La Storia Siamo Noi: Caso JFK e New Orleans

RaiTre, h.8.00. La Storia Siamo Noi: Giovanni Minoli torna alla carica! Stamane ho potuto vedere solo un pezzo del programma, e si parlava del fatto che Oswald e Ferrie si conoscevano. DI Guy Bannister e delle sue anomale frequentazioni con il boss della mala (di New Orleans) Carlos Marcello.
Stanotte, ore 0.55, replica.

Saluti
Simone Colzani

[Modificato da clorammina 03/12/2003 11.11]

Anch'io ho visto il programma di sfuggita e, visto in pausa caffè, sembrava fatto molto bene: filmati originali, interviste dei principali personaggi anche dell'ex-urss, esposizioni corrette della tesi opposte. Da registrare questa notte in replica La seconda parte è annuciata per la settimana prossima. Nello stralcio da me intravisto, a tratti Minoli sembrava quasi trarre le sue spiegazioni dal libro di Verdegiglio ( sorry, forse esagero, pero!)

Beh, io ho visto la parte in cui si illustrano i contatti di Oswald con Ferrie e l'equivoco lavoro da pensionato di Bannister: si tende di più a sposare la tesi mafiosa? Vedremo stanotte, citazione verdegigliana compresa.
Saluti
Simone Colzani

Il vecchio video del 1993? Non so, ma forse sì data la scarsa pubblicità a questa puntata intitolata "il mistero di Oswald". La prova definitiva arriverà nella puntata finale la prossima settimana.Vedremo.

PS
A proposito di registrazioni, il mio agente inglese ( sotto le spoglie di un semplice amico) mi comunica che ha provveduto alla registrazione del documentario della BBC dedicato alla morte di JFK andato in onda in più puntate in occasione del quarantennale di Dallas. Da quel che scrive, pare un’ottima produzione con tanto di recenti ricostruzioni al computer con ausilio di nuove tecnologie. Quella vecchia volpe si rammarica solo per le conclusioni dell’inchiesta della BBC: parrebbero infatti coincidere con le mie farneticazioni-dice lui- ipotizzanti un unico killer. Appena entrero’ in possesso della registrazione darò notizia.

Per DV
Non c'è problema. Le inviero' la cassetta con la registrazione.
(Di solito "l'inglese" arriva in Italia per le festività di fine anno.)
Puo'eventualmente eseguire la duplicazione?

Vista la puntata di "la storia siamo noi".In effetti credo risalga al 1993.Mi è sembrata un eccellente ricerca sul vero Lee Oswald;tra l altro si evince chiaramente la sua personalità,e si fa giustizia di molti luoghi comuni (il viaggio in Messico,il fatto che si allenasse col fucile,il tentato omicidio di Walker,i discorsi farneticanti contro Kennedy,il presunto "fotomontaggio").é ovvio che l uomo non aveva un buon rapporto con la realtà,come dimostra il suo folle progetto di dirottare un aereo su Cuba,con la complicità della moglie (che giustamente rideva di queste assurdità).Non mi stupirei se il 22 novembre del 63 avesse in mente un piano di fuga altrettanto assurdo.Per quel che riguarda la foto di Oswald con Bannister,la cosa era già risaputa.La foto risale al 1955,e non è improbabile che dopo di allora i due non si siamo mai più rivisti (e se anche si fossero incrociati a New Orleans nell estate del 1963 questo non prova alcun complotto).Oswald pensava a se stesso come ad una sorta di furbissimo 007 al servizio del Marxismo (nell ultima fase della sua vita di quello in salsa cubana);amava quindi frequentare un pittoresco sottobosco (di serie B) e gli strani personaggi che lo popolavano.Aspettiamo la prossima puntata.Se non ricordo male ci saranno interessantissime registrazioni dei programmi TV,e delle edizioni straordinarie dei notiziari in onda a Dallas il giorno dell attentato.Mano ai videoregistratori!!

Un quesito è rimasto tuttora irrisolto... perchè ordinare un fucile per posta, quando se ne poteva comprare uno (anche migliore per qualità) in armeria, e, soprattutto, con un nome falso???

Saluti
Simone Colzani

Gentile DV,
beh, un "povero" che ammazza il Presidente degli USA è un altro argomento degno del Suo libro (che sto leggendo abbastanza in fretta, essendo scorrevole): molto democratici, questi USA!
Per il resto, sono abbastanza scettico su LHO, ex marine, che, fra diverse possibilità di acquistare un'arma sicura (non un Mannlicher!) e senza essere rintracciato (a meno che non volesse davvero diventare una celebrità carceraria), si rivolge ad un catalogo postale... Mi permetta almeno il dubbio su questo
Saluti
Simone Colzani

E ora ditemi che Minoli non è verdegigliano!
Se non avessi visto l'eccellente documentario della BBC, avrei classificato il programma di Minoli come il migliore e il più corretto programma TV su Dallas dell'intero 2003.

[Modificato da Stefano F. 11/12/2003 10.03]

Il programma di Minoli (andato in onda per la prima volta dieci anni fa)è insieme all eccellente puntata di "otto e mezzo" condotta da Giuliano Ferrara la migliore trasmissione televisiva su JFK andata in onda in occasione del quarantesimo anniversario dell infausto giorno di Dallas.Credo che contribuisca a sgombrare dubbi ed equivoci sulla personalità di LHO.Dopo aver visto la puntata di "la storia siamo noi" (ed averla riveduta in cassetta almeno un altra volta)sono piu che certo che il colpevole sia stato il solo Oswald.

Gentili colleghi di forum,
A mio parere, Minoli fa una gran confusione: come già successo nel caso di special su gerarchi nazisti, in una puntata dice una cosa mentre in quella seguente tutt'altra. Con il caso JFK è successo lo stesso: prima, con Oliver Stone, GM si fa complottista, mentre ora con Posner (un ricercatore molto controverso, visto che il suo libro è stato pure querelato, a quanto mi è stato riferito) si fa scettico e allineato alla versione ufficiale. Helms, intervistato, non fa neanche cenno al fatto che bruciò l'80% dei suoi dossier segreti (quelli sulle "covert operations"). Meno male che Blakey e la foto della Centrale di Dallas fanno giustizia, dimostrando che Ruby era già lì, ad aspettare Oswald...
Il mio voto è 6.5, solo perchè c'era tanta carne al fuoco (materiale mai visto), per il resto i miei dubbi persistono.
Per accusare (e nel regno dell'impossibile, far condannare) LHO manca la prova no.1 e cioè, a prescindere da tutte le ricostruzioni possibili e immaginabili, qualcuno o qualcosa che vide LHO premere il grilletto alle 12.30 del 22/11/1963. Tutto il resto è considerabile come prova indiziaria, alla stregua delle tante "coincidenze" che avvennero quel dì.
Saluti
Simone Colzani

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Per accusare (e nel regno dell'impossibile, far condannare) LHO manca la prova no.1 e cioè, a prescindere da tutte le ricostruzioni possibili e immaginabili, qualcuno o qualcosa che vide LHO premere il grilletto alle 12.30 del 22/11/1963

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Se fosse così, in italia, in galera, ci sarebbero sì e no 15 persone.

Simone, a me il libro di Posner su JFK "Case Closed" e' piaciuto davvero moltissimo (come tutti gli altri libri di Posner che ho letto) ed anzi e' tra i i miei preferiti sull'argomento. Mi dai maggiori detagli sulla querela di cui parli nel tuo messaggio?
Per quanto riguarda il fatto che secondo te per condannare una persona e' necessario qualcuno che lo ha visto mentre preme il grilleto.... concordo con Federico : la gran maggioranza degli assassini sarebbero tranquillamente in liberta'!
saluti
Biagio

Ok, ma siccome siamo (nel regno dell'impossibile, of course) negli USA, e siccome i termini di un processo "con i riflettori" sono molto più severi e rispettosi degli emendamenti del Bill Of Rights (vedi caso OJ Simpson), dubito che si sarebbe arrivati ad una condanna...
Sulla querela, ne ho letto sull'altro forum e anche lì ho chiesto maggiori informazioni in merito...
Saluti
Simone Colzani

[Modificato da clorammina 12/12/2003 13.17]

In realtà c'è stata una finzione televisiva che ha inscenato un processo a Oswald, nel 1986. Finzione sì, ma verosimile: vero il giudice, veri gli avvocati, veri gli elementi di prova portati in aula, vera la giuria.

Oswald fu giudicato colpevole. Questo non basta per dire che fosse colpevole, però fa capire che gli elementi per condannarlo c'erano eccome.

Sulle querele: sono atti di parte, le querele. Non condannano. Anche Beppe Grillo è stato querelato 300 volte, ma non per questo è da ritenersi un mendace.



Su Minoli. Che dire... Alleluja. Dopo 10 anni di notizie 'sparate' un giornalista si accorge di non avere la verità in tasca e capisce che sarebbe il caso di documentarsi meglio, anche a rischio di fare meno proseliti. Un professionista serio deve avere il coraggio di ammettere uno sbaglio, se sbaglio c'è stato (e nel caso dell'inchiesta Plumley-Minoli c'è stato, eccome se c'è stato).

[Modificato da Federico Ferrero 12/12/2003 15.34]