00 17/10/2005 13:12
Non so, potrei consigliarLe di leggere quanto scrive Victor Marchetti, ex agente CIA in Italia, riguardo alla strumentalizzazione del mondo politico neofascista fatta dagli americani.

Le ripeto: ma se il mondo politico neofascista era così insignificante per gli americani, perchè questi ultimi si sono sempre prodogati tanto nel farli esfiltrare e proteggerli in ogni modo, o magari riempirgli le tasche di dollari?.

La strategia della tensione non consentiva a movimenti politici non coordinati, non omologati, di assumere iniziative anticomuniste, interferendo con i programmi prestabiliti da chi ha del problema una visione organica planetaria, perchè è questo che bisogna considerare per capire il meccanismo. Questo principio lo troviamo negli accordi intercorsi il 1° Giugno del 1959 fra il SIFAR e la CIA (nel quadro dell'iniziativa Stay-behind, laddove si esprime la necessità di evitare ''...che altre organizzazioni incontrollate o al servizio di interessi di partito'' predispongano iniziative autonome, come ha verificato la ''Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi'', nella sua RELAZIONE SULL'INCHIESTA CONDOTTA SULLE VICENDE CONNESSE ALL'OPERAZIONE GLADIO, approvata dlla Commissione nella seduta del 14-15 Aprile 1992.

Già nelle voci di golpes il disegno del regime appare molto chiaro. Liquidare l'espansione comunista (ammesso che ci fosse) mandando allo sbaraglio la ''destra'' allo sbaraglio, quindi liquidare quest'ultima attribuendole la responsabilità dell'operazione. Questo, in Italia, il senso ultimo della strategia della tensione e della lotta agli ''opposti estremismi'': una colossale manovra di provocazione ordita dallo stesso regime, nel quadro degli accordi con la CIA e con la NATO. La verità su ciò che è accaduto in quegli è questa, sono gli americani stesso che lo dicono.