00 27/09/2006 20:23
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Purtroppo questa trasmissione, che ha mandato in onda il filmato "Reporting the Evidence" finanziato dal milionario (in dollari) americano Jimmy Walter, ha gettato quantità industriali di benzina sul pensiero complottista anche qui in Italia.

Nel filmato, Walter si lamenta di essere trattato come un asshole, un cretino, dai media americani: e dice anche che tutte le TV del mondo, ad eccezione di quelle di Malesia, Venezuela, Olanda (e adesso anche Italia) hanno rifiutato di mandare in onda il suo "lavoro".

Invece di prendere in considerazione l'ipotesi di essere così maltrattato per aver fatto un collage raffazzonato di teorie per lo più assurde, senza un evidenza documentale che fosse una, piena zeppa di "ragionamenti" del tipo "il buco al Pentagono è troppo piccolo" senza dire nemmeno quanto è largo, quanto dovrebbe esserlo, procedendo su questa falsariga per tutta la durata del film, Walter ne trae la conclusione che ogni "complottista" ne può trarre: non lo mandano in onda perché è "scomodo" e perché la lobby che ha ordito il complotto, naturalmente, controlla anche tutte le TV del Pianeta (sennò che lobby sarebbe?).

Da Walter hanno preso le distanze anche i complottisti "seri", dicendo che molte delle sue affermazioni - per esempio quella che il Pentagono non è stato colpito dal Boeing ma da qualche altra cosa - sono addirittura "pericolose" per la ricerca della verità.

Nel film si vedono degli "esperti" che spiegano cosa doveva accadere quel giorno e cosa non doveva accadere: crolli, sbuffi di fumo, dimensioni degli incendi, rottami di aerei, e tanto altro.

Ma chi sono questi signori?

Uno degli "esperti", quello che pontifica sul comportamento dell'acciaio al fuoco, viene presentato come "professore all'MIT". In realtà, costui, come lui stesso afferma nel film, era uno studente in fisica, e nulla più.
Questo signore ha un suo sito internet dove afferma, tra l'altro, di avere le prove che il governo USA piloti la formazione e l'andamento degli uragani. Le prove? Un uragano che somiglia vagamente a un "2" come forma.

Un altro "esperto", che contesta l'autenticità delle prove tecniche effettuate sui materiali delle Twin Towers, viene presentato come "dirigente" di un'importante società americana che si occupa di strutture.
In realtà, egli non è "dirigente" di questa società ma dipendente di una piccola azienda di servizi che ha un contratto di appalto con questa società. Di cosa si occupa questa piccola società? Di acqua potabile, e questo signore è u esperto... di desalinizzazione dell'acqua.

Infine, c'è Steven Jones. Laureato in fisica, l'unico "titolato" tra i complottisti di Walter, egli pubblica sul sito dell'Università per la quale lavora le sue teorie, costringendo più volte l'Università a sottolineare che egli parla a titolo del tutto personale.
Jones è un Mormone, e fin qui nulla di male, ci mancherebbe. Egli afferma di avere le prove del "viaggio di Gesù Cristo in America", cosa che i Mormoni credono sia avvenuta ma con modalità diverse da quelle enunciate da Jones, il che ha causato gravi contrasti tra lui e i suoi correligionari.
Recentemente, Jones è stato sospeso dall'Università. Il motivo? Ha accusato degli attentati il "movimento bancario mondiale", che è una definizione comune tra gli antisemiti per indicare la solita "lobby ebraica" che governa il mondo. Per i complottisti, questa sospensione è naturalmente un'ulteriore prova della grande trama che c'è dietro l'11 settembre, non c'era bisogno di dirlo.

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Molte persone, negli USA, chiedono chiarimenti su quanto avvenuto l'11 settembre. Molti di loro lo fanno in modo serio, ponendo domande gravi e meritevoli di risposta. I ciarlatani, purtroppo, danneggiano anche loro. E forniscono mangime a chi, acriticamente, ha deciso che gli Americani sono colpevoli, sempre e comunque,e che l'attentato se lo sono fatto da soli: per quanto non si possano apprezzare l'amministrazione Bush, tante che l'hanno preceduta e il comportamento in generale degli USA nei confronti del resto del mondo (e il sottoscritto non è certo uno che dorme avvolto nello Stars&Stripes), non si può credere a ogni ciarlatano che passa in televisione, fosse pure su RaiTre (che questa volta ha ricevuto un colpo tremendo a quel tantino di credibilità che aveva).