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RIVELAZIONI!
Posada ricatta Bush, dice un esperto del caso Kennedy
J.G.ALLARD - speciale per Granma Internacional - 11 maggio 2005.
Wim Dankbaar, uno specialista olandese sull’assassinio di John F. Kennedy, sospetta che Luis Posada Carriles dispone di prove molto incriminanti contro Bush padre che, nel caso di una sua scomparsa sospetta verrebbero diffuse. Dankbaar ha realizzato un documentario sull’assassinio di Kennedy che si intitola Second Look e ricorda come uno dei tre individui arrestati dalla polizia di Dallas poco dopo il crimine, disse che Posada Carriles si trovava a Dealey Plaza, nella stessa città e nello steso momento dell’omicidio. L’esperto olandese afferma che Chauncey Holt, uno dei tre presunti vagabondi arrestati, che in realtà erano sicari della mafia travestiti, testimoniò sui fatti in un video di due ore registrato poco prima della sua morte e mai diffuso. In questo documento, racconta Dankbaar, Holt ha nominato alcuni cubano americani tra i quali Posada Carriles. Egli ha identificato gli altri due vagabondi come Charles Rogers e Charles Harrelson."Harrelson è un sicario condannato all’ergastolo per un altro assassinio ed è anche il padre dell’attore di Hollywood, Woody Harrelson". Chauncey Holt aveva lavorato agli ordini di Meyer Lansky, il famoso capo della banda ebrea mafiosa di New York, alleata alla famiglia di Lucky Luciano negli USA e a Cuba e di Pete Licavoli, un altro capo mafioso nordamericano. "Però Holt, dice l’esperto, era anche un operativo della CIA. Egli ricevette le istruzioni per Dallas dal suo supervisore Undercover Philip Twombly del Banco Fullerton, in California; quelle istruzioni erano specifiche per preparare e consegnare le credenziali a un nemico di Castro molto arrabbiato che si chiamava Homer Echevarría ed era un socio del capo mafia Paulino Sierra. Holt ha raccontato anche come prepararono le carte di identità per Lee Harvey Oswald, Lee Henry Oswald, Leon Oswald, Leon Osborne e Alek Hidell.Holt andò a Dallas partendo dal ranch di Licavoli, in Arizona, accompagnato da Leo Moceri e Charles Nicoletti, due sicari dei capi mafia Giancana e Licavoli. La testimonianza di Holt sul complotto contro J. F. Kennedy è una prova della collaborazione tra la CIA, il crimine organizzato e la mafia cubano americana, con il consenso di elementi del governo nordamericano al più alto livello, ha affermato l'olandese. Dankbaar ha segnalato che nella biografia del capo mafioso Sam Giancana scritta dal fratello di costui, si parla del ruolo giocato da due amici delle capo mafia de L'Avana Santos Trafficante. Uno poteva essere Posada Carriles, in accordo con le descrizioni offerte.
L'investigazione finanziata da Dankbaar è stata diretta dal detective in pensione Zack Shelton, che ha lavorato per 28 anni con il FBI soprattutto a Chicago e a Kansas City. Second Look presenta i risultati di quella investigazione. In accordo con Dankbaar, la presenza a Dallas di vari piccoli gruppi di individui legati sia alla mafia italiana che alla cupola cubano - batistiana - americana si spiega con la divisione in compartimenti applicata dalla CIA nelle sue operazioni.
Oltre a Posada fu segnalata a Dealy Plaza la presenza di altri operativi, i noti cubano americani della CIA come Frank Sturgis e Orlando Bosch. Dankbaar non scarta l'ipotesi secondo la quale Posada Carriles fu uno dei franco tiratori che spararono a Kennedy. Egli indica che il presidente cubano aveva segnalato, in un intervento, che Posada Carriles usava il nome in codice di "El Cazador" e aveva un certificato di franco tiratore esperto rilasciato da un'accademia militare nordamericana dove aveva ottenuto il grado di tenente, stando a un documento oggi reso pubblico. Posada Carriles nel 1990 in Guatemala fu attaccato e gravemente ferito. "Io credo che si stata opera della CIA ...questo individuo sa troppe cose e non credo che i esagerato pensare adesso che si sia procurato qualche tipo di assicurazione!" ha detto l'esperto. L'esperto olandese ha citato anche il caso di David Morales: "È un altro assassino della CIA coinvolto nell'uccisione di J.F.K ed è morto in circostanze sospette... aveva un sistema di allarme a casa sua, ma non contro i ladri. Aveva confessato a un amico "mi preoccupa la mia gente perchè so troppe cose...".




Diego Verdegiglio