che abbiamo fatto.Ci siamo liberati di una buona dose di ipocrisia e di bigotteria,ma insieme abbiamo gettato via anche molti sani valori,la buona educazione,il buon senso.
Diego Verdegiglio
00martedì 21 novembre 2006 23:54
Purtroppo...
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