00 21/10/2003 17:33
Mi spiace, come al solito, di doverLa smentire.
Mi spiace, Signor Sabatino, ma ciò che Lei dice non corrisponde a verità. Siccome io ho toccato (letteralmente) con mano sia la posizione di Oswald alla finestra sia quella dell'ipotetico attentatore dietro la palizzata, posso dirLe quanto segue:

1) Oswald non sbagliò il colpo a causa della mira errata o della sua incapacità, ma solo perchè probabilmente tentò di sparare all'auto in una brevissima apertura fra i rami di una quercia sottostante. Gli andò male, come sappiamo, e il proiettile urtò l'asfalto, scamiciandosi, nei pressi della ruota posteriore destra dell'auto, per schizzare poi vicino ai marciapiede sotto lo spettatore Tague. La distanza minima di tiro era circa 42 metri. Quando la visuale risultò completamente libera, Oswald riuscì a mettere a segno i suoi successivi colpi. Con molta fortuna,devo ammettere (purtroppo per JFK), ci riuscì.

2) L'ipotetico tiratore dalla staccionata avrebbe avuto la visuale del tutto libera mentre l'auto avanzava, con l'arma poggiata stabilmente sulla staccionata, da una trentina di metri circa. Non sarebbero esistiti ostacoli fra la bocca dell'arma e la testa di Kennedy. Sbagliare un tiro in quelle condizioni avrebbe voluto dire che gli eventuali mandanti avevano inviato ad uccidere l'uomo più potente del mondo un imbecille e un incapace, non un killer. Per di più esposto in piena vista di chi si trovava sotto il portico di cemento bianco e nei pressi della scalinata che porta a Elm Street, come ho potuto constatasre (videofilmando il tutto). Spero che Lei, prima di scrivere ciò che ha scritto, possa chiedere ad un suo amico tiratore se, in quelle condizioni e a quella distanza, avrebbe mancato non solo il bersaglio, ma perfino l'auto e qualunque altra persona nella piazza. Credo che ne riceverebbe in risposta una risata.

3) Lei può credere allo sparatore dalla staccionata fino alla fine dei Suoi giorni, la Fede non si discute. Se parliamo invece di prove, non ne esiste neanche una che convalidi la Sua affermazione, né sul cranio di Kennedy né a livello balistico. Spero che non si torni sulle ridicole dichiarazioni di chi ha visto "le nuvolette di fumo": qualunque perito balistico Le riderebbe in faccia, su questa affermazione. A meno che Lei non si rifugi nella solita e banale trovata che "i servizi hanno nascosto e distorto" le prove e i risultati balistici e medico-legali. La ritengo già molto più avanti, come preparazione, di queste puerilità senza senso, e spero che Lei non mi deluda.

4) Avrei discusso volentieri con Lei di quanto ho scritto. Peccato che, pervicacemente e pregiudizialmente, Lei rifiuti di leggere quanto ho pubblicato, mentre si è abbeverato tranquillamente alle scempiaggini di Garrison, Stone e altri autori stranieri. Le sembra che un italiano scriva cose più idiote e sia più sprovveduto di uno straniero? Crede che il mio lavoro non valga quello dei miei "colleghi" d'Oltreoceano? La Sua esterofilia per partito preso mi deluderebbe, spero non sia così. Cordiali saluti. DV
Diego Verdegiglio