Credo invece che, sgombrando il campo da verità e falsità, complotti veri o presunti, menzogne e realtà la questione sia più astratta. Le faccio un esempio per chiarire.
L'altro giorno ha perso la vita in circostanze drammmatiche un mio collega americano, James Kim, giornalista famoso negli States per essere un divulgatore di nuove tecnologie. Morto in maniera incredibile: tornando con la famiglia dalla festa del Ringraziamento il suo navigatore gli ha indicato una scorciatoia. Ma il navigatore non sapeva che con la neve quella strada andasse evitata con cura. Morale: sono rimasti bloccati nella notte, al mattino dopo erano coperti di neve. Nessun segnale GPS per poter chiamare. Dopo
cinque giorni Kim ha deciso di sfidare la neve e si è incamminato, proprio mentre gli elicotteri ritrovavano sana e salva la sua famiglia. Lui è morto assiderato.
Bene. Fosse stato un celebre attore o un politico di fama si sprecherebbero i "a chi conveniva la sua morte?" e i "come è possibile che". Mi limito a dirle che durante la conferenza stampa dello sceriffo della contea costui parlava di "crash" riferendosi alla vettura di Kim.
In realtà non ci fu alcun "crash": semplicemente nella notte, bloccato dalla neve, Kim decise di fermarsi e aspettare la luce del giorno, certo che lo avrebbero ritrovato. Lei pensi se qualcuno andasse a riprendere quelle parole: si potrebbe notare che lo sceriffo parlava di incidente, che in realtà non ci fu. Si potrebbe prendere una foto satellitare del posto in cui fu trovata e "cercare di vedere" tracce di un incidente, magari ipotizzare che qualcuno lo volesse eliminare...
Insomma. La verità è che quello sceriffo ne sapeva poco di quanto era successo ma duecento microfoni hanno registrato le sue parole, "a crash". Nella fretta, sul momento, è normale avere informazioni errate, frammentarie, o ipotizzare cose che poi vanno verificate.
Così quando leggo che i dottori di Dallas nel caso Kennedy parlarono di spari frontali mi chiedo: ma ci rendiamo conto di quello che diciamo, di cosa può dire a caldo un medico del pronto soccorso? Ci rendiamo conto che uno disse che forse la ferita alla testa era una scheggia dello sparo alla gola finita nel cervello e uscita dal cranio?
Spero di aver chiarito il mio pensiero in generale sull'approccio alle vicende umane: se si vuole trovare un appiglio per iniziare a fantasticare lo si trova, sempre.