00 15/01/2006 20:34
Caro Prouty2,
mi permetta di dirLe senza offesa che Lei mi sembra molto ignorante sul caso Kennedy (nel senso che a mio avviso ignora molte cose). La pregherei, prima di sbellicarsi dalle risate in risposta ad una mia documentazione nel Forum (come fa stolidamente qui sopra), di approfondire bene il caso e di leggere molto. Mi pare che, sempre a mio modestissimo parere, ne abbia davvero bisogno. Oswald non acquistò il fucile e le munizioni per uccidere Kennedy, questo lo metta come un punto fermo nella Sua testa. Quando Oswald ordinò fucile e pistola per posta (cosa molto comune all'epoca, anche se noi siamo italiani e non possiamo capire la mentalità del Texas nel 1963 sul fattore "armi")né Kennedy né altri sapevano che il Presidente sarebbe andato più di sette mesi dopo in Texas. Io ho molto rispetto per l'opinione altrui, e più di una volta, di fronte all'impossibilità di giungere ad un accordo nelle discussioni pur aspre succedutisi in questo Forum, ho preferito lasciar perdere, perché inevitabilmente, di fronte all'evidenza delle prove raccolte, chi crede a tutti i costi al complotto va a infilarsi nell'imbuto senza uscita dell'affermazione secondo la quale "le prove prodotte sono state falsate e distorte, le vere prove del complotto sono state insabbiate". Di fronte a quest'affermazione, che è una professione di fede, non c'è, per quanto mi riguarda, un'ulteriore possibilità di confronto. Mi sono permesso di risponderLe perché la Sua incredulità, come riportata nella Sua risposta qui sopra, mi appare piuttosto frutto della Sua disinformazione piuttosto che basata su un'accurata documentazione di TUTTI gli aspetti del caso storico. Mi permetto inoltre di suggerirLe, se ancora non lo avesse fatto, la lettura del libro "Morte di un Presidente" di William Manchester (Mondadori, 1967). Può essere un buon inizio di discussione, se vorrà, perché lo scrittore (che ci rimise il sistema nervoso) reinterrogò per tre anni tutti coloro che avevano avuto un ruolo in quel tragico week-end del novembre 1963. La saluto cordialmente. DV
Diego Verdegiglio