00 04/04/2005 09:54
In effetti comprendo la sensazione di kilos15: per me, che fino ad oggi ho visto la morte di cinque papi (da quella di Pio XII nel 1958 in poi), è un doloroso déja vu, ma per i più giovani, nati e cresciuti con Papa Giovanni Paolo II, dev'essere qualcosa di assimilabile alla perdita di un familiare, il loro smarrimento è senz'altro maggiore del mio. Ci attende un mese di cerimonie e di previste usanze vaticane per l'elezione del nuovo pontefice. Anche queste saranno tutte novità per i più giovani: il camino sul tetto vaticano che emetterà fumo nero ogni giorno fino a quando, con una fumata bianca, non sarà annunciato che il Conclave dei cardinali ha scelto il nuovo papa. Poi l'annuncio dell'"Habemus papam", il primo discorso, l'incoronazione. Un cerimoniale secolare e suggestivo, privo tuttavia della pompa ufficiale in uso fino all'inizio degli anni Sessanta (il papa portato in trionfo a spalla sulla "sedia gestatoria", la scorta della "nobiltà nera" in costume d'epoca, l'uso del "plurale majestatis" da parte del pontefice, ecc). Una curiosità macabra, anche se fa parte degli usi vaticani da molti secoli:
tutti i papi vengono imbalsamati, come lo fu Kennedy dalla ditta Gawler di Washington. Sembra che il cuore di Giovanni Paolo II possa essere anch'esso imbalsamato per essere trasportato in Polonia. I fratelli Signoracci di Roma, notissimi imbalsamatori, sono in grado di preservare i corpi dalla corruzione con iniezioni intravasali di soluzioni chimiche per un tempo indefinito, soprattutto se (come sarà nel caso di Woityla)la salma viene inumata chiusa in tre casse di legno e zinco, l'una dentro l'altra. Anche il calco in gesso preso sul viso del defunto ("maschera funeraria")è di uso in questi casi. Poi, finalmente, riposerai in pace, caro papa polacco. DV
Diego Verdegiglio