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Voci Stonate negli USA

Ultimo Aggiornamento: 29/11/2003 03:28
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24/11/2003 00:46

da http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=print&sid=1232

NB. Massimo Mazzucco è un italo-americano che vive negli States

22.11.03. Le pallottole che 40 anni fa uccidevano Kennedy hanno anche ucciso – recita il luogo comune – i sogni di un’intera generazione. Idealista incontaminato, o cinico calcolatore che fosse, Kennedy ha comunque rappresentato una svolta storica, per il mondo, difficile da non riconoscere. Il semplice fatto che sia stato eliminato da un concerto di mandanti e complici che vede in qualche modo coinvolti i falchi della CIA di Allen Dulles, i servizi segreti dello stesso presidente, l’FBI di Edgard Hoover, la mafia di Trafficante, gli esuli cubani in Florida, i razzisti del profondo Sud, i guerrafondai del Pentagono (Vietnam), la dice lunga sull’impatto che Kennedy deve aver avuto su un complesso sistema di potere che ha cercato di riportare sotto il proprio controllo nel breve arco del suo mandato. Kennedy si buttava a testa bassa contro tutto ciò che voleva modificare, e a chi gli consigliava più prudenza rispondeva spesso: “Tanto, da vivo non mi può toccare nessuno. E da morto, chissenefrega!” Fra le due condizioni di salute, però, ci sono state le pallottole di Dallas.

Ma il vero delitto, nei rispetti dell’intera nazione e della storia, lo hanno compiuto tutti coloro che, nel mondo dei media, hanno contribuito a supportare la bugia...

...della Commissione Warren, che ha sbrigativamente stabilito che il colpevole fosse un disperato qualunque, e che la cosa finisse lì.

In questi ultimi giorni però, con l’avvicinarsi del 40° anniversario, si è notato che qualcosa di profondo debba essere cambiato nel mondo dell’informazione USA. Nella solita valanga di documentari celebrativi, infatti, si è distinta una nota comune che non poteva certo essere casuale: tutte le voci, indistintamente, dalla più acuta alla più retorica, hanno calcato pesantemente la mano sulla bugia di stato, dandola ormai per scontata, ed hanno spostato l’accento sul danno a lungo termine che viene a soffrire una nazione come l’America, quando la si offenda così brutalmente nei principi stessi su cui è stata fondata: in questo caso, mentendole. (Se mai Bush pagherà per la guerra in Iraq, non sarà per averla fatta ma per aver mentito sulle ragioni, esattamente come Clinton dovette affrontare l’impeachment non per le scappatelle in sè, ma per aver mentito su di esse sotto giuramento).

L’Americano medio è paragonabile ad un adolescente che si dibatte fra i principi ideali che l’infanzia ti permette di coltivare, e il compromesso a cui il duro scontro con la realtà ti obbliga a scendere. E a giudicare dal nuovo taglio dei documentari, è parso evidente che questo adolescente abbia superato la fase di incertezza, e inizi ad essere pronto ad accettare la realtà con tutte le sue amare implicazioni.

Si è visto per esempio Marina Oswald, una dignitosa sessantenne che nel frattempo ha imparato la lingua - e forse anche qualcos’altro – di questo complicato paese, parlare con distacco non delle colpe dell’assassinio del marito, ma di quelle di chi in seguito ha mentito alla nazione, per coprire la verità. Se è vista l’amante di Oswald, al tempo studentessa di biologia, rivelare con profondo rancore il complesso e subdolo gioco in cui Lee Harvey fu coinvolto dalla CIA, arrivando al punto di credere di partecipare ad un’operazione intesa a sventare un attentato al presidente, mentre il conto alla rovescia delle sue ultime ore era già partito da intere settimane.Si sono visti ex-sceriffi, investigatori, poliziotti, infermieri, agenti di scorta, testimoni oculari (i pochi sopravvissuti alla susseguente morìa da “morti casuali”) lamentare in coro il dolore e la frustrazione con cui hanno vissuto fino ad oggi, terrorizzati dall’idea di venir ammazzati se avessero rivelato ciò che sapevano.

La cosa sorprendente è che così, da un giorno all’altro, delle dichiarazioni che sembrava impossibile fare in una normale conversazione, vengano fatte su reti nazionali, senza che nessuno abbia più niente da ridire. E diventa difficile pensare che a tutto ciò non abbia contribuito in qualche misura la recente esperienza dell’Undici Settembre.

Anche in quel caso infatti (per chi non accetta la versione ufficiale dei fatti) il pubblico è stato ricoperto da uno strato di menzogne che solo la storia rivelerà in tutto il suo spessore. Ma l’esperienza antica deve aver lasciato il suo segno, ed in qualche modo l’americano medio deve aver sentito che il meccanismo si stava ripetendo, identico, sulla sua pelle. Mentre oggi infatti trovi pochi americani che abbiano capito con chiarezza cosa sia successo a Torri e Pentagono, ne troverai ancora meno che siano apertamente convinti che l’intera gestione Bush della faccenda sia stata limpida e genuina.

Le forme oscure che danno corpo al sospetto inconscio ci metteranno forse degli anni a definirsi meglio, ma viene quasi da pensare che chi ha realizzato quei documentari – forse inconsciamente anche lui – abbia voluto dare una mano per accelerare in tutti i modi questo processo di crescita collettiva.

Massimo Mazzucco

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24/11/2003 01:22

Tra i mandanti Mazzucco ha dimenticato Lyndon Johnson,Il club di topolino ed il rotary club.Grave dimenticanza.
carmelo pugliatti
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24/11/2003 01:24

Sì,sono voci davvero stonate.E Mazzucco non fa che dare credito a"rivelazioni"e pettegolezzi l
Diego Verdegiglio
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24/11/2003 10:42

Celebrità carceraria?
Beh, allora darò più credito all'ipotesi del canarino [SM=g27817] e pensare che anche negli USA esistono i manicomi per chi vuole fare la celebrità carceraria...
Saluti
Simone Colzani
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24/11/2003 19:22

se la mettiamo così allora potreste negare pure che Nixon ha fatto cadere Allende in Cile per evitare che andassero al potere i comunisti....
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24/11/2003 19:59

L'ipotesi del canarino è senz'altro più plausibile.Non capisco cosa c'entrino qui Nixon e Allende!
Diego Verdegiglio
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24/11/2003 20:10

beh era solo un esempio per far capire che se non è vero il complotto contro Kennedy e i suoi mandanti allora non si potrebbe certo incolpare la CIA e Nixon per aver fatto cadere Allende e mostrarne tutte le prove possibili..[SM=g27828]
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24/11/2003 21:59

Sull influenza dell amministrazione Nixon tramite la Cia nel Golpe contro Allende ci sono prove certe.Sul fantomatico mega complotto totale globale contro Kennedy no.
carmelo pugliatti
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25/11/2003 00:47

Nuova tranche dell'infaticabile Mazzucco!
http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=1236

DALLAS: ci fu un solo assassino. Ma non si chiamava Oswald

di Massimo Mazzucco

40 anni, e 400 libri circa, alla fine hanno gettato un pò di luce sulla complessa vicenda di Dallas. Oggi se non altro sappiamo con relativa certezza che vi parteciparono elementi CIA, la mafia di New Orleans, gli esuli Cubani in Florida, e che tutto ciò non può essere avvenuto senza la connivenza dell’FBI di Hoover e degli stessi servizi segreti del presidente. Ma al di là delle specifiche responsabilità di ciascuno, di fronte a tale complessità operativa viene da domandarsi in che modo, esattamente, tutto ciò è stato coordinato? Come è stato possibile tenere insieme l’immensa matassa di movimenti, personaggi, azioni e contatti, dall’inizio alla fine? Di certo non c’era un ufficio centrale al quale rivolgersi, per aggiornare di volta in volta la propria situazione operativa. Ma allora, come fa ogni singolo elemento, o reparto, a sapere esattamente cosa fare, e come ciò viene fatto regolarmente quadrare nel piano generale? Da chi? Chi ha tenuto i contatti, per esempio, fra coloro che hanno fatto deviare all’ultimo momento il percorso di Kennedy, e i tiratori che dovevano appostarsi in attesa che arrivasse? Chi ha deciso di mandare Oswald ...

...nel cinema all’uscita del quale lo avrebbero arrestato, e coloro che hanno ucciso il poliziotto Tippit davanti allo stesso cinema, per poi incolpare Oswald e poterlo arrestare? Chi ha costruito il passato comunista di Oswald, in ambito CIA, in modo che concordasse con quello che poi avrebbe detto durante gli interrogatori, in ambito FBI? Chi ha convinto la polizia locale a cambiare il percorso di uscita di Oswald, e lo ha fatto poi sapere a Jack Ruby, in modo che potesse incontrarlo e ammazzarlo mentre lo portavano via? Eccetera eccetera eccetera.

Un’ipotesi affascinante è quella di una mostruosa macchina, il “progetto” stesso, che una volta incaricato della missione diventa in un certo senso “autocosciente”, con ogni parte del suo corpo che riesce ad agire in sintonia col resto, senza bisogno di ordini centralizzati.

Questo spiegherebbe se non altro certe ridicole incongruenze che alla fine sono comunque saltate fuori. Una per tutte, il fatto che inizialmente fosse un Mauser il fucile ritrovato al 6° piano del Book Depository (esiste lo spezzone filmato del ritrovamento), che però divenne un Mannlicher-Carcano nel girodi poche ore, quando qualcuno deve essersi accorto che Oswald non aveva la licenza per possedere un Mauser, fucile di categoria superiore. (Curioso il ragionamento per cui uno che si appresta ad uccidere il presidente dovrebbe preoccuparsi di farsi trovare in possesso di un’ arma legale!)

Ma anche volendo accettare la tesi di questa “macchina autopoietica”, non immune da errori marginali ma capace di portare a termine la missione nel suo complesso, non si può non pensare che ad un certo punto, sull'avvicinarsi del momento cruciale, non vi sia stato qualcuno che ha centralizzato in qualche modo le direttive per portare il tutto a debita conlclusione.

Richard Nixon, ex-vicepresidente sotto Eisenhower, aveva perso, contro lo sconosciuto Kennedy, un’elezione che avrebbe dovuto rivelarsi per lui una cavalcata trionfale. Tanto sicuro era Nixon di diventare il prossimo presidente, che già dagli ultimi mesi di Eisenhower aveva messo in piedi l’operazione CIA che sarebbe poi divenuta nota come “baia dei porci”. Ecco come Kennedy, al momento di entare alla Casa Bianca, se la ritrovò bella e pronta sul tavolo, praticamente solo più da firmare.

Ma quando a Cuba le cose si misero male, Kennedy negò l’intervento aereo, in appoggio agli invasori, che invece Nixon (aveva previsto ed) avrebbe certamente approvato. Kennedy ci fece una pessima figura di fronte al mondo, fu sommerso dalle critiche in casa sua, e la sua presidenza parve per un momento vacillare. Ma dietro le quinte scaricava invece contro la CIA tutte le sue furie, per essere stato ingannato con informazioni volutamente fumose, e faceva capire con chiarezza che da quel giorno a Washington comandava solo lui.

Per chi sperava in un rapido recupero di Cuba, come Nixon (in lui confluivano tutti i maggiori interessi economici industriali, che ruotavano soprattutto attorno al prezzo dello zucchero) le cose si misero solo al peggio, quando Kennedy dovette pubblicamente garantire a Kruschev che non avrebbe mai invaso Cuba, come parte dell’accordo che poneva fine alla crisi dei missili.

Sugli altri fronti, Kennedy aveva fatto capire, mettendosi apertamente contro il Pentagono, che intendeva al più presto iniziare un progressivo ritiro dal Viet-nam. Si era fatto portatore di cambiamenti rivoluzionari riguardo ai diritti civili ed all’assistenza pubblica. Aveva promosso una politica economica che certo non favoriva i grandi gruppi industriali. E soprattutto, non sembrava affatto intenzionato a lasciarsi portare via la Casa Bianca per il seguente turno di altri quattro anni.

Documenti venuti alla luce negli anni ’70 rivelano come Jack Ruby avesse lavorato per Nixon, sul finire degli anni ’50, come manager di campagna elettorale.

Jack Ruby era l’evidente punto di contatto fra i vari servizi di stato e la mafia di New Orleans, nella comune preparazione dell’attentato.

Richard Nixon era a Dallas il giorno dell’attentato.

In realtà, vi aveva passato gli ultimi tre giorni, in veste privata, per una presunta riunione con dei dirigenti della Pepsi-Cola (società che il suo ufficio legale rappresentava), e decollò da Dallas più o meno negli stessi minuti in cui Kennedy si avvicinava a Dealey Plaza.

Mente tutti quelli che erano in grado di capire, ricordano benissimo dove si trovassero al momento di sapere che Kennedy era stato ucciso, proprio Nixon pare avere al riguardo delle memorie molto confuse. Fra libri, interviste e discorsi pubblici, si è infatti contraddetto almeno tre volte, collocando tale momento o al suo arrivo a New York, o durante il volo stesso, o addirittura durante il tragitto in taxi, dall’aeroporto verso casa. Questo nonostante esistano fotografie che lo mostrano, all’aeroporto, attorniato da cronisti che non stanno certo chiedendogli che tempo facesse in Texas.

Nessun documento che comprovasse le riunioni coi dirigenti della Pepsi Cola è mai stato trovato.

Massimo Mazzucco
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25/11/2003 02:53

Ora il colpevole è Nixon!!Raramente si legge un elenco di"bufale"come quelle propinateci da Mazzucco
Diego Verdegiglio
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25/11/2003 13:37

io sono un comkplottista "verace" ma non ci credo certo che sia stato Nixon..e nemmeno la colpa principale debab essere fatta ricadere su Johnson..semmai io parteggio per la versione secondo cui fu il Pentagono stesso a ordinare la morte di Kennedy...il fallito sbarco nella baia dei Porci, l'accordo con Kruscev un anno prima quando i militari stavano per far scoppiare la terza guerra mondiale, la battaglia per i diritti civili della gente di colore..tutte cose che in piena guerra fredda avrebbero bollato Kennedy come "comunista" e quindi era meglio sbarazzarsene...
senza contare gli inetresis enormi in ballo, el industruie belliche che potevano fare affari d'oro col Pentagono se fossero andati in massa in Vietnam come si sperava mentre Kennedy non a quanto sembra non aveva molta voglia di impegnarsi nel su-est asiatico..non c'è dubbio: Kennedy era un comunista da fermare e solo i militari potevano trarne un gran beneficio dalla sua morte, tanto poi Johnson sarebbe stato solo un burattino nelle loro mani..
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25/11/2003 14:34

Ora ci mancava il Pentagono...Se qualcuno ipotizza i cinesi,isudvietnamiti o gli alieni...avanti!
Diego Verdegiglio
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25/11/2003 14:46

Ipotesi Vietnamita
Beh sui vietnamiti, visto che la guerra in Vietnam fu una grossa guerra civile fra opposte fazioni dell'ex famiglia imperiale N'guyen (Ho Chi Minh e il gen. Giap, nonchè i golpisti del Sud vi appartenevano) e visto che nel giro di poco tempo morirono JFK e il deposto presidente Ngo, entrambi cattolici liberali, è già stato scritto abbastanza, e non è un'ipotesi peregrina (ossia totalmente campata per aria, a differenza di quella aliena), ma da qui alla verità ho idea che di km ce ne siano troppi [SM=g27819] sia per i complottisti che per gli scettici...
Saluti
Simone Colzani

PS Sul tema "morti strane di cattolici liberali" (Mattei, JFK, RFK, Ngo Dhiem, Herrhausen) vi rimando al libro "Chi comanda in America" del giornalista di Avvenire (un programma!) Maurizio Blondet
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25/11/2003 16:29

Beh,di Diem tutto si può dire,meno che fosse un "cattolico liberale".O meglio. cattolico si (a modo suo) liberale propio no.Gran parte del pasticcio lo causò propio lui con l assurda persecuzione nei confronti dei buddisti e la corruzione elevata a sistema politico .Comunque liberarsene fu un errore di proporzioni gigantesche.Diem era pessimo,ma i suoi successori furono molto peggio.
carmelo pugliatti
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25/11/2003 16:36

'Nam e Morti Cattolici
Come ha scritto Nino Arconte, il Vietnam fu una vera e propria trappola: da qualunque parte la si guardi è dura, persino con il senno di poi, individuare una qualsivoglia soluzione ragionevole [SM=g27813] l'unico effetto che sortì l'intervento diretto degli USA in Indocina fu quello di coalizzare le forze del Nord intorno ai Comunisti made in URSS e Cina. Persino Giap, che non era comunista (come già detto, faceva parte della fmaiglia N'guyen) si trovò "costretto" ad un certo dettame politico... Da lì in poi il conflitto fu sempre più radicalizzato, con tutti i guasti che ben conosciamo...
Per ciò che riguarda la lista dei morti eccellenti, anche altri personaggi sono ben lontani dall'iconografia della Storia, però valeva la pena, a mio avviso, citarli.

Saluti
Simone Colzani
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25/11/2003 18:20

Grazie Mazzucco..
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25/11/2003 18:48

Re: Ora ci mancava il Pentagono...Se qualcuno ipotizza i cinesi,isudvietnamiti o gli alieni...avanti!

Scritto da: Diego Verdegiglio 25/11/2003 14.34



Mi scusi Sig. Verdegiglio..sembra che chi parla di complotti sembra essere solo un pazzo visionario che crede agli UFO e l'idea per cui propendo è quella realistica del Pentagono, meglio di dire che sono stati gli alieni ad uccidere Kennedy no?
perchè non può essere così???
Post: 12
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25/11/2003 19:39

Re: Ipotesi Vietnamita

Scritto da: clorammina 25/11/2003 14.46
Beh sui vietnamiti, visto che la guerra in Vietnam fu una grossa guerra civile fra opposte fazioni dell'ex famiglia imperiale N'guyen (Ho Chi Minh e il gen. Giap, nonchè i golpisti del Sud vi appartenevano) e visto che nel giro di poco tempo morirono JFK e il deposto presidente Ngo, entrambi cattolici liberali, è già stato scritto abbastanza, e non è un'ipotesi peregrina (ossia totalmente campata per aria, a differenza di quella aliena), ma da qui alla verità ho idea che di km ce ne siano troppi [SM=g27819] sia per i complottisti che per gli scettici...
Saluti
Simone Colzani



se parliamo di Diem l'hanno fatto fuori gli americani stessi eprchè era diventato troppo megalomane dopo 8 anni passati dietor la protezione della casa bianca, e l'ambasciatore americano Lodge preparò il colpo di stato per far andare al potere i militari, ben visti dall'amministrazione americana ma non certo allo stesso modo da Kennedy..
e queste cose le ho lette su STORIA DELLA GUERRA DEL VIETNAM di Stanley Karnov, una delle opere più qualificate sulla guerra del Vietnam...
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25/11/2003 20:10

Vietnam e scenari possibili
Si caro Carlo,
Nel giro di una notte, in tutto il Vietnam del Sud ci furono tante e tali esecuzioni (di personaggi legati alla cordata sbagliata) che la notte di San Bartolomeo sembrò uno spettacolo di grand guignol...
La soluzione del golpe, però non fu la migliore, ripeto, visto che trascinò gli USA in una guerra, che magari (e ripeto magari)JFK avrebbe trattato diversamente.

Saluti
Simone Colzani
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25/11/2003 20:40

Dio mio,credevo di aver fatto una battuta e invece è stata presa sul serio!Studiate.studiate...
Diego Verdegiglio
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