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22 novembre 2003 - 28 marzo 2004
JOHN F. KENNEDY E IL CINEMA
FILM, LIBRI, RIVISTE DALLE COLLEZIONI DELLA CINETECA DEL FRIULI

Il 22 novembre 1963 il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy fu assassinato a Dallas. A 40 anni da quel giorno il mito di JFK è pressoché intatto, mentre il mistero della sua morte suscita ancora dibattiti, ricerche, controversie, inchieste televisve e film. Anche la Cineteca lo ricorda allestendo una mostra con i materiali conservati nel proprio archivio (libri, riviste e quotidiani, fotografie, dischi, audiocassette, DVD) e privilegiando gli aspetti più strettamente legati al cinema e alla televisione.
Kennedy è stato presidente degli Stati Uniti per poco più di mille giorni, dal 20 gennaio 1961 al 22 novembre 1963, ma ha avuto un'enorme influenza nel cinema della sua epoca e in quello dei decenni successivi. Con lui in vita furono ideati e girati Va’ e uccidi e Sette giorni a maggio di John Frankenheimer, Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick, A prova di errore di Sidney Lumet, tutti sul pericolo militare/atomico, e Tempesta su Washingon di Otto Preminger; ci sono poi le pellicole realizzate attorno alla cospirazione anti-kennedyana: Ciao America (1968) di Brian De Palma; I due Kennedy (1969) di Gianni Bisiach, Azione esecutiva (1973) di David Miller; Perché un assassino (1974) di Alan Pakula; JFK: un caso ancora aperto (1991) di Oliver Stone; Ruby-Il terzo uomo di Dallas (1992) di John Mackenzie; Interview with the Assassin (2002) di Neil Burger. La filmografia kennedyana comprende anche titoli come PT 109 (1962) di Leslie Martinson, sul celebre salvataggio dei naufraghi della motosilurante da parte di JFK; Love Field (1992) di Jonathan Kaplan, con Michelle Pfeiffer nei panni di una casalinga di Dallas che fa di tutto per arrivare in tempo a Washington per i funerali del presidente assassinato; Hoffa: santo o mafioso (1993) di Danny De Vito, con Jack Nicholson nella parte del famigerato sindacalista degli autotrasportatori duramente osteggiato dai Kennedy; Thirteen Days (2000) di Roger Donaldson e The Missiles of October (1974), sui tredici caldissimi giorni della crisi dei missili russi a Cuba.
La mostra riproporrà la documentazione cinematografica delle elezioni primarie del 1960; le frequentazioni hollywoodiane di JFK (ed anche l'avventura nella Hollywood degli anni Venti di Joseph Kennedy, padre di John); i cinegiornali e i documentari girati durante la presidenza; la versione restaurata del film a 8mm del cineamatore Abraham Zapruder che nei suoi 486 fotogrammi documenta l'uccisione del presidente; i servizi televisivi sui funerali; le tante ricostruzioni cinematografiche e televisive sull'assassinio; le fiction sulla famiglia Kennedy; i film ispirati da John F. Kennedy e quelli influenzati o sollecitati dalla sua presidenza.


L'ASSASSINIO DI JFK NEI 486 FOTOGRAMMI DI ZAPRUDER
Il film in versione restaurata viene presentato mercoledì 3 dicembre, ore 21, alla Galleria della Cineteca
Il 22 novembre 1963, il sarto di Dallas Abraham Zapruder stava filmando il passaggio tra la folla di John Fitzgerald Kennedy. I 486 fotogrammi di quel film amatoriale a 8mm diventarono l'unica testimonianza "in movimento" dell'assassinio del presidente americano, uno dei fatti più tragici e controversi del XX secolo. Il giorno dopo aver girato le preziose immagini, Zapruder le cedette per 150 mila dollari alla rivista americana Life, che ne ricavò parecchi fotogrammi pubblicati negli anni che seguirono. Dopo essere rimasto nell'archivio di Life per 12 anni, l'originale del film è stato restituito alla famiglia Zapruder, che nel 1999 lo ha venduto ai National Archives di Washington per 16 milioni di dollari, riservadosi il copyright. Copie di prima, seconda, terza generazione (quindi sempre più scadenti) e talvolta lo stesso originale, sono stati proiettati dalla Commissione Warren che indagava sui fatti di Dallas, dai servizi segreti e dall'FBI. L'originale perciò si deteriorarava, le copie erano di qualità via via inferiore ed era sempre più difficile trarre delle conclusioni certe. Ma chiunque avesse visto il film originale e non le sue copie avrebbe capito che Kennedy era stato ucciso da più killer.
Oggi, con le tecniche digitali, mettendo a confronto le migliori copie esistenti con il filmato originale, e facendo una vera e propria operazione di restauro, gli esperti dei National Archives sono riusciti a ricavare una versione completa, ricca di particolari e di informazioni, che permettono di concludere che Kennedy è stato ucciso da più killer e che la teoria dell'assassino solitario sostenuta dalla Commissione Warren non ha validità scientifica. Questa è la versione restaurata che verrà proposta mercoledì 3 dicembre alle ore 21, alla Galleria della Cineteca in Piazza Municipio 2 a Gemona, nell'ambito della mostra "John F. Kennedy e il cinema".