Kennedy e' morto l'11 settembre?
Postato il Friday, 01 August @ 20:31:51 CEST di comedonchisciotte
Cari Donchisciotti
Da pochi giorni dopo l'11/9, ho cominciato a farmi una cultura sulle cosiddette teorie cospiratorie, ossia con buona approssimazione sulla storia "vera" (secondo me tra tutte le TC e tutti i TG sono le prime a contenere piu' verita'...)
Insomma, tra le varie cose, mi sono convinto che non sappiamo chi ha ucciso JFK per il semplice fatto che lo stesso gruppo di persone e' ancora attivo, e ha fatto il 911... Non solo, ci sono inquietanti analogie tra Dallas e le Torri, che incollero' a fine msg insieme a un pout-pourri di informazioni nuove e vecchie... Sembra come che abbiano seguito lo stesso piano, e fatto errori simili...
Potreste farne una sezione del sito, e vedere tra i visitatori chi altro ha trovato elementi in comune... se guardate il film di Stone e cambiate nomi e facce vi verra' da vomitare...
Se volete discuterne, scrivetemi :-)
Gli attentati dell' 11 settembre 2001 seguono la falsariga dell'omicidio Kennedy. Da una parte si individua un capro espiatorio, lo si rende credibile, lo si convince di avere un ruolo ed un nemico. Dall'altra si prepara il piano vero, quello attraverso il quale si raggiungera' l'obiettivo.
Lee Harvey Oswald era stato nei servizi segreti dell'US Navy, cosi' come Osama Bin Laden e' stato finanziato dalla CIA per un decennio, ma entrambe le affiliazioni non sono state rese note in quanto troppo compromettenti.
Oswald venne preparato per sparare a Kennedy, ma in realta' serviva un uomo con un fucile compatibile che si affacciasse dal deposito dei libri di Dallas. Bin Laden e' stato preparato, insieme alla sua organizzazione Al Quaida, per rendere credibile il dirottamento dei quattro aerei e il loro impatto sugli obiettivi, un impatto che fosse compatibile col vero piano.
Il piano per uccidere Kennedy prevedeva un tiratore principale, il sosia di Oswald, posizionato alla finestra sotto quella del falso tiratore: se il colpo del cubano fosse andato a segno, nessuno avrebbe potuto mettere in dubbio le conclusioni della Commissione Warren. Ma purtroppo non fu cosi'. Altri colpi dovettero essere esplosi, e la collinetta erbosa balzo' agli onori della cronaca, e della storia.
Il piano per distruggere le Twin Towers prevedeva una traiettoria perfetta, come quella dell'aereo che ha colpito la Torre Nord. Se l'altro avesse centrato la Torre Sud con la stessa precisione, tutto sarebbe stato piu' semplice. Invece non fu cosi', e si dovette ricorrere agli esplosivi che erano stati celati nei punti chiave dei due edifici.
Quelli di Al Quaida avevano progettato realmente gli attentati, ma non sarebbero mai riusciti a metterli in pratica in modo efficace e controllato. C'era il rischio che scegliessero un orario di punta, o che all'ultimo momento qualcosa andasse storto con i loro piloti, e non si poteva correre questo rischio. Da una parte si dovevano controllare gli sviluppi dei piani islamici, e dall'altra si doveva mettere in piedi uno schema perfetto, che funzionasse come un orologio.
Si poteva ricorrere a schiavi Monarch di tipo Delta. Quando quel ragazzino si e' schiantato su Tampa... Ma i Monarch sono adatti ad azioni individuali, e non sarebbe stato possibile sincronizzarne un numero cosi' alto. Avevano diversi soggetti iracheni, compatibili con quelli dei potenziali terroristi, come quello che fece saltare per aria il volo Egypt Air, nelle fasi preparatorie dell'omicidio di JFK jr.
Allo stesso modo, quaranta anni prima, non aveva senso usare i Delta per sparare su JFK: non c'era pericolo immediato per i tiratori, quindi sarebbe stato piu' efficace avere i migliori, scortati da un operativo il cui distintivo li avrebbe tenuti al coperto da qualsiasi rischio.
Poi esaminiamo la possibilita' di usare Global Hawk, il sistema di controllo remoto, per dirigere gli aerei sugli obiettivi con la certezza di prenderli, perche' sarebbero stati pilotati da terra, al riparo da esami di coscienza e da altri imprevisti.
Ma non era possibile installare Global Hawk su quattro velivoli, e fare poi in modo che fossero quei particolari quattro a partire quel giorno: avrebbero dovuto rivelare troppa parte del piano a troppa gente, e i segreti che vengono affidati a troppe bocche sono segreti dalla vita corta.
Una delle hostess ha detto: "O mio Dio, vedo dei palazzi... acqua!", un dialogo da libro dozzinale. Se avessero volato davvero per dieci minuti sulla citta', la hostess avrebbe detto "Cristo, stiamo per colpire Manhattan", avrebbe riconosciuto la citta'. Un passeggero ha chiamato la madre, dicendo "Ciao mamma, qui parla Mark Bingham.", come si farebbe con un estraneo, sembra un tentativo forzato di farci credere qualcosa. Van Romero e' un pezzo grosso del NMTech, che la mattina degli attacchi era vicino al Pentagono: la sua azienda offre formazione per l'antiterrorismo a polizia e pompieri. Intervistato dall'Albuquerque Journal ha detto che il collasso delle Torri poteva essere imputabile a piccole quantita' di esplosivo messe in posti chiave dei due edifici.
Romero e' un esperto di demolizioni: pero' dieci giorni dopo cambia idea, e l'AJ cambia la propria storia, anche sulla versione online. A quel punto la NMTech scrive al Presidente per avere l'esclusivadell'antiterrorismo.
Pulire un milione di tonnellate di detriti avrebbe richiesto un anno di lavoro e sette milioni di dollari, e se ne sta occupando la Controlled Demolition del Maryland, la stessa che ha pulito il Murrah Building diOklahoma City seppellendo tutto nel deserto in una zona recintata. Romero ha detto che il crollo del WTC sembrava una di quelle implosioni controllate.
Per rendere credibile il crollo come dovuto all'impatto degli aerei, occorreva una precisione assoluta: cio' non e' accaduto, ed e' qui che le cose hanno cominciato ad andare male.Un 767 ha la manovrabilita' di un elefante a cui hanno innestato le ali, e quindi e' molto difficile fargli compiere manovre che non siano quelle canoniche.
All'ultimo momento il secondo aereo ha dovuto virare per correggere la traiettoria: poi si e' conficcato nel palazzo, che lo ha tagliato come un uovo sodo - dato che il metallo delle ali offriva poca resistenza - e fatto sparire come un uccello nel nido.
L'impatto del primo aereo era stato perfetto, al centro della torre, e tutto il carburante era penetrato in profondita' nella struttura, dove era esploso.
Ma il secondo era stato un disastro, migliaia di litri di carburante erano stati espulsi, e mentre una parte di essi entrava a tutta velocita', un'altra prendeva fuoco quasi subito e cosi' esplodeva con i resti del velivolo all'esterno dell'edificio, in un'enorme palla di fuoco.
L'azione si stava trasformando in un disastro, e la Torre Sud avrebbe dovuto crollare prima della Torre Nord, per evitare che il fuoco si spegnesse togliendo ogni credibilita' all'operazione coperta.Prima ancora che arrivasse il secondo aereo, la prima torre era in fiamme e spargeva un fumo nero e tossico su Manhattan: l'impatto perfetto del primo aereo aveva fatto penetrare il carburante in profondita', col risultato che alcuni piani bruciassero in tutta la loro larghezza.
I sistemi anti-incendio della torre erano entrati in funzione bloccando le porte tagliafuoco di ogni piano, ma gli impiegati potevano ancora scappare per le scale.
I giganteschi piloni d'acciaio erano stati costruiti in Giappone, e secondo i media si sarebbero sciolti per il calore: ma in questo caso la Torre Nord sarebbe crollata per prima, perche' aveva avuto piu' tempo e perche' bruciava come una candela, mentre la Torre Sud aveva un paio di focolai ben confinati.
Avrebbe potuto collassare per quelle fiamme? Le esplosioni dell'impatto avevano consumato la gran parte del carburante in pochi secondi, e ora bruciavano le sedie, i mobili, la carta, e l'aria a disposizione per alimentare il fuoco era minima: niente dell'intensita' richiesta per fondere tutto quell'acciaio.
Neanche era possibile credere che l'impatto avesse danneggiato la struttura: erano talmente elastiche da far soffrire il mal di mare a molta gente, nelle giornate ventose, i superstiti avrebbero detto che non avevano avvertito neanche l'arrivo dell'aereo.
Perche' il fuoco fosse la causa del collasso, l'acciaio avrebbe dovuto essere sottoposto al calore dell'incendio che devastava la prima torre per molte ore, ma la seconda torre non si decideva a bruciare, rovinando i piani a livello estetico: non a livello operativo, dato che non era il fuoco la vera arma distruttrice.
Se l'obiettivo fosse stato di farle crollare col fuoco, avrebbero dovuto colpire gli angoli piu' vicini tra le due torri, aumentando le possibilita' che esse collassassero l'una sull'altra.
Invece quello che accadde fu una serie di esplosioni negli edifici intorno alle Torri, che mandarono nuvole di polvere nell'aria, preparando il sipario per la fine dello spettacolo.
Se si guarda l'evidenza, la teoria dell'esistenza dei dirottatori non regge, perche' in realta' solo uno degli aerei e' davvero caduto. Le Torri Gemelle erano disegnate per resistere all'impatto di un Jumbo, e il modo in cui sono cadute rende incredibile qualsiasi teoria derivante dal semplice impatto e dal fuoco che ne e' scaturito.
E' possibile trovare arabi che si sacrifichino per la causa, ma trovarne diciannove per una singola missione non e' facile, e meno ancora lo e' trovarne almeno quattro che siano ottimi piloti: tra l'altro i loro istruttori di volo li descrivono come incapaci anche di guidare un aereo leggero.Insomma, questi diciannove, operando con coordinazione militare, avrebbero la meglio sull'equipaggio usando dei tagliacarte e la voce grossa, poi condurrebbero questa gente in cabina, dove trovano i piloti, che casualmente hanno la testa tra le nuvole e non sentono rumori, poi hanno ragione di loro - alcuni ex-militari, ma che sembrano incapaci di reagire davanti ad un taglierino - e prendono i comandi, quindi con la maestria acquisita leggendo manuali e usando dei simulatori volano verso gli obiettivi, senza alcun fastidio da parte delle autorita', e li colpiscono. E gli asini volano.
A parte il fatto che molto carburante si e' perso nell'impatto, e' un materiale che non brucia lentamente come il legno, e poi ci sono i dispositivi anti-incendio che avrebbero arginato le fiamme, pur non potendo nulla contro il contenuto dei serbatoi.
C'era molto fumo ma si vedeva poco fuoco, e per fondere l'acciaio si ha bisogno di temperature elevatissime, irraggiungibili con del semplice carburante per aerei. E ammesso che le colonne d'acciaio si sciogliessero, sarebbero collassate in quel modo? Probabilmente la parte alta delle Torri sarebbe crollata di lato spargendo detriti in un'area molto vasta.
Ma la prima torre, colpita diciotto minuti prima, doveva crollare prima della seconda, non un'ora dopo, e i piloni della seconda, colpita sull'angolo, non dovevano essere minimamente danneggiati. Eppure e' stata proprio la seconda a crollare quasi subito, anche se tutto indicava l'altra.
Riscaldare l'acciaio e' un'operazione lunga, il calore si dirige verso le parti fredde, e devi ricominciare: in che modo si puo' fondere una quantita' del genere? Come raggiungere una temperatura oltre i 1.500 C con l'ausilio del solo carburante?
Da una torre e' crollata la cima quasi compatta, un blocco grande come un palazzo di venti piani, dove e' finito? Avrebbe dovuto creare un buco grosso come un campo da baseball.Dove sono finite le colonne centrali in acciaio lunghe quattrocento metri?
L'aereo caduto sul pentagono ha fatto delle manovre da caccia con un pilota che un mese prima era definito incapace di guidare un Cessna: non si vedono tracce, nelle foto, di ali, motori, bagagli e cadaveri. E' stata ventilata l'ipotesi di un sistema di controllo remoto, una tecnologia che esiste e viene correntemente usata con Global Hawk, un jet militare simile al 737. Con questa soluzione si elimina il problema dei dirottatori e dei piloti. Il problema e' che seppure questa tecnologia esiste, sarebbe quasi impossibile organizzare le partenze di quattro velivoli ben individuati, esattamente quei quattro, senza avere troppe persone a conoscenza del piano.
Troppe cose potevano andare storte, mentre invece era indispensabile la sicurezza - e segretezza - assoluta.
Il piano finale invece era piu' semplice: c'erano tre aerei, messi a punto dall'Air Force o dal NORAD, abilitati al controllo remoto, con nessuno a bordo: un jet di linea carico di esplosivi, un jet F16 armato di un missile, e un Boeing 767 dipinto da United Airlines.
Nelle prime ore del mattino dell'11 settembre, Mohammad Atta e altri arabi salirono sui voli AA e UA su istruzioni dei loro corrispondenti CIA, immortalati sulle telecamere di sicurezza degli aeroporti, quindi i quattro aerei decollarono.
Erano quattro Boeing: due 767, entrambi partiti da Boston e diretti alle Twin Towers, e due 757, da Washington e Newark. Tutti questi voli imbarcavano tra il 16 e il 39% dei passeggeri previsti.Dopo circa mezzora dal decollo, i piloti dei quattro aerei ricevettero un allarme secondo il quale gli USA erano sotto attacco terroristico, con l'ordine di spegnere i transponder e atterrare presso una base militare nel nord-est: nel frattempo l'aereo telecomandato diretto alla Torre Sud era gia' in viaggio per NY, ed era sui monitor degli operatori radar.
I passeggeri del volo UA93, quello che si sarebbe poi schiantato in Pennsylvania, furono convinti che il loro volo fosse stato dirottato, e istruiti a usare i propri cellulari per telefonare ai parenti.A quel punto il primo degli aerei telecomandati si schiantava sulla Torre Nord con una nuvola di fumo seguita da una potente esplosione, mentre l'altro si avvicinava a Manhattan per schiantarsi sulla Torre Sud diciotto minuti dopo, in diretta TV.
Qui nasce il problema: i suoi manovratori, non abituati a controllare a distanza un bestione del genere, quasi mancano il bersaglio e colpiscono l'angolo. Buona parte del carburante fuoriesce dalla struttura ed esplode in un immensa palla di fuoco, come si vede dalle riprese televisive. Passera' ancora mezzora prima che gli intercettori della US Air Force si alzino.
Il jet F16 telecomandato vola verso il Pentagono sulla scia dell'aereo AA, scende a livello del terreno e si avvicina orizzontalmente, poi spara un missile che impatta sul muro esterno dell'edificio e quindi vi si schianta, trapassandone diversi anelli.
Nel frattempo i quattro aerei sono atterrati nella base militare dove erano diretti, e i centonovantanove passeggeri e membri degli equipaggi vanno ad aggiungersi alle trentatre persone gia' a bordo del UA93, sul quale viene caricato dell'esplosivo.
La Torre Sud collassa piu' o meno nello stesso momento, mentre il volo carico di tutti i testimoni dei quattro aerei si dirige verso Washington per un falso attacco: altri quaranta minuti ed anche la Torre Nord e' in briciole.
Il volo UA93 viene abbattuto sulla Pennsylvania, due ore dopo il suo primo decollo da Newark, mentre alcune sue parti vengono trovate ad otto miglia nella comunita' di Indian Lake, dove molti parlano di un secondo aereo e di detriti che cadono dal cielo.
Verso mezzogiorno i media gia' parlano di Bin Laden, e l'America violentata piange vendetta.Il semplice schianto degli aerei sulle Torri Gemelle avrebbe provocato dei morti, ma non quanti ne servivano: avevano bisogno della distruzione completa per spezzare psicologicamente il popolo americano e mondiale e provocare una reazione isterica contro gli islamici, dovevano crollare entrambe.
Non sara' possibile provare che sono stati usati esplosivi, ma e' un dato di fatto che le Torri siano collassate in un modo strano, lasciando a terra una strana polvere e nessuna traccia delle colonne centrali in acciaio. Gli effetti sembrano quelli di un raggio disintegrante ad alta energia di origine sconosciuta, che ha polverizzato tutto lasciando quell'odore sgradevole che ha aleggiato su Manhattan per settimane: se cio' corrispondesse a verita', sarebbe stata usata un'arma segreta, magari un residuato degli esperimenti bellici della Guerra Fredda.
Ma anche ammettendo l'uso di una tecnologia segreta, perche' hanno lanciato gli aerei sulle Torri? Perche' quella tecnologia andrebbe oltre le possibilita' di qualsiasi terrorista arabo, e cosi' serviva un motivo plausibile per il collasso di quegli edifici, che sarebbe poi stato montato dai media.
Nelle ore seguenti agli attentati sono state fatte passare delle leggi che di fatto limitano le liberta' civili del popolo americano, permettendo di monitorare quasi ogni attivita' umana, e il Congresso le ha votate senza averle finite di leggere.
Nel frattempo, con l'imminente guerra in Afghanistan, si toglieva di mezzo un grosso ostacolo alla realizzazione dell'oleodotto che portera' il petrolio del Mar Caspio verso l'Oceano Indiano: solo in agosto i talebani stavano negoziando con gli americani, e al loro rifiuto gli fu promesso un tappeto di bombe invece dei tappeti d'oro che stavano stendendo loro davanti.
Il nemico invisibile che l'America si trovava davanti le dava la possibilita' di proseguire quella guerra in eterno. Il volo AA77, quello del Pentagono, fu dirottato quando la Torre Nord era stata gia' colpita, ma non fu intercettato dai jet dell'Air Force che erano a soli dieci minuti.
Come ha fatto il fuoco a fondere la Torre Sud in 47 minuti, dato che e' implosa in modo tale da essere compatibile solo con lo scioglimento e non col crollo?
Mike Vreeland, un Luogotenente della Marina, scrisse un documento che descriveva gli attacchi ben prima che essi avvenissero, che fu trovato a Toronto il 14 settembre.
Ci sono diversi indizi che portano alla soluzione: ci sono quattro voli coast-to-coast che partono semivuoti; c'e' una donna che ha visto l'aereo che colpiva la Torre Nord, e che lo descrive come un piccolo aereo; c'e' la notizia della NBC di un'esplosione all'eliporto del Pentagono, dove non si parla di aerei, e le prime interviste che parlano di un aereo piccolo; non c'e' traccia di resti d'aereo in quell'area, e c'e' un buco troppo piccolo nell'edificio; ci sono dei piloti-dirottatori che secondo i loro istruttori non erano in grado di guidare un Cessna, figuriamoci un 767, mentre l'AA77 ha fatto manovre ai limiti del possibile; ci sono i transponder che vengono spenti, lasciando gli aerei visibili al radar - dopo un momento in cui erano spariti - ma nascondendo i loro nomi e codici e la loro altitudine; c'e' la Torre Sud che viene colpita in modo imperfetto, quasi sullo spigolo, e buona parte del carburante va perduto.
Prendiamo un Boeing 767, lo nascondiamo e lo dipingiamo come un jet della American Airlines, ci mettiamo il controllo remoto e lo parcheggiamo in una base militare. Poi teniamo basso il numero dei passeggeri, truccando il computer della compagnia aerea, e prenotiamo sui voli per un paio di nostri uomini, cosi', per controllare che tutto proceda bene.
Appena gli aerei sono in volo, dobbiamo staccare i transponder: il modo piu' facile e' chiamare i piloti dal NORAD e dire che c'e' un'emergenza nazionale, che c'e' un attacco terroristico in atto e che bisogna mantenere il silenzio radio, invitandoli al contempo a scendere in una certa base aerea.
I piloti a quel punto staccano i transponder, e quelli della FAA perdono le informazioni che identificano gli aerei: li possono ancora vedere sui radar ma sono solo delle luci intermittenti senza nome. A quel punto hanno gia' l'aereo fantasma in coda, quello con il controllo remoto, e il radarista e' confuso: non sa che sta guardando il fantasma, mentre il volo di linea sta dirigendosi verso la base che gli e' stata indicata.
Sono le 8:45, un piccolo jet telecomandato, quello che la signora ha visto, si schianta sulla Torre Nord, mentre il fantasma del volo 175, anch'esso guidato da terra, dopo diciotto minuti si infila nella Torre Sud. Pero' ci si infila male, per poco anzi non perde l'obiettivo: anche i piloti esperti hanno dei problemi quando guidano da terra un bestione di quelle dimensioni. Poco dopo un jet pieno di esplosivi, o un missile sparato dallo stesso jet, colpisce il Pentagono al posto del AA77, mentre i passegeri dei quattro voli veri, nella base militare, vengono condotti a bordo del UA93: se c'erano davvero degli agenti a controllare, ora sono di sicuro a terra, mentre l'aereo - col suo carico di carne umana - viene abbattuto sulla Pennsylvania.
Cosi' abbiamo quattro aerei normali, guidati da un controllo umano, il loro pilota, e altri aerei telecomandati e senza nessun passeggero a bordo: chiamiamolo Global Hawk, e' il sistema di controllo remoto piu' conosciuto, ma non sappiamo quale sia stato usato effettivamente.
Non era possibile installare Global Hawk sugli aerei normali, perche' i piloti se ne sarebbero accorti, e perche' non e' possibile allineare quattro particolari velivoli affinche' partano quasi contemporaneamente senza far sapere la cosa a qualche decina di persone: invece cosi' non lo sa nessuno, all'aeroporto di imbarco, lo sanno solo quelli della base militare, e magari qualche agente al controllo aereo della FAA, magari qualcuno del NORAD che ci lavora abitualmente.
Anche l'ipotesi dei computer di bordo manomessi con le coordinate degli obiettivi non sta in piedi, il computer sarebbe stato programmato con la rotta GPS e avrebbe volato senza le correzioni che invece si sono viste, specie al momento dell'impatto.
Nel filmato della Torre Nord non si vede chiaramente l'aereo, vediamo la telecamera che si volta sentendo il rumore e poi il fumo dell'impatto, quindi le fiamme: poi le fiamme se ne vanno, il fumo si dirada e sul lato della torre si vede un segno a forma di S, incompatibile con un aereo, e tra l'altro e' un segno che al momento dell'impatto non c'era.
I dirottatori non servono neanche: basta prendere i nomi arabi nelle scuole di volo, nelle liste dei passeggeri quei nomi non ci sono. Nelle telefonate dagli aerei dicono "so che sto per morire", ma sono ancora tutti vivi, ci sono solo dei dirottatori con dei coltellini, eppure non dicono "c'e' una speranza di cavarcela". Magari c'e' stato un errore nel non aver inserito dei nomi falsi nella lista dei passeggeri, di cui intervistare i falsi parenti.
Ricapitolando, questa e' la mia teoria preferita riguardo all'11/9 (trovata in gran parte su www.public-action.com).
In breve:
1) Avvisano gli equipaggi dei quattro aerei che e' in corso una non megliospecificata serie di attentati o altro
2) Li si invita a staccare i transponder (gli aerei sono ancora visibili manon sono piu' identificabili con i loro codici di volo) per non farsiattaccare dagli attentatori di cui sopra e a fingere un dirottamento (da quile "telefonate a casa" dei passeggeri) e a dirigersi verso una base delNORAD o dell'aeronautica
3) Nel frattempo due aerei dipinti da AA e UA, guidati tramite Global Hawk(controllo remoto: era stato scartato perche' era impossibile sapere qualiaerei avrebbero viaggiato quel giorno, ma se li hanno sostituiti come parenon conta piu' quali partissero...) si accodano alle loro scie per farsivedere dai radar, si buttano sulle Torri, ma il secondo dei due (difficilida pilotare da terra, non sono molto manovrabili) quasi sbaglia bersaglio edisperde molto carburante (il primo, non visibile nel filmato, potrebbeessere un caccia... una testimone oculare della prima ora disse che era unaereo "piccolo"...)
4) Le Torri sono entrambe state minate dalla Controlled Demolition, lasocieta' che aveva pulito le macerie di Oklahoma e ora il WTC: la seconda(quella colpita "male") esplode per prima, perche' le fiamme si stavano perspegnere non permettendo piu' un crollo dovuto al carburante... la primacrolla come da previsioni con tempistiche credibili, ma ormai hanno rovinatoi piani...
5) Sul Pentagono ci va un caccia (F16?) che si apre la strada con un missilee si schianta (da qui la strana traiettoria, impossibile per un 767, normaleo quasi per un caccia)...
6) I centocinquanta passeggeri dei quattro voli (ne avevano imbarcati pochiapposta per compiere il piano, di solito i coast to coast sono molto piu'pieni...) vengono caricati sull'ultimo, che viene abbattuto in Pennsylvaniaper coprire tutte le tracce...
7) Gli unici arabi esistenti sono Atta e l'altro, imbarcati su uno dei voli,a far la parte dell'Oswald. Non per nulla le uniche immagini in aeroportosono di loro due... Nelle liste dei passeggeri non c'e' traccia di arabi,sono stati tutti identificati: o non hanno fatto il check-in, ma allora comehanno fatto a passare il secondo check-in fatto dalle hostess per contare ipranzi da servire? oppure non esistevano proprio...
8) A quel punto parte tutta la sarabanda mediatica, con l'obiettivo dellaguerra (spese militari: 344 mln di $...), del papeline (petrolio, qlc mld di$ di interessi occidentali...) e della droga (una produzione di 3700tonnellate l'anno, bloccata dai talebani... rif. Corriere della Sera di ottobre/novembre 2001)
Materiale selezionato e raccolto da Alessandro Maiucchi
e-mail: a.maiucchi@libero.it
sito: http://maiucchi.supereva.it
Caro Alessandro,
ho deciso di postare il tuo scritto come "lettera alla redazione". Devo dire che proponi rilevanti questioni su cui ci sarebbe molto da discutere. Per cui rilancio il tuo appello: "se volete discuterne scrivetemi".
Ma permettimi almeno tre osservazioni.
1) perché non inizi tu a sviluppare qualche argomento (vedi ad esempio l'omicidio di Kennedy) e ci invii il tuo elaborato (iniziando così a collaborare con noi?);
2) ad esempio sono rimasto colpito quando affermi che "non sappiamo chi ha ucciso JFK per il semplice fatto che lo stesso gruppo di persone e' ancora attivo, e ha fatto il 911": perché non approfondire meglio questa affermazione?
3) perché nel frattempo non provi a postare qualcuna delle tue osservazioni sul forum?
4) la sezione 11 Settembre esiste già e, credimi, gli articoli sono praticamente all'unisono con le tue osservazioni (compreso la cronaca dei fatti dell'11 settembre);
5) *** omissis (su richiesta dell'autore della lettera)
Cari saluti
Comedonchisciotte
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BRAVO! E l'assassino di Luther King ha messo la bomba a Oklahoma City. (Voto: 1)
di mazzucco il Friday, 01 August @ 21:55:38 CEST
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Devo dire, in tutta sincerità, che di fronte alla fatica mostruosa di mettere bene a fuoco anche un solo elemento del 9/11 o di Dallas, l'idea di risolvere le due più grosse cospirazioni della storia con un colpo solo (certo che in qualche modo c'entra sempre l'FBI, ma quando Hoover è morto Muller prendeva ancora il latte dalla mamma!), mi sa tanto di sbruffonata da bar.
Perchè ovviamente non si vuole nemmeno prendere in considerazione l'ipotesi che tu sia invece proprio uno di quelli che alzano polveroni sempre più grossi, allo scopo opposto.
Ma comunque sia, un minimo di rigore in più nel ragionare non guasta mai, nemmeno a livelli dilettanteschi come il tuo.
Scusa la secchezza del commento, ma se vai a leggerti il mio intervento nel forum sull'11 Settembre, capirai il perchè.
Massimo Mazzucco
Informazione - controinformazione - fantainformazione di Marpia il Saturday, 02 August @ 00:35:03 CEST