00 06/10/2005 17:30
E' in uscita nelle librerie il fondamentale saggio di Paolo Mastrolilli e Daniele Molinari "L'Italia vista dalla CIA,basato su centinaia di documenti ufficiali desecretati,consultati dai due autori.Dall libro emerge come l'azione esercitata dall Agenzia nel nostro paese sia sempre stata lontanissima da quelle trame oscure ed antidemocratiche care ad un certo tipo di "disinformatio" nostrana (spesso pilotata da oltre cortina).Finalmente DOCUMENTI ALLA MANO,è possibile fare giustizia di tanti "luoghi comuni".Ovviamente gli orfani dell Unione Sovietica,i loro compagniucci di strada e gli antiamericani di professione si guarderanno bene dal prendere in considerazione le realtà storiche messe in luce dal libro.Ecco la recensione pubblicata dal Corriere della Sera di oggi 6 ottobre 2005.a pagina 45.: GRAZIE CIA,HAI DATO UNA MANO ALL ITALIA-benefica per la democrazia l'azione dei servizi segreti USA-Non è affatto vero che gli americani non riescono a capire e penetrare le
spirali della politica italiana. E forse più vero il contrario, a leggere il nuovo libro di Paolo Mastrolilli e Maurizio Molinari, L’Italia vista dalla Cia, edito da Laterza. Dall’analisi di 60 anni di documenti ufficiali, emerge infatti che nella Penisola si guardano i rapporti tra Washington e Roma con lenti piuttosto deformate e, al contrario del pregiudizio diffuso, il ruolo giocato dalla Central Intelligence Agency come dagli ambasciatori Usa in Italia è stato sostanzialmente benefico. Per lunghi anni, gli americani sono stati seriamente preoccupati della democrazia in uno dei Paesi alleati più importanti nella guerra fredda contro l’Unione Sovietica, in più di un’occasione hanno camminato sul confine dell’ingerenza ma nel complesso, hanno dato un sostegno fondamentale alle istituzioni e all economia di mercato, in Italia.
Mastrolilli e Molinari, ambedue corrispondenti da New
York per La Stampa, per sei anni hanno battuto gli archivi americani, fatto interviste e avanzato richieste di declassificazione di documenti governativi sulla base del Freedom of Information. Act, la legge che governa la trasparenza delle amministrazioni pubbliche. Il risultato se da un lato conferma una cosa che si immaginava: servizi segreti, analisti e diplomatici americani hanno lavorato molto sul «caso Italia» dall altro ne rileva una sorprendente: ci hanno capito parecchio. E traccia un filo rosso lungo più di mezzo secolo di storia: Washington vede l’Italia come un Paese instabile la cui democrazia e la cui scelta di schierarsi nel campo occidentale vanno continuamente puntellate.Per esempio gli autori raccontano che,dopo l’assassinio del Presidente Kennedy nel 1963
L’allora ministro della difesa Giulio Andreotti si interessò molto alla provenienza del fucile usato per l’omicidio
E chiese un rapporto alla CIA. «Non sappiamo perché», scrive un sorpreso agente dell’Agenzia in un documento «segreto» alla fine di quell’anno:
forse, pensava che provenisse dall’Italia. Ma raccontano anche dei dubbi che c’erano a Washington sui fornire informazioni delicate ai governi di Roma ad esempio sullo scandalo Lockheed, che mise in tensione le relazioni tra i due Paesi proprio alla vigilia delle elezioni del giugno 1976, nelle quali l’ambasciatore John Volpe temeva, e ne scriveva a lungo ad Henry Kissinger,che i comunisti avrebbero sorpassato la DC. La Democrazia Cristiana in effetti è il perno attorno al quale ruota tutta l’attività Americana in Italia fino alla fine della guerra fredda,e di fatto al crollo del partito stesso.L’appoggio a De Gasperi nelle elezioni del 18 aprile 1948 è sostanziale,non solo in termini politici.Anche su sollecitazione di Papa Pio XII e del Cardinale Montini (futuro Paolo VI) l’Ambasciatore Americano chiede al Dipartimento di Stato,ed ottiene,fondi e strumenti di propaganda per la DC,per l’Azione cattolica,per i comitati civici di Luigi Gedda.E allo stesso tempo l’Ambasciata di Roma manda a Washington un telegramma Top Secret in cui si riassume il piano di emergenza nel caso in cui Togliatti e Nenni avessero vinto le elezioni:”navi Inglesi e Americani entrano nei porti per prevenire ogni possibile azione comunista”.

L’appoggio alla DC,vista come partito chiave ma diviso al proprio interno e incapace di riformare economia e società , è continuo, sia da parte degli ambasciatori che della Cia. Passa attraverso l’apertura al centrosinistra negli anni Sessanta, la crisi dei Settanta fino al compromesso storicò —prima osteggiato dagli americani, poi accettato di fatto — e culmina nel rapimento Moro. Sul quale un agente della Cia scrive qualcosa che contraddice la teoria secondo
-cui dietro l’azione delle Br ci sarebbe stata Washington: «La tensione (tra Dc e Pci, ndr) riflet te dell’assenza dell’influenza stabilizzante di Moro (...). La capacità di Moro di mediare nei rapporti tra Dc e Pci rappresentava uno dei suoi maggiori contributi alla politica italiana». Sia le analisi di lungo periodo
che quelle su eventi contingenti — congressi, elezioni dei presidenti della Repubblica
— sono straordinariamente lucide, a volte preveggenti. Già nel 1976, per dire, Craxi è visto come un uomo di rottura che «non tornerà alle vecchie formule del passato».
Con la fine della guerra fredda, poi,
l’Italia resta instabile (Tangentopoli), ma Washington non è più preoccupata di un suo passaggio al campo sovietico. Le analisi diventano più distese. Nel 1994, il giudizio dell’ambasciata .di Roma su Berlusconi è positivo, ma si nota che «il suo messaggio è stato carente di dettagli». Dopo le elezioni, la stessa fonte è invece stupita e definisce «Gianfranco Fini primo beneficiario dell’impressionante successo». E il presidente del Consiglio postcomunista Massimo D’Alema viene apprezzato dalla Casa Bianca di Clinton per la sua posizione sul Kosovo: il dipartimento diStato manda addirittura a tutte le Ambasciate il sunto del suo discorso.Fino all 11 settembre 2001.Da lì in poi la relazione tra Usa ed Italia è soprattutto quella personale tra Bush e Berlusconi:molte rose e qualche diversità…sulle biotecnologie".Paolo Mastrolilli e Maurizio Molinari."L'Italia vista dalla Cia 1948-2004,editore Laterza,18 euro.

[Modificato da carmelo pugliatti 06/10/2005 17.39]

carmelo pugliatti