00 09/01/2005 23:40
Testimonianza di una una "conversione"
Diego Verdegiglio mi ha girato questa corrispondenza con il signor Grossi, che ci aveva scritto la prima mail che trovate qui in testa alla discussione. Ci ha autorizzato a pubblicarla e lo facciamo volentieri (a proposito: scuse accettate!)

Gentile signor Verdegiglio;
sono Grossi e ho ricevuto la sua mail. Prima di scrivere quello che voglio scrivere, desidero innanzitutto scusarmi per il mio inqualificabile approccio al vostro forum.
Insomma, per motivi che non le sto a spiegare, non ero, diciamo, in un bel periodo. Ciò non giustifica che mi possa permettere di andare ad «inveire», come scrive giustamente lei, in un sito per altro serio e credibile come il vostro (lì per lì - si sarà capito - mi ero fatto un'idea completamente diversa dovuta alla, ammetto, superficialità con cui l'ho consultato la prima volta).
Precisato questo - con la speranza che le mie scuse vengano accettate da persone competenti criticate da chi è meno competente di loro -, dico che sono appassionato al caso Kennedy (chissà perché), fin da quando ero piccolo (adesso ho 33 anni). Credo nella teoria del complotto e se lei, signor Verdegiglio, desidera conoscere le fonti su cui baso questa mia convinzione, legga (come sono sicuro avrà fatto), gli atti del Congresso americano che sono stati alla base dell'istituzione di una (seppur inconcludente) commissione d'inchiesta sul presunto complotto JFK. Non credo che i rappresentanti in seno ad un'istituzione così importante della più grande democrazia del mondo, per rispolverare il caso Kennedy si siano basati su un film, quello di Stone per inciso.
Opinioni opinabili, certo (e scusi il gioco di parole), per questo desidero saperne di più e leggerò il suo saggio. Sarò felice poi di inserirmi nel dibattito con più cognizione di causa (e senza l'"irruenza", tanto per usare un eufemismo, dell'altra volta,).
Salutandola, colgo l'occasione per augurare un felice 2005 a lei e a tutti i collaboratori del sito JFK.
Beppe Grossi

P.S. Certo che puo´ inserire la mia lettera nel forum. Se ammenda deve essere, che sia anche pubblica e occasione per porgere le mie scuse anche a tutto lo staff del sito. Ancora: tenterò di risponderle senza allegato, ma purtroppo non sempre ci riesco. Veniamo al dunque. Sa, per un "complottista" (ci chiamano anche "complottardi"), come me, è stata dura venire a conoscenza di prove così convincenti di chi, come lei, sostiene l´azione del singolo nell´omicidio JFK. La ringrazio per la disponibilità a fornirmi materiale. Prima provo a cercare il suo saggio a Milano (abito in provincia di Lecco), se non lo trovassi, la ricontatterò. Per il resto, ho letto la sua interessantissima mail. E la rileggerò e rileggerò, stia sicuro. Senza preconcetti "complottisti". Ho ammirato la sua estrema precisione e la dovizia di particolari che lei porta per dimostrare la fondatezza delle sue ragioni.Sia chiaro: io non sono un tipo che si beve tutto. Non credo agli ufo, agli spiriti, alle sedute medianiche e ad altre simili scemenze. Bado ai fatti umani e, forse influenzato da certi media, vedo dietro all´omicidio di Kennedy qualcosa che va al di là del semplice atto di un singolo. Ma, ripeto. Mi lasci "studiare" di più. Poi sarò ben felice di inserirmi nel dibattito. Con stima, Beppe Grossi.

Federico Ferrero