complotto?

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fabmus12000
00giovedì 11 novembre 2004 16:49
ciao sono fabiana volevo sapere da voi se il fatto che a sparare sia stato solo oswald esclude l'ipotesi del complotto, cioè non è possibile che oswald abbia avuto dei mandanti? a presto
carmelo pugliatti
00venerdì 12 novembre 2004 00:58
Re:

Scritto da: fabmus12000 11/11/2004 16.49
ciao sono fabiana volevo sapere da voi se il fatto che a sparare sia stato solo oswald esclude l'ipotesi del complotto, cioè non è possibile che oswald abbia avuto dei mandanti? a presto

La cosa è molto improbabile.Alcuni hanno ipotizzato un "complotto light" ,cioè :" c è un cane sciolto mezzo matto nel palazzo davanti a cui deve passare il Presidente.Evitiamo ogni controllo,lasciamo fare al caso ed incrociamo le dita,hai visto mai"? è un ipotesi suggestiva,ma non molto realistica.Altra possibilità è la cospirazione ultralight",ossia Oswald viene in contatto con due o tre tizi(parliamo di gente di Dallas,non di personaggi di alto livello)che solleticano il suo ego("Ehi,se uccidi quel bastardo sarai un eroe"),e magari gli promettono appoggi per scappare in Messico o a Cuba.Anche questa è una teoria molto interessante,ma altrettanto improbabile.Lee Harvey Oswald non era persona facilmente inquadrabile in un gruppo organizzato;era imprevedibile,inaffidabile,e affetto da manie di grandezza.Propio la persona da lasciare fuori da un complotto.Propio la persona che decide di far tutto da solo per dimostrare il suo genio.

[Modificato da carmelo pugliatti 12/11/2004 1.03]

Federico Ferrero
00venerdì 12 novembre 2004 10:06
Federico Ferrero
Intervengo per pregare Fabiana di non aprire una nuova cartella di discussione a ogni domanda. Riporto qui di seguito la sua ultima domanda.

ciao sono fabiana volevo rispondere a carmelo, forse è proprio "l'instabilità mentale" di oswald a renderlo il candidato ideale per essere utilizzato da eventuali mandanti occulti, anche sfidarlo a uccidere il presidente è un modo di coinvolgerlo senza che lui ci capisca niente, facendogli credere di fare questa "grande impresa" da solo, non è detto che lui debba essere messo al corrente di tutta l'operazione. ciao a presto

[Modificato da Federico Ferrero 12/11/2004 10.06]

Demonfly
00venerdì 12 novembre 2004 11:00
Re: Re:

Scritto da: carmelo pugliatti 12/11/2004 0.58
La cosa è molto improbabile.Alcuni hanno ipotizzato un "complotto light" ,cioè :" c è un cane sciolto mezzo matto nel palazzo davanti a cui deve passare il Presidente.Evitiamo ogni controllo,lasciamo fare al caso ed incrociamo le dita,hai visto mai"?

[Modificato da carmelo pugliatti 12/11/2004 1.03]




Sarebbe stato da imbecilli, perche' avrebbe bruciato qualsiasi possibilita' di fare un nuovo attentato in caso di errore. Io avrei messo un tiratore alla finestra sotto Oswald, lasciando lo stesso Oswald convinto di aver sparato lui...
Il problema e' che questo schema prevede di mettere tiratori di riserva, per pararsi dall'eventuale errore... dove mettere queste riserve, pero'? Ah, c'e' una collinetta erbosa che fa al caso nostro ;-)))

[Modificato da Demonfly 12/11/2004 11.01]

carmelo pugliatti
00venerdì 12 novembre 2004 15:59
Re: Federico Ferrero

Scritto da: Federico Ferrero 12/11/2004 10.06
Intervengo per pregare Fabiana di non aprire una nuova cartella di discussione a ogni domanda. Riporto qui di seguito la sua ultima domanda.

ciao sono fabiana volevo rispondere a carmelo, forse è proprio "l'instabilità mentale" di oswald a renderlo il candidato ideale per essere utilizzato da eventuali mandanti occulti, anche sfidarlo a uccidere il presidente è un modo di coinvolgerlo senza che lui ci capisca niente, facendogli credere di fare questa "grande impresa" da solo, non è detto che lui debba essere messo al corrente di tutta l'operazione. ciao a presto

[Modificato da Federico Ferrero 12/11/2004 10.06]


Ci sono infinite forme di "instabilità mentale",tra di esse quella di Oswald è la meno inquadrabile in un "complotto".Si è già sviscerato come Lee H. Oswald abbia trovato il posto al deposito di libri in Dealey plaza in modo assolutamente casuale PRIMA CHE FOSSE DECISA LA VISITA DI KENNEDY A DALLAS.Si è già visto come il percorso del corteo presidenziale fosse deciso poco prima della visita da Kenneth O' Donnell,uno dei più stretti collaboratori di JFK (per intenderci,il personaggio interpretato da Kevin Costner in "thirtheen days").Quindi per "montare" Oswald ed organizzare il tutto gli ipotetici congiurati avrebbero avuto meno di una settimana.Non mi sembra realistico.

[Modificato da carmelo pugliatti 12/11/2004 16.06]

carmelo pugliatti
00venerdì 12 novembre 2004 16:05
Re: Re: Re:

Scritto da: Demonfly 12/11/2004 11.00


Sarebbe stato da imbecilli, perche' avrebbe bruciato qualsiasi possibilita' di fare un nuovo attentato in caso di errore. Io avrei messo un tiratore alla finestra sotto Oswald, lasciando lo stesso Oswald convinto di aver sparato lui...
Il problema e' che questo schema prevede di mettere tiratori di riserva, per pararsi dall'eventuale errore... dove mettere queste riserve, pero'? Ah, c'e' una collinetta erbosa che fa al caso nostro ;-)))

[Modificato da Demonfly 12/11/2004 11.01]


Beh,anche questa non sarebbe stata una mossa furbissima.Perchè correre tanti rischi quando un dossier passato alla stampa sulle frequentazioni sessuali di Kennedy o sul suo vero stato di salute avrebbe distrutto ogni speranza di rielezione nel 64? Se io avessi dovuto organizzare un complotto per eliminare JFK di certo non lo avrei ucciso;gli avrei infilato nel letto una playmate di playboy ed avrei mandato i fotografi.Poi perchè mai eliminare Kennedy? per pagare più tasse con Lyndon Johnson?
clorammina
00venerdì 12 novembre 2004 16:59
Non per fare discussioni tanto per fare... ma penso, caro Carmelo, che la famiglia Kennedy avesse gli "anticorpi" per contrastare certi mezzucci utilizzabili dagli avversari. Una pallottola (anzi tre, per rimanere in tema) è sicuramente un mezzo più concreto per dirimere certe possibili controversie, no? Ed è pure un potente deterrente per altri che intendano opporsi ai mandanti (sempre rimanendo nell'ipotetico).
Saluti
Simone Colzani
Stefano F.
00venerdì 12 novembre 2004 17:39
Non sono d'accordo, caro Colza. Il watergate è lì a dimostrare il contrario. Al contrario, se ipotizziamo il complotto per JFk, come vediamo spesso qui nel forum, è necessario coinvolgere universomondo nel tentativo di spiegare l'insabbiamento delle prove.
carmelo pugliatti
00venerdì 12 novembre 2004 18:36
Re:

Scritto da: clorammina 12/11/2004 16.59
Non per fare discussioni tanto per fare... ma penso, caro Carmelo, che la famiglia Kennedy avesse gli "anticorpi" per contrastare certi mezzucci utilizzabili dagli avversari. Una pallottola (anzi tre, per rimanere in tema) è sicuramente un mezzo più concreto per dirimere certe possibili controversie, no? Ed è pure un potente deterrente per altri che intendano opporsi ai mandanti (sempre rimanendo nell'ipotetico).
Saluti
Simone Colzani

Davanti ad una campagna orchestrata da personaggi influenti come quelli che i complottisti immaginano esserci dietro il delitto di Dallas non ci sarebbero stati "anticorpi" sufficenti.Tra l altro la cosa curiosa è che Kennedy (che io stimo ed ammiro moltissimo,sia ben chiaro) era un presidente con numerosi punti deboli (salute,donne,ecc).Alla fine del 1963 la "luna di miele" tra JFK e la stampa era sul punto di interrompersi.All orizzonte stava montando l affare Romersch,la "squillo" d alto bordo di Washington,probabile spia dell est, che aveva avuto rapporti col Presidente.Con quello che era appena accaduto in Inghilterra con lo scandalo Profumo c era di che impensierirsi.La rielezione nel 64 era probabile,ma niente affatto scontata.Se i repubblicani avessero scelto un candidato forte e credibile come Nelson Rockefeller,il governatore di New York appartenente all area progressista del partito, sarebbe stata dura,figurarsi con uno scandalo sessuale in corso.Dall altra parte c era un complotto senza nessuna garanzia di riuscita (mille cose avrebbero potuto andar storte)e per far che poi? per sostituire un Presidente moderato con uno molto più progressista? A meno che non si ipotizzi un "complotto liberal", ovviamente.

[Modificato da carmelo pugliatti 12/11/2004 18.38]

clorammina
00venerdì 12 novembre 2004 23:43
Rimango sulle mie posizioni. Quando scoppiò il Watergate, Tricky Dick Nixon era già "in odore di zolfo" da tempo, tanto più che in precedenza la sconfitta contro JFK del 1960 aveva segnato a lungo la sua carriera.
L'idea degli anticorpi della famiglia Kennedy mi è venuta pensando alle numerose frequentazioni (illegali e lecite) del patriarca Joseph Kennedy, che ben conosceva personaggi come Edgard Hoover, padre-padrone del FBI.
La mia idea, che una pallottola ha un peso specifico maggiore di uno scandalo, rimane, soprattutto quando lo scandalo può essere rispedito (o ricambiato) al mittente.
Per Stefano, l'insabbiamento delle prove è un argomento complesso, basti vedere cos'è successo nello stesso Watergate (ancora adesso non l'ho capito bene e di che di roba ne ho letta [SM=g27833] )
Saluti
Kolza

[Modificato da clorammina 12/11/2004 23.47]

fabmus12000
00sabato 13 novembre 2004 09:55
ciao sono fabiana
penso che uno scandalo per quanto grave possa essere risolto(pensiamo a Clinton), non si può paragonare le scappatelle di Kennedy al Watergate, cosa molto più grave, anche io penso che i Kennedy potessero far fronte a problemi di questo genere, inoltre il presidente era molto amato e se qualcosa poteva creare problemi alla rielezione non era il sesso ma l'impegno di Kennedy per i diritti civili e il suo progressivo coinvolgimento in vietnam, riguardo ai rapporti della stampa con il presidente allora diversamente da oggi non ci si occupava troppo della vita privata dei presidenti , quasi un tacito accordo, riguardo ai problemi di salute del presidente a quei tempi non c'erano prove sulle sue malattie(soprattutto il morbo di addison), la possibilita di accedere alle cartelle cliniche è roba di questi tempi, non si attacca il presidente degli stati uniti senza prove schiaccianti e sulle sue scappatelle e sul suo stato di salute, prove che allora non c'erano.
Vorrei chiarire che non sono una "complottista", sto cercando di chiarirmi le idee, parlandone con voi, sono d'accordo che troppi ciarlatani abbiano speculato su questo famigerato complotto. apresto
carmelo pugliatti
00sabato 13 novembre 2004 15:15
Re:

Scritto da: fabmus12000 13/11/2004 9.55
ciao sono fabiana
penso che uno scandalo per quanto grave possa essere risolto(pensiamo a Clinton), non si può paragonare le scappatelle di Kennedy al Watergate, cosa molto più grave, anche io penso che i Kennedy potessero far fronte a problemi di questo genere, inoltre il presidente era molto amato e se qualcosa poteva creare problemi alla rielezione non era il sesso ma l'impegno di Kennedy per i diritti civili e il suo progressivo coinvolgimento in vietnam, riguardo ai rapporti della stampa con il presidente allora diversamente da oggi non ci si occupava troppo della vita privata dei presidenti , quasi un tacito accordo, riguardo ai problemi di salute del presidente a quei tempi non c'erano prove sulle sue malattie(soprattutto il morbo di addison), la possibilita di accedere alle cartelle cliniche è roba di questi tempi, non si attacca il presidente degli stati uniti senza prove schiaccianti e sulle sue scappatelle e sul suo stato di salute, prove che allora non c'erano.
Vorrei chiarire che non sono una "complottista", sto cercando di chiarirmi le idee, parlandone con voi, sono d'accordo che troppi ciarlatani abbiano speculato su questo famigerato complotto. apresto

In parte quello che dici è vero.Nei primi anni 60 la stampa non frugava tra le lenzuola,ed il Presidente degli Stati Uniti,leader del mondo libero aveva intorno a se un aurea quasi sacrale. Tuttavia propio per questo eventuali scandali avevano un effetto forse più dirompente di oggi,si veda "l affaire" Profumo,una faccenda in fondo non gravissima vista con gli occhi di adesso,ma che nel 1963 provocò la caduta del governo conservatore di Harold Mc Millan.se la storia della Romersch (sicuramente ben più allarmante del caso Profumo)fosse andata avanti (come era molto probabile in quell autunno del 1963) o se fossero uscite allo scoperto altre storie simili il danno per Kennedy sarebbe stato enorme (specie se dall altra parte ci fosse stato un candidato popolare e credibile come Rockefeller).Inoltre i complottisti pensano che i fantomatici congiurati abbiano avuto il potere quasi soprannaturale di "blindare" la verità sull assassinio per più di quarant anni.Per gente di tale potenza scovare delle cartelle cliniche o delle foto compromettenti avrebbe dovuto essere un gioco da ragazzi.Il leader dell occidente costretto ad assumere cortisone e steroidi,il comandante in capo sofferente di una patologia gravemente invalidante,il presidente CHE MENTE (il peccato più grave) agli Americani sulle sue reali condizioni di salute,No,non scherziamo,tutto ciò sarebbe stato gravissimo per la carriera politica di JFK.
carmelo pugliatti
00sabato 13 novembre 2004 15:59
Re:

Scritto da: clorammina 12/11/2004 23.43
L'idea degli anticorpi della famiglia Kennedy mi è venuta pensando alle numerose frequentazioni (illegali e lecite) del patriarca Joseph Kennedy, che ben conosceva personaggi come Edgard Hoover, padre-padrone del FBI.

Saluti
Kolza

[Modificato da clorammina 12/11/2004 23.47]


Nel novembre 1963 il vecchio Joe Kennedy,colpito da un ictus quasi due anni prima, era su una sedia a rotelle in stato semi-vegetale.Per Jack e Bobby era stato un grande dolore,ma in fondo anche una liberazione.Affrancatisi dalla tutela dell ingombrante padre-padrone (vera "anima nera" del clan Kennedy)potevano essere finalmente se stessi.Alcuni dicono che con Joe in piena efficenza Robert Kennedy non avrebbe mai lanciato una campagna di tale veemenza contro il crimine organizzato (dei cui servigi il vecchio,all occorrenza,aveva saputo anche servirsi senza sporcarsi troppo le mani).Sicuramente più liberi i Kennedy senza l astuzia di Joe Sr erano anche più scoperti e molto meno protetti .

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