domande che esigono risposte precise

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aleytha
00domenica 18 luglio 2004 20:08
Bene, dopo circa due anni di attente letture dei messaggi del forum, senza mai intervenire, mi sono decisa a porre una serie di domande al Sig. Diego Verdegiglio, ma non tutte insieme, una per volta :))

Domanda n. 1.

Ella esclude del tutto la possibilità che Oswald abbia agito su mandato di altri?

grazie

Aleytha68
interista8
00domenica 18 luglio 2004 22:05
io lo escludo al 100%
Caro\a Aleytha68,
so che ha fatto la domanda solo a Diego Verdegiglio, che è sicuramente molto più autorevole di me, ma voglio darle anche la mia risposta.
Una decina di anni fa, ai tempi del film JFK e del libro di Garrison, ero un complottista. Da allora ho comprato e letto un numero enorme di libri sull'argomento (li può vedere su www.biagioprivitera.it), di entrambe le posizioni, ed oggi ho raggiunto una granitica certezza ("data-based" come direbbero gli Inglesi, visto che adesso vivo a Londra) sul fatto che Oswald abbia agito da solo.

Cordialissimi saluti

Biagio
Diego Verdegiglio
00lunedì 19 luglio 2004 04:36
Concordo perfettamente col Sig.Biagio. LHO agì di sua iniziativa.DV
aleytha
00lunedì 19 luglio 2004 13:00
oswald unico autore
Bene, dunque Oswald e' stato l'unico autore, sia materiale che ideale dell'omicidio, da qui la domanda numero 2. :))

J.Ruby uccide Oswald, perche', se ho ben capito, voleva evitare a Jaqueline il dolore del processo, giusto?

Grazie

Aleytha68

Federico Ferrero
00lunedì 19 luglio 2004 14:29
Mi permetto di intervenire (anche se le due domande sinora poste mi fanno dubitare del fatto che lei abbia realmente seguito tutte le discussioni di questi due anni. Ma non ci sono problemi!)

Ruby uccise Lee Oswald perché era uno spostato, aveva dei seri problemi. Tra l'altro la dinamica dell'omicidio di Oswald, già trattata ampiamente nel Forum, esclude ogni complotto (Ruby si trovò davanti a Oswald per caso quella domenica, causa un ritardo di cui Ruby non era a conoscenza nel trasporto del detenuto e anche perché Oswald chiese di cambiarsi la maglia prima di uscire, cosa che ritardò le operazioni).

Saluti
FF
Diego Verdegiglio
00lunedì 19 luglio 2004 14:31
Ciò che disse Ruby
Io non ho mai creduto alle astruse giustificazioni di Ruby. Ne fornì molte (volevo vendicare il Presidente, volevo far vedere che gli Ebrei hanno fegato, Kennedy era amico degli Ebrei e Johnson no, il gesto di Oswald gli aveva fatto chiudere i suoi locali di strip ecc). E non che non ci creda perché pensi, come molti, che Ruby "abbia messo a tacere Oswald" (e, anche se fosse vera questa possibilità, io stesso ho ipotizzato nel mio libro, ma senza prove, che vi potrebbe essere stato un complotto tutto interno alla polizia di Dallas per evitare un processo assolutorio ad Oswald per illegalità nella raccolta delle prove, che avrebbe messo in evidenza le carenze degli apparati di polizia con conseguente caduta di teste ai vertici. In ogni caso un fatto totalmente staccato da quello riguardante l'assassinio di JFK). La invito pertanto a documentarsi sui test psicologici ai quali fu sottoposto Ruby e sulle testimonianze relative al suo stato psico-fisico dal 1963 agli inizi del 1967.Il professor Vincenzo Mastronardi mi ha fatto un'ottima analisi, in base alla biografia e alla visione di filmati, della personalità di uno psicopatico come Ruby. Tutta la vicenda si conclude perciò nell'incontro di due spostati (Oswald e Ruby) che il destino fa incontrare. Mi stupisce che Oswald sia sopravvissuto 48 ore dopo l'arresto: nella bolgia della Centrale di polizia, invasa da 400 reporters di cui non si controllò inizialmente l'identità (con ben 18 uscite di Oswald nei corridoi assiepati di obiettivi), poteva succedere di tutto anche nelle primissime ore dopo l'arresto, come riporto nel mio libro. In quel contesto (non dimentichi mai: Dallas, 1963,Texas, mondo e polizia sconvolti dagli eventi)saltarono tutti i "circuiti" mentali e di sicurezza, con l'aggiunta di feroci rivalità nelle indagini tra polizia, sceriffo, Rangers del Texas (per il ferimento di Connally),FBI, CIA e Servizio Segreto. Credo di capire dalle Sue domande che Lei abbia un percorso "logico" nel quale vorrebbe condurmi, fino al finale di domande "inchiodanti" per cogliermi magari in contraddizione. Se questo è il Suo intento, desista, La prego. Se c'è qualcosa che manca in tante azioni e in tante coincidenze assurde di quella vicenda è proprio la "logica". Attendo comunque altre Sue domande, spero basate su documentazioni. Grazie e cordiali saluti. DV
aleytha
00lunedì 19 luglio 2004 19:23
nessun complotto di logica...:)
No, nessuna arma logica da usare, voglio semplicemente capire bene la vostra posizione su alcuni aspetti dell'omicidio di kennedy, per poi esprimere infine la mia opinione.
Quanto alle domande "documentate" come richiede il Sig. Verdegiglio, questa e' gia' una contraddizione, poiche' altrimenti le stesse si trasformerebbero in risposte :))

Passo quindi alla terza domanda:

Quali erano, a suo parere, le motivazioni che spinsero Oswald ad uccidere Kennedy?

Grazie.
aleytha68
Diego Verdegiglio
00martedì 20 luglio 2004 03:05
Altra risposta
Per "domande documentate" non intendevo ovviamente quelle che già hanno una risposta precisa e ormai inconfutabile (non ritengo di essere sprovveduto fino a questo punto) ma domande derivanti da una conoscenza di quanto finora pubblicato e andato in TV almeno in Italia, Rapporto Warren in italiano compreso. Per quanto riguarda le motivazioni di Oswald, esse erano tutte nella sua psicopatia (magari influenzata dagli strani contatti avuti con organizzazioni castriste e anticastriste, nessuna delle quali lo prese sul serio)e riguardano comportamenti (freddezza nel tiro, calma e autocontrollo nella fuga dal luogo del delitto, maggiore emotività e orgasmo durante l'uccisione di Tippit e l'arresto nel cinema costellato di urla di protesta, ritorno al totale autocontrollo nella Centrale di polizia, sia con gli inquirenti che con i suoi familiari in visita)e motivazioni (autoaffermazione, delitto senza rivendicazione pubblica: anzi, fuga e occultamento ostinato della colpa come sfida agli inquirenti) del tutto estranei alla NOSTRA logica. Non cerchi una coerenza o un'incoerenza nella sequenza delle azioni di Oswald: sono categorie mentali difficilmente applicabili ad un caso di psicopatia come il suo, aggravato dalle devirilizzazione derivante dalla scelta di sua moglie di scegliere di andare a vivere a Irving con un'altra donna (il vero "uomo di casa" che prese il suo posto)e di "esiliarlo" in una pensione di Dallas. Il Prof. Mastronardi ha tracciato nel mio libro un dettagliato ritratto di Oswald, compresa la sua freddezza dopo l'arresto (in nessun filmato troverete un'inarcamento di sopracciglia di Oswald). Ovviamente, le assurde coincidenze e la fortuna ebbero una parte rilevante nel successo del suo crimine. Forse neanche lui era sicuro di riuscirci, ma (purtroppo per JFK)gli andò bene. Sarò lieto se vorrà farsi prestare una copia del mio libro per leggere questa parte relativa alle motivazioni di Oswald. Attendo altre Sue domande. Grazie. DV
interista8
00mercoledì 21 luglio 2004 23:26
a proposito di logica in un omicidio
cara Alethya

questa delle motivazioni (perche' Oswald lo ha fatto o perche' mai avrebbe dovuto farlo?) è la domanda che mi viene fatta più di frequente da coloro che conoscono la mia passione per JFK.
Diego Verdegiglio le ha datto già un'ottima risposta, ma io le chiedo : non legge i giornali e non si accorge di quanti omicidi assurdi accadono in continuazione, gente che ammazza la mamma (e fino al giorno prima era proprio "una persona normale" "ma chi avrebbe mai potuto immaginarlo", etc etc) oppure il vicino di casa e nessuno riesce a darsi una spiegazione? O perchè la mamma di Cogne ha ucciso il figlio(in base alla sentenza di primo grado)? o perchè Scattone ha ucciso Marta Russo? e potrei continuare con una lista infinita di casi in cui non si è mai riuscito a capire il motivo di questi omicidi. Ma non capire le motivazioni non vuol dire che l'omicidio non ci sia stato o che ci sia dietro chissa' quale complotto...
Anche se non capiremo mai perchè quello spostato di Oswald un giorna abbia deciso di prendere il suo fucile ed uccidere un grande Presidente (lo sa che qualche mese prima aveva tentato di uccidere un generale dell'estrema destra americana?), cio' non toglie nulla al fatto che...sia stato lui a farlo.
cordiali saluti

Biagio
carmelo pugliatti
00giovedì 22 luglio 2004 04:44
Lee Harvey Oswald possedeva indubbiamente un ego abnorme,sproporzionato al suo reale valore.Egli voleva sopratutto imporsi,diventare un protagonista,vedere finalmente riconosciute dal mondo intero le propie (in realtà inesistenti)qualità e capacità.Tutta la vita di Oswald va letta in quest ottica.Fu per desiderio di protagonismo,e perchè credeva di "diventare qualcuno" in Unione Sovietica in quanto profugo Americano,che espatriò.In seguito,deluso dal trattamento riservatogli dai Russi (che si erano resi conto di che razza di balordo fosse)tornò negli Stati Uniti per cercare di realizzare i suoi sogni con altri mezzi.Fu ancora per soddisfare il suo ego che si inventò il personaggio dell infiltrato castrista nelle file anticastriste, e del "giustiziere" del generale Walker.Ancora deluso e frustrato ,nel settembre del 1963 si recò in Messico per tentare di espatriare nella Cuba di Castro,o di tornare in Unione Sovietica.Anche questa volta fallì.Uccidendo l uomo più potente del mondo Oswald poteva finalmente trovare il modo per vincere lo spettro dell eterno perdente e passare alla storia.Non sapremo mai cosa avesse realmente in testa;forse voleva farsi arrestare e dalla cella recitare ad oltranza la parte dell innocente ingiustamente accusato,diventando una bandiera ,come Chessman nel braccio della morte.Oppure pensava di riuscire a scappare in un paese comunista (Cuba,la Russia o magari la Cina)e quì essere accolto come un eroe.Di sicuro non aveva messo nel conto l altro balordo:Jack Ruby.Nonostante ciò Lee Harvey Oswald ha vinto;ha trionfato oltre le sue più rosee previsioni di successo.Ha ucciso un Presidente chiave in un momento chiave ,cambiando (in peggio) la storia del mondo.Lui,amante dell intrigo e del mistero,con la sua fine ha seminato dubbi infiniti in un caso altrimenti chiaro.Il suo nome è entrato nella storia,è divenuto famoso.Centinaia di migliaia di persone ancor oggi credono addirittura alla sua innocenza. Ad una piccola nullità,ad uno spostato senza arte nè parte sono stati dedicati diversi film,decine di inchieste,centinaia di libri,migliaia di articoli,ed anche noi,quì, oggi,parlando di lui paghiamo pegno al suo ego.Oswald sarebbe estremamente compiaciuto e soddisfatto;in fondo la morte è stato un piccolo prezzo da pagare per ottenere tutto questo .

[Modificato da carmelo pugliatti 22/07/2004 4.47]

Diego Verdegiglio
00giovedì 22 luglio 2004 15:50
CONCORDO IN TOTO
aleytha
00venerdì 23 luglio 2004 11:33
la teoria del doppio squilibrato
E' proprio questo il punto debole. Io non sono ne' una complottista, ne' anti, semplicemente scettica.
Uno squilibrato che uccide un Presidente mi va benissimo, tanto la Storia e' piena di episodi similari. Ma un secondo squilibrato che uccide dopo 48 ore il primo..mi sembrano troppi squilibri che non si equilibrano.
Qui non c'entra la logica,siamo d'accordo,la follia non si misura, ma credo che tale teoria sia troppo semplicistica ( il che e' diverso da semplice).
Potrei dire, per pura celia, che manca il terzo squilibrato che uccide il secondo.
Teorie, ricostruzioni, ipotesi. Questo e' tutto quanto possiamo fare. Non credo nel complotto marxista-cubano-ebraico-massonico-extraterrestre, ma non mi sento neppure di accettare a cuor leggero una spiegazione del tipo: Oswald era un matto che uccide Kennedy, Ruby un secondo matto che uccide il primo, fine della storia.




Federico Ferrero
00venerdì 23 luglio 2004 11:49
Infatti, cara Aleytha, non è così.
Se si vuole ridurre la risposta alla sua domanda a una frase allora sì, bisogna dire: Oswald squilibrato uccise Kennedy, Ruby squilibrato uccise Oswald.

Non è mica vero che si possano fare solo ipotesi e congetture. Si rilegga il sito e il forum: troverà tutti gli elementi per giungere alla conclusione che Lee Oswald uccise JFK e Jack Ruby agì esclusivamente per conto proprio.

Nessuno le chiede di accettare 'a cuor leggero' verità di cui noi saremmo depositari (perché non lo siamo). Quello che ci siamo prefissi di fare è unicamente divulgare in maniera corretta le informazioni sul caso: mi creda se le dico che ci sono voluti anni per arrivare alla 'quadratura'. Non una delle frasi scritte sul sito è stata buttata lì a cuor leggero, tant'è vero che non temiamo smentita alcuna sugli elementi presentati (e infatti mai c'è stata una sola smentita!)

Saluti
FF
aleytha
00venerdì 23 luglio 2004 11:57
non e' vero
No, non e' vero che non ci sono smentite alla teoria del doppio squilibrato.
Certamente conoscete meglio di me gli innumerevoli siti americani dedicati alla morte di Kennedy, dove vengono portate ipotesi ( sempre ipotesi)totalmente diverse e con argomenti altrettanto validi.

Sulla morte di Kennedy non v'e', e non vi sara' mai, certezza alcuna.


Federico Ferrero
00venerdì 23 luglio 2004 13:32
Mi dispiace ma la contesto.

E' vero, esistono teorie alternative (quelle complottiste, che per decenni hanno avuto il sopravvento su quella ufficiale; solo ora, per fortuna, anche giornali e tv seri si stanno rendendo conto del danno fatto e stanno tentando di riparare).
Ma, appunto, sono teorie.
Io vorrei vedere fotografie, filmati, radiografie che dimostrano l'esistenza di un secondo cecchino, di uno sparo frontale, di qualunque delle migliaia di corbellerie inventate in questi 41 anni.
Tutta la documentazione a disposizione, cara Aleytha, conduce ad un'unica conclusione: tre spari, un Mannlicher Carcano, Lee Oswald, il sesto piano del Deposito.

Le foto dell'autopsia, il filmato di Zapruder, i raggi X della testa di Kenendy: tutto indica con precisione la plausibilità dei tre colpi sparati da dietro ed esclude ogni altro scenario.

Se, poi, si vuole prestare fede a dicerie, inchieste raffazzonate, esperti improvvisati allora è un altro discorso.
La invito, se non mi crede, a fare una prova: prenda una, una qualsiasi delle foto del povero presidente sul tavolo dell'obitorio, o una copia dei raggi X del suo cranio, e le porti a un esperto di medicina legale. Chieda se si tratta di un colpo da dietro alla testa, chieda se la ferita occipitale è frutto di un colpo in uscita, chieda se la ferita alla schiena è di entrata e se è compatibile con quella alla gola.
Nel mondo si deve ancora trovare un professore che abbia il coraggio di dire il contrario di quanto quelle prove dimostrano.


Saluti
FF

[Modificato da Federico Ferrero 23/07/2004 13.33]

aleytha
00venerdì 23 luglio 2004 18:47
che c'entra l'attentato?
Egr. Sig. Ferrero, non faccia confusione tra l'attentato e il presunto complotto, sono due cose completamente diverse.
Un attentato puo' benissimo essere commesso da una sola persona, ma cio' non esclude, almeno in sede di pura teoria, che esso faccia parte di un disegno piu' grande.

Le ribadisco, tuttavia, che io non sono affatto una complottista.

Saluti.
Federico Ferrero
00sabato 24 luglio 2004 09:48
Egregia signora (presumo) Aleytha, lei dice:

Uno squilibrato che uccide un Presidente mi va benissimo, tanto la Storia e' piena di episodi similari. Ma un secondo squilibrato che uccide dopo 48 ore il primo..mi sembrano troppi squilibri che non si equilibrano.



Cosa vuole che le si dica (oltretutto il suo occhiello è: "domande che esigono risposte precise")? Che siccome è andata in un modo che secondo lei "non si equilibra" dovremmo buttare via tutto e ricrederci?

O che Oswald ha ucciso per fatti suoi Kennedy ma che, siccome non si può acccettare che anche Ruby abbia ucciso per fatti suoi Oswald, allora almeno uno dei due è un complotto?

L'attentato, dice lei, "non esclude, almeno in sede di pura teoria (sic), che esso faccia parte di un disegno più grande".

Dire che un attentato è stato compiuto come "parte di un disegno più grande", in italiano, significa complotto.

In tutta sincerità non capisco dove voglia andare a parare. Oltretutto si professa non complottista. Quid ergo?

Saluti
FF
interista8
00sabato 24 luglio 2004 12:02
stesso commento di Federico
anche io, come Federico Ferrero, ho molta difficoltà a seguire il filo logico di Aleytha...

cordiali saluti

Biagio
aleytha
00sabato 24 luglio 2004 12:03
continua..
egregio sig. Ferrero, evidentemente siamo destinati a non intenderci.
Lei non deve buttare assolutamente nulla, poiche' sono abituata fin da bambina al rispetto delle altrui opinioni. Ma se Ella mi fa confusione tra chi ha commesso l'attentato (il solo Oswald o meno) o la probabile esistenza di un disegno piu' grande (badi che la parola complotto la usa Lei, non io), non posso far altro che prender nota della nostra incomunicabilita', il che, oltre che sorprendermi, francamente mi dispiace.
Lei creda pure alla teoria del doppio squilibrato, io francamente ci credo e non ci credo, tutto qui.
Non comprendo dunque quel (sic) da Lei apposto nelle mie righe, poiche'qui non facciamo altro (tutti, anche Lei) che della pura teoria; quando avremo coscienza di cio', allora forse potremo un giorno discutere di Storia, e non di giornalismo.

Non me ne voglia, sinceramente,

Aleytha
(p.s. sono americana ed il mio nome e' veramente Aleytha,nata - per ironia della sorte - a Dallas:).
Federico Ferrero
00sabato 24 luglio 2004 15:03
incomprensioni
Gentile Aleytha,
dispiace anche a me constatare che esistono problemi di comunicazione.
Tuttavia, con il rispetto che ho per il prossimo, resta il fatto che la sua opinione per cui qui si fa della pura teoria è per me inaccettabile. Come le ho detto, esistono elementi di fatto sufficienti per giungere a conclusioni ben precise sull'assassinio di Kennedy, conclusioni che trova esposte, spero con chiarezza, sul sito e nel forum.

Per quanto riguarda la "probabile esistenza di una disegno più grande" devo ammettere la mia poca duttilità: non capisco a cosa si riferisca. Direi però che, invece di procedere per tentativi, sarebbe più semplice per tutti se fosse lei a spiegare cosa intende dire. Forse un disegno divino?

Per finire: non ho inteso cosa volesse dire affermando che inizieremo a parlare di storia quando capiremo che qui si fa della pura teoria. Spero sarà così gentile da venirmi incontro e rendermi il concetto più chiaro.

Saluti e complimenti per la padronanza della lingua, che molti nativi italiani le invidieranno!

FF
carmelo pugliatti
00domenica 25 luglio 2004 02:25
Gentile Aleytha (che splendido nome),a proposito del "doppio squilibrato",il punto è propio che se Oswald non avesse incontrato Jack Ruby sulla sua strada oggi noi non staremmo quì a parlare di lui,esattamente come non parliamo di Sirhan-Sirhan,l assassino di Robert Kennedy,che è tuttora vivo e vegeto e sta al posto che gli compete,ossia in galera. Probabilmente,senza quell incontro fatale nei sotterranei della polizia di Dallas questo forum ed il relativo sito neanche esisterebbero perchè non vi sarebbe alcun dubbio.Le fatalità accadono anche per i Presidenti degli Stati uniti e per i loro assassini,ed in fondo gli eventi di Dallas sono molto meno improbabili di quanto sembri.L uccisione di un Presidente come Kennedy non poteva non suscitare reazioni estreme,almeno in qualche mente non del tutto equilibrata;non dimentichiamo che il sud degli Stati Uniti era fino a pochi anni prima del 1963 il paese del linciaggio facile.La cultura,la mentalità erano quelle.Per il resto come dicevo le fatalità accadono.Conosco una persona la cui madre è morta in circostanze pazzesche.La povera Signora aveva fissato un appuntamento dal propio dentista.Le telefonarono per dirle che la visita era stata anticipata di due giorni.Destino volle che propio quella sera infuriasse sulla città un forte temporale.La Signora si recò all appuntamento,e tornando in auto,quasi a casa, si accorse di aver lasciato nello studio medico il propio cellulare.Tornò indietro,ed essendo in forte ritardo prese la tangenziale.La pioggia era fortissima e la poveretta non vide in tempo un camion che aveva appena avuto un avaria sulla carreggiata di destra.L asfalto era bagnato,e l urto fu violentissimo.Una serie di pazzesche coincidenze e contrattempi condussero alla tomba quella povera donna.Purtroppo queste cose succedono.A pensarci bene Oswald che viene ucciso da Ruby è cosa molto meno strana ed improbabile della tragica sequenza di fatti che ho appena rievocato.
Diego Verdegiglio
00domenica 25 luglio 2004 02:45
Risposta ad Aleytha
Mi aggiungo buon ultimo nello spazio "Domande a Diego Verdegiglio" in merito ai problemi di fraintendimento della nostra simpatica lettrice. Dunque, vediamo. La Signora scrive: "Teorie, ricostruzioni, ipotesi... Ciò non esclude, almeno in sede di pura teoria, che esso faccia parte di un disegno più grande... Ipotesi complottiste totalmente diverse e con argomenti altrettanto validi". Non posso credere che la Signora Aleytha68 abbia seguito il sito e il Forum per tutto questo tempo. Non avrebbe potuto porre la questione in questi termini, se lo avesse fatto.

1) Qui non parliamo di teorie, ricostruzioni, ipotesi, ma di fatti, prove, testimoni credibili (lasciamo perdere quelli inattendibili). A meno che Lei non scivoli velocemente sulla china che può portarla a dire: "Le prove di cui parlate sono state falsate e occultate dal FBI o dalla CIA o dal Governo". Beh, se è così, Lei ha già un posto prenotato nei siti complottisti. Buon viaggio.

2)Cosa vuol dire "almeno in teoria un disegno più grande"? Infatti è pura teoria, perché in pratica non esiste nessuna prova
che riconduca Oswald al ruolo di marionetta o capro espiatorio di un disegno più grande (cos'è: un nuovo termine per indicare la "conspiracy"?), a meno che lei non abbia una prova a tutti ignota che Oswald fosse manovrato da qualcuno che lo abbia fatto assumere al TSBD un mese prima che si decidesse se JFK dovesse passare proprio in Elm Street per andare al Trade Mart; a meno che Lei non abbia prove che Oswald sia stato destinato dal direttore del TSBD Truly al magazzino di Elm Street invece che ad una succursale lontana perché Truly "sapeva" e faceva parte del complotto; a meno che Lei non abbia prove che il corteo alle ore 12,30 fossero un "disegno più grande" per permettere ad Oswald di essere solo al sixth floor durante la pausa mensa... E così via. Io credo che Lei non abbia approfondito AFFATTO molte cose, e nonostante le "risposte precise", resta scettica. Padronissima, ma non parliamo di Storia, parliamo di Fede. E la Fede non si discute.

3)Attendo che Lei mi citi ipotesi di siti complottisti trattati con argomenti altrettanto validi. Lei dice una cosa giusta, però: la follia non si giudica con la logica. E in quei tre giorni Dallas e l'America furono pervasi dalla follia. Si attenga a questo principio senza scetticismo prevenuto. Quando La invitavo a documentarsi prima di chiedere, desideravo proprio che Lei approfondisse il "clima" di quelle giornate pazzesche. Ma evidentemente ho preteso troppo. Se Lei ha una Sua opinione, ne avrò il massimo rispetto, ma spero che voglia "studiare" più dettagliatamente il caso.La saluto cordialmente e attendo una Sua cortese replica, scusandomi in anticipo se troverà un pò "passionale" la mia risposta. DV
aleytha
00lunedì 26 luglio 2004 13:08
intendo dire che..
gentile Sig. Ferrero, La ringrazio per la sua risposta, poiche' temevo di averLa involontariamente offesa.
Quanto alla prima delle sue domande, dico semplicemente che anche le tesi dei cd. complottisti non sono prive di argomenti validi (non sto a citare quali, alcuni di essi hanno gia' avuto ampi spazi di discussione in questo forum, e non voglio tediare nessuno).
Quanto al "disegno" (quale divino, per carita', tra l'altro sono anche atea), intendo dire che l'assassinio di Kennedy puo' essere solo una tappa (e non gia' un punto d'arrivo) di un qualcosa piu' grande, che comprendesse ragioni ben diverse da quelle comunemente accettate, sia da coloro che affermano l'esistenza di un complotto, sia da coloro che lo neghino.

La ringrazio infine per i suoi complimenti sulla lingua, ma ormai sono quindici anni che vivo in Italia (mia madre era torinese), sebbene talvolta gli States mi manchino.

Saluti.
Aleytha
Ps. Al momento dell'assassinio di Kennedy, comunque, non ero ancora nata :))))

Diego Verdegiglio
00lunedì 26 luglio 2004 14:15
Gentile Signora,speravo in una Sua cortese risposta, ma evidentemente non desidera dialogare con me.
Federico Ferrero
00lunedì 26 luglio 2004 17:28
Per DV: caro Dottore, credo sia solo una questione di tempo... Aleytha le risponderà.

Per Aleytha: grazie per la risposta. Non mi aveva offeso, per carità, si trattava solo di chiarire le posizioni. Argomenti validi per i complottisti, so di dire una cosa impegnativa ma lo faccio, in realtà non ce ne sono. In tutti questi anni sono giunto a sgombrare il campo da dubbi risolvendo ogni singola questione sul caso, verificando la totale insussistenza di queste cosiddette 'prove' (che in realtà si sono rivelati inesattezze, indizi vaghi, pettegolezzi se non invenzioni di sana pianta come l'operazione chirurgica sul cadavere per manomettere le ferite, o la sagoma dell'uomo che spara dalla collinetta...)

Le ragioni vere e proprie del gesto di Oswald sono quelle di un violento con problemi mentali che compie un gesto plateale, come tanti attentatori. Mai sono emerse sfumature diverse, tipo quelle di un attentato politico da parte di un membro di un'organizzazione o altro. Fu il gesto tragico e isolato di un poveraccio.

Saluti

FF

[Modificato da Federico Ferrero 26/07/2004 17.29]

aleytha
00martedì 27 luglio 2004 13:16
Egr. Sig, Verdegiglio
Non avevo visto il Suo intervento, per questo non l'ho risposta.

Saro' franco con Lei.
Mentre gli altri operatori del forum, anche quando replicano, non vanno oltre cortesi e legittime risposte, il Suo stile non mi garba affatto.
Troppo pretenzioso e facile nell'attaccar etichette.

Ella comunque puo' vantare un illustre precedessore, di nome Theodor Mommsen: grande storico, ma con un difetto inguaribile. Ne parlero' la prossima volta.
Cordiali saluti.
Aleytha.
Diego Verdegiglio
00mercoledì 28 luglio 2004 03:59
Grazie,Signora.LaSua cortese risposta per me è sufficiente.Non andiamo oltre.La saluto cordialmente.
aleytha
00mercoledì 28 luglio 2004 19:44
mah...
e' un forum di discussione, Sig. Verdegiglio, ed in quanto tale Lei deve accettare le critiche degli utenti, anche in relazione al modo in cui Ella risponde alle loro domande.
Non so, forse sara' passionalita', come Lei dice, ma converra' con me che non e' carino sentirsi appiccicata di espressioni del tipo " se lei ha prove di questo, se lei ha prove di quest'altro, buon viaggio nel mondo dei complottisti, etc."
Insomma, Sig. Verdegiglio, saro' anche permalosa, ma sono anche una signora, perbacco:))
Mi dispiace che Ella reagisca con sufficienza, non era questo che volevo, mi creda.

sincerely,
Aleytha
Diego Verdegiglio
00giovedì 29 luglio 2004 01:45
Mi spiace,non volevo essere scortese.Le sarei però grato se replicasse alle mie"vivaci"risposte
aleytha
00giovedì 29 luglio 2004 15:05
fulmini in arrivo..:)
Bene, rispondo alle sue “vivaci” risposte con altrettanto “vivaci” repliche.

Quanto al punto n. 1, Lei afferma testualmente che non si tratta di “teorie, ricostruzioni, ipotesi, ma di fatti, prove, testimoni credibili (lasciamo perdere quelli inattendibili)”

Reply : chi decide sull’attendibilita’ o meno di un teste? Sempre Lei, Sig. Verdegiglio. Su quali criteri, dunque, considera inattendibile la testimonianza di un Lee Bowers , che afferma di aver sentito solo tre colpi, gli ultimi due quasi sovrapposti (ho il movie, e l’inglese lo conosco bene: ) che, se fosse vero, dimostrerebbe che i colpi sparati alla Dealey Plaza non potrebbero essere del solo Oswald, in quanto quest’ultimo non avrebbe avuto il tempo di caricare il fucile? E su quali basi crede alle scempiaggini (ma diciamo pure le fesserie) di un Jack Ruby, tenutario di un locale di strip-tease, che amava circondarsi di donnette allegre e chissa’ cos’altro, che candidamente afferma innanzi alla Commissione che la notte prima di assassinare Oswald fa una capatina in Sinagoga?

Punto n. 2. “ Se lei ha prova di questo, se lei ha prova di quest’altro”.

Reply: Io non ho prove CERTE di un bel niente, come non ne ha Lei, egregio dottore; perlomeno non mi manca il coraggio di ammettere che tutto cio’che dico e che penso resta nel campo delle pure ipotesi. Ho letto che Lei e’ stato nella mia Citta’, e che ha potuto constatare di persona l’orizzonte visivo di Oswald dal depository, e che conosce metro per metro l’intera Dealey Plaza. Complimenti. Peccato pero’ che il 22 novembre 1963 Lei a Dallas non c’era.

Nell’attendere i Suoi fulmini sanguinari (beh, ora sto scherzando, si capisce, no?:) Le invio i miei candidi saluti.

Aleytha
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