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LE OPINIONI
Scrive nel 1993 Newsweek: "Per tutto il 1992 e per la prima parte del 1993 sono state aperte nuove indagini sul caso, sono state riesaminate le carte della Commissione Warren e del processo di Garrison. Sono venuti alla luce nuovi documenti della CIA e dell ' FBI rimasti finora segreti. Decine di esperti hanno riesaminato a fondo le ipotesi più concrete formulate in questi anni: dal KGB agli anticastristi e ai sicari della Mafia. I risultati di questo riesame del caso sembrano portare ormai definitivamente verso la soluzione di Oswald e Ruby come folli isolati. La realtà dei fatti appare quindi diversa dalle tesi cospiratorie". Nel 1992, interpellato a proposito del film JFK di Oliver Stone, che avrebbe provocato l ' apertura degli archivi segreti, anche Louis B. Stokes ammetterà: "Non c ' è secondo me nessuna prova decisiva, e vi posso assicurare che il Congresso non ha mai nascosto nessuna prova decisiva. Contrariamente a quanto dice Stone, non abbiamo nulla da nascondere". Identica la posizione del senatore Edward Ted Kennedy e dell ' ex - presidente Gerald Ford, che hanno chiesto la pubblicazione di tutti i dossier segreti riguardanti la morte di Kennedy: "Emergerà che la Commissione Warren raggiunse chiare conclusioni". Il direttore della CIA, Robert Gates, dichiara che una speciale Commissione di storici dell ' Agenzia vaglierà la pubblicazione di tutti i documenti riguardanti il caso Kennedy: "Solo così riusciremo a screditare la teoria di un coinvolgimento della CIA nell ' attentato".
Nell ' agosto del 1993 la maggior parte di questo materiale viene trasferito agli Archivi Nazionali, a disposizione degli storici e dei ricercatori. Le assurde pretese di questi ultimi sono che nessuna censura preventiva consenta di cancellare nomi e riferimenti dalle fotocopie dei rapporti top secret. Ci si chiede se, per essi, abbia ancora un senso che una Repubblica democratica abbia un organismo di informazioni riservate, per quanto imperfetto, che operi per la sicurezza nazionale. I complottisti sono infatti molto scontenti di queste conclusioni: " Ma - scrive Jim Moore - se un gruppo di onesti investigatori composto di membri eletti del Congresso degli Stati Uniti non riesce a individuare una cospirazione, questo probabilmente significa che non ce n ' era nessuna. La legione di detrattori del Rapporto Warren che aveva richiesto per prima una nuova indagine sembra ora preparata a ignorarla". In quello stesso anno depone davanti alla Commissione Conyers sulle Attività Governative della Camera un ufficiale dei servizi segreti dell ' Esercito, il maggiore John Newman, il quale, in base alle sue ricerche, chiede il completo accesso alle informazioni riservate di CIA, FBI e DIA nonché l ' approfondimento dei rapporti di Ruby e Oswald col boss mafioso Carlos Marcello.

4 - Nasce il mito della cospirazione: troppe ipotesi per un attentato

E` impossibile tenere segreto un complotto per uccidere (James Hepburn, L ' America brucia, 1968)

Nulla è più contrario alla riuscita di un complotto che volerlo organizzare su basi troppo sicure. La sicurezza richiede più uomini, più tempo, più circostanze favorevoli e tutto ciò aumenta le possibilità che il complotto venga scoperto (Francesco Guicciardini, 1483 - 1540).

Da quanto abbiamo visto emerge chiaramente che la riapertura dell ' inchiesta, invocata a gran voce dai critici degli anni Sessanta e Settanta, non ha condotto a nessuna nuova prova che possa implicare la partecipazione di qualche individuo o gruppo all ' assassinio di Kennedy, a parte Oswald. Abbiamo anche visto che le circostanze assolutamente casuali e irripetibili che hanno permesso il delitto non consentono di ricondurlo a una cospirazione organizzata. Non ci sono prove convincenti sulla presenza di un altro attentatore. Si potranno forse mettere in futuro sotto accusa la polizia di Dallas, gli organi inquirenti statali e federali, ma il nocciolo fondamentale della questione (Oswald e Ruby hanno agito da soli, e non facevano parte di un complotto) resta intatto.
Il fatto è che Oswald, nei suoi incredibilmente pochi e contorti ventiquattro anni di vita alla ricerca di riscatto e di affermazione personale, ha toccato, come una pallina di flipper impazzita, tutti i gangli vitali (Marines, CIA, FBI, Dipartimento di Stato, Cuba, Ambasciate, movimenti politici, KGB, ecc.) di due sistemi politici, americano e sovietico, in un momento critico per la storia del mondo. L ' assassinio di Kennedy ha rappresentato il detonatore che ha fatto esplodere i delicati meccanismi del Potere. Il comportamento delle autorità non aiuta a fare chiarezza: "Nei giorni immediatamente successivi all ' attentato - scrive Newsweek - molti burocrati a capo dei servizi di sicurezza furono più preoccupati di salvaguardare le loro carriere e i piccoli segreti dei loro uffici piuttosto che cercare prove utili alla risoluzione del caso. Le inefficienze e le incertezze dimostrate dai servizi segreti nei primi giorni delle indagini hanno contribuito per anni ad alimentare le ipotesi di un tentativo di voler occultare una congiura o comunque di voler distorcere la verità dei fatti. Alla fine, l ' operato delle autorità sull ' assassinio di Kennedy si riduce a una storia di errori umani e atteggiamenti opportunistici, piuttosto che a una vasta cospirazione. E` ormai quasi assodato che la versione ufficiale sul delitto è quella più corretta. Ma grazie agli errori degli uomini allora al potere, l ' opinione pubblica difficilmente accetterà più la verità sui fatti di Dallas. In questo groviglio di realtà e menzogna la figura di Oswald si introduce con la sua lucida e controllata, ma dirompente, follia" .
Qualcuno continuerà a voler vedere nei comportamenti dell ' ex - Marine la prova di un piano lungamente preordinato dai congiurati per porlo sotto tutela come appendista agente segreto, come uomo di paglia da sacrificare al momento opportuno. Altri penseranno a differenti coinvolgimenti. Tutto può essere discusso e accettato, tranne l ' assassino solitario. Scrive contraddittoriamente Guido Gerosa (v. p....): " La verità ufficiale è stata messa in dubbio...ma mai smentita con prove certe... La morte dei due Kennedy e di King: non si è riusciti ancora a trovare delle prove, delle testimonianze che dimostrino l ' esistenza di una catena nera che ha guidato questi delitti... Non ci sono prove nuove, ma è già importante che la verità ufficiale sia stata cancellata e che la nozione del complotto sia diventata un fatto acquisito... Io sono abbastanza dell ' idea che ci fu la mafia in questa vicenda, però teleguidata da forze molto più importanti ". Aggiunge Gianni Riotta: "La tesi del complotto prolifica. Umberto Eco ha mostrato con amara razionalità nel Pendolo di Foucault che ogni menzione di un complotto, per arbitraria che sia, ne crea davvero irrazionalmente uno. Gli intrighi si nutrono di pettegolezzi sugli intrighi, specie in politica. La saga dei Kennedy ne è la dimostrazione". Ancora nel 1996, scriverà Marta Boneschi: " Dunque di Oswald tutto è noto, e su di lui, sulla moglie, sul soggiorno in U.R.S.S abbondano i dossier. Troppo perfetto, troppo documentato per essere vero. E quel Jack Ruby che a sua volta lo ammazza è viceversa in eccessiva familiarità con la malavita e la polizia. Egli è stato in passato informatore doppio, delle gang di Chicago... e della polizia texana... Ruby muore opportunamente di cancro mentre è in galera, e al rapporto della Commissione Warren credono in pochi". Conclude Stelio Tomei: "Ogni teoria è accettabile e non lo è. Mai come nel delitto Kennedy si è visto affermare tutto e il contrario di tutto". Le ipotesi, sono letteralmente, pazzesche. La destra è certa che il "comunista" Oswald sia il vero colpevole, come scrive Bejamin Price sul settimanale Lo Specchio: "Il fatto è che Lee Oswald era un comunista. Se si fosse detto al pubblico che il presidente Kennedy era stato ucciso da un comunista e non da un uomo che ha commesso un atto assurdo, la reazione anticomunista sarebbe stata così violenta in tutto il Paese che tutti gli sforzi dei pacifisti americani sarebbero miseramente falliti... Non si sa se la signora Oswald, con la sua bellezza e il suo apparente candore, sia un agente segreto. Ma non è del tutto impossibile che sia stata affiancata a Oswald... Qualunque sia il contenuto della relazione della Commissione Warren, vi saranno certamente dei romantici, come Dorothy Killgallen e molti altri giornalisti, che continueranno a credere ai complotti, e ai complotti in seno ad altri complotti ". Alla maniera degli imbonitori di piazza, che magnificano la loro merce e ne esaltano le qualità a seconda delle richieste del cliente, i teorici della cospirazione sono pronti a rifilare all ' opinione pubblica, ansiosa di sensazioni, la loro mercanzia, un Oswald "cucinato" in tutte le salse: capro espiatorio di CIA, FBI, destra razzista, petrolieri, Mafia, omosessuali, anticastristi, castristi e così via. Le ipotesi sono innumerevoli e contrastanti. Un ex - agente della CIA afferma che Oswald fosse un loro agente inviato in Giappone, mentre Norman Mailer presume invece che Lee fosse in contatto coi comunisti giapponesi. Jay Epstein e Léo Sauvage lo vedono usato dall ' FBI e dalla CIA come doppio agente al servizio dei comunisti cubani o cinesi, del KGB o dei castristi infiltrato nei gruppi di esuli cubani a New Orleans e a Dallas, oppure dal Ku Klux Klan. Lincoln Lawerence scrive un ' opera, Were We Controlled, in cui "dimostra" che una suggestione post-ipnotica è riuscita a far schiacciare il grilletto a un Oswald robotizzato attraverso un comando radio installato nel suo corpot. William Smith in, Assassination By Consensus, suggerisce che vi è stato un completo lavaggio del cervello di Oswald, facilmente realizzabile sulle menti inferiori. William Torbitt lo vede invece implicato nella congiura ordita dai nazisti del gruppo Odessa. Nel 1978 lo scrittore sovietico Yulian Semyonov, sul settimanale Ogonyok, sostiene che Oswald, agente di Pechino, avesse anche l ' appoggio della Mafia. Secondo l ' Autore, i Cinesi erano legati a Cosa Nostra dal traffico di droga e Jack Ruby era uno dei perni di questa connessione. Lo scrittore Pat Matteo, nella sua opera This Captive Land, suppone che Kennedy sia stato ucciso per prevenire il suo diniego alla costruzione di una bomba atomica in miniatura. Thothnu Tastmona nel suo libro pensa a un complotto ordito dal capo dei mormoni Brigham Young. Bernard M. Bane scrive Is John Kennedy Alive? (John Kennedy è vivo?). Sybil Leek, autocertificatasi come maga, scrive con Bert Sugar il libro The Murder Chain (La catena dell ' assassinio) in cui un malefico collegamento viene rintracciato dietro molti omicidi politici della Storia. Robert Anton Wilson, alias Illuminatus, cerca una spiegazione del delitto di Dallas nello studio dell ' antico Egitto, mentre il volume The Illuminoids di Neal Wilgus trova nella loggia massonica "Ordine degli Illuminati" la spiegazione del complotto. La rivista The National Enquirer del 5 gennaio 1964 "scopre" che l ' FBI aveva indagato su un gruppo di spie comuniste di cui faceva parte il padre di Marina Oswald. John H. Davis non esclude invece una complicità dei militari del Pentagono con la Mafia italo - americana.
Nerin E. Gun, riporta, per citare un esempio di assurdità romanzesca, "una storia secondo la quale i Kennedy, Bob Ted e Jacqueline, conoscerebbero il nome del vero assassino del Presidente, che non sarebbe Oswald. Essi conoscerebbero inoltre anche il movente del delitto. E` questa sarebbe la ragione per cui Robert Kennedy non si recò a Dallas e Jacqueline non mostrò mai la minima curiosità a proposito dell ' assassino del marito e del movente del crimine. Se il nome dell ' assassino fosse stato reso noto, l ' opinione pubblica americana ne sarebbe stata influenzata. Secondo questa versione dei fatti, anche Johnson sarebbe al corrente del segreto ma, per far piacere ai Kennedy, avrebbe ordinato di mettere tutto sotto silenzio, chiedendo alla Commissione Warren di non porre domande imbarazzanti a Jacqueline e a Robert Kennedy".
I settimanali popolari italiani non sono da meno. Lo "strillo" di copertina di Stop n. 986 del 14 agosto 1967 titola: " Jacqueline vendicherà il suo adorato John: lei sa chi è stato". Scrive il reporter investigatore Seymour Hersh: "Coloro che credono alle teorie cospirative fanno presto a diventare estremamente offensivi. Se uno di essi vi espone la sua versione del complotto e voi dite non ci credo, loro rispondono certo che non ci crede. E` perché anche lei è d'accordo con la congiura. E` una mentalità che non mi piace". E' anche possibile combinare più mandanti. "Castro si alleò con la Mafia per uccidere Kennedy", sostiene Jack Anderson. "L ' uccisione di Kennedy organizzata da CIA e FBI", scrive Il Giornale del 23 settembre 1977. P. Meisner scrive sul Workers World : "Mercenari americani hanno collaborato all ' assassinio di J.F.K.". Altri, come Mark North, pensano al coinvolgimento dell ' FBI, perché Kennedy, secondo Hoover, era un immorale e intendeva destituirlo dalla direzione del Bureau per non essere ricattato. Secondo Bonar Menninger e Howard Donahue, un agente della scorta presidenziale ha tirato fuori il suo fucile e ha colpito al cranio Kennedy per errore. John Keel nel sul libro Il nostro pianeta maledetto parla invece di "particolari inspiegabili... analoghi a quelli di alcuni casi di UFO". Milton William Cooper, che tiene conferenze a pagamento su UFO e attualità su JFK, rivela che una sua analisi del film di Zapruder mostra chiaramente l ' autista della limousine presidenziale William Bill Greer che si gira indietro e spara alla testa di Kennedy. Ilario Fiore assicura invece: "Erano Walker e i suoi amici sudisti, texani compresi, ad agitare la bandiera segregazionista. Perché non dirlo? A Dallas John Kennedy è morto per questo". Un anonimo informatore russo rivela all ' Ambasciata americana di Mosca che Ruby era in loschi rapporti con Oswald almeno dal 1960. Oswald sarebbe stato, insieme a Marina, un agente del KGB: un gruppo di comunisti americani aveva preso parte al complotto contro Kennedy.
James Reston jr., biografo di John Connally, sostiene che a Dallas il vero bersaglio era il Governatore, colpevole di non aver riabilitato il congedo disonorevole inflitto a Oswald dopo la defezione in Russia. Kennedy fu ucciso per sbaglio. In un altro momento Reston afferma invece che la Mafia voleva regolare i conti con Connally perché il Governatore aveva rifiutato di lasciarla operare nelle metropoli texane. Le teorie più assurde si accavallano. Un giornale dei Black Muslims giunge al punto di riferire che il Presidente, morente di cancro e desideroso del martirio, aveva ordinato la sua stessa uccisione. Seth Kantor, con argomenti documentati, giura su Ruby mafioso, ma anche informatore protetto dalla CIA e dall ' FBI.
Nel marzo 1967 il portoricano Luis Angel Castillo viene arrestato a Manila. Confessa di essere stato a Dallas il 22 novembre 1963 come sicario di Castro e di essere stato ipnotizzato dai cospiratori dell 'Avana e della CIA. Ammette di aver perso conoscenza durante l ' attentato e di essersi ritrovato poi a Cuba. Un ' altra "rivelazione" viene da Ricky White: lui e sua madre avrebbero scoperto, dopo la morte del padre, Roscoe White, ex -poliziotto di Dallas, un diario in cui l ' uomo confessa di essere l ' attentatore del poggio erboso. Quando viene loro chiesto di mostrarlo, entrambi dichiarano, molto opportunamente, che il memoriale è stato "sequestrato" da misteriosi agenti dell ' FBI. La storia del mercante di droga Christian David prevede invece una cospirazione della malavita corso-marsigliese, capeggiata da Antoine Guerini, in aiuto dei fratelli delle "famiglie" americane. Questa ennesima bufala esce nel novembre 1988 per il venticinquennale dell ' attentato, prodotta dalla televisione privata britannica ITV e diretta da Nigel Turner. Viene trasmessa anche in Italia, su RAI 3, col titolo I misteri di Dallas. Il servizio è talmente falso che perfino Gianni Bisiach, il giornalista complottista che conduce la serata in studio, gli dà poco credito. Henry Hurt pubblica nel 1985, nel suo Reasonable Doubt, la "confessione" di Robert Easterling, un intricato mosaico che lega Oswald alla CIA e agli anticastristi, fra i quali il "vero" killer di Kennedy, un fantomatico Manuel Rivera. Easterling risulterà poi appena dimesso da un ospedale psichiatrico.
Dal 1988 al 1993 la valanga di saggi sul "delitto del secolo" non ha soste. Nel 1992 esce un volume di John R. Craig e Philip A. Rogers, The Man on The Grassy Knoll (L 'uomo sul poggio erboso), teoria nuova di zecca. Charles Rogers, un fanatico di estrema destra texano, in contatto sia con la CIA che con Oswald, ha sparato al presidente Kennedy dalla staccionata. David Perry ha raccolto le testimonianze di ventotto uomini individuati dai critici come il secondo, il terzo o il quarto assassino, o che hanno spontaneamente confessato di esserlo. Hug McDonald, nel suo volume Appointment in Dallas (Appuntamento a Dallas), scopre il secondo assassino della Dealey Plaza: ha sparato da una finestra del Texas Records Building. Il suo nome di battaglia è Saul ed è legato alla CIA. Un ex -ricoverato per disturbi mentali, Richard Case Nagell, confida i retroscena dei servizi segreti sull ' assassinio di J.F.K. allo scrittore Richard Russell nel libro L ' uomo che sapeva troppo. Garrison, che intende in un primo tempo servirsi di Nagell nella sua investigazione, vi rinuncia dopo averlo incontrato. Il pregiudicato texano Charles Harrelson, padre dell ' attore Woody, ha affermato di essere uno degli attentatori fermati nella Dealey Plaza, travestiti da barboni. L ' avventuriero Chauncey Holt afferma di aver conosciuto Oswald, Ruby e il mafioso Meyer Lanski. Rappresentato da un procuratore legale del Texas, Holt cerca di vendere il suo libro sulla storia dei tre vagabondi. Sia lui che Harrelson diventano parte della stessa storia quando, il 19 gennaio 1992, il Globe pubblica un titolo di testa: "Rivelazione - Il vero assassino di J.F.K. Un misterioso vagabondo accusa: Il padre del protagonista di Chers ha ucciso Kennedy e io gli ho dato il fucile".
Avete qualche altra "idea" originale? Proponetela. Sarà bene accetta, stampata, pubblicizzata e probabilmente ben venduta. Ognuna di queste pseudo rivelazioni ci presenta una serie di dati e di circostanze frutto di una accurata selezione. Il lettore in buona fede troverà tutto plausibile, convincente, ben spiegato, ben documentato, con riferimenti a pagine di rapporti, indagini ufficiali, interpretazioni di film, di foto, di testimonianze. Da ognuna di queste opere potrà trarre tranquillamente una conclusione apparentemente valida.
Dove è finita la ragione? Dov ' è il buon senso? Dove sta la capacità logica di analizzare i fatti? Il pubblico è inondato letteralmente di spazzatura: il concetto di osceno non andrebbe applicato solo alla pornografia. Questi libri fuorvianti sono molto più osceni dell ' hard core, perché insinuano nella gente indifesa una serie di false convinzioni e di falsi miti. Come ho già detto nell ' Introduzione, il clamore e il sensazionale fanno vendere più di un pacato ragionamento e di un ' analisi scrupolosa. Come scrive giustamente Sebastiano Messina su La Repubblica " ...nell ' età della televisione le masse moderne non si fidano più dei propri occhi e delle proprie orecchie, ma soltanto della propria immaginazione... i grandi complotti sono cose che si sentono, si annusano. E, naturalmente, non si vedono. Sennò, che complotti sarebbero?", Sull ' assassinio di Kennedy, incubo inconscio della nazione, si può ormai inventare di tutto, la gente "beve" tutto. Questo delitto non è più un fatto storico, un tragico episodio criminale. E' diventato invece un principio metafisico, un incubo collettivo, un caso psicanalitico, un "viaggio" sospeso tra il mito e la fede, tra i meandri dell ' inconscio e del surreale. Luis Foix afferma che "le teorie della cospirazione variano a seconda delle ossessioni nazionali che sono in voga... La figura di Kennedy è entrata in una fase leggendaria".
Chiudo questo paragrafo citando una famosa scena del film di Woody Allen Io e Annie del 1977. L ' ironia con cui l ' autore - attore (doppiato in Italia dal bravissimo Oreste Lionello) tratteggia l ' ossessione nazionale del complotto contro Kennedy è esilarante: "Non posso togliermelo dalla mente, Allison, mi sta ossessionando ! Non ha proprio senso! L ' auto era già oltre il deposito di libri! La polizia ha stabilito con certezza che era un foro d ' uscita...E allora com'è possibile che Oswald abbia sparato contemporaneamente da due punti su Kennedy? Non ha senso...Sai che ti dico? Non era bravo da colpire un bersaglio in movimento da quella distanza, ma... .Se c ' era un secondo assassino... Certo! E' così! Se hanno ritrovato i bossoli di quel fucile... C ' è dentro anche Warren? E perché no? Ehi, gioia, chi lo conosce Earl Warren? Lyndon Johnson? Lyndon Johnson è un uomo politico! Conosciamo la morale di quella gente! E' un gradino più giù di quella di chi s ' inchiappetta i bambini..."
Il primo aprile 1964 la signora Marguerite esautora ufficialmente Lane e riprende a vendere a caro prezzo documenti e oggetti personali di Lee e a concedere interviste e memoriali a pagamento. L ' altro suo figlio, John Pic, sergente dell ' aeronautica e fratellastro di Lee, dirà: "Io penso che anche lei, nostra madre, non creda affatto innocente Lee, ma cerchi di fare quanto più denaro può". Il 6 aprile 1967 Marguerite Oswald organizza a New York un ' asta per vendere le lettere scrittele da suo figlio. L' immaginazione, sul "complotto" contro J.F.K., è sempre stata e sarà sempre fervida. Afferma Lord Longford: "Salinger, scrivendo nel 1967, dice che il danno e l ' odio provocati dalle illazioni scandalistiche sull ' assassinio di Kennedy meritano un ' attenta risposta. Riconosceva che fino a quel momento i fomentatori di scandali avevano avuto la meglio. I veri colpevoli, gli uomini che si celavano dietro l ' assassinio, sono stati teoricamente scoperti nelle più svariate direzioni. E` tuttavia necessario ribadire che fino ad oggi non è venuta alla luce alcuna prova determinante che convalidi la teoria della congiura. A me pare tuttora verosimile che fu un uomo solo a sparare e a uccidere il Presidente: Lee Oswald.Tutti i tentativi di capovolgere il verdetto ufficiale sono risultati vani ".
Non è l ' unico parere autorevole in questo senso. Vediamo William Manchester: "Tutti coloro che vogliono credere che J.F.K. fu la vittima di una cospirazione hanno tutta la mia simpatia. Per usare quella che sembra una strana metafora, c' è un principio estetico in loro. Se si mettono su un piatto della bilancia sei milioni di ebrei uccisi e il regime nazista sull ' altra, c 'è un equilibrio: i più grandi criminali da una parte, il più grande crimine dall ' altro. Ma se si mette il Presidente U.S.A. assassinato su un piatto e quel miserabile relitto di Lee Oswald sull ' altro, non c' è equilibrio. E` necessario aggiungere qualcosa di più importante che non il solo ex - Marine. Bisogna investire la morte di un Presidente di un significato dandogli l ' aureola del martirio. Deve essere morto per qualcosa! Ma, sfortunatamente per loro, non c ' è alcuna prova di una cospirazione". "La decisione di pubblicare gli ultimi dossier delle agenzie federali - aggiunge Gerald Posner - non risolverà il problema per chi crede alla cospirazione. Robert Blakey dice che la gente che aspetta nuove rivelazioni rimarrà delusa. Conosco quei dossier e non c'è niente di rilevante. Chiederanno altre indagini e altri documenti. Li interpreteranno e vaglieranno trovando nuovi fatti evidenti di questo o di quel complotto. Andrà avanti così per sempre. La verità e la realtà saranno perse di vista e la figura di Oswald diventerà sempre più insignificante, come una nota finale a piè di pagina. Dice lo storico Henry Steele Commager: Io penso che in anni recenti si sia venuta formando quella che potrei chiamare la 'psicologia della cospirazione' , un sentimento per cui i grandi eventi non si possono spiegare con fatti ordinari... C ' è qualche necessità psicologica che spinge a rifiutare il semplice, l ' ordinario e a trovare rifugio, invece, nello straordinario. Aggiunge Bill Alexander, vice procuratore distrettuale di Dallas: E ' un ' industria fiorente, la cospirazione. La gente ci guadagna su. Che fine ha fatto la verità? Nessuno vuole più saperla, la verità, perché finirebbe il guadagno e finirebbero gli affari. Il professore Richard Wrone, della Wisconsin University: Secondo me, questa sindrome dell ' assassinio, questo collasso dello spirito critico, è una prova che la nostra società è in crisi. Questi teorici distolgono la nostra attenzione dalla realtà, portandoci in uno sconosciuto paese di Oz. Dice David Perry: Vengono fuori persone con nuove storie di tutti i tipi e alcuni critici sono così disposti a credere loro che stampano tutto senza prima aver controllato e circolano anche documenti falsi ". In sorprendente contrasto con il complottismo dietrologico progressista, Gian Giacomo Migone scrive su il manifesto: "Ma non è proprio possibile la ricerca di una verità politica che vada al di là del dilettantismo e del dietrismo? Non è possibile avviare una riflessione su alcune costanti presenti nei principali assassinii politici degli ultimi venticinque anni senza per questo dover provare, o anche solo ipotizzare, l ' esistenza di un mitico governo occulto che, intorno a un tavolo, programma freddamente l ' eliminazione di uomini politici incompatibili con alcuni interessi costituiti?". Aggiunge Leone Dongo: "Adesso gli appassionati del giallo a tutti i costi si sentiranno un pò delusi e, in un certo senso, defraudati. Adesso sappiamo che se Lee Oswald ha avuto un complice questo è soltanto la pazzia. Non è più possibile parlare di moventi ideologici quando c ' è di mezzo la pazzia e l ' impulso megalomane".
Nonostante ottimi studi sulle traiettorie e sulle risultanze dell ' autopsia, che confermano le fucilate del solo Oswald dalla finestra del deposito (ad esempio le indagini balistiche e medico legali del dottor John K. Lattimer di New York) moltissimi sono ancora convinti che tutto sia stato preordinato da una cospirazione.
Uno dei pareri più autorevoli contro questa ipotesi è quello di Bob Kennedy. Scrive Augusto Guerriero "Ricciardetto": "Robert Kennedy ha detto a Cracovia che Oswald agì senza dubbio da solo e di sua volontà. Non era affatto membro di un ' organizzazione di destra. Era un comunista e non nascondeva di esserlo, ma i comunisti stessi non volevano avere niente a che fare con lui... Non mi si vorrà sostenere che il giornalista comunista disoccupato Buchanan e l ' avvocato Mark Lane, che gira l ' Europa per raccogliere fondi, siano interessati a vendicare il defunto Presidente più di quanto lo sia il fratello, ministro della Giustizia... Mark Lane è ridicolo. Ancora oggi... va dicendo che Oswald era innocente: è la dottrina di Hitler della grossa menzogna. La menzogna deve essere grossa, bisogna ripeterla spesso e la gente ci crederà... Sauvage del Figaro ha suggerito che vi fu un complotto razzista, Buchanan ha accusato i petrolieri, Serge Groussard la Mafia. Un certo M. S. Arnoni è persuaso che furono la CIA, l ' aviazione e le industrie belliche a punire Kennedy per la sospensione degli esperimenti nucleari. Secondo Joane Dixon il complotto fu ordito da Castro, il quale temeva di essere eliminato in conseguenza di un accordo fra Kennedy e Kruscev. Secondo Ousman Ba, ministro degli Esteri del Mali, le stesse forze che avevano colpito Lomumba e Hammarskjöld, colpirono Kennedy. Si resta di stucco a leggere simili idiozie".
Richard Corliss aggiunge: "Così, se chiedete Chi ha ucciso il Presidente e contribuito a nascondere la verità? Tutti! Alti ufficiali nella CIA, l ' FBI, il Dipartimento di polizia di Dallas, i Servizi informativi delle tre Armi, il mondo dei grandi affaristi e la Casa Bianca. Tutti. Ma Oswald... oh, Oswald era probabilmente un doppio agente durante la sua defezione in Unione Sovietica. Poteva forse anche essere in contatto con i cubani anticastristi. Ma non ha ucciso J.F.K.. Non ha ucciso il poliziotto J. D. Tippit. L ' unico uomo accusato dell ' assassinio era esattamente quello che diceva di essere: un capro espiatorio". Siegmund Ginzberg: "Ha dichiarato Arthur Schlesinger: Devo dire che c' è un istinto naturale a presumere chissà quali complotti in casi come questo. Quello che noi ora sappiamo è che l' inchiesta condotta dalla Commissione Warren era stata inadeguata, sappiamo che sia la CIA che l' FBI avevano nascosto informazioni vitali... Non perché volevano insabbiare le tracce di un complotto, ma per ragioni molto più volgari, di autoprotezione burocratica: in sostanza perché la gente non s' accorgesse di quanto erano incompetenti. Ma se non c' è dubbio che la Commissione Warren era inadeguata, dubito fortemente che un ' indagine più accurata avrebbe portato a conclusioni differenti." Giuseppe Josca riporta quanto scrive il critico del Time: "L ' assassinio di Kennedy sembra adesso galleggiare in uno spazio etereo, sospeso tra fatti e fantasia in cui la logica si tramuta in sogno. Tutte le teorie sono state formulate. L ' idea del complotto è certo la più suggestiva, perché sembra difficile accettare quella normale: un giovanotto frustrato e arrabbiato si vendica della vita sparando al Presidente e, due giorni dopo, mentre lo trasferiscono in una prigione sicura, viene giustiziato da Jack Ruby, un uomo strambo e imbottito di pillole, proprietario di una balera. Ma anche questa ostinazione a cercare una verità sfuggente serve a tener vivo il mito". Scrive Andrea Monti: "La tesi della congiura, tecnicamente sostenibile, ha un punto debole: il mandante. Sulla sua identità solo ipotesi e fantasie. Troppe tessere per un solo mosaico".
C ' è chi è un "pentito" della congiura ed è riuscito a disintossicarsi dalla "complottite": si chiama Craig Karpel. Ne sintetizzo le amare e ironiche riflessioni pubblicate sulla rivista parigina Actuel: "Ho praticato a lungo i teorici della cospirazione. Negli Stati Uniti li chiamano conspiracy freaks, i mostri della cospirazione. Per un mostro cospiratore non c ' è mai una fine, le teorie della cospirazione prolificano esponenzialmente ed essi si dicono pronti a continuare le loro ricerche tutta la vita. Io ero uno di essi. Poi mi sono sganciato. Ne avevo abbastanza di teorie paranoiche sparse per tutti gli Stati Uniti. Non voglio più rientrare nel gioco delle teorie della congiura. Mi sono stancato del grande problema americano del chi c ' è dietro?. La sinistra crede che sia il complesso militare industriale, già denunciato da Eisenhower in persona, appoggiato dal suo braccio secolare, la CIA. La destra ha il suo personale complotto permanente. Per essa, tutto è manipolato da un Consiglio delle Relazioni Esterne, un Club dell ' Ombra che raggrupperebbe duemila uomini di affari e inquinatori della stampa e della politica, eredi degli Illuminati di Baviera, organizzazione mitica, antesignana del comunismo, che si oppone alla religione, alla proprietà privata e al patriottismo. Non c 'è che una piccola differenza di opinioni: la destra pensa che il complotto sia di sinistra, la sinistra ne incolpa la destra. Non avere una propria, anche piccola, teoria della cospirazione espone oggi, in America, a passare per uno fuori dalla realtà. Se avete una buona teoria cospirativa, potete giustificare ogni cosa: tutto ciò che va male nella vostra vita è a causa delle potenze malefiche. Una buona, piccola teoria della cospirazione vi dà uno scopo: trovare la fonte del Male. Se avete una buona, piccola teoria cospirativa, si avrà bisogno di voi per capire tutto. Le allucinazioni cospirative sono più strane e vivaci dove il sistema politico è più aperto. Per i complottisti, la democrazia non ha mai evitato l ' intrigo. Al contrario, più le leggi sono trasparenti, più l ' amministrazione prova il bisogno di agire in segreto. Più la democrazia aumenta, più la cospirazione guadagna terreno nell ' ombra. A partire da questa constatazione, si possono indefinitamente creare delle teorie cospirative. Come si fabbrica una buona cospirazione? Innanzitutto bisogna che sia impossibile separare l ' informazione dalla disinformazione. Per fabbricare della buona disinformazione bisogna essere a un tempo totalmente incredibile e totalmente credibile. Perché una storia sia credibile, bisogna che provenga da una fonte verificabile e rispettabile. E in più che essa coincida con tutti i nostri pregiudizi. E` quella che si chiama una news management. Non c ' è più bisogno, allora, di sforzi per diffondere questo genere di fandonie: viaggiano per conto loro attraverso Cnn, Reuter, The Times di New York o di Londra. Basandomi su fatti concreti e reali, interpretati correttamente, potrei concatenare una serie di prove cospirative assolutamente inattaccabili dai profani. Se parliamo di coincidenze, potrei dirvi: è una coincidenza che il libro di Jim Garrison sull ' assassinio di Kennedy si chiami A Heritage of Stone (Un retaggio di pietra) e vent ' anni dopo un regista di nome Stone faccia un film su Garrison?".
Aggiungo una considerazione molto appropriata di Jim Moore: "Il dottor Baden, che condusse le indagini medico balistiche per conto dell ' HSCA, sostiene che la varietà delle teorie cospirative aveva messo in discussione ogni prova, anche il corpo stesso del Presidente. Durante il volo da Dallas a Washington le ferite d ' entrata sarebbero state alterate per farle apparire ferite d ' uscita. Secondo un ' altra teoria, il rapporto originale dell ' autopsia, le foto e le radiografie erano stati tutti rubati dagli Archivi Nazionali e sostituiti con dei falsi. Baden si chiede quale vasto numero di persone sarebbe stato necessario per portare a termine tutti questi compiti e la straordinaria combinazione di competenza, fortuna, intelligenza per tenere segreta questa delicata e complessa cospirazione. Le due teorie a cui Baden fa riferimento sono quelle di Groden e Lifton. Baden è un patologo legale e un investigatore, Groden e Lifton non sono né l ' uno né l ' altro. Baden in un ' unica riga dà il colpo di grazia ai sensazionalisti dell ' assassinio come Jim Marrs, Josiah Thompson e Mark Lane, che sostengono il fantasma dello sparatore sul poggio erboso: non c ' è alcuna prova che qualcosa abbia colpito J.F.K. anteriormente. Mi sono reso conto che la verità non interessa assolutamente: la gente vuole credere a una menzogna semplicemente perché è più eccitante. Mi chiedo: le capacità dei critici come Groden e Livingstone sono superiori a quelle di chiunque altro? Erano persone come Buchanan, Meagher, Lane, più intelligenti di tutti i membri della Commissione Warren? Sono stati migliori investigatori dei membri dell ' HSCA? Che cosa vedono Lifton, Groden, Weisberg che noi comuni mortali non vediamo? Come può un solo fotogramma rivelare l ' assassino a qualcuno come Groden e lasciare indifferente l ' HSCA? Come può Groden notare delle alterazioni nelle foto dell ' autopsia e i medici che l ' hanno eseguita non notare nulla di strano quando le autenticano? Perché i critici deplorano il lavoro degli investigatori, ma non non apportano prove essi stessi? Dove sono finite le pallottole sparate da altre direzioni sull ' auto?" (continua nel prossimo messaggio).
Diego Verdegiglio