00 30/01/2004 11:41
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Egregio Signor Verdegiglio,
Lei mi ha letteralmente mitragliato di domande sul presunto killer citato dal programma di Rai Due come se io stessi combattendo una battaglia personale per dimostrare la presenza di quell'uomo al sesto piano del TSBD, il 22 novembre 1963. Qui urge una precisazione. Di Malcolm Everett Wallace a me non frega assolutamente niente. Se da un'occhiata ai miei interventi a partire dalla data in cui è stato trasmesso il programma, si accorgerà che nei messaggi i riferimenti a Wallace sono praticamente inesistenti. Vi ho accennato in qualche occasione solo allo scopo di evidenziare il solito difetto di qualcuno, consistente nell'usare, molto spesso, due pesi e due misure. Infatti, se per Ferrero sono sufficienti i punti di non contatto dell'impronta per dimostrare l'estraneità di Wallace ai fatti di Dallas, per lo stesso Ferrero non è sufficiente, ad esempio, la testimonianza del perito dell'FBI Stombaugh, il quale dichiarò di non essere capace di stabilire se le fibre provenivano dalla coperta oppure no. Per Ferrero provenivano da quella coperta e basta. Questi metodi sono francamente inaccettabili. Tutto qui. Per il resto, non ho nessuna intenzione di approfondire l'argomento Wallace e quindi non potrò rispondere alle sue domande. In questa storia potrebbe anche esserci qualcosa di vero, ma preferisco andarci con i piedi di piombo standone fuori, e se son rose fioriranno.
Sono riuscito a registrare il programma direttamente sul computer, anche se a causa di problemi tecnici e di una non perfetta ricezione di Rai 2, il risultato non è stato dei migliori. Ma è stato sufficientemente discreto da poter cogliere un particolare, per la verità abbastanza noto, che mi ha alquanto turbato proprio perchè conferma clamorosamente dei sospetti che andavano verificati.
Il documentario ci mostra una diversa inquadratura dell'assassinio di Oswald (la vittima appena si intravede) che mette in evidenza la sconvolgente impassibilità (e l'assoluto disinteresse a proteggere Oswald sul davanti) di Jesse Curry dopo lo sparo esploso da Jack Ruby. Se mi dà la sua e-mail, che non ho più, le invio qualche fotogramma di questa sequenza.

Sul discorso delle impronte potrei anche essere d'accordo con Lei. Ma allora come mai sul fucile di Oswald fu rilevata, oltre all'unica presunta impronta leggibile, solo un'altra impronta non leggibile?
Stando al suo ragionamento dovevano essercene parecchie non leggibili.
La notizia della traccia sul marciapiede nord di Elm Street l'ho letta in un articolo di Michael Griffit, che non fornisce i dati che Lei chiede ma fornisce i nomi di due testimoni, di cui un giornalista. L'articolo probabilmente allude alla chiusura del foro perchè non corrispondeva ai colpi di Oswald. Il rapporto dell'FBI dice che la traccia fu ignorata perchè incompatibile con gli spari dal deposito. Bè, se non è la stesa cosa, ci manca poco.
Comunque se Lei intende dire che si fida solo di rapporti identificabili, sono nelle condizioni di indicargliene qualcuno. Basta andarsi a leggere le rivelazioni dell'Assassination Records Review Board, che, come saprà certamente, non è un'associazione internazionale di complottisti.

Saluti
Giuseppe



[Modificato da sabatinogiuseppe59 30/01/2004 12.06]