Scritto da: Federico Ferrero 12/01/2006 17.14
Non leggo, caro redribbon, una replica agli argomenti "de facto" che le ho esposto nel mio precedente messaggio. FF
Egregi signori,
notando che mi viene fatta osservare la mancata risposta a precedenti argomenti,
precisando che come già detto mi collego poco e quindi sono sempre costretto a “stringere”,
debbo tuttavia rilevare la vostra cortesia nel formulare sempre le risposte.
Sperando che non abbiate considerato la precedente mancata risposta ad ogni vostro argomento una mancanza di rispetto, ma solo una mancanza di tempo, provvederò ora a rispondere.
>>>Oltretutto non è neppure vero che Kennedy fosse fautore della non belligeranza:
Questo è falso, si rilegga il discorso di JFK all’American University
http://www.humanity.org/voices/commencements/speeches/index.php?page=jfk_at_american-it
>>>[...]la Baia dei Porci fu un episodio di cui si prese la responsabilità [...]
La Baia dei Porci era un progetto ereditato da Eisenhower, e caratterizzato da errate valutazioni politiche, infatti a Kennedy la CIA aveva assicurato che in seguito all’invasione si sarebbe avuta la sollevazione popolare dell’isola contro Castro, questo non è avvenuto, ma è avvenuto l’inverso, si organizzava cioè la resistenza contro gli attaccanti, privo del supporto popolare cubano, Kennedy ritirò il suo appoggio agli anticastristi non fornendogli la copertura aerea.
Da grande uomo quale era, Kennedy si assunse la responsabilità anche se non fu certo colpa sua, ma di chi gli assicurò la sollevazione popolare che non ci fu.
Da allora Kennedy ebbe un certo distacco dai rapporti della CIA e non si fidava pienamente di questi, tant’è che in occasione della crisi dei missili volle verificare personalmente le informazioni della CIA facendo analizzare le foto delle rampe missilistiche da appositi specialisti.
>>>[...]la guerra in Vietnam si iniziò con Kennedy, proprio con Kennedy!
Questa affermazione è in piccola parte vera, ma in parte è anche un po’ una forzatura, se però desidera restare attaccato alle definizioni,
se con guerra lei intende la presenza di militari americani nel suolo del Vietnam del sud, allora la guerra andrebbe fatta risalire a Truman perché era almeno dal 1950 che nel Vietnam del sud erano presenti consiglieri militari americani, cioè fin dai tempi dei francesi nel Vietnam.
Se invece con guerra lei intende le operazioni belliche in grande stile, ciò che ci è stato sempre detto è che queste sono iniziate in conseguenza dell’incidente del Golfo del Tonkino dell’estate del ‘64 e col successivo via libera del senato americano.
Kennedy ha ampliato il sostegno politico e finanziario al sud Vietnam, si è impegnato a sostenerne l’indipendenza dal nord comunista (ricordo la lettera di risposta di Kennedy al presidente del sud Vietnam intrisa di retorica anticomunista), ha aumentato il numero dei consiglieri militari a 16-17.000, ed ha varato una serie di programmi politici e sociali che avrebbero dovuto modificare la società del sud Vietnam contrapponendosi al nord comunista. Nonostante il contesto di allora, e cioè la necessità di fermare il comunismo e impedire che questo potesse allargarsi ad altri paesi del sud-est asiatico (teoria del domino), e nonostante i consigli e le sicurezze dei militari sul fatto che un eventuale guerra coi vietnamiti si sarebbe vinta facilmente in poche settimane, non si può prescindere ed ignorare le parole di Kennedy che già ho riportato sopra:
"E' evidente che laggiù (in indocina, ndr) abbiamo delle difficoltà. E a meno che quel governo (del vietnam del sud, ndr) non compia un ulteriore sforzo per conquistare il consenso del suo popolo, non credo che la guerra si possa vincere: è la loro guerra e sta a loro vincerla o perderla."
Come vedete c’è un denominatore comune tra l’intervento in Vietnam e la Baia dei Porci: il consenso popolare, Kennedy, da uomo lungimirante quale era sapeva che per vincere una guerra è fondamentale avere il supporto della popolazione stessa ove si svolge la guerra, e gli americani hanno aspettato 6 anni per capire che Kennedy aveva ragione, iniziando alla fine del 1969 un programma di conquista sperata dell’opinione pubblica sud-vietamita, poi fallito miseramente; ed hanno impiegato 10 anni per realizzare che ”l’irlandese bastardo e traditore” (così certi estremisti di destra chiamavano JFK) aveva ragione quando diceva che la guerra non si poteva vincere senza il consenso popolare.
Quando sento parlare di “sindrome del Vietnam” resto più o meno indifferente, lo considero un insegnamento superfluo, perché so che il Vietnam per come si è sviluppato e per come non è stato potuto gestire da chi è morto, è diretta conseguenza dell’assasinio di JFK a Dallas.
Venendo ad Oswald,
>>>>Insomma: non sapeva nemmeno con certezza se ci avrebbe provato o no, a sparare. In qualche secondo ha visto sbucare il veicolo e... via, si è sporto e ci ha provato, facendo purtroppo quello che ha fatto. Poteva fermarsi dopo un colpo, o dopo due, magari perché visto o o perché sicuro di aver già fatto centro. Chi lo sa? [...]
Ci ha pensato su, ci ha provato, ha preso qualche precauzione e si è affidato al caso: fosse rimasto in compagnia di un paio di altri operai al sesto piano avrebbe lasciato il fucile al suo posto e non sarebbe successo niente
Anche ammettendo x un attimo che sia stato un singolo assassino (diciamo pure Oswald) lei continua a parlare a sproposito, lei non può sapere cosa avesse nella testa, lei sta facendo ricostruzioni scoordinate dei presunti pensieri e delle intenzioni di una persona senza avere elmenti per poterlo fare: senza neanche averla conosciuta, e sapere quindi il suo pensiero.
>>>>Credi davvero che si fosse posto il problema del tempo di ricarica del fucile?
Si, lo credo davvero. Anche se questo non prova niente ma è solo un ulteriore elemento di dubbio, se fosse stato lui, come da lei ipotizzato, mentre si sarebbe allenato col fucile ed avrebbe pensato di sparare al presidente, avrebbe immediatamente notato il fastidio e la perdita di tempo del “ricaricamento” dell’arma.
>>>>In qualche secondo ha visto sbucare il veicolo e... via, si è sporto e ci ha provato, facendo purtroppo quello che ha fatto.
Cioè, “siccome la CocaCola non mi va, il panino nemmeno, .... aspetta un po’, vedo l’auto del presidente americano, hmmmm, ma si vai gli sparo qualche fucilata con questo fucile che casualmente mi sono portato dietro, così mi scarico un po’ i nervi....”
Secondo lei sarebbe questo il perché?
p.s.: Non ho mai detto che considero Stone più affidabile delle ricerche di johnkennedy.it, ho detto che nel complesso ritengo + convincenti le conclusioni (e quindi anche le ipotesi che vi sono) di JFK,
così come non ho mai detto che “non credo a una parola”.
"I padroni del governo degli Stati Uniti sono i capitalisti e gli industriali del paese"
"nella nuova america [...] la maggior parte degli uomini è schiava delle imprese"
Woodrow Wilson, ex-presidente USA
(citazioni prese da "Stati falliti" di Noam Chomsky)