00 13/10/2006 21:30
Caro direttore
alla fine sono d'accordo sul fatto che il complottismo sia
strumentalizzato al 90 e qualcosa per cento per altri fini, nonostante la ricostruzione ufficiale non mi convinca per niente. Mi rendo conto che in un modo o nell'altro la maggior parte delle teorie hanno come assunto che esista non tanto una negligenza del
Governo americano, quanto piuttosto una cospirazione, dietro la quale si trovano abitualmente sette ebraiche dai tratti oscuri. Una volta chiesi a un amico storico se fosse in grado di darmi una
spiegazione razionale dell'Olocausto. Il mio amico mi rispose che non era in grado di dirmi nient'altro di nuovo rispetto a quello che già sapevo: pazzia collettiva, strumentalizzazione funzionale a sostenere lo spirito ipernazionalistico in seno alle dittature di allora, ma niente di più di questo. Per questo, sebbene non creda alla versione ufficiale dell'11/09, sul quale potremmo disquisire per ore, sono con lei quando parla della strumentalizzazione della teoria del complotto. Qualcosa di insano c'è e va indicato chiaramente nelle teorie complottiste, fermo restando che il Governo americano ha il dovere di chiarire meglio ciò che accadde l'11/09, le falle del sistema di difesa, dei servizi segreti, il ruolo delle cellule impazzite, anche per evitare la deriva di teorie
pericolose.
Con stima
Luca Palazzotto
Environment Agency
Thames Region - North East Area

Il vero, grande complotto che la Amministrazione Bush nasconde a ogni costo, ma specialmente a costo delle vite degli altri, è la propria spaventosa inettitudine e la propria incompetenza (remember New Orleans?). Le farneticazioni sul 9/11, cosa diversa dai legittimi dubbi su ogni versione ufficiale, non incrinano, ma puntellano il fallimento politico e strategico di questo gruppo dirigente, proponendo contro verità ideologiche e cervellotiche basate sul classico sofisma del "siccome non puoi dimostrare che non è andata così, vuol dire che è andata così".
Federico Ferrero