Il Forum di johnkennedy.it Il forum sull'assassinio di John Fitzgerald Kennedy

Kennedy Bravo o Cattivo??

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  • Mark88888
    00 22/11/2004 22:15
    Ciao, dopo varie ore di ricerca su internet e su libri non ho aconra ben in chiaro che cosa ha fatto di male Kennedy cioe era bravo o cattivo? Oltre alla baia dei porci che ha fatto? Ogni conslgio e benventuo sono diprato ho la consegna lunedi prossimo. Grazie![SM=g27816] [SM=g27816] [SM=g27825] [SM=g27825]
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    carmelo pugliatti
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    00 23/11/2004 00:41
    Re:

    Scritto da: Mark88888 22/11/2004 22.15
    Ciao, dopo varie ore di ricerca su internet e su libri non ho aconra ben in chiaro che cosa ha fatto di male Kennedy cioe era bravo o cattivo?

    Prego ??

    [Modificato da carmelo pugliatti 23/11/2004 0.45]

    carmelo pugliatti
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    clorammina
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    00 23/11/2004 01:31
    I personaggi della Storia non possono essere ridotti ad un "bravo/cattivo": è come se un giornalista sportivo pretendesse di giudicare un qualsivoglia giocatore di qualsiasi sport in base ad una sola prestazione.
    Allo stesso modo Kennedy, una delle figure più controverse dell'ultimo secolo (quello XIX), non merita un sommario giudizio, ma una conoscenza discreta su quello che fece.
    Certo, un presidente degli USA, piacente, intelligente, proveniente da una delle famiglia della cd. nobiltà borghese, che morì a soli 46 anni (quando la maggior parte dei politici non ha raggiunto le cariche che contano) è stato "mitizzato", a causa delle sue caratteristiche. Tuttavia, questo processo di idealizzazione della persona umana non ci deve far dimenticare i limiti dell'uomo e del politico, limiti che vanno confrontati con quanto fece, lo stesso Kennedy, di positivo, e non solo a favore della propria nazione o del gruppo d'interesse che lo sostenne.
    Bisognerebbe sapere che cosa vuoi scrivere, per poterti suggerire... politica estera, interni, vita privata???
    Hai parlato di Baia dei Porci, ma hai scavato su questo fatto, facendo un punto della situazione cubana dell'epoca e degli interessi americani sull'isola?
    Su queste pagine ci sono molte persone con una vasta conoscenza sia della carriera di JFK sia dei fatti avvenuti a Dallas il 22/11/1963. Se dai un "suggerimento" sulle tue richieste, qualcuno potrebbe misericordiosamente intervenire in tuo favore [SM=g27814] .
    Saluti
    Simone Colzani

    [Modificato da clorammina 23/11/2004 1.34]

  • Mark88888
    00 23/11/2004 20:32
    Kennedy Ipotesi da rilsolvere
    Grazie mille Simone. Ti spiego:
    Sono uno Studente. Settimana prossima ho una lavoro (consegna intermedia) per l'esame finale devo presentare un argomento tra il 1800-2000. Io ho scelto J. Kennedy di qui mi sono basato su una ipotesi. "John Fitzgerald Kennedy è stato un pessimo presidente perchè ha causato la crisi di Cuba." Bene ora devo spiergarla questa ipotesi, descrivendo o facendo risaltare i fatti che a Kennedy portò avveniment positivi al popolo ma nello stesso tempo negativi. Quindi la facenda della Baia dei porci e una cosa negativa per Kennedy...di cui se ne accorgerà... Ma oltre a questo non c'è molto di piu di negativo che ho trovato ma neache di positivo. Quello che chiedevo a voi amici di aiutarmi a trovare argomenti a favore di kennedy e a sfavore e soprattuto un link o una chiara spiegazione del accaduto alla baia dei porci che purtroppo su intenet non si trova molto e solo riassunti invece a me serve dettagliato.
    Perche Kennedy divento cosi famoso? Perche era cosi desiderato? Perche la genet sperava in lui dii trovare la liberta la soluzione giusta? perche alcune persone lo trovavano un pessimo pressimo presidente. Aiutatemi sono vermante disperato fin'ora non ho scritto molto e la cosnegna e lunedi. [SM=g27825] [SM=g27833] [SM=g27833] [SM=g27818] [SM=g27813] [SM=g27813] Grazie mille a TUTTTI veramente. Grazie Mark
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    clorammina
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    00 24/11/2004 00:44
    Innanzitutto, spezziamo una lancia a favore di JFK sulla questione cubana: i piani della CIA, almeno quelli che condussero sino a Baia dei Porci, furono preconfezionati per e dall'Amministrazione Eisenhower. Non è un mistero, infatti, che il vecchio Ike vedesse Richard Nixon (suo vice nel secondo mandato) di buon occhio come suo successore alla Casa Bianca. Tuttavia, il delfino designato ben poco potè alle elezioni del 1960, ove subì una cocente sconfitta contro il gioco di squadra della famiglia Kennedy.
    Nella fattispecie, ossia i fatti di Cuba, senza andare a pescare troppo in là (Fulgencio Batista, la mafia, il patto fra le multinazionali americane e la famiglia Bacardi) puoi cercarti il film Thirteen Days, che parla proprio della crisi dei missili, senza per questo dimenticare gli eventi precedenti.
    Se vogliamo tracciare un bilancio sbrigativo dei rapporti intercorsi fra Kennedy e Castro, non dobbiamo dimenticare che JFK non era così progressista come taluni ce lo dipingono, anzi, sebbene Baia dei Porci (fatto in cui lui, ripeto, non aveva grandi demeriti) fosse stato un disastro, il Presidente aveva incoraggiato la ricerca di soluzioni "alternative" (nel caso vedi Operazione Northwoods) come l'assassinio dello "zio" Fidel tramite qualche prezzolato sicario.
    Da qui vi fu la Crisi dei Missili (1962). Forse la negatività di JFK fu di averla indirettamente provocata (nel breve periodo) o forse nell'avere alterato gli equilibri interni alla Russia (nel medio-lungo periodo), con l'ascesa al potere di Breznev e l'inizio di un nuovo gelo nei rapporti fra le due superpotenze, gelo che colpirà in massima parte i suoi successori Lyndon Johnson e Richard Nixon.

    Saluti
    Simone Colzani

    [Modificato da clorammina 24/11/2004 1.07]

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    clorammina
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    00 24/11/2004 01:02
    Questi link sono quanto ho trovato (per ora):

    http://it.wikipedia.org/wiki/Crisi_dei_missili_di_Cuba
    http://xoomer.virgilio.it/liberacuba/originiblocco.htm
    http://www.pbmstoria.it/dizionari/storia_mod/k/k014.htm
    http://web.tiscali.it/ItaliaCuba/missili.htm

    Qualitativamente il materiale non è eccelso, però, a mio parere, focalizzare l'attenzione (di chi valuterà il tuo lavoro) sulla sola questione cubana, per operare una valutazione sull'operato di JFK, beh, non è una gran mossa.
    Se poi tu hai in mente un lavoro che abbia ad oggetto proprio gli eventi 1961-2, allora è un altro paio di maniche.
    Fammi sapere...
    Ciao
    Kolza
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    carmelo pugliatti
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    00 24/11/2004 01:25
    Se per "faccenda di Cuba" intendi la Baia dei porci (1961)Kennedy non "la causò",ma la ereditò dalla precedente amministrazione Eisenhower.La cosa era stata preparata alla fine del 1960,PRIMA che lui entrasse alla Casa Bianca,e ciò che è peggio è che era stata preparata MALE. Doveva funzionare così:Un piccolo esercito formato da Cubani scappati negli Stati Uniti dopo la rivoluzione Castrista sarebbe dovuto sbarcare nell isola,aiutati anche da alcuni aerei da bombardamento (sempre pilotati da esuli anticastristi)residuati della II guerra mondiale.A quel punto,secondo informazioni della CIA,il popolo Cubano si sarebbe ribellato a Castro,il regime filo-sovietico dei "barbudos" sarebbe stato deposto e Cuba sarebbe tornata nell orbita dell Occidente.Ufficialmente gli Americani (che avevano addestrato gli esuli e pagato le armi) non dovevano essere coinvolti. Kennedy,appena entrato alla Casa Bianca,fu informato dal direttore della CIA,Foster Dulles,dell esistenza del piano. JFK convinto dalle belle parole degli uomini della CIA che tutto "sarebbe andato liscio" diede l OK all operazione ; di questo si sarebbe amaramente pentito per il resto della sua Presidenza.Infatti l intera cosa si rivelò un fallimento:il punto scelto per lo sbarco,le informazioni sulla situazione interna di Cuba (la famosa rivolta della popolazione contro Castro non avvenne),la preparazione militare degli esuli,persino la segretezza (poche settimane prima dell impresa parecchi tra gli esuli si vantavano che presto sarebbero rientrati a Cuba da vincitori).Gli invasori furono inchiodati sulla spiaggia della famosa Baia dei porci dalle truppe di Castro ed in gran parte catturati (molti furono fucilati dai castristi) . A quel punto la stessa gente che aveva preparato il pasticcio chiese a Kennedy di impiegare l aviazione degli Stati Uniti contro i soldati castristi.Kennedy,furioso,rispose di NO.Il Presidente infatti temeva che un intervanto diretto dell America avrebbe scatenato un escalation che avrebbe potuto condurre ad una guerra termonucleare con l Unione Sovietica devastante per l intera umanità.Quando più di un anno dopo i Russi installarono a Cuba dei missili atomici puntati contro gli Stati Uniti,JFK li affrontò coraggiosamente costringendoli a toglierli,e questa fu la sua più grande vittoria.Per il resto tu chiedi perchè Kennedy è ancora così famoso ed amato.Beh ci sono molte risposte:innanzi tutto è stato Presidente nel periodo forse più bello del ventesimo secolo,i primi anni 60.Era un epoca di grande benessere,ottimismo,fiducia nel futuro.La gente quindi rimpiangendo Kennedy rimpiange quei tempi meravigliosi,anche perchè subito dopo la sua morte le cose iniziarono a peggiorare e tutto divenne più brutto e triste .Poi Kennedy era anche giovane,bello,elegante,colto e spiritoso,con una moglie bella e raffinata e due adorabili bambini.Aveva un fascino ed un carisma immensi,era saggio ed inteligente e si circondava di collaboratori preparati.Durante la sua Presidenza furono varate imprese entusiasmanti,come il programma Apollo che avrebbe portato gli uomini ad esplorare la Luna,o i "corpi della pace",un servizio volontario in cui i giovani americani si impegnavano ad andare all estero per circa un anno ad aiutare le popolazioni dei paesi in via di sviluppo,o l "alleanza per il progresso",un piano di aiuti per il Sud America.Ancora oggi molti sono convinti che se John F. Kennedy fosse vissuto l America e l intero Occidente si sarebbero risparmiati molti dei gravi problemi che ci afflissero negli anni successivi.
    carmelo pugliatti
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    Stefano F.
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    00 24/11/2004 08:51
    Ciao Mark. Una breve ma efficace analisi moderna sulla presidenza JFK si trova nel numero 7 del Maggio 2003, della rivista di storia Millenovecento:" un presidente da discutere: John F. Kennedy oltre il mito" di Mario del Pero. Nella stesso numero è presente un articolo di Diego Verdegiglio sui fatti di Dallas.

    [Modificato da Stefano F. 24/11/2004 8.53]

    Stefano
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    Stefano F.
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    00 24/11/2004 11:47

    In relazione al mio precedente messaggio,ecco i riassunti della redazione in capo ad ogni articolo.


    Non era re Artù
    Secondo la moglie Jacqueline, il
    presidente ucciso a Dallas era una
    riedizione moderna del mitico re
    della tavola rotonda. Con lui
    «uomini valorosi danzavano con
    donne splendide e grandi gesta
    venivano compiute», mentre
    «artisti, poeti e scrittori erano
    invitati alla Casa Bianca e i
    barbari oltre le mura erano
    respinti». Al contrario l’apertura
    degli archivi e una lettura critica
    del periodo ridimensionano
    l'abilità di JFK e fanno
    intravedere scandali e illegalità

    Un antisegregazionista tiepido
    Sul piano dei diritti
    civili il presidente fu
    molto attento a non
    scontentare le frange
    del suo partito più
    conservatrici e si
    guardò bene dal
    sottoporre al voto del
    Congresso un disegno
    di legge complessivo
    sulla questione. Arrivò
    a nominare giudici
    segregazionisti in
    quattro corti federali
    del Sud e fu molto
    attento ai voti dei
    bianchi più
    conservatori

    La corsa al riarmo.
    Nonostante la fama di
    pacifista, la
    presidenza fu
    caratterizzata da una
    ripresa di massicci
    investimenti nel
    settore militare. La
    teoria della risposta
    flessibile, che
    comportava la
    capacita per gli Usa
    di rispondere a
    eventuali attacchi
    anche senza ricorrere
    alle armi atomiche,
    comportò un grande
    sforzo economico per
    la difesa. E fu
    incrementata la
    competizione con
    l'Urss

    Contro l’infezione comunista
    Pur di contrastare la
    crescita del comunismo
    in Indocina e di
    abbattere Fidel Castro,

    JFK non ebbe dubbi a
    lanciarsi in avventure
    che costarono molto
    care all’America:
    L’escalation della
    presenza nel Sud-est
    asiatico e la tentata
    invasione della Baia
    dei porci. Solo negli
    ultimi mesi della sua
    presidenza avviò il
    disgelo con l’Unione
    Sovietica

    Sopresa! L’assassino era Oswald
    Quasi tutti sono convinti che
    L’attentato di Dallas sia frutto di
    un complotto e che gli autori non
    siano mai stati individuati. Decine
    di volumi, film e inchieste
    televisive hanno sostenuto questa
    tesi. Un ricercatore italiano ha
    esaminato scientificamente tutti i
    dati disponibili ed e arrivato a
    una conclusione imprevedibile, ma
    assolutamente attendibile: la
    verità reale sull'omicidio e quella
    ufficiale.
    di Diego Verdegiglio
    Stefano
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    edantes
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    00 24/11/2004 14:50
    Son daccordo con Stefano.Lo slogan ''New frontier''significava questo:la creazione di tante neocolonie nel mondo, tante nuove terre di conquista, o frontiere.Allo scopo prevedeva anche l'intervento diretto dei marines - mercenari - e per il continente americano riadottò la dottrina Monroe.In effetti, la '' New frontier '' era in particolar modo l'america del sud, sino ad allora lasciata relativamente tranquilla e che fu sovvertita, proprio a partire dagli anni sessanta, dalla presidenza di john Kennedy, che i media americani amavano soprannominare ''Camelot'', la leggendaria reggia di re Artù.Che fosse un presidente buono non me la sento di dirlo.[SM=g27830]
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    Stefano F.
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    Registrato il: 21/11/2002
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    00 24/11/2004 15:38
    Buono,bravo o cattivo è una visione manichea che rigetto. Carmelo ha redatto una buona sintesi su lacuni aspetti, io ne ho aggiunte altre tratte da un recente saggio. Solo spunti, osservazioni, sfaccettatture di un politico elevato a mito.
    Stefano
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    carmelo pugliatti
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    00 24/11/2004 15:55
    Re:

    Scritto da: edantes 24/11/2004 14.50
    Son daccordo con Stefano.Lo slogan ''New frontier''significava questo:la creazione di tante neocolonie nel mondo, tante nuove terre di conquista, o frontiere.Allo scopo prevedeva anche l'intervento diretto dei marines - mercenari - e per il continente americano riadottò la dottrina Monroe.In effetti, la '' New frontier '' era in particolar modo l'america del sud, sino ad allora lasciata relativamente tranquilla e che fu sovvertita, proprio a partire dagli anni sessanta, dalla presidenza di john Kennedy, che i media americani amavano soprannominare ''Camelot'', la leggendaria reggia di re Artù.Che fosse un presidente buono non me la sento di dirlo.[SM=g27830]

    Il problema è che molti per "presidente buono" intendono un filocomunista o un "utile idiota" (come Palmiro togliatti chiamava le "animelle candide" che finivano per portare acqua al mulino sovietico).Gli ignoranti sono tutt ora convinti,in gran parte grazie alla "disinformatio" sul delitto di Dallas,che Kennedy fosse un "presidente di sinistra".In realtà era un grande leader MODERATO,ed in questo sta la sua grandezza.Se "essere buono" viene inteso come arrendersi di fronte alla minaccia sovietica ed all avanzata del comunismo nel mondo,beh,Kennedy non era buono propio per nulla (grazie a Dio),ed è per questo che lo ammiro.Forse la Casa Bianca dei primi anni 60 non era camelot,ma di certo per il fatto stesso che un simile paragone sia stato fatto la presidenza di JFK era rivestita di un alone di grandezza raramente visto prima e mai più veduto dopo.
    carmelo pugliatti
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    Stefano F.
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    00 24/11/2004 16:25
    La Storia ha creato JFK perché fosse sulla sedia presidenziale durante la crisi dei missili di Cuba. Altrimenti non saremmo qui a scriverlo.
    Stefano
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    clorammina
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    00 25/11/2004 00:31
    Al di là della "nuova" dottrina Monroe (dei Peace Corps e del terremoto di poc'anzi, intervenuto quando stavo scrivendo), JFK e il suo programma sui diritti civili (questione in cui era molto più coinvolto RFK) sono un altro argomento di discussione. Forse su questo dovremmo rivalutare la concretezza di Lyndon Johnson, che spedì la Guardia Nazionale dove occorse per far rispettare i diritti dei neri...
    Saluti
    Simone Colzani
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    carmelo pugliatti
    Post: 275
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    00 25/11/2004 01:08
    Re:

    Scritto da: Stefano F. 24/11/2004 16.25
    La Storia ha creato JFK perché fosse sulla sedia presidenziale durante la crisi dei missili di Cuba. Altrimenti non saremmo qui a scriverlo.

    Tremo al solo pensiero di un George Bush JR alla Casa Bianca nell ottobre del 1962.
    carmelo pugliatti
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    carmelo pugliatti
    Post: 276
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    00 25/11/2004 01:34
    Re:

    Scritto da: clorammina 25/11/2004 0.31
    Al di là della "nuova" dottrina Monroe (dei Peace Corps e del terremoto di poc'anzi, intervenuto quando stavo scrivendo), JFK e il suo programma sui diritti civili (questione in cui era molto più coinvolto RFK) sono un altro argomento di discussione. Forse su questo dovremmo rivalutare la concretezza di Lyndon Johnson, che spedì la Guardia Nazionale dove occorse per far rispettare i diritti dei neri...
    Saluti
    Simone Colzani

    Beh,non la guardia nazionale,ma l esercito federale (la guardia nazionale dell Alabama te la raccomando..).L' US ARMY a guardia dei diritti civili comunque lo aveva già spedito a Little Rock quell ottimo presidente che fu Ike Eisenhower.Kennedy continuò sulla stessa linea di Ike,senza salti in avanti nè illusioni pericolose.Bisogna ammettere poi che in questo settore anche Richard Nixon compì delle scelte molto coraggiose.Certo in assoluto il presidente dei diritti civili è Lyndon Johnson.Tuttavia non dobbiamo dimenticare che a partire dal 1965,meno di un anno dopo dall approvazione del "civil rights bill" l america fu sconvolta dalle rivolte nei quartieri dei neri.Secondo molti storici furono propio le speranze suscitate da Johnson e la voglia di chiedere "tutto e subito" che accesero la miccia.Forse l approccio più pragmatico e moderato di Kennedy avrebbe evitato pericolosi salti nel buio.Se JFK non fosse morto a Dallas molti credono che non avrebbe scelto l opzione dell intervento diretto di truppe Americane in Vietnam nel 1965(non perchè fosse una "colomba",ma perchè,ricordando cosa era accaduto ai Francesi dieci anni prima,aveva forti dubbi sulla possibilità di una vittoria).Di certo Kennedy non aveva in programma la velleitaria "grande società" Johnsoniana.Senza i costi della guerra in Vietnam e senza le fortissime spese della grande società l America avrebbe conosciuto un boom economico senza precedenti (e JFK aveva anche in agenda un cospicuo taglio delle tasse).Si,la morte del Presidente Kennedy è stata una spaventosa catastrofe.
    carmelo pugliatti
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    clorammina
    Post: 184
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    00 25/11/2004 08:56
    Ciao Carmelo,
    Ti ringrazio per la puntualizzazione su chi intervenne (non avevo possibilità di controllare esattamente, ed era appena tremata la terra... era quello il riferimento al terremoto contenuto nel mio precedente post), ma mi spiace contraddirti in merito al boom economico "potenziale" che si sarebbe avuto con JFK.
    Quella americana, infatti, è un'economia di guerra, ossia per sopravvivere, deve (nel caso del Vietnam, probabilmente l'intenzione è sfuggita di mano) imbarcarsi per qualche avventura bellica. Questo fenomeno (warfare economy) è ben noto agli economisti di tutto il mondo, ma non a certe anime candide (vedi Veltroni) che credono ancora alla favola del New Deal del Buon Vecchio Nonno Frank. Probabilmente JFK, a differenza di Johnson e del suo vergognoso finto attacco al Maddox (che era una nave spia che incrociava nelle acque territoriali del Vietnam del Nord), avrebbe valutato diversamente il dispiego delle forze USA nel mondo, tenendo in debito conto le pesanti lezioni (Cuba I e II, Vietnam) che la Storia gli stava impartendo. A mio parere, RFK, più pragmatico di lui, sarebbe stato un ottimo pres, ma, come già detto, la Storia non si fa con i verbi al condizionale.
    Saluti
    Simone Colzani
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    carmelo pugliatti
    Post: 279
    Registrato il: 17/12/2002
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    00 25/11/2004 20:05
    Re:

    Scritto da: clorammina 25/11/2004 8.56
    Ciao Carmelo,
    Ti ringrazio per la puntualizzazione su chi intervenne (non avevo possibilità di controllare esattamente, ed era appena tremata la terra... era quello il riferimento al terremoto contenuto nel mio precedente post), ma mi spiace contraddirti in merito al boom economico "potenziale" che si sarebbe avuto con JFK.
    Quella americana, infatti, è un'economia di guerra, ossia per sopravvivere, deve (nel caso del Vietnam, probabilmente l'intenzione è sfuggita di mano) imbarcarsi per qualche avventura bellica. Questo fenomeno (warfare economy) è ben noto agli economisti di tutto il mondo, ma non a certe anime candide (vedi Veltroni) che credono ancora alla favola del New Deal del Buon Vecchio Nonno Frank. Probabilmente JFK, a differenza di Johnson e del suo vergognoso finto attacco al Maddox (che era una nave spia che incrociava nelle acque territoriali del Vietnam del Nord), avrebbe valutato diversamente il dispiego delle forze USA nel mondo, tenendo in debito conto le pesanti lezioni (Cuba I e II, Vietnam) che la Storia gli stava impartendo. A mio parere, RFK, più pragmatico di lui, sarebbe stato un ottimo pres, ma, come già detto, la Storia non si fa con i verbi al condizionale.
    Saluti
    Simone Colzani

    Su questo punto non sono d'accordo.Recentemente ho letto un articolo (sul "corriere della sera",mi pare) che dimostrava che dal punto di vista economico le guerre fin dal medio periodo sono sempre state un pessimo affare per tutti .Di certo la guerra del Vietnam si rivelò catastrofica per l economia Americana.La recessione e l inflazione degli anni 70 debbono imputarsi principalmente alle spese per il conflitto nel sud est asiatico.Il Vietnam fu una catastrofe anche per l esercito degli Stati Uniti e per il suo arsenale.Fino al 1973 gli USA avevano un esercito di leva.In seguito alle vicende della guerra la leva fu abolita e gli americani passarono all attuale esercito di professionisti.Ma i soldati di mestiere costano,e per pagare i loro stipendi (e tutti i programmi di successivo reinserimento nella vita civile) l US ARMY fu costretta a destinare a questo scopo gran parte del bilancio.Il risultato fu che le commesse militari alle industrie furono drasticamente tagliate,così come le spese per la ricerca,e gli Americani si ritrovarono a metà degli anni 70 con un arsenale obsoleto ed una netta inferiorità in fatto di armamenti convenzionali con l Unione Sovietica.Inoltre durante il conflitto ,per la necessità di rimpiazzare sempre gli stessi armamenti le industrie non aggiornarono la loro produzione,mentre d altra parte in conseguenza del graduale disimpegno Americano (dal 1969)i quantitativi richiesti erano sempre minori.Tutto questo si rivelò alla fine un pessimo affare per l industria bellica che al contrario prosperava in tempi di "normale guerra fredda". Nel 1964 si tenne a New York il "world fair",la fiera mondiale.In quella occasione venne orgogliosamente mostrato da un America ricca ed opulenta all apice del benessere il "meraviglioso mondo di domani",ossia i progetti delle maggiori industrie Statunitensi per i prossimi dieci anni (Se si vuole averne un idea si guardi il film "2001 odissea nello spazio",basato propio sui programmi mostrati alla fiera).Soltanto tre anni dopo,nel 1967,il Presidente Johnson si appellò al popolo americano affinchè rinunciasse ai viaggi all estero,dato il precario stato dell economia conseguente all impegno bellico.Senza il Viet-Nam (e le spese per la Grande società) Non soltanto il boom sarebbe durato,ma si sarebbe accresciuto in modo esponenziale con benefici per tutti.

    [Modificato da carmelo pugliatti 25/11/2004 20.18]

    carmelo pugliatti
  • Mark88888
    00 26/11/2004 03:56
    Grazie a tutti
    Grazie molte a tutti coloro che si sono interessati e mi hanno aiutato a svolgere questo lavoro settimana prossimo poi lo pubblicherò e vedrete che uscirà.

    Grazie Mark
  • Mark88888
    00 26/11/2004 09:16
    Un ultima cosa...
    Ciao amici miei non avete magari anche un idea dove media files sulla vita e sull'accaduto nella sua vita?

    Grazie Mark
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