00 25/04/2005 18:05
Re: Storia e leggende.

Scritto da: mazzucco3 25/04/2005 0.33
KILOS: "Se Kennedy avesse vinto" vuol dire che a quel punto non ci sarebbe stata più la CIA, che lui voleva smantellare, o comunque ridurre a termini molto più modesti di potere. Ma il Presidente, se non ha nè la CIA, nè l'FBI, nè gli industriali, nè i militari dalla sua parte ha tanto potere alla Casa Bianca quanto me o te. Allen Dulles fece partire l'operazione Baia dei Porci senza diglielo (o mentendogli in maniera sostanziale), e quando Kennedy se ne rese conto lo licenziò sui due piedi, come un maggiordomo qualunque.

Non trovi curioso a quel punto che il primo che Johnson scelse, da mettere accanto a Warren nella famigerata commissione, fosse proprio Allen Dulles?

In realtà Kennedy si era chiuso troppe porte contemporaneamente, e a quel punto era già condannato a non arrivare alla nuova campagna elettorale, nè vivo nè morto: 1) lo schiaffo a Dulles, imperdonabile. 2) Il fratello Robert che,come ministro di Giustizia, rompeva le scatole a Hoffa e agli amici della mafia, che invece avevano aiutato John a vincere l'Illinios, e quindi le elezioni. 3) Politica di ritiro progressivo dal Viet-Nam (e quindi schiaffo ai militari/industria bellica, che invece hanno ciclicamente bisogno di una guerra per non fallire - vedi oggi in Medio Oriente). 4) Rotta di collisione totale con la Federal Reserve, quindi con i veri poteri economici a livello mondiale, per il suo progetto di legare il dollaro all'argento, quando la FR mirava invece a slegare del tutto la valuta cartacea dal metallo. 6) Fallimento del recupero di Cuba (agli occhi dei repubblicani/complesso industriale), con in più la garanzia pubblica data ai Russi di lasciare in pace Castro. 5) Politica interna "bene o male" democratica, cioè a favore dei diritti civili, dell'assistenza sanitaria nazionale, ecc. ecc. … a questo punto Kennedy poteva ancora contare, al massimo, sul supporto dell'Associazione dei Bidelli Scolastici dell'Oklahoma, per dire. (E pensa che, pur di negare la cospirazione, c'è chi sostiene che nessuno avesse dei validi motivi per far fuori Kennedy!)

Nella mia opinione Kennedy ha fatto le scelte di cui sopra ben cosciente del rischio - quasi garantito - di finire prima o poi ammazzato, ed ha affrontato quello che gli restava di presidenza col fatalismo classico di chi a quel punto non si preoccupa più nememno di farsi mettere il tettuccio antiproiettile sulla limousine. Tanto sa benissimo che se vogliono, in un modo o nell'altro lo fanno secco comunque.

Lo so di dire una bestemmia in questo forum, ma se conosci un pò l'inglese leggiti
JFK, The CIA, Vietnam and the Plot to Assassinate John F. Kennedy, di Fletcher Prouty. (Lo trovi online, con google)

Per capire invece l'importanza di Allen Dulles nella ragnatela del potere di quegli anni c'è un interessante libro on-line da scaricare http://www.ratical.org/ratville/JFK/USO/

Massimo

[Modificato da mazzucco3 25/04/2005 0.36]


Mi trovo in imbarazzo.Come definire l'intervento quì sopra riportato ? frutto dell ignoranza o cumulo di falsità? Credo (anzi voglio sperare) che la prima definizione sia più aderente al vero.Tanto per cominciare vorrei sapere su quale testo di storia,o in base a quale documento si evince che Kennedy volesse "smantellare" la CIA.L' agenzia fu al contrario tenuta in grande considerazione dai fratelli Kennedy,che dopo L' INEVITABILE allontanamento di Dulles l affidarono ad un nuovo direttore,il repubblicano John McCone (per chi vuol saperne di più su JFK e la CIA:http://globetrotter.berkeley.edu/conversations/McCone/mccone-con4.html ). Per il resto 1-Non vi fu alcuno schiaffo a Dulles.Vi furono le inevitabili conseguenze di un operazione condotta malissimo,con una raccolta di informazioni (la ragione prima dell esistenza di ogni servizio di inteligence)che si rivelarono totalmente errate ,con una gestione logistica pessima,persino con una scandalosa ignoranza della topografia del luogo di sbarco!Dopo una simile scadentissima prova sostituire il senile direttore era doveroso,e qualunque inquilino della Casa Bianca,democratico o repubblicano, lo avebbe fatto.2-L offensiva contro la mafia continuò anche dopo l ingresso di Johnson alla Casa Bianca.Nella storia Americana è politica dell organizzazione criminale non colpire troppo in alto.La mafia negli Stati Uniti non ammazza nè giudici,nè governatori,figurarsi il Presidente.Per quel che riguarda "l aiutino" dato dai criminali nelle elezioni del 1960,e se anche questo fosse un "luogo comune"? Andiamoci a leggere,oltre la biografia di Robert Dallek,anche questo recente articolo di Arthur Schlesinger :http://www.cigaraficionado.com/Cigar/CA_Archives/CA_Show_Article/0,2322,400,00.html 3-A parte valutazioni personali,a mio giudizio non condivisibili, sulla necessità di "guerre cicliche" (cicli piuttosto strani,visto che dalla Corea al Vietnam passano 13 anni,e dal Vietnam alla prima guerra del golfo 17)il discorso su JFK ed il Vietnam non pùò essere ridotto in termini così rozzamente semplicistici. In estrema sintesi si può dire che l incremento esponenziale dei "consiglieri militari" americani (16.000 nel 1963,circa venti volte di più che nel 1961) fu il più grande e catastrofico errore della Presidenza Kennedy (insieme al pilatesco avallo al colpo di stato che portò alla destituzione e uccisione di Diem, evento che contribuì all instabilità politica del sud).Nessuno sa come JFK si sarebbe comportato a proposito del Vietnam nel 1965;personalmente sono propenso a dare ragione a quegli storici che,grazie anche a nuovi documenti oggi disponibili,sono inclini a pensare che Kennedy alla fine non avrebbe approvato un intervento diretto degli Stati Uniti nella guerra, anche a costo di perdere la regione ( col senno di poi avrebbe fatto benissimo).Tuttavia vi sono altri fatti che devono essere valutati.Nel tardo 1963,quando Kennedy prese in considerazione l idea di ritirare i consiglieri entro il 65 la situazione nell area non era ancora così drammaticamente peggiorata,anzi rapporti prematuramente ottimistici indicavano progressi nella guerra.Arthur Schlesinger scrive :"Nell ottobre 1963 Mc Namara era tornato da Saigon e aveva annunciato che un migliaio di soldati americani avrebbero potuto essere ritirati entro la fine dell anno e che la parte principale degli obiettivi militari americani sarebbe stata portata a compimento entro la fine del 1965".Ancora a metà del 1964 la possibilità di un coinvolgimento diretto Americano era considerata remota (Maxwell Taylor,Settembre 1964:"Il MACV (Military Assistence Command of Vietnam)non prende in considerazione l invio di truppe da combattimento",e nuovamente,Novembre 1964:"Sono i Vietnamiti a dover combattere la propia guerra nel Vietnam".Le più alte sfere militari erano divise sul Vietnam:Nell aprile 1961 il Generale Douglas McArthur avvisava Kennedy che sarebbe stato un errore combattere nel sud-est asiatico, "la nostra linea di confine avrebbe dovuto essere quella del Giappone,di Formosa e delle Filippine).La stessa posizione veniva sostenuta dal successore di McArthur al posto di capo di stato maggiore dell esercito,il Generale Matthew Ridgway," anche una presenza limitata degli Stati Uniti nell area avrebbe avuto conseguenze infauste".Altri critici,il Generale di stato maggiore John Gavin e il Generale J.Lawton Collins (che dichiarerà "non conosco neanche un alto ufficiale dell esercito favorevole ad una guerra terrestre nel sud-est asiatico").Nel settembre 1963 il comandante della flotta del pacifico.ammiraglio Henry Felt,esprimeva "i più seri dubbi" circa il possibile invio di truppe da combattimento.Ricorda Noam Chomsky (che certo non può essere tacciato di simpatie conservatrici) nel suo "Rethinking Camelot":" Esistono ampie prove che perfino all inizio degli anni 60 i militari ritenevano di non dover intervenire in Indocina" (pag 156).Veniamo adesso al "mitico" documento NSAM 273 con cui LBJ avrebbe "stravolto" la politica di Kennedy circa il Vietnam.Il NSAM 273 fu preparato per Kennedy,PRIMA dell assassinio di Dallas come dimostra la bozza del documento,desecretata il 31 gennaio 1991 bozza IDENTICA alla versione firmata da Johnson ,eccetuato per il fatto che LA VERSIONE DI JOHNSON NEL PARAGRAFO 7 E' PIU'ATTENUATA E BLANDA RISPETTO A QUELLA ORIGINALE DI KENNEDY.Sentiamo ancora Noam Chomsky "Le due versioni del NSAM 273 (JFK e LBJ )non differiscono tra di loro in maniera rilevante,se non per l attenuazione del paragrafo 7 nel documento finale" (pag.135). Inoltre il NSAM 273,nella versione in bozza ed in quella definitiva ribadisce sostanzialmente quanto contenuto nel NSAM 263 dell ottobre del 1963.Addirittura,secondo Chomsky il documento firmato da Johnson "ha smorzato i toni aggressivi di Kennedy" (pag.153).4-Questa storiellina proviene dal libro di Jim Marrs "Crossfire: the plot that killed Kennedy".Chi vuole conoscere la vera storia vada a:http://mcadams.posc.mu.edu/weberman/jfk.htm 5-Mazzucco inverte l argomento 5 con il 6,seguiamo perciò il suo schema.6-Cuba.Non risulta che alcuno degli otto Presidenti succeduti a JFK,di cui ben 5 repubblicani,abbiano seriamente tentato di rovesciare Castro o di invadere Cuba nei quasi quarantadue anni che ci separano dal 22 Novembre 1963.Per certo lyndon Johnson fermò,alla fine del 1963, tutti i programmi per l assassinio di Fidel Castro.5-JFK non era un liberal.Era politicamente molto più al centro di LBJ,padre della "Grande Società", il programma politico "più a sinistra" che L America abbia mai avuto.Naturalmente se fosse vissuto e (sicuramente) rieletto nel 1964 Kennedy aveva in agenda numerose riforme nel campo della pubblica istruzione,della lotta alla povertà,dell assistenza medica,ma nulla di paragonabile alla "Grande Società".L' iniziativa di politica interna a cui teneva più di ogni altra era un massiccio taglio delle tasse per rilanciare i consumi e l economia.Lyndon Johnson fu anche il grande Presidente dei diritti civili,questione che aveva autenticamente a cuore.JFK,pur essendo un sincero spirito democratico era piuttosto freddo circa le rivendicazioni delle minoranze Afroamericane,un problema che secondo lo storico Robert Dallek "egli non capiva".Spesso,purtroppo,per non mettere a repentaglio la sua agenda politica Kennedy non faceva seguire i fatti ai suoi proclami in materia ;ad esempio il repubblicano moderato Nelson Rockefeller denunciò,nel 1963,che Kennedy "stava nominando giudici segregazionisti nei tribunali del sud" (cosa per altro vera). Nell aprile del 1963 il Presidente rifiutò di tagliare i fondi al Mississipi fino a quando lo stato non avesse ottemperato alle ordinanze dei tribunali emesse a protezione dei neri.Non vi è alcun dubbio che se fosse vissuto,ed avesse scansato il Vietnam,il problema razziale sarebbe stata la sua maggiore spina nel fianco nel corso di un secondo mandato.Per quel che riguarda Prouty concordo perfettamente con Mazzucco:prendere quel poveraccio semplicemente in considerazione è una bestemmia (com è che chiama i suoi "Kattivi" ? "la Cabala". Brrrrr che paura)!

[Modificato da carmelo pugliatti 25/04/2005 18.55]

carmelo pugliatti