00 16/07/2005 15:46
Oggi, su RaiDoc2, ho visto uno speciale su Ronald Reagan. Il tizio che gli ha sparato (sei colpi) è riuscito a colpirlo una sola volta in questo modo: la palla parte, centra la carrozzeria della limousine, il colpo si infrange, cambia traiettoria, torna verso Reagan, gli entra nel fianco, gli buca il polmone.
E che fa il Presidente? Sale in macchina, spinto dagli uomini della sicurezza. In auto (parole del suo collaboratore) si sistema i pantaloni alla cintura (un tic di Regan) e dice che va tutto bene. Arriva in ospedale, scende dall'auto da solo, cammina verso il pronto soccorso, poi sviene.

Domande: se fosse morto è vero o no che staremmo a parlare di questo episodio esattamente come dei fratelli Kennedy? Chi era questo attentatore pazzo di 25 anni? Per conto di chi agiva? Se fosse morto Reagan qualcuno si sarebbe o no chiesto come diavolo ha fatto quella palla a compiere quel tragitto? E come ha sparato sei colpi in così poco tempo? Non sarebbero saltate fuori foto dell'attentato dai cui si "vedevano" finti passanti armati di fucile o di radioline, o ombre che"dimostravano" che l'attentatore non poteva aver sparato?

Altre domande: se "loro" hanno fallito quella volta, perché non l'hanno ammazzato una settimana dopo? Chi lo voleva morto? Forse tutti quei milioni di americani rimasti senza lavoro e sul lastrico per i suoi tagli sociali e alle imprese? O tutti gli antimilitaristi per le incredibili spese militari? O quegli apparati militari e dell’indotto che non avevano ricevuto appalti? O tutti gli industriali in crisi per colpa sua?
Quante ragioni si sarebbero trovate? Quanti "perché"? Quanti libri avrebbero smontato pezzo per pezzo una "Commissione Carter" o simile che avesse, ovviamente, inchiodato il giovane alle sue responsabilità? Quanti "collegamenti compromettenti" si sarebbero trovati nella vita di quel poveraccio? Quanti "morti sospetti" (parenti, amici, uomini della scorta e loro famigliari, medici del pronto soccorso e dell'ospedale e congiunti, passanti, poliziotti, giudici del processo e giurati popolari)?

Per sua fortuna Reagan aveva la scorza dura, o forse solo fortuna. O forse, meglio ancora, il destino è una scrittura spesso irriverente, governata dal Caso.
Federico Ferrero