Carcano 91/38 - fucile corto
Scheda di Absolut - arma fotografata della sua collezione privata
Un altro motivo che mi ha sempre tenuto lontano dal 91 e dalla sua "progenie" è stata la difficoltà nel reperire munizionamento adeguato. Il calibro "originale" del 91 è il 6,5x52 Carcano, ed il diametro della palla dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) essere del diametro di 0,268", mentre le munizioni commerciali e le palle per ricarica reperibili in commercio erano abitualmente del diametro di 0,264", ovvero sottocalibrate per il diametro della canna. Quindi, a parte i pochi fortunati che disponevano di munizioni militari originali (di lotti piuttosto "datati"), i "comuni mortali" si sono sempre dovuti accontentare di palle sottocalibrate che sicuramente non consentivano al fucile di esprimere al meglio le proprie doti. Solo alla fine del 2002 si sono rese reperibili delle palle da ricarica "adatte", del giusto peso, della giusta forma e del giusto diametro, grazie ad un importatore "illuminato" (Bignami) e ad un ricaricatore appassionato, Dave Emary, che "casualmente" lavora alla Hornady e che dal 2000 scrive sui forum statunitensi della ricarica del calibro 6,5 Carcano, che ha "ri-progettato" la palla originale del 91. Solo per la cronaca, e solo come "nota a margine" per i ricaricatori, è il caso di notare che i dies in commercio sono inadatti per l'utilizzo con palle originali; infatti i dies in commercio sono strutturati per l'utilizzo della palla del diametro di 0,264". Per potere utilizzare le palle originali sono necessari dei dies modificati, che utilizzino un perno inseritore (decapper die) del diametro di 0,266" (l'originale è da 0,262) e di un "seater die" che porti il colletto del bossolo al diametro di 0.269" (l'originale è da 0,265).
Sulla storia del Carcano, non mi pare il caso di dilungarmi. C'è un ottimo sito web italiano che sulla storia dice praticamente tutto, e non escludo che i due autori abbiano perfino contato quanti capelli aveva in testa Carcano :-) Il sito è www.il91.it .
Molte critiche sono state mosse al Carcano riguardo alla robustezza. Ci sono leggende metropolitane che parlano di militari che si sono trovati l'otturatore in faccia, ma di dati reali ce ne sono pochi, e dei nomi degli "sfortunati" non c'é traccia. Ma Dave Emary, tecnico della Hornady, in un articolo del 2001 parla della robustezza del 91/38 e del 91/41 spiegando che per lavoro aveva dovuto stabilire il massimo picco pressorio al quale potesse resistere un 91/38, e che per riuscire a raggiungere il limite massimo (mettendo fuori uso il fucile) aveva dovuto utilizzare dell'esplosivo di tipo C4 !
Le sue conclusioni sono che i materiali usati nel Carcano sono eccellenti, e ricorda che questi fucili sono stati realizzati utilizzando acciai speciali studiati dai cecoslovacchi, per i quali il Governo Italiano ha dovuto pagare delle royalties. Ed aggiunge che chiunque abbia provato ad effettuare delle lavorazioni sulla culatta di un 91 si è sicuramente reso conto di quanto siano solidi i materiali impiegati nella produzione.
Riguardo al modello 38, la storia è piuttosto breve. Il 91 ha avuto parecchie modifiche nella sua storia, ma forse la modifica del 1938 è stata la più significativa. Questo fucile corto era stato progettato per utilizzare la munizione 7,35 Carcano; all'inizio della II G.M. si decise di abbandonare almeno provvisoriamente questa munizione per ritornare ad utilizzare il calibro originario 6,5 Carcano per il quale esistevano scorte notevoli di munizionamento. Abitualmente si parla di "Modello 38" per i fucili camerati in 7,35 e di "Modello 91/38" per i fucili camerati in 6,5.
Contrariamente ai predecessori, il Carcano 38 utilizzava una rigatura della canna a passo fisso (fanno eccezione il 91/38 TS ed il 91/38 Cavalleria); a prima vista, sembra un fucile realizzato "al risparmio", soprattutto per la tacca di mira fissa tarata a 300 metri nel caso del modello 38 ed a 200 metri nel caso del modello 91/38. In effetti in Italia si pensava che la quasi totalità degli scontri a fuoco avvenisse a distanze massime di 220/230 metri, e questa idea fine della II G.M. era condivisa praticamente da tutti i paesi belligeranti. L'utilizzo di una tacca di mira fissa, unita alle caratteristiche balistiche della munizione, consentiva praticamente di colpire un nemico semplicemente mirando e sparando, senza bisogno di regolare nulla. Bastava che il nemico si trovasse ad una distanza compresa tra 0 e 230 metri.
I primi 91/38 furono realizzati convertendo dei fucili 91. Ovviamente si fu costretti a cambiare parecchie parti, come calcio e canna, e si trattò di modifiche sostanziali.
Calibro 7.35 mm Carcano (38) e 6.5x52 Carcano (91/38)
Meccanismo di ripetizione Bolt action
Lunghezza totale 102 cm.
Lunghezza canna 56 cm.
Serbatoio 6 colpi, caricamento con piastrina
Mira posteriore aperta, non regolabile, tarata a 200 m.(38) o 300 m.(91/38)
Peso 3,68 Kg.
Velocità alla bocca Circa 750 m/s
Anche se mi rendo conto che la scheda è relativa al solo fucile corto 38, i "tipi" e "sottotipi" di Carcano sono tanti che mi pare opportuno inserire una tabella ("rubata" chissà dove...) con i dati relativi alle principali varianti. Eccola.
Diego Verdegiglio