00 25/04/2005 11:15
Sì, che è difficile. Anzi: è ormai impossibile. Vuoi sapere perché? Il perché è sotto gli occhi di tutti, ed è per questo che non si potrà mai più dividere vero da falso, opinione da fatto. Il perché è questo: la prova del complotto MANCA. E' sempre mancata, dal primo giorno sino a questa mattina, sono quattro decenni che manca. Ma nonostante questo se ne parla ancora, e ancora, e ancora: si prende una frase qui, un "buco" là, una mezza invenzione qui, una interpretazione tendenziosa là, e si va avanti così.

Noi abbiamo un assassino a sua volta assassinato, due feriti, un poliziotto morto, una pistola, un fucile e sette bossoli. Punto e stop. Anzi: ci sono poi la terza arma e l'ottavo bossolo, usati da Ruby su Oswald. Se volessimo veramente dividere, lo spartiacque sarebbe qui. Ma non si può dividere, perché si inizia a dire: beh, forse il fucile non è quello. Beh, forse le pallottole non sono quelle. Beh, forse Oswald non aveva un fucile. Beh, forse Oswald non era lì a sparare. Beh, forse Tippit l'hanno ucciso due tizi sconosciuti. Beh, Ruby era amico di Oswald ed agì su commissione. Beh, le prove sono state camuffate o falsificate o costruite ad arte. Beh, forse Ruby e Tippit spararono a Kennedy. Beh, forse la faccia di Tippit fu incollata sul cadavere di Kennedy.

La versione ufficiale dei fatti ha delle prove. In anni quarantuno, dicasi quarantuno di controindagini, controinchieste, controperizie, controtutto si è arrivati a una conclusione univoca: siccome le prove della colpevolezza del solo Oswald sono state dimostrate più e più volte, è necessario concludere - se si vuol continuare a sostenere l'ipotesi della cospirazione - che le prove siano false, e che chi ha indagato fosse un corrotto, che mentisse sapendo di mentire.

Ma (passo ulteriore) quelle che uno come te chiama "prove della falsità della versione ufficiale" non sono prove. Le ombre strane e i tagli delle foto, il Mauser, la quercia, il pacco, tutto: chiamali indizi, chiamali supposizioni, chiamali come vuoi. Non spostano Oswald da lassù e non aggiungono killer altrove.

Per cui si continuerà, in eterno, a dibattere.
Concedimi una differenza con altri, te compreso: io non sono partito "per smontare la versione ufficiale", perché non lo considero un approccio serio, né con sentimenti politici o ideologici di sorta. Ho esaminato un crimine che mi ha affascinato, punto. Con poche informazioni mi sono fatto un'idea, con molte informazioni ho raggiunto una posizione netta e decisa in senso opposto.

Ribadisco: manca il campo da gioco, ecco perché non si può giocare. Bisognerebbe chiamare Kenendy signor Rossi, e Oswald signor Bianchi, e far capitare tutto a Verbania, non a Dallas. Magari si ricomincerebbe a ragionare sul crimine. Ma con Kennedy non si può: ognuno ci butta dentro l'ammirazione per JFK, la dietrologia, l'odio per gli USA, la rabbia contro Hoover e un certo modo di comandare il mondo, la passione per i misteri, la fede politica, l'odio per la guerra eccetera eccetera. Un campo troppo contaminato per andarci a correre su.

Non se ne esce, credimi.
Saluti
FF



PS Citare Fletcher L. Prouty non è una bestemmia, no. Ma è citare un uomo che ha lavorato per anni con... "Loro" per poi costruirsi una seconda vita, una volta pensionato, da mosca bianca che non era, da paranoico. Prouty vedeva microspie nella minestra, complotti anche nella sala mensa per accaparrarsi il tavolo migliore. Ho letto da cima a fondo il suo sito: tutto il suo ragionare gravita sull'agghiacciante concetto per cui la storia va riletta al contrario cercando "spie" di complotti e mettendole insieme, dopo aver scartato tutto il resto, per disegnare un panorama cospirazionista.
A Prouty Oswald manco interessa, non si cura nemmeno della sua esistenza, se abbia sparato, niente: tanto c'è qualcosa sotto, qualcosa sopra, qualcosa dietro. Sempre e comunque.
E' un po' come quelle trasmissioni tv sul calcio che qui in Italia vanno per la maggiore, e che uno dei calciatori più intelligenti d'Europa, Gianfranco Zola, ha giustamente definito "l'autopsia del calcio". Si prendono tre, quattro episodi "sospetti" (che ci sono in TUTTE le partite) per poi concludere che l'arbitro era pagato, che c'era malafede del guardalinee eccetera. Per ridere va bene tutto ma, appunto, solo per ridere.

[Modificato da Federico Ferrero 25/04/2005 11.18]

Federico Ferrero