Il libro di Polidoro su johnkennedy.it

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Federico Ferrero
00lunedì 20 settembre 2004 21:52
Nella sezione bibliografica un paragrafo intero dell'ultimo libro di Massimo Polidoro.
Il libro è stato presentato a Milano alla Feltrinelli la scorsa settimana, ci saranno altre date.
Controllate su www.massimopolidoro.com

Il libro della Piemme è la miglior notizia editoriale sul tema dal 1998, quando uscì il volume di Verdegiglio!
Buona lettura!


FF
Diego Verdegiglio
00martedì 21 settembre 2004 00:02
Anche qui ringrazio Polidoro per avermi più volte citato e per aver citato in nota(Stone)questo sito
keleuma
00giovedì 2 dicembre 2004 17:18
sul libro di Pollidoro
Ho letto il libro di POllidoro, e francamente la parte che mi e' piaciuta i meno e' stata proprio quella relativa al caso Kennedy: poco scientifica ed assai ingenerosa nei confronti di Garrison, presentato coem un giullare arrogante ammalato di notorietà, concludendo con l'inevitabile monito che i cd. complottisti sono solo dei solenni deficienti.
Ora, pur definendomi un complottista ... a mezzo servizio, non posso tollerare tali affermazioni gratuite, ma tant'e': oggi e' piu' facile scrivere un libro che comprarlo.

Saluti
Federico Ferrero
00giovedì 2 dicembre 2004 22:12
Caro Keleuma,
benvenuto nel Forum. Le assicuro le le parole di Polidoro su Garrison sono assolutamente giustificate. Non è un caso che una persona misurata e documentata come lui abbia espresso giudizi ben precisi sul tristemente celebre procuratore: le basti pensare che il sistema giudiziario americano fu costretto, dopo anni di impunite persecuzioni perpetrate da Garrison, a ingiungergli di lasciare in pace Clay Shaw. Un provvedimento rarissimo.

Non so quali fonti lei abbia utilizzato per documentarsi su Jim Garrison. Se ha visto il film di Stone sappia che quel Jim Garrison non è mai esistito. Se le interessa le posso indicare alcune letture, una delle quali cita ampi stralci del processo Shaw: capirà presto che razza di procuratore fosse.

Saluti
FF
keleuma
00venerdì 3 dicembre 2004 18:08
gia', rarissimo
Egr. Sig. Ferrero,
caso mai dovrebbe dire su quali fonti si sia documentato il Pollidoro.
Sono solo un profano del caso Kennedy, e certamente non all'altezza di discutere con Lei o con altri del forum, ma permettetemi di ribadire la mia opinione: il saggio su Kennedy e' assolutamente a senso unico, e questo non e' fare "storia", ma puro giornalismo; non a caso, infatti, le altre sezioni del libro risultano assai piu' equilibrate.
Quanto al film di Stone, Le assicuro che non ha avuto alcun effetto "deleterio" su di me: e' un film, punto e basta, cosi' come il libro di Pollidoro: e' un libro, punto e basta.

Cordiali saluti
Federico Ferrero
00venerdì 3 dicembre 2004 18:34
Gentile Keleuma,
non credo di aver appreso appieno il tono della sua risposta.
Provo a replicare ugualmente. Innanzitutto difendo la categoria: da giornalista mi spiace sapere che, per lei, "giornalistico" faccia rima con "fantasioso". Spero non lo pensi aprioristicamente.
Su Polidoro: siccome lei possiede il libro in questione le sarà semplice verificare le fonti cui ha attinto per pitturare il personaggio Garrison: a pagina 352 e 353 del suo volume compaiono 24 tra libri, volumi di inchieste e saggi su cui Polidoro ha studiato prima di scrivere il capitolo su Kennedy.

Dovessi risponderle in due righe: il film di Stone è un film fantasioso e basta, il libro di Polidoro è un libro veritiero e basta.
Resto a disposizione per qualunque altro chiarimento le interessi avere: le ribadisco che, se le interessa approfondire l'argomento Garrison, ci sono molte fonti da consultare. Se invece l'ha già fatto sarei curioso di sapere su quali si è formato la sua opinione.

Saluti
FF
keleuma
00venerdì 3 dicembre 2004 21:57
dove?
Egr. Sig. Ferrero, nessuno dei 24 libri usati da Pollidoro riporta le fonti laddove risulti che Garrison abbia detto quelle frasi cosi' "realisticamente" riportate nel testo che ci stiamo occupando.
Ma vedo che Lei non ha ben compreso l'oggetto del mio intervento. Di Garrison non m'importa nulla, quello che facevo rilevare e' l'assoluta mancanza di obbiettività. Uno vero storico, a mio parere, deve semplicemente dire: signori, questi i fatti, traetene le conclusioni. Ma TUTTI i fatti, non solo quelli che fanno comodo alle proprie tesi. Certamente Lei mi dirà: quali sono questi fatti? Ed io le rispondo: TUTTI.

Altrimenti, va bene il giornalismo, ma non mi si parli di "serie ricostruzioni" o cose del genere.

Cordialità
Federico Ferrero
00venerdì 3 dicembre 2004 22:37
Gentile Keleuma,
apprendo con piacere e ammirazione che lei ha letto per intero i seguenti volumi: Bisiach, "Il presidente"; Crenshaw, "Conspiracy of silence"; Davis, "Mafia Kingfish"; Eddowes, "The Oswald File"; Epstein, "Inquest"; Ford-Stiles, "Portait of the assassin"; Garrison, "A hreitage of stone"; Groden-Livingstone, "High treason"; Jones, "Forgive my grief"; Lambert, "False Witness"; Lifton, "Best evidence"; Mailer, "Il racconto di Oswald"; Marrs, "Crossfire"; Moore, "Conspiracy of one"; Myers, "With malice"; Nechiporenko, "Passport to assassination"; Oswald R., "Lee. A portrait of LHO"; Posner, "Case Closed"; Scheim, "Contract on America"; Sparrow, "After the assassination"; Summers, "Conspiracy"; Verdegiglio, "Ecco chi ha ucciso John Kennedy".

Le confesso che un paio dei volumi sopra citati mancano alla mia collezione... In ogni caso lei può assolutamente ritenersi un esperto del caso, non un profano come da lei scritto: penso siano meno di dieci, in Italia, le persone che hanno letto almeno 20 libri sul caso Kennedy.

Tuttavia mi permetto di dirle che quanto lei afferma sui suddetti volumi non corrisponde al vero: in almeno cinque di essi vi è un'approfondita descrizione del processo Shaw e del personaggio Garrison (veda ad esempio Verdegiglio, Posner, Myers, Bisiach, Marrs). C'è addirittura un libro dello stesso Jim Garrison.
Nel libro di Verdegiglio, per esempio, sono riportate per intero dichiarazioni di Jim Garrison in cui vengono indicati vari (e mutevoli) sospetti e in cui, in pratica, il procuratore condanna Shaw per il solo fatto di essere un omosessuale (giova infatti ricordare che, per un certo periodo, Garrison ripetè che si trattava di una cospirazione a sfondo omosessuale, anche se non si è mai capito a cosa si riferisse).

Veniamo alla supposta "assoluta mancanza di obiettività". Quando un inquisito viene scagionato con formula piena, quando tutte le altre illazioni non entrate nel processo Shaw sono state puntualmente smentite, quando in 25 anni di inchiesta un procuratore è riuscito a esibire un unico "testimone" della congiura, Perry Raymond Russo (che lei certamente conoscerà e su cui spero non si voglia intavolare un dibattito, per carità umana) uno storico ha il DOVERE, non la facoltà di esprimere un giudizio.
Se si usasse il suo metro i libri di storia non dovrebbero condannare né Hitler, né Stalin, né il regime cinese né quello serbo. Dovrebbero citare tutte le fonti (anche quelle che oggi negano l'olocausto, per esempio) e poi dire: decidete voi se è vero o no.
Nel caso Kennedy MANCANO seri indizi contrari alla colpevolezza di Oswald. Forse Polidoro doveva inventarseli? Forse la sua ricostruzione della vicenda del mostro di Firenze non è seria perché vengono chiaramente incolpati Pacciani, Vanni e Lotti e si cita il "secondo livello"?

Caro Keleuma, ribadisco il concetto che quella di Polidoro è una SERIA ricostruzione.
Sarei tuttavia curioso, ora che conosco la sua grande preparazione in materia, quali sono le serie fonti che Polidoro avrebbe dovuto citare per correttezza e che, disonestamente, ha omesso di prendere in considerazione.

Grazie per il suo intervento
FF


carmelo pugliatti
00sabato 4 dicembre 2004 16:36
Re: sul libro di Pollidoro

Scritto da: keleuma 02/12/2004 17.18
Ho letto il libro di POllidoro, e francamente la parte che mi e' piaciuta i meno e' stata proprio quella relativa al caso Kennedy: poco scientifica ed assai ingenerosa nei confronti di Garrison, presentato coem un giullare arrogante ammalato di notorietà

Basta leggersi le tesi di Garrison sul complotto organizzato dagli omosessuali il cui movente sarebbe stato l invidia e l antipatia per il virile Presidente, per rendersi conto di chi era il personaggio. Il Jim Garrison presentato al cinema da Oliver Stone non è mai esistito,è soltanto un altra delle molte mistificazioni di quel film.
keleuma
00domenica 5 dicembre 2004 11:56
caratteri piu' grandi..
Egr. Sig. Ferrero,
la prossima volta provero' a scrivere con caratteri piu' grandi, cosa potrà leggermi meglio.
Innanzitutto Lei confonde il rimando con la nota bibliografica, che e' cosa completamente diversa. Se io scrivo " Garrison disse che" ho il dovere (da storico, non da giornalista) di mettere in nota bibliografica la fonte, ovvero il libro, la pagina ed il rigo da dove tale notizia e' stata appresa. Il semplice rimando ai testi usati non serve a nulla, se non avvalorare una competenza che rimane tutta da dimostrare.
Sorvolo sul suo sarcasmo, che e' utile quanto un tubetto di seconda mano di liquido antidinosauro, dal momento che Lei stesso afferma di non aver letto tutti i libri usati dal POllidoro, per cui delle due l'una: o non conosceva alcuni aspetti del caso Kennedy che solo adesso Le sono stati rivelatie meno male che se ne occupa da quasi dieci anni), oppure le conosceva evidentemente male. Scelga Lei.
Qui non si tratta di complottismi od anticomplottismi, ma solo di un critica metodologica; ma visto che a Lei il sarcarmo piace, allora le dirò che la parte piu' esilarante del libro di Pollidoro e' laddove riporta le prove degli spari sulle angurie, ammettendo comunque che le prove effettuate con i teschi non avevano dato lo stesso risultato, perche' "il teschio e' notoriamente attaccato al collo".
Parbleu.

Non me ne voglia,sinceramente,
Keleuma


Federico Ferrero
00domenica 5 dicembre 2004 13:01
Caro Keleuma,
l'ho riconosciuta, finalmente! Perché usare un altro nome, però, mi domando...
Comunque: refusi ripetuti (e sempre gli stessi), stile, sintassi. Tutto assolutamente inequivocabile. Grazie per essere tornato nel Forum: ne era passato, di tempo!
Non me ne vorrà, però, se non intendo salire sulla giostra con lei. Il tempo passa, le cose cambiano: ora ho un bel sito frequentato da tanti utenti e da qualche raro, sempre più raro scocciatore. Ho perso molta vis polemica, che ho verificato essere del tutto inutile con certuni. Per cui la lascio nei suoi distinguo e nei suoi tubetti: ha ragione lei. Del caso Kennedy non ci capisco niente, non perda tempo a parlarne con me.

Stia bene
FF

P.S. Ricordo bene la sua innata ritrosia per i nomi di persona e di luogo. Tuttavia si chiama POLIDORO, non POLLIDORO. Non è facile, ma ci provi.

[Modificato da Federico Ferrero 05/12/2004 13.08]

carmelo pugliatti
00domenica 5 dicembre 2004 16:29
Bentornato! [SM=g27824]
keleuma
00domenica 5 dicembre 2004 20:59
egregio signore..
Ho l'impressione che qualcosa mi sfugga.
Il mio nome e' Marco, anni 21, studente di Lettere Moderne e con l'intenzione di chiedere una tesa in Storia Contemporanea sull'assassinio di Kennedy.
Da cio' potra' capire il mio interesse esclusivamente storico per il problema, da cio' puo' intendere la mia protervia (se vuole puo' anche chiamarla cosi') di conoscere opere di profilo squisitamente storico, e le mie critiche su testi che di storico hanno poco o nulla.
Lei potrà anche non credermi, ma di una cosa l'assicuro: non mi sono mai travestito per esporre le mie idee.

Mi saluti il Pollidoro (vedo che non ha neanche capito perche' lo scrivevo cosi', ma ci provi, non e' difficile)
Saluti
carmelo pugliatti
00domenica 5 dicembre 2004 21:51
Re: egregio signore..

Scritto da: keleuma 05/12/2004 20.59
Ho l'impressione che qualcosa mi sfugga.
Il mio nome e' Marco, anni 21, studente di Lettere Moderne e con l'intenzione di chiedere una tesa in Storia Contemporanea sull'assassinio di Kennedy.

Certo,certo....
Federico Ferrero
00lunedì 6 dicembre 2004 00:13
Caro studente di Lettere,
dalla sua prosa risulta evidente che le sia sfuggita qualche lezione di linguistica (materia fondamentale del primo anno). Tuttavia non di questo voglio parlare, anzi, le propongo un patto. Lei non prosegue oltre, in cambio io mi astengo dal divulgare certe notizie sul suo nominativo che risultano evidenti dai potenti mezzi dell'amministrazione del Forum. Insomma, le evito una brutta figura.
Vede, forse sui libri di testo di Lettere queste nozioni mancano, ma sappia che sulla Rete non si è mai anonimi. Si lasciano tracce del proprio passaggio e della propria identità. Tanto più su un Forum. Lo chieda a chi è già stato preso con le mani nella marmellata. Mi ascolti, dico davvero: lasci perdere.
Sono sicuro che non le sfuggirà niente di quanto ha appena letto: è un patto conveniente per entrambi.

Stia bene e controlli accenti e apostrofi: l'italiano è una bella lingua, non la martoriamo almeno noi, fortunati universitari.

Senza rancore
FF
Giorgio V.
00sabato 11 dicembre 2004 11:41
Io sono per lo sputtanamento pubblico: tempo addietro si era detto che nel Forum non dovevano entrare nè cazzari nè millantatori,e che era benvenuto il "Nome e Cognome", come fra l'altro fanno molti utenti qui dentro che non devono giocare a fare le spie stile Guerra Fredda. Se questo qui è uno che non sta ai patti, se l'hai scoperto e se inoltre ci marcia sopra raccontando palle... è giusto sapere con chi si sta parlando.

[Modificato da Giorgio V. 11/12/2004 11.43]

Federico Ferrero
00domenica 12 dicembre 2004 13:47
Caro Giorgio,
il personaggio-clone se n'è andato con la coda fra le gambe. Non è necessario esporlo al... pubblico ludibrio. L'importante è che non disturbi più.

Mi chiedono interventi anche su un secondo personaggio, un "clonato" pure lui, che tuttavia continua a postare messaggi cui nessuno ha più, giustamente, la pazienza di replicare.
Posso dire che valuto sempre (e unicamente) il contenuto offensivo o meno dei messaggi in questione: in effetti sono contenuti in essi alcune espressioni che equivalgono ad altrettanti insulti a livello personale. Sinora ho tollerato, tanto più che il clonato se la canta e se la suona. Però resta sempre un mio ospite, per quanto emarginato: altri insulti coincideranno con una giustificata espulsione.

Saluti
FF
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