00 28/08/2007 04:43
Lei ricerca la perfezione nelle cose umane: la perfezione è solo divina, non può essere umana. L'HSCA condusse una buona indagine, ma anche questa indagine (come tutte quelle passate, presenti e future)aveva le sue pecche, compresa la "prova acustica" del quarto sparo. Questo non vuol dire che si debba invalidarla in toto, gettare "l'acqua sporca con il bambino", ma solo l'acqua sporca. La visita di Oswald a Città del Messico è stata provata da molte persone che viaggiarono con lui all'andata e al ritorno, che gli diedero alloggio in hotel, che gli servirono pasti e colazioni, che lo accolsero nelle ambasciate, che gli fecero firmare documenti e portare foto per il visto che poi non ottenne, anche se il console Azcue (grande ammiratore di Garrison) lo descrisse fisicamente diverso dall'Oswald arrestato a Dallas e la CIA fornì foto di qualcuno che entrava in ambasciata che chiaramente non era Oswald. I funzionari dell'ambasciata sovietica lo riconobbero tutti nell'uomo arrestato a Dallas. Un vero impersonatore non avrebbe fatto la clamorosa sfuriata di protesta che inscenò Oswald all'ambasciata russa (nella quale tirò perfino fuori la sua pistola) quando gli fu negato il visto, col rischio di farsi ben osservare da tutti (e quindi non riconoscere in futuro come Oswald) o col rischio peggiore di essere arrestato e costretto a rilasciare le impronte digitali. Lopez svolse un buon lavoro documentario, ipotizzando che qualcuno che non fosse Oswald avesse telefonato alle ambasciate di Città del Messico. Che dire? Lo stesso Lopez sa che si trattava di ipotesi, di indizi non suffragati da certezze, ma Oswald andò sicuramente a Città del Messico. La CIA forse gli stava addosso e lo seguiva più di quanto poi rivelò a Warren e all'HSCA? E' possibile. I precedenti in Russia di Oswald potevano mettere in sospetto e in allarme l'Agenzia nei confronti di un ex marine radarista già noto per i suoi colpi di testa e per i pasticci combinati in Europa, in Giappone e a New Orleans. E' anche possibile (così come avvenne sul fronte interno per l'FBI con gli agenti De Brueys, Quigley e Hosty) che la CIA non volesse trovarsi in imbarazzo sul banco degli imputati per non aver meglio sorvegliato una testa calda del genere, soprattutto dopo il viaggio in Messico. Ogni organismo investigativo tendeva (e tende ancora oggi: anche i nostri SISMI e SISDE) all'autoprotezione e a far sì che rivelare alcune cose non voglia dire andare a scoprire altri scheletri negli armadi (si veda il caso di Yuri Nosenko). Così come la visita a Silvia Odio, la "gita" a Città del Messico presenta delle ombre che potranno forse essere chiarite, ma non credo affatto che vi siano prove (infatti Lopez trovò indizi non suffragati e basta) che Oswald fosse impersonato da qualcun altro a Città del Messico.
Diego Verdegiglio