Nuovo messaggio di M.Mazzucco

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Federico Ferrero
00lunedì 6 dicembre 2004 10:49
In attesa che Massimo si registri, ecco qui un suo nuovo messaggio.

Salve a tutti. Sono Massimo Mazzucco (luogocomune.net), un complottista incallito.

Ma non sono qui per cercare polemica, nè di certo per mettermi a discutere del film di Oliver Stone (che reputo tutt'altro che intelligente, tra l'altro), piuttosto che di proiettili persi e ritrovati.

Se le cospirazioni mi interessano, è primariamente da un punto di vista psicologico, e non tecnico. Era o non era un Mauser, quello di Mark Lane? E chissenefrega, rispondo io: perchè Oswald non ha sparato molto prima che JFK scomparisse dietro l'albero, mi domando piuttosto. (Era solo un esempio a caso, sia chiaro).

E' nella logica di fondo, legata a filo doppio al cui prodest, dove io cerco le debolezze eventuali di una versione ufficiale, e non discutendo (all'infinito) sulle traiettorie dei proiettili. E' con questa angolazione che ho appena completato un'analisi di 50 pagine sull' 11/9 sul mio sito. (Non vi sto "suggerendo" di andare a vederla, anche perchè immagino verrebbe respinta in toto, aprioristicamente).

Infatti, più ancora della psicologia di chi è stato coinvolto negli attentati, sono interessato all'aspetto psicologico della frattura evidente che c'è fra complottisti e debunkers in genere. Ho cominciato cioè a chiedermi come mai chi è complottista di solito lo sia per tutte le grandi presunte cospirazioni - JFK, viaggi sulla Luna, 9/11 - e chi non lo è non lo sia per le medesime. Non ho infatti ancora trovato uno solo che dica, che so, la Luna sì, Kennedy no e il 9/11 sì, oppure viceversa.

Qui si parla specificamente di Dallas, per cui non pretendo che si vada oltre. Ho visto però frasi qui è là che ripetono in modi diversi come la colpevolezza di Oswald (come singolo assassino) sia ormai stata abbondantemente provata. Questo mi ha stupito, esattamente come mi aveva stupito leggere un'affermazione simile sull'articolo dell'Unità (JFK Reloaded), per la quale ho chiesto pubblicamente spiegazioni al direttore. Sono ancora qui che aspetto una risposta (una risposta in realtà l'abbiamo avuta, ma totalmente evasiva). Abbiamo pure cercato l'autore dell'articolo in diretta radio, da Roma, ma non ha mai risposto ai messaggi. Curioso modo di difendere le proprie affermazioni.

Ora, visto che su questo sito leggo anche che la HSCA è solo una gran buffonata, approfitto e vi pongo due domande complementari:

1 - In base a cosa affermate (si afferma) che la teoria del single killer - la Warren, essenzialmente - sia stata definitivamente provata?

2 - Su cosa si basa la certezza che la HSCA sia stata una bufala, e quale sarebbe, in quel caso, lo scopo recondito per cui è stata fatta?

Grazie.

Massimo Mazzucco

carmelo pugliatti
00lunedì 6 dicembre 2004 21:36
Gentile Signor Mazzucco, ciò che lei nota è vero:generalmente coloro che credono ad un "grande complotto" finiscono per credere a tutti ;anzi finiscono col pensare che i vari complotti facciano in realtà parte di un unica grande cospirazione generale. Un esempio recente di questa "forma mentis" è l aver tirato in ballo come possibile mandante per i fatti di Dallas nientepopodimenochè l ex Presidente degli Stati Uniti George Bush Sr !! Vi sono poi complotti così grotteschi e assurdi che è persino degradante prendere in considerazione (ad esempio la storia che non saremmo mai andati sulla luna).Tuttavia non è del tutto vero che coloro i quali dicono "Kennedy ed 11/9,no" (lasciamo perdere Luna e ufo ,per favore)siano sempre e comunque irriducibili anticomplottisti.In questo sito,ad esempio,tempo fa alcuni tra coloro che credono alla colpevolezza di Oswald come unico assassino di John F. Kennedy sono arrivati alla conclusione che,nel caso della morte del presidente dell Ente nazionale idrocarburi Enrico Mattei ci fu sicuramente un complotto(quasi certamente interno all ENI). In merito alle specifiche domande da lei poste cedo volentieri la parola a Federico Ferrero e Diego Verdegiglio,non dopo aver premesso che celebri teoremi sui quali si basava il verbo complottista (ad esempio la "pallottola magica",che in realtà di magico non ha propio nulla,o i presunti fotomontaggi di Oswald col fucile,o ancora la "bufala" del percorso cambiato all ultimo momento,o il fumo emesso dal fucile ,evidentemente un archibugio,del fantomatico killer sulla collinetta ecc,ecc,ecc)si sono rivelati falsi,errati,inconsistenti.

[Modificato da carmelo pugliatti 06/12/2004 21.38]

Demonfly
00giovedì 9 dicembre 2004 14:06
Un post breve: solo per fare i complimenti a Mazzucco, perche' la sua ricerca sul 9/11 e' una delle piu' complete che io abbia letto in tre anni... e ne ho lette tante :-)
Mi piacerebbe vederlo alla prova in un lavoro simile per JFK... ;-)

[Modificato da Demonfly 09/12/2004 14.07]

Federico Ferrero
00giovedì 9 dicembre 2004 15:00
Saremmo curiosi anche noi!

Saluti
FF
Federico Ferrero
00giovedì 9 dicembre 2004 20:29
1) La teoria dell'assassino solitario non è , in realtà, una teoria. E' una tesi. Un fatto. Le altre, sì, sono teorie, perché si basano su tutto tranne che su prove (le unche che contano, in un caso di omicidio, insieme a indizi precisi, che pure latitano). Lee Oswald aveva quel fucile, lavorava in quel deposito, è praticamente certo che prelevò il fucile da casa Paine il mattino del 22 novembre e che lo portò al Deposito. Quel fucile sparò a Kennedy, e sia Kennedy sia Connally furono colpiti da proiettili ESCLUSIVAMENTE provenienti da quello.
Non ci sono evidenze (bossoli, ferite, nulla) che portino altrove: tutte le ferite di Kennedy e Connally sono unicamente spiegabili con tiri da dietro, specialmente quella alla testa: incredibilmente è passato il messaggio per cui JFK è stato colpito da davanti, ma il movimento della testa e la posizione della ferita non sono compatibili con uno sparo alla tempia.

Oswald passò a casa, dopo l'omicidio, e prese la sua pistola, pistola con la quale fu ucciso l'agente Tippit. Rifugiatosi in un cinema, Oswald fu trovato e arrestato. Al momento dell'arresto tirò di nuovo fuori la pistola e fece fuoco, ma il cane della stessa si inceppò: per puro caso la rissa al cinema non finì in un lago di sangue.

Molti altri elementi (radiografie e foto dell'autopsia, il film di Zapruder) corroborano la tesi di Oswald come unico assassino, mentre mancano del tutto riscontri oggettivi ad altre teorie, che, appunto, restano tali.

Più serio è discutere se qualcuno abbia mandato Oswald: a parte la facile considerazione per cui ben difficilmente un apparato si affiderebbe a un tizi odel genere per compiere un assassinio di Stato contro l'uomo più potente del mondo (!) è da escludersi, per le indagini fatte, che Oswald facesse parte di organizzazioni segrete o della Cia o di qualunque altro "potere forte". Agì da solo, per fatto personale.

2) Sull'HSCA ho già risposto. Anche qui noto una certa inclinazione per cercare il "marcio". Io non trovo alcuno scopo recondito nell'HSCA, dico solo che si trovò una patata bollente in mano e la gestì male. Forse non poteva fare diversamente, ma ne uscì ridicolizzata. Usare 500 pagine per dire che Oswald uccise Kennedy e abdicare davanti a una perizia acustica poi rivelatasi fallace ha finito per inficiare tutto il lavoro di quell'organo.
mazzucco3
00venerdì 10 dicembre 2004 02:00
Al terzo tentativo sono finalmente riuscito a registrarmi. (Infatti sono mazzucco3).

Prima di replicare a FF, volevo sapere se c'è qualcun altro che vuole dare anche la sua risposta alle mie 2 domande.

Grazie

Massimo
Demonfly
00venerdì 10 dicembre 2004 09:23
Re:

Scritto da: Federico Ferrero 09/12/2004 20.29
1) La teoria dell'assassino solitario non è , in realtà, una teoria. E' una tesi. Un fatto. Le altre, sì, sono teorie, perché si basano su tutto tranne che su prove (le unche che contano, in un caso di omicidio, insieme a indizi precisi, che pure latitano). Lee Oswald aveva quel fucile, lavorava in quel deposito, è praticamente certo che prelevò il fucile da casa Paine il mattino del 22 novembre e che lo portò al Deposito



A proposito di tesi e teorie.
Se tra quarant'anni non saranno uscite prove contrarie, vorra' dire che l'11 settembre e' stato davvero opera di Bin Laden e compagnia?
E' esatto il ragionamento?

[Modificato da Demonfly 10/12/2004 9.24]

Federico Ferrero
00venerdì 10 dicembre 2004 09:42
No, il ragionamento è inesatto.
Non è che, siccome non ci sono prove di un complotto, il caso Kennedy è chiuso e va considerato come l'opera di un solitario. Assolutamente.
Il caso Kennedy è chiuso perché CI SONO prove dell'opera di un solitario. In più, a fugare dubbi, MANCANO DEL TUTTO prove di un qualsivoglia complotto.
Questo è il ragionamento: che non è nemmeno un ragionamento, è una constatazione.

Come sai, sull'11 settembre, sul triangolo delle Bermuda, su Roswell, sull'Area 51, sul Mossad, su Bin Laden e sulla spedizione sulla Luna sono in silenzio stampa. [SM=g27823]

Saluti
Demonfly
00venerdì 10 dicembre 2004 10:19
Re:

Scritto da: Federico Ferrero 10/12/2004 9.42
No, il ragionamento è inesatto.

Il caso Kennedy è chiuso perché CI SONO prove dell'opera di un solitario. In più, a fugare dubbi, MANCANO DEL TUTTO prove di un qualsivoglia complotto.

Come sai, sull'11 settembre, sul triangolo delle Bermuda, su Roswell, sull'Area 51, sul Mossad, su Bin Laden e sulla spedizione sulla Luna sono in silenzio stampa. [SM=g27823]

Saluti



Se ci fosse stato un complotto, e' ovvio che la prima "loro" preoccupazione sarebbero state le prove contro Oswald, quindi e' normale che ci siano.

Dicci solo la tua sull'11 settembre, sono sicuro che sara' esplicativa :-)
Federico Ferrero
00venerdì 10 dicembre 2004 11:11
No, sull'11 settembre non mi pronuncio proprio perché non sarebbe "esplicativo" di alcunché. Rifiuto di collegare episodi incollegabili, rifiuto di appartenere al partito per cui "se credo a... allora devo credere anche a..."

Saluti
FF
mazzucco3
00venerdì 10 dicembre 2004 11:35
(Rispondo qui per ambedue i thread che portano il mio nome)

DV: se io volessi criticare il tuo libro in particolare, sarebbe certo igienico che me lo leggessi, e pure un paio di volte. Ma io avevo posto solo due domande precise, e per quanto serio e interessante possa essere il tuo libro - o qualunque altro dei 400 e più libri scritti su JFK, se è solo per quello - non vale certo come la "prova definitiva" a cui mi riferivo con la prima domanda. (Almeno, se lo fosse - lo dico senza malizia, sia chiaro - credo che il mondo se ne sarebbe accorto, no?)

***

Per gli altri deb…. uttanti in genere (va bene così'?), e per Federico in particolare (debunker significa semplicemente colui che smonta una teoria cospiratoria. Non c'è quindi niente di dispregiativo, nel termine, almeno non di più di quanto ce ne sia in "cospirazionista"):

Vi confesso che per un attimo, leggendovi qua e là, mi ero illuso di potere provare anch'io quello che molti di voi descrivono come un "risveglio" (dal brutto incubo della cospirazione). Non sto facendo del sarcasmo, lo dico davvero. Non ho mai provato un solo momento di gioia nel dover registrare che le nostre istituzioni sone marce fin dalle fondamenta. Ma avevo sempre preferito, fra quel dispiacere e l'autoinganno dello struzzo, decisamente il primo.

E devo dire che se la vostra risposta (cumulativa) è tutta qui, quel dispiacere mi dovrà ancora restare compagno. Non esistono infatti - a quanto pare - le prove "definitive" di cui parlate (esistono quelle ufficiali, ovviamente, che sono ben altra cosa). Mi si dice che nel libro di DV, in qualche modo "la risposta esiste", ma io a questa possibilità ho già replicato sopra. E comunque, qui fra noi, nessuno ha saputo andare oltre il ragionamento di Federico, che peraltro apprezzo e di cui lo ringrazio. Ma proprio lui mi dice, a proposito della mia seconda domanda, che la "riga finale" del rapporto HSCA "fu apposta nell'imbarazzo generale ecc…", ma non offre nessuna fonte al riguardo. Sta anche questa nel libro di DV, per caso? E perchè qualcuno non me la cita allora, così mi evita di leggerlo tutto?

Direi quindi che, al punto in cui stiamo, le vostre affermazioni - per quanto sicuramente in buona fede - valgono esattamente come quelle di chiunque altro.

Come posizione generale invece, mi sembra che siate più o meno (generalizzo, sia chiaro) attestati sul WR: a Kennedy hanno sparato da dietro, Oswald ha comprato quel fucile, quel fucile ha sparato a Kennedy, Oswald nel TBD c'era, e quindi è stato lui. Il che imporrebbe di dedurre, fra le altre cose, che mezzo mondo si sia agitato per niente per oltre quarant'anni. Vi informo, al proposito, che ormai negli Stati Uniti gli stessi media popolari hanno implicitamente accettato la tesi del complotto, e tutti sappiamo come quello sia il più preciso termometro (parlo dei grandi network, ABC, CBS e NBC, non dei cable) di dove stia l'opinione pubblica su un certo argomento "difficile". Se a qualcuno interessa, ho scritto un articolo al proposito, proprio l'anno scorso in questo periodo.

Non credo che sia utile iniziare qui una qualunque discussione sui mille argomenti tecnici, per cui non rispondo nello specifico ad alcune affermazioni, fatte in risposta alle mie domande, che meriterebbero invece una puntualizzazione. Ne faccio invece una sull'HSCA, perchè questa mi sembra necessaria: non dice che fu solo Oswald a sparare, dice che Oswald sparò. E non dice che forse ci fu una cospirazione, dice che molto probabilmente ci fu una cospirazione. Ove per quel termine si intenda semplicemente più di un cecchino. Tutto qui.

Vorrei fare anche una piccola osservazione sulla chiave stessa con cui Federico ha impostato la sua risposta, perchè mi sembra sintomatica: la (versione) Warren - dice Federico - è una tesi vera e propria, "cioè un fatto", mentre quella complottistica è solo una teoria. Quindi, visto che la teoria non è sufficiente a smontare la tesi, questa rimane e diventa la verità (se non l'ho letto male).

Mi ricorda un mio amico, testimone di Geova, che un giorno mi disse che è provato che Abramo sia veramente esistito. E dove sarebbero queste prove? - gli chiesi io incuriosito. Ma come - fece lui scandalizzato - lo dice la Bibbia stessa!

Ovvero: Certo che quello che conta sono solo le prove, Federico, ma a noi chi l'ha raccontato che Oswald comprò quel fucile? Lui, o l'FBI? E così è per tutto il resto delle "prove", no? Se no che cospirazione sarebbe, scusate? Una cospirazione in cui i federali ci raccontano la verità? Anche per Mc Veigh ci sono le ricevute dell'acquisto dell'esplosivo, se è solo per quello. Questo vuol dire che è stato lui? (E' questo, casomai, il vero problema della giustizia americana: i criteri di ammissibilità delle prove, al processo, sono interamente in mano al giudice. E nel caso della CW sapete benissimo che cosa abbia significato).

Se invece si vuole analizzare seriamente un caso complesso come quello di Dallas, secondo me bisogna:

1 - Prendere in considerazione ESCLUSIVAMENTE i pochi dati oggettivi e le fonti primarie (fotografie, testimonianze multiple o disinteressate, immagini filmate) che ci sono a disposizione.


2 - Separare da tutto questo le singole testimonianze dei personaggi coinvolti direttamente, di quelli potenzialmente interessati a distorcere la verità, o di quelli comunque comprabili o ricattabili in qualunque modo.

3 - Identificare tesi e controtesi su CIASCUNO degli elementi dibattuti (es.: Mauser o Carcano, colpo da davanti o colpo da dietro, Oswald uomo CIA o filo-sovietico convinto, ecc.).

4 - Condire il tutto di sano buon senso, e analizzare un elemento alla volta, affidandosi esclusivamente a Madre Logica, che fortunatamente resta immutabile ed incorruttibile. Questo sapendo già in partenza di non poter arrivare ad una conclusione certa su buona parte di queste valutazioni (accontentandosi cioè di una gradazione probabilistica). E' il lavoro più lungo e più delicato, ovviamente.

5 - Prendere i risultati di ciascuna valutazione, e compilare una specie di tabella, tipo A e B, con le diverse gradazioni di cui sopra, riportando le eventuali incongruenze che restassero a carico di ciascun elemento irrisolto.

6 - Identificare e inserire in cima e in coda sia la possibile motivazione che i potenziali cui prodest per ambo le parti, e poi… prendersi una bella settimana di riposo.

7 - Tornare, guardare la tabella a mente fresca e trarre - solo a questo punto - le proprie conclusioni.

Invece quello che fate voi (come lo fanno i cospirazionisti da bar), è prendere un elemento alla volta e cercare di piegarlo a tutti i costi a favore della propria posizione (in questo devo dire che loro sono peggio di voi. Voglio dire: la flechette??? Please!). Primo: questo metodo non porta da nessuna parte. Secondo: se una posizione l'hai già presa, che cavolo stai lì a discutere a fare? Solo per convincere l'altro? In quel caso ricordati che lui è lì per lo stesso motivo, e quindi in realtà a nessuno dei due interessa la verità. (Trovatemi un esempio migliore per perdere il tempo, a questo punto).

Comunque, non sono certo qui per spingervi a riesaminare la vostra posizione, ci mancherebbe (ero venuto sperando il contrario, casomai). Anche perchè il caso Kennedy non comporta responsabilità individuali come l'11 Settembre, dove invece chi continua a sostenere la bugia - dopo aver esaminato l'evidenza e non essendo stato in grado di confutarla - diventa complice di quei crimini, e delle guerre che vi sono state costruite sopra (è questo l'unico motivo per cui io sull'11/9 mi accanisco senza pietà).

Grazie quindi a tutti, e se volete discutere di qualunque argomento sul mio sito, sarete sempre i benvenuti.

Massimo


P.S. Permettetemi solo un esempio, rispetto a quello che io intendo come uso della Logica, perchè rileggendo Federico vedo ora che mi ha "tradotto" molto male. Non ho detto che l'aspetto tecnico non sia importante, ci mancherebbe. Ho detto - o almeno intendevo dire - che è la Logica che deve guidare il primo, e non viceversa.

Prendo proprio una tua frase dei commenti: "Oswald passò a casa, dopo l'omicidio, e prese la sua pistola, pistola con la quale fu ucciso l'agente Tippit."

Ecco, io prima di tutto qui mi domando: hai appena ucciso il presidente. Ti è andata di lusso che non ti hanno pizzicato nel TBD. Sei arrivato a casa pulito, e nessuno ti ha fermato. Ora devi solo fare la faccia un pò agitata, raccontare tutto quello che hai visto alla padrona di casa, e poi metterti sul letto a guardare attento la TV, per capire bene cosa è successo. Così si comporterebbe chiunque di noi in quella sitiuazione (se ovviamente non fosse colpevole). E invece lui cosa fa? Va al cinema, e si porta pure dietro la pistola (che non aveva con sè, giustamente, nel tragitto verso casa).

Chi è che esce di casa, a Dallas, quando hanno appena ucciso il presidente, e in giro a cercare l'assassino ci sono pure i ciechi e i sordomuti? Specialmente poi se l'assassino sei tu? Io in una situazione del genere avrei paura che mi fermassero anche se non ho fatto niente, altrochè andare a spasso. E poi, proprio nel cinema ti ficchi? Ma allora vuol dire non te ne frega proprio niente!, verrebbe da dire. Ma allora è vero che sei uno sporco comunista, e allora quasi quasi mi sa che tu c'entri qualcosa, visto che ti porti dietro anche una bella pistolona. (E infatti, l'unica parte credibile dell'arresto di Oswald è che abbia dovuto sparare a Tippit, una volta pizzicato). Ma se stava a casa sua non gli succedeva del tutto, e anche se passavano di lì lui aveva tutti i suoi buoni motivi per esserci.

Invece così è come Mohammed Atta, che si porta in giro la valigia con i manuali di volo del 767 e le divise rubate della American Airlines. Mancava solo la scritta "terrorista" sulla schiena.

Ciao a tutti.

Modificato da mazzucco3 10/12/2004 11.45
Demonfly
00venerdì 10 dicembre 2004 11:44
Re:

Scritto da: mazzucco3 10/12/2004 11.35
(Rispondo qui per ambedue i thread che portano il mio nome)

Invece così è come Mohammed Atta, che si porta in giro la valigia con i manuali di volo del 767 e le divise rubate della American Airlines. Mancava solo la scritta "terrorista" sulla schiena.




Splendido intervento.
Ho lasciato il finale perche' secondo me le analogie tra Dallas e 911 non si fermano a questa, ma meriterebbero uno dei tuoi studi... :-)
Federico Ferrero
00venerdì 10 dicembre 2004 12:01
Massimo,
il tuo lungo messaggio mi lascia una volta di più scettico sulle possibilità che un "cospirazionista" di fede possa ricredersi.
In realtà, al contrario di quello che dici, le prove esistono (prova solo a leggerti TUTTO il sito, non dico il libro di DV). Dovrei risponderti con moltissimi rilievi, di fatto e di metodo, proverò a ridurli all'osso.

1) Il fatto che un libro sia o meno stato venduto in milioni di copie difficilmente è una garanzia di veridicità. Tant'è vero che fioccano pubblicazioni di successo piene zeppe di bufale... Oltretutto dovrei pensare (è una battuta) che il tuo sito non sia il massimo dell'autorità, usando il tuo metro... E' una battuta, lo ripeto.

2) Non parlare di "risposte cumulative", non siamo una cricca. Qui ci sono persone che la opensano diversamente e agiscono autonomamente. Se qualcuno non ti ha risposto non è detto che non avesse qualcosa da dire, magari è solo stanco di ripeterlo...

3) Sul sito vengono presentati gli elementi di prova: il film di Zaprduer, la natura della ferita alla testa, il percorso della cosiddetta pallottola magica. Insomma, tutto quello che c'è da dire. Tu obietti: sì, ma in milioni continuano a dire che la pallottola magica zigzagava. Vero, ma una volta che ti si spiega che i corpi di JFK e Connally NON erano messi come li si vuole far mettere, una volta che si spiega come la traiettoria sia rettilinea e unicamente compatibile con quella posizione di tiro... Di più non si può fare. Sei libero di continuare a credere che i due fossero seduti uno di fronte all'altro, come dicono tanti libri e tanti documentari. Credi in una cosa falsa, ma puoi farlo.

3) Noto che anche tu hai la tentazione di far "saltare il tavolo" se si mettono in campo argomenti tecnici. Insomma, tu dici: sì, le foto, le radiografie... Ma è chiaro che se fu un complotto governativo qualcuno manipolò anche le prove.
Bè, questo è un discorso inaccettabile. Perché se ti serve anche "la prova sulla prova" allora, a questo punto, che prove hai che io non sia un agente della CIA? Che provi hai che JFK fu veramente ucciso? E se Kennedy fosse ancora vivo? Riesci a dimostrarmi che sia morto?
Io non riesco a "dimostrarlo", che Kennedy sia morto, con il metro che vorresti usare tu. Non ho analisi del DNA sul suo cadavere (anche le avessi mi potresti dire che sono analisi false, no?)
Ma con questo ragionamento si finisce subito di discutere, perché qualunque elemento presentato può essere messo in discussione! Ti pare?

4) Mi spiace ma il metodo da te indicato è stato seguito. Abbiamo preso in considerazione i pochi riscontri oggettivi (le autopsie, il fim di Zapruder, il fucile, i frammenti di proiettile). E' l'angolazione del colpo entrato nella schiena di Kennedy a indicare la provenienza dello stesso dal deposito; è l'apertura a rosa della scatola cranica di JFK a indicare che il colpo ha avuto una traiettoria dietro-davanti e che (dice la medicina legale) non può essere arrivato da destra, perché il cranio si sarebbe aperto dall'altro lato e comunque mai così come invece si è aperto. La radiografia alla testa di Kennedy evidenzia uno sciame di frammenti della palla, sciame la cui forma è unicamente compatibile con un percorso dietro-davanti perché i proiettili lasciano scie inequivocabili nei corpi.
Che la ferita alla schiena di Kennedy sia proveniente da dietro lo dice chiaramente la presenza dell'orletto escoriativo e dell'alone di detersione, due segni distintivi dei fori di entrata ben visibili nella fotografia della schiena del presidente.
Insomma: gli elementi di fatto ci sono, sono questi e molti altri: sul sito, se avrai voglia di leggerli, li troverai.

5) Mi viene un dubbio: tu dici "in fondo voi credete a quello che racconta Warren". Vorrei sapere se tu hai letto il Rapporto Warren. Te lo chiedo perché ne parli manco fosse un opuscolo in cui si dice: Oswald ha sparato, grazie e arrivederci.
Se lo pensi ti sbagli. Le questioni di fatto vengono esposte (seppur non sempre a regola d'arte e con qualche errore) con dovizia di particolari.

6) Il fatto che tu parli per esempio del Mauser mi fa capire che non conosci bene la questione. In realtà, esaminando i fatti, è chiaro che quella del Mauser è una non-questione. Sul sito viene spiegata chiaramente. Dissento comunque dal metodo: non si può paragonare un fucile trovato, fotografato e analizzato (il Carcano) con uno che un testimone (Craig) dice di aver visto, poi cambia idea, poi non sa (non ci credi? guarda qui, per esempio sotto la tabella).
E' giusto paragonare le tesi, ingiusto paragonare tesi con teorie. Se io dico: la foto mostra un proiettile di entrata, la medicina legale lo conferma e tu rispondi "secondo me no" allora non si ha un dibattito serio.



Potrei continuare a lungo ma ho l'impressione di disperdere le questioni. Raccolgo volentieri la tua proposta: esaminiamo pure i fatti, uno per uno.
Però mi dovrai concedere un po' del tuo impegno: ci sarà da leggere, da documentarsi, come io ho dovuto fare prima di giungere a certe conclusioni. Se ne hai voglia sarò lieto di farlo.

Saluti
FF
mazzucco3
00venerdì 10 dicembre 2004 12:33
Cumulativo non era in senso di cricca, o comunque negativo, ma nel senso di posizione generale del tuo sito sul caso Kennedy. Esattamemte come il mio lo è sull'11 Settembre, e non ne fa certo mistero.

Io non ho mai detto di aver ragione per forza, e non ho nessun problema a non essere necessariamentre credibile. In compenso rispondo sempre a tutti e a chiunque, anche se devo ripetermi tre volte al giorno.

Vedo che in te la tentazione di parlare "della posizione di Connally", piuttosto che del Mauser, è irrestistibile. Questo nonostante io abbia scritto in ogni lingua che facevo degli esempi a caso.

Mentre non hai dedicato una sola riga al mio discorso sulla Logica ed alla sua applicazione nel caso dell'arresto di Oswald.

Nè mi hai saputo fornire indicazioni su quella faccenda della HSCA, e della paginetta appiccicata in ultimo.

Resta quindi che io non abbia avuto risposta a nessuna delle due domande che avevo fatto, e che erano nate dalle vostre affermazioni, non certo dalla mie.

Tu mi suggerisci, al proposito, di leggere bene tutto il sito. Avevo iniziato a farlo, ma quando mi sono imbattuto nella leggerezza con cui ti disfavi della HSCA ho pensato di fermarmi, e di chiedere chiarimenti.

Non li ho avuti. Devo continuare a leggere tutto lo stesso?

Massimo

[Modificato da mazzucco3 10/12/2004 12.34]

Federico Ferrero
00venerdì 10 dicembre 2004 13:26
Purtroppo non si possono analizzare TUTTE le questioni sino in fondo: altrimenti questo sarebbe il mio lavoro.
Comunque:

1) L'HSCA. Provo a riassumere la questione. Nel 1979, verso la fine dei suoi lavori, l'HSCa annunciò che era stato scoperto un Dictabelt della polizia che riproduceva il passaggio del corteo al momento degli spari. La cosa ebbe grande eco tant'è che c'è pure chi si inventò questo disco

e lo mise in vendita.
In realtà il nastro non riproduceva spari (che in effetti non si sentono). Però il grafico del sonoro, elaborato, presentava degli "implusi" (quattro picchi sonori) che secondo costoro corrispondevano ad altrettanti spari.

La cosa fu accettata lì per lì dall'HSCA e tradotta in quella famosa locuzione "probabile complotto". Aggiungo che, fossi stato nei panni dell'HSCA, avrei detto "sicuro complotto", non "probabile", perché se accetto che ci fu un secondo sparatore allora devo accettare il complotto, senza se e senza ma.

La vicenda della "prova acustica" si chiuse quando si notò che il poliziotto dalla cui moto arrivava il segnale, J.B.McLain, non era nella posizione sostenuta dall'HSCA al momento degli spari, ma ben più indietro:


In seconda istanza l'Accademia Nazionale delle Scienze studiò il Dictabelt e trovò che, nel nastro, si udivano le parole del comandante della polizia, lo sceriffo Decker, che diceva "Hold everything secure!" ed escluse quindi che si trattasse in ogni caso di un tracciato audio riferibile al momento degli spari.
Il rapporto completo dell'Accademia è disponibile QUI

Spero non abbiate problemi con l'inglese: purtroppo non posso mettermi a tradurre tutto...


2) La logica e Oswald. Questo, Massimo, concederai che è argomento davvero aleatorio. Oltretutto mi chiedi di concederti cose che non posso, per esempio:

Così si comporterebbe chiunque di noi in quella sitiuazione (se ovviamente non fosse colpevole).



Io non so come mi sarei comportato, né da colpevole né da incolpevole. Sta di fatto che Oswald, dopo gli spari, se ne va dal lavoro (uno che non ne sa niente perché se la svigna? Forse di venerdì pomeriggio non si lavora? Eppure non ha chiesto un permesso per avere mezza giornata di ferie!)
Sbagli anche quando dici:

Ti è andata di lusso che non ti hanno pizzicato nel TBD. Sei arrivato a casa pulito, e nessuno ti ha fermato


Questo non è affatto vero.
Il poliziotto Marrion Baker e il custode del Deposito Roy Truly lo avevano appena visto, due minuti scarsi dopo gli spari. In mattinata un sacco di operai e le impiegate del Deposito lo avevano visto arrivare. Un compagno di lavoro lo aveva portato a lavorare, quel mattino. Quando uscì, uscì sotto gli occhi della segretaria, che lo vide.
Insomma, gli inquirenti prima o poi gli avrebbero chiesto comunque, da impiegato del deposito, come mai alle dodici e trentacinque aveva preso ed era tornato a casa. Poi avrebbero trovato il fucile, poi...
Insomma, sarebbe cambiata la modalità dell'arresto ma, anche senza Tippit, lo avrebbero preso nel giro di qualche ora. Non era affato uscito "pulito" dal Deposito, Oswald. Lo videro uscire (un giornalista fece praticamente un "frontale" con lui all'ingresso e gli chiese dove fossero i telefoni, e Oswald glieli indicò).
Non vedo cosa sarebbe cambiato se Oswald fosse tornato a casa e lì ci fosse rimasto. Anzi, una cosa sì: Tippit non sarebbe morto.
Spero ti sia chiara la situazione.

Saluti
FF
mazzucco3
00venerdì 10 dicembre 2004 22:07
Chiarissima.

Grazie di tutto.

Massimo
Federico Ferrero
00venerdì 10 dicembre 2004 22:50
Prego. Non è facile, ma se si riesce a instaurare una dialettica domanda-risposta penso sia utile per tutti. Stare dietro a tutte le questioni non è facile, ma mi fa piacere aiutare chi vuole a informarsi sui fatti.

A presto (magari con un fuoco di fila meno intenso rispetto a oggi... [SM=g27817] )
FF
Diego Verdegiglio
00domenica 12 dicembre 2004 00:55
Davvero peccato che non abbiaMazzucco fra i lettori del mio libro!Avrei gradito suoi appunti critici
mazzucco3
00domenica 12 dicembre 2004 07:10
DV. In questo caso, non hai che da indicare come procurarmelo. Purtroppo vivo negli Stati Uniti, e non so se qui è in distribuzione. (Puoi sempre mandarmene una copia via e-mail, a patto però che tu mi faccia un piccolo sconto. [SM=g27827])

Massimo
Diego Verdegiglio
00domenica 12 dicembre 2004 13:17
CaroMazzucco,attendo una tua email per metterci d'accordo.La mia è dv52@libero.it
mazzucco3
00domenica 12 dicembre 2004 20:32
Grazie Diego, la mia e-mail è mazzucco@aol.com. Approfitto dell'occasione per informarvi che sul mio sito qualcuno ha sollevato la questione HSCA, in occasione di una seconda lettera che mi è giunta, da parte di Furio Colombo (il quale dichiara di condividere la mia posizione sul caso Kennedy). Siccome mi si invitava proprio a vedere JohnKennedy.it - sito ritenuto il più autorevole in italiano sia da chi commentava che da me - ho fatto diretto riferimento a questo forum, nel rispondere al commento.

Saluti

Massimo

[Modificato da mazzucco3 12/12/2004 21.03]

Federico Ferrero
00lunedì 13 dicembre 2004 12:50
Caro Massimo,
grazie per gli apprezzamenti fatti sul sito. Tuttavia mi spiace che tu lamenti la mancanza di "pezze" d'appoggio ai ragionamenti fatti sull'HSCA.
Che l'Accademia delle Scienze non sia un circolo di amatori è facilmente intuibile: QUESTO è il sito ufficiale in cui potrai trovare la storia e l'organico della NAS. Io, da profano, mi fido così come ci si fida del dottore quando mi dice che ho l'influenza o dell'astronomo quando mi dice che quel puntino lassù è Giove.
In questo caso, poi, non si tratta di credere a scatola chiusa alle loro analisi: è bastato un ricercatore non professionista, Steve Barber, che scovò la voce dello sceriffo sul Dictabelt.
Non capisco cosa intendi per "fatti a supporto delle parole". Purtroppo non posso procurarmi l'originale del Dictabelt né andare alla NAS e chiedere di ripetere l'analisi.

A presto
FF

PS Sei capitato in un momento un po' movimentato, purtroppo. Già tempo fa avevamo avuto problemi con un utente. Purtroppo fa più rumore un albero che cade che... Conosci il proverbio. Conto di risolvere in fretta la cosa e di tornare alla normalità in breve tempo.
edantes
00lunedì 13 dicembre 2004 13:11
Dott.Ferrero,

ma chi è tale sabatino giuseppe?Pare che sappia la verità su Dallas.E ne sa anche più del defunto Oswald.

Ascolti:ma questo dott.Verdegiglio perchè non risponde alle domande che gli vengono poste?Mi puo rispondere lei sull'intervista rilasciata dal Prof.Bruno al dott.Verdegiglio, e riportata nel libro di quest'ultimo?Trova la domanda nella discussione:DOMANDE AL DOTT.VERDEGIGLIO.Grazie mille.

Edmond Dantes
mazzucco3
00martedì 14 dicembre 2004 08:00
FEDERICO: dopo aver scritto quello che giustamente lamenti, sul mio sito (riguardo alla mancanza di pezze d'appoggio), ti devo una spiegazione.

La mia domanda iniziale riguardava la leggerezza con cui tu liquidavi la HSCA sul tuo sito. Inizialmente non mi avevi dato nessun elemento di supporto, ma solo "un gran bel ragionamento". Al secondo giro mi hai dato il link di un jazzista, che tiene sul suo sito su JFK una copia di un rapporto firmato NAS. Io ero comunque andato a cercarmelo, in originale, ma sul sito della NAS, digitando HSCA nel box "cerca", non era uscito nulla.

A quel punto non avevo voluto dare del buffone a nessuno - anche perchè restavo convinto della tua buona fede - e ho preferito tenermi sulle generali. Ieri invece un mio iscritto, che "tiene per voi" quasi fosse una partita di calcio, ha trovato l'originale presso il NAP, la National Academies Press.

L'ho scaricato, e me lo sono letto in buona parte. Quello che ne ho dedotto è che si tratti di una grande prova di acrobazia verbale - più ancora che tecnica - tanto quanto lo era stato l'HSCA, a suo tempo, come acrobazia politica.

Tu ami dare la precedenza alla tecnica, e - a quanto mi è sembrato di capire leggendo la tua (non-)risposta al mio "suggerimento" psicologico su Oswald - tendi ad escludere dalla computazione tutti quegli elementi che non siano materialmente tangibili, ovvero "dimostrabili scientificamente". Diventa quindi difficile per me dirti cosa vorrei dirti, ma ti confermo che secondo me il rapporto NAS non smentisce assolutamente nulla, visto che imposta fin dall'inizio la sua tesi a dimostrare che "non ci fosse un secondo sparatore dal grassy knoll", non che non ci fosse e basta. E' un gioco di parole, che ricorre dall'inizio alla fine, tanto evidente quanto fetente, esattamente come lo è, per altri versi, quello dell'HSCA, che cerca di far passare la cospirazione senza dover smentire ufficialmente la CW. Perchè questo era il background politico in quel momento (Carter, ostaggi Iran, ecc.), e questo va tenuto in considerazione. Restano invece da chiarire, da parte tua, proprio quei retroscena che hai descritto non so più dove, e che facevano appunto della HSCA una specie di operetta, mentre io la leggo come una monumentale operazione di ipocrisia politica (pensa solo che inizia dicendo che "Oswald sparò tre colpi e uccise Kennedy"…), ma tutt'altro che invalida.

Per me però è impossibile valutare tesi e controtesi senza poter integrare gli elementi di sfondo. In altre parole, l'analisi tecnica dei due laboratori che hanno lavorato per l'HSCA può essere corrotta tanto quanto quella del NAS, e noi non lo sapremmo comunque mai. (Volendo, c'è persino una ricerca del gloriosissimo MIT di Boston, che "dimostra" che la fusione fredda è una bufala colossale, se è solo per quello). Non è quindi solo su crudi dati di quel genere che possiamo basare le nostre conclusioni, nè in un senso nè nell'altro.

E' questo il limite che trovo nel tuo metodo, il quale, se permetti, non è assolutamente quello che ho suggerito io: io parlo solo di fonti primarie - foto e filmati che si possano ragionevolmente considerare non truccati, e testimonianze multiple che si possano considerare disinteressate. F-I-N-E. E' pochissimo, lo so e l'ho detto, ma è indispensabile. Per il resto, devi metterci del tuo: sana logica, e tanto buon senso. Tu invece ti fidi - a torto o a ragione, sia chiaro - dei referti autoptici e dei fucili trovati e delle dichiarazioni della polizia su quello che ha fatto Oswald, il che, se permetti, è ben altra cosa.

Non integri inoltre nè l'aspetto psicologico (e in certi casi questo può sembrare persino un pò troppo comodo, devi ammetterlo), nè soprattutto tieni conto della "big picture", anche se questo è un pò il limite intrinseco di tutti i deb…uttanti (non conosco altri termini, scusami). Ecco perchè ho comunque rinunciato a priori ad approfondire la materia con te, anche se non l'avevo detto esplicitamente: non riusciremmo a procedere insieme di un solo metro. (Il mio 9/11 è soprattutto un percorso logico - o almeno così vorrei credere - ma non per questo ha dovuto rinunciare ad un solo grammo di analisi tecnica).

Ripeto, però, non ero venuto a discutere il caso Kennedy*. Volevo lumi su certe affermazioni così definitive, e ne ho avuti - qui mi correggo - anche se in misura ridotta, e non certo sufficiente a farmi pensare che la HSCA fosse la carnevalata di cui si parlava. (Idem, ovviamente, per la dimostrazione "in toto" sulla colpevolezza del solo Oswald, ma questo non credo fosse mai stato veramente in discussione).

Tanto mi sembrava dovuto.

A presto e grazie ancora.

Massimo

* Dovrò tornare a rompere, ovviamente, non appena letto il libro di Diego.

P.S. Un messaggio di conforto per quel che riguarda gli alberi caduti. Anch'io ne ho un paio, che tornano ciclicamente ad alzarsi per cercare di ricadere ancora più forte. Finchè ho capito, senza bisogno di espellere nessuno (soddisferesti solo la loro evidente vocazione a martire), che basta semplicemente costruire un giardinetto tutto per loro (visto che gli attacchi personali sono notoriamente Off Topic), in cui piazzarli durante le crisi più acute. Nel momento in cui si rendono conto che non sono più in grado di "disturbare" il flusso di pensiero altrui, decade automaticamente anche ogni loro interesse per la materia trattata. Curiosa, a volte, la natura umana.
Federico Ferrero
00martedì 14 dicembre 2004 19:39
Caro Massimo,
vediamo se riesco a difendermi [SM=g27823]

- Può essere che io abbia atteggiamenti di prevenzione. Tuttavia mi permetto di ricordarti le espressioni usate sul tuo sito per definire chi difende le posizioni della Commissione Warren: assassino della verità, criminale, prezzolato. Siccome proclami la non-conoscenza del caso direi che, come esempio di pre-giudizio, il tuo articolo è calzante. Dai giudizi (e che giudizi...) senza aver studiato il caso!

- La "questione tecnica". Massimo, qui dobbiamo cercare di capirci. Quando tu dici che "Oswald è appollaiato in quell'angolazione impossibile", oppure "il fatto che inizialmente fosse un Mauser il fucile ritrovato al 6° piano del Book Depository (esiste lo spezzone filmato del ritrovamento), che però divenne un Mannlicher-Carcano nel giro di poche ore" [SM=g27825] [SM=g27825] [SM=g27825] [SM=g27825] tu cosa fai? Poni questioni tecniche. Parli di filmati, di angolazioni di tiro, di fucili (ah, scusami, ma il filmato che citi non mostra assolutamente quello che dici tu. Mostra il Carcano. Questo lo ammettono anche i complottisti, che però dicono - ovviamente - che il filmato è artefatto, è girato quando ormai avevano portato il fucile nel Deposito. Sull'angolazione meglio lasciar perdere... è argomentazione nuovissima: mai sentito dire, nemmeno dai più facinorosi, che da lassù non si potesse sparare).
Tiriamo le fila: tu mi contesti il mio appigliarmi alle questioni tecniche. Ma come si fa a giudicare un omicidio senza affrontare in maniera preliminare questioni tecniche?
Mi spieghi che senso avrebbe chiedersi perché uccisero JFK senza prima chiedersi come uccisero JFK?
Se in un caso di omicidio non si stabilisce prima la dinamica e poi (ma solo poi) si allarga l'orizzonte per cercare eventuali implicazioni direi che non si parte col piede giusto.
Infatti, nel nostro caso, si arriva al paradosso di chiedersi: "Chi può aver cospirato per uccidere Kennedy?" quando è chiaro che nessuno cospirò! E' un controsenso o sbaglio?
Tu mi parli di logica: la logica dice che PRIMA si stabilisce il fatto, POI lo si commenta. Se no si commenta il nulla...
Non è che "io amo dar precedenza alla tecnica". Nei casi di omicidio come vorresti si operasse? Prima si "sparano" ipotesi a caso e poi si va a vedere come la vittima è morta e se si riesce a individuare l'assassino? Mah...

- In terza istanza mi dici: bisogna mettere da parte le fonti primarie e su quelle, solo su quelle fare le valutazioni tecniche. Quello da te intrapreso è un percorso accidentato, seppur lodevole nell'intento.
Infatti non saprei come dividere, per dire, il materiale fotografico: perché dovrei prendere per buona una foto che ritrae il corteo e non una che ritrae il corpo del presidente? Immagino la tua (prevenuta, però) risposta: foto dell'autopsia significa materiale ufficiale, ovvero potenzialmente falso. Ma chi mi dice, allora, che non sia stata manipolata anche la foto del corteo? L'immensa... intelligenza dell'intelligence, se fabbrica prove false, i sospettosi di professione mi insegnano che le fabbrica bene. Quindi, magari, fabbrica una finta foto amatoriale, non una finta foto ufficiale.
Tagliamo corto: di verificabile, con questo metro, che rimane? Niente. Ma niente in nessun caso: nemmeno in tutti i casi di omicidio della Terra!
Se, invece, vogliamo dividere tra fonti "immediate" e "differite" possiamo dire che il film di Abraham Zapruder, quello di Orville Nix, quello della Muchmore e tutte le foto del corteo sono gli elementi di prova creatisi contestualmente all'evento, con le testimonianze degli spettatori (già meno, perché i testimoni oculari sono affidabili fino a un certo punto, e bisogna vedere quando vengono sentiti e capire che tipi sono...). Ebbene: sono i cavalli di battaglia della commissione Warren. Non ci fossero, altro che critiche: Warren sarebbe stato impiccato!

A presto
FF

[Modificato da Federico Ferrero 14/12/2004 19.44]

mazzucco3
00mercoledì 15 dicembre 2004 06:55
FEDERICO: In verità non avevi nessun bisogno di "difenderti", ma nel farlo mi hai mostrato di non aver capito più di una cosa rispetto al mio discorso di fondo, ed approfitto quindi per cercare di chiarire almeno i due elementi più importanti.

1 - Quando parlo di assassini della verità, non mi riferisco certo a Federico Ferrero, nè a nessun altro in particolare. Parlo della Storia, e di tutti coloro che nel corso degli anni hanno contribuito a disseminare e mantenere la bugia - soprattutto nei media, ovviamente - ben sapendo che lo fosse. Ma se uno è sinceramente convinto di quello che dice - ed io piu volte ho detto che ti ritengo in perfetta buona fede - non è piu un assassinio (sempre secondo i miei parametri, ovviamente): al massimo diventa un concorso in omicidio di secondo grado - o involontario. Ma ormai uccidi un uomo morto, quindi di "danno" in realtà tu non ne fai più comunque.

2 - Sulla metodologia, lasciamelo dire, sembra quasi che tu faccia finta di non capire: io ho scritto in tutte le salse che non escludo affatto l'aspetto tecnico (c'è pure un "ci mancherebbe", da qualche parte), ma che questo ha ben poco valore se non lo integri con la dimensione psico-logica. Nè ne faccio certamente una questione di "prima" e di "dopo": è una questione di "anche", casomai. Guardati una pagina qualunque della mia analisi 9/11 e dimmi dove comincia la logica e dove finisce la tecnica.

Mentre tu, al di là di tante tue parole, l'aspetto psicologico non mi sembra che lo consideri affatto, nè prima nè dopo: dove sta, nella tua ricerca, un (contro-)ragionamento simile a quello che ti ho proposto sul comportamento di Oswald dopo l'assassinio?

Fra l'altro, io per "pizzicato" intendevo arrestato, Federico, non solamente "visto". Certo che lo hanno visto, dentro e fuori dal TBD. E' tutto descritto con minuzia di particolari - compresa la ricostruzione del percorso di uscita fatta con cronometro alla mano - nel WR che io non ho mai letto. (Tendi spesso a concludere troppo frettolosamente che io sia "impreparato", Federico, mentre a volte basterebbe concedere al testo delle possibilità in più, rispetto a ciò che ti appare a prima vista.)

The ball is in your court, my friend. [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]

Massimo
Federico Ferrero
00mercoledì 15 dicembre 2004 09:38
Caro Massimo,
grazie per i chiarimenti.
Capisci però che non posso venirti incontro quando parli di gente che "dissemina bugie ben sapendo di farlo". Per me è vero il contrario: chi ha parlato di scambi di bare, di cecchini che spuntavano dai tombini, di mafia, di Oswald spia... Quelli sono cazzari veri e propri. Chi ha parlato di Oswald e di tre fucilate ha detto la verità e non ha nulla da rimproverarsi. Anzi, andrebbe incoraggiato vista l'aria che tirava dal '63 a oggi...

Sul metodo ho capito benissimo cosa dici. Però c'è un problema: se tu intendi come aspetto psicologico il famoso "cui prodest" cadi in un equivoco (altro è analizzare la psiche di un assassino, altro è domandarsi a casaccio chi può aver avuto interesse a uccidere Kennedy). Solo ed esclusivamente nel primo caso ti posso dare ragione. Cerca però di comprendere la fatica che già devo fare per tenere insieme i fatti di Dallas... Per ora traiettorie, ferite e autopsie hanno tenuto banco. Cercherò senz'altro di approfondire la materia su Oswald, ma prima voglio essere sicuro di aver tappato tutti i "buchi" e messo a tacere tutte le bufale che circolano sull'attentato. E non è cosa da poco, me ne sono accorto.

Dovrebbe essere un altro passo nella stessa direzione, nevvero?
[SM=g27817]
Saluti
FF
mazzucco3
00venerdì 17 dicembre 2004 11:37
Scusami il ritardo, ti rispondo al più presto
mazzucco3
00venerdì 17 dicembre 2004 21:06
No, in realtà mi sembra che tu non abbia ancora capito, ed è quindi evidente che per te la cosa non deve avere molta importanza. Non parlo in particolare della psiche di Oswald, parlo dell'aspetto psicologico in OGNI risvolto della vicenda (in cui lo si possa desumere).

Normalmente, le conspiracy theories nascono quando una versione ufficiale sembra far acqua da più parti, giusto? A quel punto chi la critica mette in luce non solo le incongruenze tecniche, ma anche quelle logiche, e quelle pscicologiche. Io ti ho fatto l'esempio di Oswald che esce di casa, ma ce ne sono mille altri.

Il cui prodest è solo uno di questi mille. Molto importante, ovviamente, ma uno dei tanti. Il fatto che bin Laden no avesse apparentemente niente da guadagnare sul 9/11, mentre la "vittima" aveva solo da farlo, pesa indubbiamente non poco sulla faccenda (ho fatto un esempio "fuori casa" così non mi massacri più sul Mauser). Ma pesa altrettanto che un dirottatore, nello stato emotivo in cui trova dopo essersi impadronito dell'aereo, perda tempo e vada a farsi un giro di 300 miglia sull'America, quando già aveva il bersaglio a portata di mano, non trovi?

Ecco, questo intendo. OGNI episodio narrativo ha ANCHE un suo risvolto psicologico, come lo ha ogni azione nella nostra vita più banale.

E questo punto chi voglia smontare una teoria cospiratoria deve essere anche in grado di smontare questo tipo di accuse. Non può rispondere che cosa vuoi che ne sappia io di cosa pensava Oswald. Non si chiede cosa pensasse, infatti, ma dove fosse la logica nell'agire in un certo modo. E se non la si trova, questo aumenta le probabilità che la storia non sia vera. In quel caso, è solo stata scritta male.

Massimo

Scusa ancora il ritardo.
Federico Ferrero
00sabato 18 dicembre 2004 00:47
Caro Massimo, grazie per la risposta. Temo che continuerò a chiamare "cultura del sospetto" quella che mi proponi, ma va bene così. Del resto dovrai convenire sul fatto che, pur professandoti sostanzialmente profano sul caso Kennedy, hai chiaramente virato verso il complotto e, leggendo il tuo sito, mi pare si faccia lo stesso sull'11 settembre. Sbaglio?

In realtà non ho approfondito sul sito il lato psicologico di Oswald perché, come ti dicevo, sono rimasto impelagato per due anni in questioni tecniche. Effettivamente la vicenda ha la sua importanza, perché esaminando la vita e il pensiero di Oswald si capisce perché può essere arrivato a tanto. Oswald era un ragazzo frustrato, cresciuto in una famiglia disastrata. Si credeva un grand'uomo eppure era un buono a nulla, capace di raccattare lavoretti qua e là facendosi regolarmente cacciare. Oswald aveva un temperamento a dir poco tendente all'ira, ira che scatenava verso la moglie e che sfogava nel sogno di una rivoluzione (il suo diario è illuminante a riguardo). Il fatto è che non aveva la più pallida idea di come farla, quella rivoluzione: l'unica volta che provò a fondare un comitato non ci fu un cane che gli diede retta e ne rimase dall'inizio alla fine l'unico componente. Non accettava che la sua esistenza non corrispondesse alle sue aspettative; quindi un po' mentiva, per far credere di essere quello che non era, e un po' si dava da fare (ma anche in quello era una frana: quando provò a uccidere il comandante Walker arrivò a casa, dopo aver fallito, e si comportò come un bambino terrorizzato...)
Purtroppo non posso, qui, dilungarmi. Certo è che una persona del genere, instabile, lunatica, con evidenti problemi sociali, tendenzialmente violenta è tra quelle cui può venire in mente di fare il gesto da fanatico. Purtroppo la storia ci insegna che nulla può fermare, se non il caso, la mano di un solitario che si mette in testa di entrare nella leggenda compiendo un gesto clamoroso. Un attentato organizzato si può anche sventare, un disgraziato che vive nell'anonimato spesso è irriconoscibile e non prevedibile nell'agire.
Oswald aveva tutto per uccidere: l'occasione, il cieco coraggio di chi ha totalmente perso di vista il valore delle persone e delle cose, un'infarinatura di disciplina militare, una carica di odio accumulato verso il mondo che l'aveva sempre escluso. Quella stanzetta in affitto in cui abitava non poteva bastargli. E il gesto simbolico di lasciare la fede nuziale e tutti i risparmi in cucina di casa Paine, quel mattino, la dicono lunga sul suo stato d'animo: parto per una missione importantissima, vado verso la Storia, finalmente sarò un grande uomo e tutto il mondo parlerà di me e del mio valore.

Non sono uno psicologo, Massimo, ma mi sono informato abbastanza su Oswald per capire non solo che aveva tutte le carte in regola per una tragica impresa come quella di uccidere il presidente, ma anceh che valeva talmente poco come uomo e come professionista (in senso lato) che è da escludere qualsiasi suo coinvolgimento con Cia, Mafia, Kgb e chi più ne ha più ne metta. Un tipo così volubile e instabile, talora lucido e gelido, talaltra in preda a raptus di rabbia o a crisi di sconforto, sarebbe stato solo un pericolo e un soggetto del tutto inutile.

Spero ti basti come assaggio. Ti saluto
FF
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