00 10/11/2005 20:19
Documentarsi d'accordo, ma non può e non deve essere una scusa per mettere in discussone tutto. Pensa a cosa succederebbe se per ogni persona che sostiene di aver visto qualcosa si dovesse indagare, indagare, indagare.
Questo è il metodo falsamente scientifico che adotta chi sostiene gli azzardi più disparati: Tizio dice di aver visto un alieno sui monti della Sila e finché qualcuno non "verifica" qualcuno dice che l'incontro è plausibile, magari probabile, di certo non falso a priori. Su questa strada non si arriva da nessuna parte: siccome è provato che il fuoco brucia io NON posso credere a un signore che sostiene di aver attraversato un muro di fiamme restando incolume, è costui a doverlo provare (magari rifacendolo sotto gli occhi di tutti).

Sugli alieni, fino a prova contraria sono tutte balle. Di Roswell non ci sono prove, non un pezzetto di qualcosa, niente. Un signore disse che quella sera suo padre portò a casa un pezzo di navicella, ma non si è mai vista. Il filmato dell'autopsia (una copia, l'originale non si è mai visto), che è poi l'unica "prova", è una bufala clamorosa, con "chirurghi" che tagliuzzano a casaccio un fantoccio (non lo dico io, lo sostengono medici legali). Baiata, ai tempi, ricordo che disse che l'alieno era conservato o nell'Area 51, o a Fort Worth, o nella base Langley. Ma è una prova o un pettegolezzo?

Insomma: va bene documentarsi, ma non si può pretendere di smuovere la comunità scientifica gridando all'UFO.

Saluti
Federico Ferrero