00 16/12/2004 05:11
A proposito di contestualizzare...La commissione accettò le testimonianze di John McCone e Richard Helms, rispettivamente direttore e vice direttore della CIA all'epoca dei fatti, secondo le quali nessuno connesso alla CIA aveva mai intervistato o comunicato con Oswald (Capitolo VI). Ora, volendo contestualizzare, parlando dei primi anni sessanta, nel bel mezzo della guerra fredda, mi chiedo: come mai un ex marine, di manifeste simpatie comuniste, dopo aver vissuto in Russia, acquisita la cittadinanza sovietica, dopo aver sposato una cittadina sovietica, torna negli Stati Uniti e viene intervistato solo in tre occasioni dall'FBI.
La CIA in nessuna occasione lo contatta e la commissione, che ha avuto accesso all'intero file CIA su Oswald, può interamente confermare le affermazioni di McCone(capitolo VI). (Tra l'altro ancora più strane se si ammette l'esistenza di un file CIA su Oswald).
Comunque, come dicevo, mi riesce difficile, contestualizzando, immaginare un tale disinteresse da parte dei maggiori organi di sicurezza governativi.
Se qualche tempo fa, magari post 11 settembre, un ex marine, che seguiva corsi di lingua irachena mentre era in addestramento, avesse deciso di lasciare gli USA, chiesto di prendere la cittadinanza irachena, avesse vissuto in Irak, lavorato là, e poi avesse deciso di tornare negli States senza nascondere le simpatie per Saddam Hussein, sarebbe passato così inosservato agli occhi di FBI e CIA?
Non credo, almeno che....purtroppo la commissione non si pose la mia semplice domanda, senza nemmeno bisogno di dover contestualizzare come ho fatto io.
Saluti.