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Non sono tutti matti

Ultimo Aggiornamento: 24/06/2005 19:16
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22/06/2005 20:51

Sig. PUGLIATTI: Se lei riuscisse a trattenere uno solo dei miei pensieri, cercherei di farle vedere come chi piega la realtà ad una teoria in realtà siete voi. O son forse io che mi invento deviazioni improbabili, e scamiciature impossibili, pur di sostenere una certa tesi?

Me lo dica, Sig. Pugliatti, la imploro: chi è che deve ricorrere a deviazioni improbabili, e a scamiciature impossibili, per far quadrare la sua tesi? Io, o Federico Ferrero?

(E' una domanda, Sig., Pugliatti. Provi a far finta di essere in una discussione seria, e a rispondere una volta tanto a quello che le si chiede. Le ho chiesto semplicemente chi è che deve ricorrere a deviazioni improbabili, e a scamiciature impossibili, per far quadrare la sua tesi).

°°°°°°°°°°°°°°°°

FEDERICO: In mancanza di una tua conferma chiara e precisa (non, della solita frullatura di parole inutili, ma di una conferma CHIARA E PRECISA) prendo atto che quella sopra esposta, nel mio ultimo post a te, è ciò che tu sostieni sia avvenuto in Dealey Plaza.

A presto

Massimo

Post: 584
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23/06/2005 01:55

Re:

Scritto da: mazzucco3 22/06/2005 20.51

Me lo dica, Sig. Pugliatti, la imploro: chi è che deve ricorrere a deviazioni improbabili, e a scamiciature impossibili, per far quadrare la sua tesi? Io, o Federico Ferrero?

(E' una domanda, Sig., Pugliatti. Provi a far finta di essere in una discussione seria, e a rispondere una volta tanto a quello che le si chiede. Le ho chiesto semplicemente chi è che deve ricorrere a deviazioni improbabili, e a scamiciature impossibili, per far quadrare la sua tesi).


Egregio Signor Mazzucco,farò finta di essere in una discussione seria (parlando con lei la cosa mi riesce molto difficile).E' lei che vede deviazioni impossibili e scamiciature improbabili,allo stesso modo in cui vede "ombre sulla luna".
carmelo pugliatti
Post: 585
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23/06/2005 02:19

Re:

Scritto da: !presidente! 22/06/2005 18.46
Carissimi,
a proposito di "complotti", "colpi di stato", "cospirazioni", chiamatele come volete, volevo semplicemente chiedervi se avete saputo qualcosa di quello che avrebbe fatto il Pres. Clinton negli anni '90, cioè dell'apertura dei dossier Cia sull'assassinio di Kennedy. Mi ricordo che all'epoca si era parlato di rendere pubblici documenti sui fatti di Dallas, ma non ricordo se poi si era provveduto in tal senso. Devo comunque immaginare che non ci siano state rivelazioni significative. Potete "illuminarmi" su tutto ciò?
Saluti

Entrando alla Casa Bianca Bill Clinton aveva due fermi propositi:scoprire tutta la verità sull assassinio del suo idolo John F. Kennedy.e sapere se il governo degli Stati Uniti nascondesse informazioni sugli UFO.Per quel che riguarda Kennedy,il Presidente Clinton declassificò un imponente materiale destinato a rimanere segreto per molti decenni ancora.Se oggi conosciamo nei particolari i risultati dell autopsia di JFK,incluse le impressionanti fotografie (che fino all inizio degli anni 90 potevano essere consultate solo da pochi ricercatori autorizzati),se sappiamo moltissime cose riservate (incluse ore ed ore di registrazioni dal vivo alla Casa Bianca)sulla Presidenza Kennedy,Se storici come Robert Dallek hanno potuto scrivere in modo esaustivo e completo sui famosi "mille giorni",lo dobbiamo a Clinton.Importantissimo fu il "regalo" che Boris Eltsin fece al suo amico Bill,il dossier completo del KGB su Lee H. Oswald in Unione Sovietica,da cui si evince che lungi dall essere una spia Oswald era considerato dai servizi Sovietici (che non l avevano perso di vista un secondo dall suo arrivo in Russia)un mentecatto,un tipo meglio da perdere che da trovare.Nel dossier erano anche informazioni sulla visita che Oswald fece nell autunno 1963 (propio lui,nessun "sosia",come del resto ha confermato anche la moglie Marina)all ambasciata Sovietica in Messico.Alla fine delle sue indagini il Presidente Clinton arrivò alla conclusione che "dopotutto era stato soltanto Oswald".E' grazie a Bill Clinton che la colpevolezza di Lee H. Oswald nel delitto di Dallas oggi è un punto fermo.P.S.riguardo gli UFO,nessun "disco volante" è conservato in basi segrete del governo.
carmelo pugliatti
Post: 586
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23/06/2005 02:27

Egregio Signor Zambrone,benvenuto.Circa la scamiciatura la sua teoria è plausibile.Il proiettile potrebbe essersi scamiciato sull asfalto,oppure contro il ramo dell albero.P.S. Vorrei segnalarle questo sito,credo lo troverà molto interessante. http://www.jfkfiles.com/jfk/html/intro.htm
carmelo pugliatti
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23/06/2005 11:00

Boh, si vede che Pugliatti sono io, e Mazzucco è lei, cosa vuole che le dica?

(Nel dubbio, mi astengo dal firmare).
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23/06/2005 12:07

vorrei rigraziare tutti gli amici del forum per le loro risposte e il signor Pugliatti per il sito,veramente molto bello e spettacolare! quindi riassumendo,il famoso primo proiettile si è scamiciato (scamiciato vuol dire ha perso il rivestimento,giusto?) o sul ramo di un albero oppure sull asfalto della strada (non sul marciapiede).Da quì i frammenti hanno danneggiato il marciapiede e colpito Tague,dico bene? inoltre questo signor Tague non sembra nemmeno molto affidabile come testimone.non sapevo che Clinton avesse indagato sul delitto Kennedy (ricordo di avere visto una foto dei due che si stringevano la mano).dando per certo ormai che il colpevole è Oswald, vi chiedo non è possibile che questi fosse stato pagato da qualcuno da qualcuno per uccidere il presidente? se avesse fallito si poteva sempre sostenere che fosse un pazzo (cosa non possibile con un killer professionista)se fosse riuscito si poteva farlo scappare o eliminarlo.la colpevolezza di Oswald ed il complotto sono per forza inconciliabili?

[Modificato da Marco zambrone 23/06/2005 12.09]

[Modificato da Marco zambrone 23/06/2005 12.09]

Marco Zambrone
Post: 588
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23/06/2005 14:16

Egregio Signor Zambrone,circa il "primo sparo" e James Tague la sua ricostruzione mi sembra pienamente condivisibile.Circa Oswald lei pone una domanda molto interessante.Riporto con il copia ed incolla parte della discussione" Oswald solitario,mah"!risalente al Febbraio di quest anno che può trovare nell archivio del forum.
carmelo pugliatti
Post: 589
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23/06/2005 14:18

Tutto bene,se non fosse che ogni riscontro porta alla conclusione che i colpi che uccisero il Presidente partirono dal sesto piano del deposito di libri.Dunque torniamo nuovamente ad Oswald.Io credo che ogni seria ipotesi complottista non possa più prescindere da Lee H. Oswald.dalla dinamica dei colpi già individuata dalla commissione Warren,dai tre (o otto se si presumono connessioni in "alto loco") giorni di tempo tra la decisione finale per il percorso del corteo e l assassinio.Se io fossi un complottista queste le domande fondamentali che mi porrei: 1-E' possibile progettare un simile attentato in meno di una settimana,trovando il killer che casualmente lavora nel posto giusto e assoldandolo per fare il "lavoro" (costruire un capro espiatorio perfetto richiederebbe molto più tempo) Può tra venerdì 14 e giovedì 21 Novembre 1963 Lee H. Oswald essere stato avvicinato da qualcuno che lo ha convinto a compiere l attentato ?


carmelo pugliatti Caro Pugliatti,
il Suo rilievo è giusto. Sulla colpevolezza del solo Oswald come autore dell'attentato mi pare non possano sussistere più dubbi. Teoricamente, ma non esistono prove, qualcuno (De Mohrenschildt?Ferrie? Gli anticastristi capeggiati da "Leopoldo"? Per conto di chi e perché?)potrebbe avergli detto la mattina del 21 novembre: "Lee, hai letto i giornali? Hai visto la TV? Quel maiale di Kennedy passerà domani proprio sotto le finestre del magazzino dove lavori tu. E' un'occasione unica per beccarlo, solo tu puoi farlo. Se l'auto sarà scoperta, come durante la parata di oggi a Houston, non potrai mancarlo. Prendi quel tuo fucile e non sbagliare. Poi ci vedremo nei pressi della tua pensione, ti mettiamo noi al sicuro". Questo POTREBBE FORSE essere successo. Oswald, dopo l'attentato a Walker, era come una molla compressa, pronto a scattare. Tutta l'estate del 1963 è piena di suoi incontri, di contatti, di attività. Norman Mailer ha analizzato con grande lucidità questo periodo e conviene sul fatto che Oswald potesse essere un piccolo informatore del FBI o del COINTELPRO, una sezione coperta dei servizi segreti. Non si spiegherebbe diversamente l'immediato pagamento del debito col governo americano per il viaggio dalla Russia in USA, dato che i suoi magri guadagni non gli avrebbero consentito di saldarlo così in fretta. E' chiaro che Oswald NON ERA un agente del FBI. Gli informatori del FBI non erano agenti: baristi, ristoratori, albergatori, garagisti, taxisti eccetera potevano benissimo essere occasionali fornitori di informazioni per il FBI, ma ovviamente non erano AGENTI. Torniamo ad esaminare con attenzione tre elementi: 1) Oswald era a Clinton (Louisiana)alla fine di settembre 1963, insieme a Ferrie? A che pro farsi ricordare scendendo da una lussuosa limousine nera? A chi giovava quella sceneggiata? Posner ha esaminato le testimonianze originali di chi vide gli uomini della limousine e ha riscontrato contraddizioni evidenti con le testimonianze poi rilasciate dagli stessi testi all'HSCA. Era davvero Oswald? E l'altro uomo era davvero Ferrie? A che pro quell'esibizione?
2) Oswald a casa di Silvia Odio: durante il suo viaggio da Nw Orleans verso il Messico (è stato provato dai tempi di percorrenza e dalle coincidenze dei pullman) Oswald POTEVA essere stato con Leopoldo e un altro anticastrista a casa di Silvia Odio in Texas. Dalle testimonianze della Odio e di sua sorella, non si capisce che scopo avesse quella visita alle nove di sera, mentre la Odio stava per uscire. Leopoldo si presentò come un amico del padre di Silvia, acceso anticastrista, ma il padre le scrisse poi di non conoscerlo assolutamente. Il giorno dopo Leopoldo telefonò alla Odio dicendole che "l'americano" (che dopo l'attentato la Odio riconobbe essere l'Oswald arrestato a Dallas)era un ex Marine un po' matto, che criticava gli anticastristi per non aver ancora ucciso Kennedy. Gli anticastristi stavano forse "caricando" Oswald perché attuasse il suo piano criminale? E con quale scopo avrebbero voluto Johnson alla Casa Bianca al posto di JFK? Johnson congelò la questione Cuba. Se c'era un presidente americano che potesse rovesciare Castro, questi era Kennedy, non certo Johnson. 3) Ferrie conosceva Oswald? Supponiamo che Ferrie, noto pederasta, abbia avuto rapporti intimi col sedicenne Oswald come li ebbe con tanti altri ragazzi della Pattuglia Aerea. Sarebbe stato normalissimo, dopo l'attentato di Dallas, negare di averlo mai conosciuto per non essere sottoposto a continui interrogatori, perquisizioni, mandati di comparizione. Insomma Ferrie, come il FBI, la CIA e gli anticastristi, aveva timore di essere coinvolto in qualche modo nell'atto folle di Oswald e ne prese le distanze. Faccio un esempio personale. Nell'estate del 1983, conobbi al mare a Roma un simpatico giovane, molto in gamba, Mordechai, che mi disse di fare il "dattilografo" presso l'Ambasciata di Israele a Roma. Ci scambiammo i telefoni, entrò nella nostra comitiva, era molto simpatico, andai a trovarlo in Ambasciata (dopo un'accurata perquisizione degli agenti sulla mia persona, feci il suo nome e cognome in portineria, ma mi accorsi che il piantone chiamava ad un interno il Signor Luzon chiedendo un altro nominativo: Mordechai era un nome falso per la copertura), ma tempo dopo sparì da Roma. Era certamente un agente dello Shinbeth o del Mossad. Facemmo insieme delle foto al mare con la mia comitiva, il nostro incontro in Ambasciata fu certamente registrato perché fornii il mio documento all'ingresso, il mio nome è nelle liste postali dell'Ambasciata d'Israele per l'invio di materiale documentario. Se per esempio un domani Mordechai uccidesse un Capo palestinese a Roma, tutti i suoi trascorsi verrebbero a galla, compresi forse i contatti avuti con me. La cosa che farei subito, dicendo la verità, è che ci eravamo visti un paio di volte e che la cosa era finita lì. Se però il SISDE o la DIGOS scoprissero alcune mie lettere effettivamente spedite a Nimer Hammad, rappresentante dell'Autorità Palestinese a Roma (ho delle foto con lui fatte nella stessa occasione in cui incontrai Giulio Andreotti, al quale regalai una copia del mio libro su Kennedy), le cose si complicherebbero. Se a ciò si aggiungessero delle foto che mi ritraggono per ben due volte mentre entro nella sede del SISDE a Roma in Via Lanza, un magistrato sospettoso potrebbe iniziare un'indagine. Sarebbero interrogatori, informative, controlli telefonici, nel caso peggiore pedinamenti, microspie e avvisi di garanzia. Non c'è nulla di sospetto in tutti questi miei incontri, ma dovrei cercarmi un legale, sarebbe comunque per me una seccatura e cercherei di minimizzare, di smarcarmi il più possibile da una rogna del genere. Era dunque più facile per Ferrie dire "Sì, conoscevo questo ragazzino di nome Oswald, era nella Pattuglia, ma non so più niente di lui da anni?" o continuare a dire di non ricordare di averlo mai conosciuto?
Sono domande che non troveranno più risposta. Nel mio libro scrivo che la psicopatia di Oswald può essere stata anche involontariamente "caricata" da questi contatti misteriosi da lui avuti nel 1963. Dopo il suo gesto, tutti avevano interesse a prendere le distanze, per non essere coinvolti: l'ordine di Shanklin ad Hosty del FBI di distruggere il biglietto di Oswald ne è un esempio. Ovviamente, come accertò l'HSCA, Oswald non si muoveva nel vuoto pneumatico, i suoi disordinati contatti erano tanti, ma non esistono più dubbi che fosse l'unico autore materiale del crimine di Dallas. A presto. DV


Diego Verdegiglio Caro Verdegiglio,sono d accordo con lei.In linea di principio l unica cospirazione realisticamente ipotizzabile (se si vuole a tutti i costi rimanere "complottisti") è il "complotto light".Ossia un gruppo ristrettissimo (forse addirittura non più di un altra persona) che nei pochissimi giorni tra l annuncio dei dettagli della visita e l attentato "montano" Oswald affinchè tenti di assassinare il Presidente.Si badi,io non credo a questa ipotesi,ritengo che Oswald abbia agito da solo,anche se magari l idea di compiere un gesto così eclatante poteva già essergli maturata da discorsi sentiti in giro in quei mesi.Dunque un complotto di basso profilo,ideato in fretta da gente di mezza tacca (più o meno il genere di sottobosco frequentato da Oswald)per scopi più o meno deliranti.Se volessi scrivere l ennesimo libro sul complotto è questa la pista che seguirei per non farmi ridere dietro grazie a bufale ormai sputtanatissime come gli spari davanti,il killer sulla collinetta,la cospirazione governativa,ecc.Tuttavia ad un obiezione non saprei rispondere:possibile che in quarant anni il mandante (o i mandanti) del delitto non sia lasciato sfuggire nulla? che non si sia confidato con nessuno,che non abbia voluto liberarsi di questo peso,magari in punto di morte,magari anche solo per vantarsi? possibile che nessun "cronista d assalto" sia riuscito a risalire alla verità?




[Modificato da carmelo pugliatti 23/06/2005 14.19]

carmelo pugliatti
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23/06/2005 14:26

Ecco un mio intervento tratto da una discussione del 10 Febbraio di quest anno.Credo che tratti un fattore importante,anzi decisivo che merita di essere valutato. "Tuttavia nell ipotesi cospirativa ci troviamo di fronte ad un grave problema:i tempi.Dunque,Oswald viene assunto al deposito di libri il 14 ottobre del 1963 PRIMA CHE IL CORTEO PRESIDENZIALE ED IL SUO PERCORSO FOSSERO DECISI.Le circostanze della sua assunzione sono casuali:Ruth Paine, una amica della moglie,conosce un tale che lavora come magazziniere al deposito.Suggerisce ad Oswald di presentarsi per un colloquio e lo raccomanda.Oswald viene assunto dal Signor Roy Truly,direttore della ditta.Ecco come il Signor Truly ricorda l assunzione:"Quel giorno mi si presentarono due disoccupati.Avevo bisogno di un uomo per il magazzino principale e di un altro per un nostro deposito isolato,in un altra zona davanti alla quale non passava mai nessuno.Oswald venne per primo ed io decisi di tenerlo qui in sede con me".Nel frattempo a Washington i particolari della visita di Kennedy sono ancora tutti da decidere.Non si sa con che mezzo il Presidente raggiungerà Dallas da Fort Worth,nè quali edifici visiterà,nè SE VI SARA' O NO UN CORTEO PER LE VIE DEL CENTRO.Ai primi di novembre Jerry Bruno,organizzatore per conto del comitato nazionale democratico di Washington sceglie come sala del banchetto previsto durante la visita il "Woman's building",un edificio per raggiungere il quale non sarebbe stato necessario passare per Delay Plaza.Putroppo per un problema di posti a sedere il 14 Novembre la Casa bianca,nella persona di Kenneth O' Donnell,il fedelissimo assistente speciale di Kennedy,sceglie per il più moderno Trade Mart center.Di questa decisione O' Donnell si rammaricherà per tutto il resto della sua vita, e anche Bruno non saprà darsi pace per non aver insistito per il "Woman Building".Il 18 novembre viene stabilito il percorso del corteo ( pochi giorni prima è stato deciso da Kennedy ed O' Donnell che ci sarà un corteo).Martedì 19 Novembre il "Dallas Times Herald" e il "Dallas morning news" pubblicano il tragitto presidenziale.Ora,da Martedì 19 a Venerdì 22 ci sono soltanto tre giorni.Volendo prendere in considerazione la data di Giovedì 14(giorno in cui il percorso fu approvato) all assassinio mancavano otto giorni.In tre giorni,o al massimo in otto i complottisti avrebbero dovuto 1-scoprire o ricordarsi che Lee Harvey Oswald era stato casualmente assunto presso un edificio prospicente il passaggio del corteo,2-arruolarlo nelle file della cospirazione come killer,o (a secondo delle preferenze)predisporre per lui un ruolo da capro espiatorio,3- mettere in piedi il complotto perfetto capace di resistere quarantadue anni.Chiedo:è verosimile questo? CI SONO I TEMPI"?
carmelo pugliatti
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23/06/2005 15:15

Teoricamente (ma MOLTO teoricamente),sarebbe stato possibile, caro Pugliatti. Il problema era un altro. Chi avrebbe garantito l'uccisione di Kennedy? Risposta: non era possibile garantirla, si poteva solo provarci. 1) Oswald non sapeva se sarebbe rimasto solo al sesto piano (gli andò bene per un pelo: Bonnie Ray Williams mangiò il suo panino al pollo in una decina di minuti e poi scese al quinto piano). 2)Oswald non sapeva se a Dallas, città già segnalata al Servizio Segreto come "turbolenta", Kennedy avrebbe consentito agli agenti di salire sui predellini posteriori e su quelli laterali, ostacolo formidabile alla mira; 3) Oswald e gli eventuali cospiratori non sapevano se la limousine avrebbe avuto o no il tettuccio trasparente antipioggia, visto che la mattina del 22-11-63 a Dallas pioveva; 4)Chi avrebbe garantito nelle prime 48 ore dopo l'arresto il silenzio di Oswald che, invece di vedersi messo in salvo dagli ipotetici complici, è costretto ad uccidere un poliziotto e viene preso come un sorcio in trappola in un cinema? Non certo il gesto di Ruby, sul quale Ruby stesso non disse nulla fino alla sua morte nel 1967; 5) Cosa avrebbero eventualmente promesso i congiurati ad Oswald? Soldi? Quanti? E quando consegnati? Una parte prima e una parte DOPO? C'è mai stata traccia di questa massa di denaro intestata ad Oswald? Non prendo nemmeno in considerazione l'idea che Oswald sia stato costretto ad uccidere JFK pena il rimpatrio forzato di sua moglie in URSS; 6)Uccidere Kennedy: PERCHE'? Cosa avrebbe potuto fare Johnson subito al potere che Kennedy si rifiutava di fare? Spero non si cada ancora nella "bufala" del ritiro dal Vietnam di Stone, un'ipotesi che non fa i conti con la progressiva aggtressività comunista in Indocina (Kennedy si sarebbe presentato alle elezioni del 1964 con lo slogan "abbandoniamo ai comunisti il Vietnam e torniamo a casa?"). Nell'ultimo discorso mai pronunciato a Dallas JFK avrebbe detto che la difesa del mondo libero richiedeva un aumento e un ammodernamento dell'arsenale militare americano ed occidentale. Se erano gli anticastristi, Cuba non fu toccata da Johnson, Castro è ancora lì. Se si incolpa Castro, sfugge il movente: Castro stesso disse all'HSCA che, pur detestando la politica anticubana di JFK, non avrebbe mai fatto un errore catastrofico del genere, che gli si sarebbe ritorto contro. Se erano i mafiosi, sotto la presidenza Johnson i capimafia maggiori finirono sotto processo, in prigione o in esilio. Se erano i razzisti, Johnson fece approvare la legge sui diritti civili che Kennedy non era riuscito a far passare. Il gesto di Oswald viene spogliato, come una pannocchia di grano, da tutte le foglie esterne e ne rimane il cuore, nudo e crudo. Il gesto isolato di uno psicopatico. Nient'altro. DV
Diego Verdegiglio
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23/06/2005 15:43

Assolutamente daccordo,caro Verdegiglio.Il complotto "light",anzi "ultralight" ( che so,De Mohrenschildt che "monta" Oswald,magari promettendogli fantomatici aiuti) è l' unica ipotesi cospirazionista realistica(se si può parlare di "cospirazione" per due o tre persone al massimo). Tuttavia io non ci credo.A mio giudizio Oswald fece tutto da solo,anche se forse il concime che fece germogliare l insano frutto è da ricercarsi nelle sue frequentazioni e nei discorsi cui partecipò nell estate-autunno del 1963.

[Modificato da carmelo pugliatti 23/06/2005 15.44]

carmelo pugliatti
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23/06/2005 19:05

Svelato l'arcano! In effetti non riuscivo a capire come siete riusciti a pubblicare le foto dell'autopsia sul sito dedicato a jfk. Quindi era il materiale che era stato declassificato da Clinton, che ha permesso di accertare dell'unico sparatore da dietro. Adesso credo che non ci siano più misteri ( o quasi, visto che negli assassini politici nulla è mai troppo chiaro).
Per quanto concerne il complotto, sostenere che esso deriva dalla scamiciatura del proiettile è un pò difficile. Se si ha la possibilità di organizzarlo, non credo che gli assassini si sarebbero piazzati entrambi da dietro, col rischio di non centrare l'obbiettivo. Una cospirazione che prevede anche la collaborazione di Cia, Fbi, polizia di Dallas, dà la possibilità agli assassini di piazzarsi dove vogliono, senza esser controllati. Dal momento che è assodato che Tague fu ferito da un colpo da dietro il corteo, allora è stato sparato dallo stesso fucile che ha ucciso Kennedy, poichè non ha senso (per me ) far piazzare entrambi gli assassini da dietro, quando si ha la certezza di mettersi davanti alle auto ed avere una visuale di tiro migliore.
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23/06/2005 20:39

Ma che bella festa! Uno la racconta, l'altro gliela ride, il terzo fa un inchino davanti allo specchio.... e sono tutti lì che ballano dentro la bottiglia chiusa.

Pensavo che questa fosse la sezione per le domande a Federico Ferrero.

Mazzucco
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24/06/2005 19:16

Re:

Scritto da: !presidente! 23/06/2005 19.05
Svelato l'arcano! In effetti non riuscivo a capire come siete riusciti a pubblicare le foto dell'autopsia sul sito dedicato a jfk. Quindi era il materiale che era stato declassificato da Clinton, che ha permesso di accertare dell'unico sparatore da dietro. Adesso credo che non ci siano più misteri ( o quasi, visto che negli assassini politici nulla è mai troppo chiaro).
Per quanto concerne il complotto, sostenere che esso deriva dalla scamiciatura del proiettile è un pò difficile. Se si ha la possibilità di organizzarlo, non credo che gli assassini si sarebbero piazzati entrambi da dietro, col rischio di non centrare l'obbiettivo. Una cospirazione che prevede anche la collaborazione di Cia, Fbi, polizia di Dallas, dà la possibilità agli assassini di piazzarsi dove vogliono, senza esser controllati. Dal momento che è assodato che Tague fu ferito da un colpo da dietro il corteo, allora è stato sparato dallo stesso fucile che ha ucciso Kennedy, poichè non ha senso (per me ) far piazzare entrambi gli assassini da dietro, quando si ha la certezza di mettersi davanti alle auto ed avere una visuale di tiro migliore.

Si,Clinton ha deciso di declassificare una enorme mole di materiale ,che in origine doveva restare segreta per altri trent' anni.Facendo ciò ha reso un immenso servizio alla verità ed alla storia.Con il senno di poi forse fu un errore non rendere immediatamente disponibili quelle foto,ma bisogna considerare l alone di sacralità che circondava il Presidente assassinato,e la sensibilità del pubblico ,differente negli anni 60 (ancora oggi quelle immagini fanno male).Si pensi che lo scrittore William Manchester autore del fondamentale e tuttora insuperato "Morte di un Presidente" si impegnò a non rendere pubblici particolari da lui appresi sull imbalsamazione delle spoglie mortali di JFK.
carmelo pugliatti
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